coste di sedanoIl sedano è un ortaggio facile da coltivare e infatti lo si trova in moltissimi orti in virtù dei suoi abbondanti usi culinari: si presta sia al consumo fresco in insalata e in pinzimonio, sia come condimento nella preparazione di moltissime pietanze come ragù, minestre, battuti e dadi vegetali.

Per avere sempre sedani belli e sani bisogna rispettare alcune accortezze, come le irrigazioni fatte nel modo corretto, le concimazioni equilibrate e anche la prevenzione di malattie e attacchi parassitari. Spesso il sedano negli orti viene raccolto scalarmente, recidendo man mano le coste esterne invece che tutto il ceppo e questo fa sì che le singole piante permangano a lungo sulla loro aiuola e che restino esposte per molto tempo alle avversità.

Vediamo in particolare quali sono i parassiti animali del sedano e come possiamo arginarne i danni nel modo più ecologico possibile. Per fortuna le soluzioni per l’orto biologico ci sono, basta prima saper riconoscere le avversità e ricordare che cosa fare, e spesso con un mezzo si risolvono o si attutiscono più problemi contemporaneamente.

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Malattie nocive al sedano. Oltre agli insetti parassiti è utile conoscere anche le patologie più comuni per la pianta di sedano e come prevenirle.

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Mosca del sedano

Questa mosca è un dittero che allo stadio larvale scava gallerie molto sottili (dette anche mine) nel parenchima delle foglie. Nonostante il suo nome oltre al sedano può colpire anche il prezzemolo. Terminata la fase larvale, gli individui escono dalla foglia per lasciarsi cadere al suolo ed impuparsi ad una leggera profondità, e trasformarsi infine nella forma adulta. In un anno la mosca del sedano può compiere 4 generazioni e trascorre l’inverno come pupa protetta nel suolo. Le foglie minate assumono decolorazioni irregolari e si possono notare i solchi curvi scavati dalle larve all’interno del parenchima. La prevenzione delle mosche è soprattutto legata all’uso di compost o letame solo ben maturi, poiché questi ammendanti, se non ben maturi, possono attrarre i ditteri.

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Mosca minatrice sud-americana

Essendo un dittero estremamente polifago, questa mosca sudamericana attacca anche il sedano e altri ortaggi. I sintomi sono simili a quelli descritti sopra per la mosca minatrice del sedano, ovvero mine che portano a ingiallimenti fogliari pesanti, e anche in questi casi è importante la prevenzione.

Afidi

Afidi del genere Dysaphis possono colpire il sedano con i sintomi tipici di questi parassiti, che vivono in fitte colonie e pungono i tessuti vegetali per succhiarne la linfa: accartocciamenti e deformazioni fogliari, melata appiccicosa e formiche in arrivo. Oltre alle varie misure preventive sempre valide, come la protezione delle specie utili di insetti antagonisti degli afidi (coccinelle, forbicine, crisope e sirfidi) e l’uso di estratti repellenti come quello di peperoncino o di ortica, è possibile fare un trattamento risolutivo col sapone di Marsiglia diluito in acqua.

Nottue terricole

Le nottue (Agrotis spp) al centro-nord compaiono tra giugno ed agosto, mentre hanno una stagione più estesa al sud. Il loro danno è l’erosione del colletto delle piante, che di conseguenza deperiscono. Ai primi sintomi è utile zappettare intorno a tutte le piantine per far emergere i bruchi annidati sotto terra e in prossimità delle colture. Nella difesa biologica è possibile trattare il sedano contro le nottue mediante prodotti contenenti Spinosad, utili anche contro gli attacchi di tripidi, o con quelli a base di Bacillus thuringiensis kurstaki. I bioinsetticidi come questi si trovano in formato per hobbisti e per uso professionale, per le aziende agricole. In questo secondo caso è necessario detenere il “patentino”, ovvero il certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo dei prodotti fitosanitari, che si ottiene frequentando un corso di 20 ore con relativo esame.

Piralide defogliatrice

Il lepidottero adulto depone le uova sulle foglie e il danno è provocato dalle larve di piralide che inizialmente stanno sulle foglie e poi penetrano anche nei fusti favorendo anche gli attacchi di batteriosi. La piralide compie 4 generazioni all’anno e sul sedano la più dannosa è quella che compare da agosto in poi, sulle piante prossime alla raccolta. I trattamenti col Bacillus T. hanno un certo effetto anche contro questo parassita.

Ragnetto rosso bimaculato

Il ragnetto rosso (Tetranychus urticae) è uno dei più frequenti parassiti delle colture da orto, soprattutto se coltivate sotto tunnel e quindi può colpire anche il sedano. La sua presenza è riconoscibile per le ragnatele siricee che avvolgono le piante e per una certa decolorazione fogliare, ma per fortuna questo acaro può essere allontanato facilmente mantenendo sempre abbastanza umido l’ambiente, poiché gradisce molto il microclima secco Inoltre possiamo irrorare sulle piante dei decotti d’aglio o farine di roccia cosparse finemente. Le farine di roccia fanno parte della categoria dei corroboranti, prodotti molto utili, e tutti a base di materie prime naturali, che aiutano le piante nella loro resistenza agli attacchi di malattie e insetti dannosi. Devono essere utilizzati con una certa regolarità perché siano efficaci, ma possono ridurre molto la necessità degli insetticidi.

Mamestra

Si tratta di un lepidottero che ha come ospiti preferenziali i cavoli, ma non disdegna altre specie come il sedano, a cui divora le foglie allo stadio di larva. L’attività della mamestra avviene nella notte e gli esemplari sono poco visibili di giorno perché si nascondono negli anfratti della pianta. Come nel caso di altri lepidotteri parassiti, il Bacillus thuringiensis kurstaki è il prodotto più ecologico e consigliato.

Limacce

Il danno che le limacce creano alle piante di sedano è rappresentato da profonde lesioni lungo la scanalatura delle coste (la parte interna), che le espongono ad infezioni secondarie di natura batterica. Gli attacchi maggiori si riscontrano nei periodi piovosi ed interessano sia le giovani piantine sia quelle più grandi e anche quelle sottoposte ad imbianchimento con la rincalzatura. Contro le limacce sono stati messi a punto vari espedienti, come lo spargimento di cenere attorno alle piante, che però funziona finché la cenere resta asciutta, le trappole di birra interrate e riempite fino a ¾ (in modo da farvi cadere dentro la limaccia che vi si sporge per bere), o la distribuzione a spaglio, attorno alle piante, di ortofosfato di ferro, un sale ammesso in agricoltura biologica. L’argomento si può approfondire nell’articolo su come combattere chiocciole e lumache.

Nematodi

I nematodi sono minuscoli vermicelli e una specie di questi, il Meloidogyne, penetra all’interno dei tessuti corticali delle radici provocando delle nodosità. Durante l’anno le generazioni che si susseguono sono molte e una femmina può deporre anche 1000 uova in una volta. In questi casi bisogna ricorrere ad ampie rotazioni e all’occorrenza realizzare una solarizzazione del terreno, ovvero una copertura del suolo con film trasparente, che surriscalda il terreno uccidendo col calore i patogeni terricoli. Inoltre conviene piantare qua e là molti tageti che hanno un certo effetto nematocida e intanto donano bellezza e colori all’orto.

Collemboli

I collemboli sono insetti di dimensioni molto piccole e ce ne sono in particolare due specie che colpiscono le ombrellifere e quindi anche il sedano. Compiono delle erosioni fogliari che portano al disseccamento e sono attivi in primavera (sui sedani appena trapiantati) e in autunno. Siccome sono favoriti dai ristagni di umidità del suolo, il miglior modo per prevenire la loro presenza è quello di sistemare bene il terreno, possibilmente con la formazione di aiuole rialzate che favoriscono lo sgrondo dell’acqua in esubero.

Articolo di Sara Petrucci

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