I cavolfiori sono uno dei principali ortaggi della famiglia dei cavoli e rappresentano una coltivazione molto diffusa negli orti italiani.
Si tratta di una coltivazione interessante, che dovrebbe mancare nel nostro orto per varie ragioni. In particolare questi cavoli, come altre piante della stessa famiglia, non temono particolarmente il freddo. Il cavolfiore quindi può occupare le parcelle dell’orto anche nei mesi autunnali quando le varietà seminabili diminuiscono.
Anche se viene considerato un ortaggio autunnale o invernale, al pari di porri e finocchi, nulla vieta di coltivare cavolfiori anche in primavera, si tratta quindi di una verdura di stagione durante un periodo piuttosto ampio.
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La pianta di cavolfiore
Botanicamente il cavolfiore si chiama Brassica oleracea var. botrytis, fa parte della grande famiglia delle piante brassicacee o crucifere), cui appartengono tutti i cavoli. La specie brassica oleracea comprende tutti i principali cavoli coltivati (verza, cappuccio, kale, cavolo nero,…), il più vicino al cavolfiore è senza dubbio il broccolo (Brassica oleracea var. italica).
La pianta ha un ciclo colturale biennale, forma una radice fittonante profonda che serve a sostenere il fusto, sulla cui sommità si formerà poi una corposa infiorescenza a palla, chiamata corimbo, è questa la parte che interessa il coltivatore e che viene raccolta e impiegata come ortaggio.
Il cavolfiore rispetto agli altri cavoli si distingue per il colore dei fiori, tipicamente bianco, ma in alcune particolari varietà può essere anche giallo, viola o arancione. Il fatto di avere una fioritura riconoscibile gli vale appunto l’appellativo di cavolo fiore, distinguendosi da altre piante della stessa specie che vengono invece coltivate per le foglie.
Anche le foglie sono commestibili come verdura cotta, soprattutto le più giovani e tenere, spesso si usa metterle in zuppe e minestre.
Scegliere il posto giusto: terreno e clima
Come anticipato il cavolfiore è una pianta che non soffre il clima freddino dell’autunno, mentre al contrario il caldo porta questa brassicacea in sofferenza. Le temperature piuttosto basse sono necessarie anche per stimolare la formazione dell’infiorescenza. Una temperatura ottimale per la sua crescita è di 18-20 gradi, mentre lo sviluppo della pianta si arresta se si scende a 5 gradi.
A livello di terreno richiede un suolo di medio impasto che sia abbastanza umido, seppur senza ristagni. Il cavolfiore teme decisamente la siccità, soprattutto quando la piantina è ancora piccola e quindi la radice poco profonda. Si deve coltivare quindi in terreni ricchi di sostanza organica ed elementi nutritivi, si consiglia di concimare con humus o letame ben maturo durante la fase preparatoria di lavorazione della terra.
Come tutte le piante che hanno radici fittonanti può essere soggetta con maggior facilità a marciumi radicali, in caso di eccessi d’acqua in ristagno. Visto il periodo autunnale o primaverile in cui viene coltivato abitualmente il cavolfiore è bene assicurare con una buona vangatura il rapido assorbimento delle piogge in eccesso.
Come e quando seminare
La semina dei cavolfiori di solito avviene in estate, per la coltivazione autunnale. La regola generale è che il cavolfiore non ama gli eccessi: le gelate (temperature inferiori a 6°C) e l’aridità estiva possono danneggiare la pianta.
Alla luce di questo bisogna decidere il periodo di semina in modo che la crescita e lo sviluppo del corimbo avvenga in autunno oppure in primavera.
Bisogna tener conto però che ci sono diverse varietà con differenti esigenze e tempistiche colturali, dobbiamo quindi informarci all’acquisto dei semi se stiamo seminando un cavolfiore precoce oppure uno tardivo e regolarci in base alla durata del ciclo per stabilire la semina.
In linea generale possiamo dire che si possono seminare cavolfiori da aprile a settembre, evitando giugno e inizio luglio. Se usiamo un semenzaio riscaldato possiamo partire anche a marzo.
Piuttosto che la semina diretta in campo è meglio seminare in semenzaio e far crescere le piantine in ambiente protetto, considerato anche il bisogno continuo di irrigazione che hanno inizialmente. Il seme si pone a un centimetro di profondità, curando che il terriccio non secchi mai durante il periodo di germinazione e di sviluppo della piantina.
Piantare cavolfiori
Il trapianto deve avvenire in genere dopo circa 40 giorni dalla semina. Il periodo ideale per trapiantare dipende a seconda della varietà scelta, dove il clima è molto caldo in genere è meglio evitare di mettere nell’orto piantine giovani in periodi di grande calura e aridità.
Sesto d’impianto. Il cavolfiore è una pianta abbastanza esigente in termini di spazi, quindi le piantine devono stare a 50/60 cm di distanza l’una dall’altra. Anche per via di queste distanze conviene ricorrere ai trapianti: altrimenti nell’orto per ogni seme che non dovesse germinare si spreca molto spazio, lasciando un vuoto tra le file.
La coltivazione del cavolfiore
Il cavolfiore è una pianta da curare bene: finché è piccola bisogna tener ben libero il terreno dalle infestanti con sarchiature frequenti, evitando che si formi una crosta superficiale sul terreno che lo renda arido e duro.
Con la crescita la pianta assume una dimensione sufficiente a difendersi dalla concorrenza delle erbe spontanee, ombreggiando con le foglie il suolo attorno al fusto. Può essere utile la tecnica della pacciamatura, che aiuta anche a mantenere l’umidità.
Irrigazione
I cavolfiori devono essere bagnati spesso: quando la piantina è piccola in particolare è molto delicata. Anche crescendo il cavolfiore continua a richiedere una frequente irrigazione perché nel momento in cui si sente privata di acqua la pianta apre il cespo e i fiori si allungano distanziandosi tra loro, rovinando il raccolto irrimediabilmente. Per raccogliere un corimbo di buone dimensioni e ancora compatto è opportuno quindi non far mai mancare l’acqua nel terreno, bisogna comunque evitare di creare ristagni. Per questo è meglio bagnare spesso ma senza mai esagerare.
Rotazione colturale e consociazioni
Dopo esser stato coltivato il cavolfiore non deve essere ripiantato per almeno tre anni nella stessa parcella dell’orto, ugualmente non deve seguire altri cavoli o piante crucifere (rucola, rapanelli, mizuna, cime di rapa). Segue invece con ottimi risultati le leguminose (ad esempio piselli, fagioli, fagiolini, fave), che mettono a sua disposizione prezioso azoto. La consociazione con i pomodori oppure con alcune aromatiche (salvia, rosmarino, sedano) è molto utile per tener lontana la cavolaia, uno degli insetti più nocivi per questa coltura.
Difesa biologica
Nemici del cavolfiore. La cavolaia è il principale avversario dei cavolfiori, come di tutte le brassicacee, si tratta di un bruco facilmente riconoscibile che si nutre della pianta (foglie e fiore). questa larva si combatte usando nelle ore serali il bacillus thuringensis, insetticida biologico completamente naturale e atossico per l’uomo. Tra i parassiti più probabili per questa coltura ci sono poi gli afidi , che chi fa già l’orto purtroppo conoscerà bene, e la mosca bianca. (detta anche trialeurodide). Come afide sul cavolfiore si trova la varietà afide ceroso.
Malattie dei cavoli. Le crucifere sono soggette alla septoria o ernia del cavolo, alla peronospora e all’alternaria. Chi vuole usare solo prodotti consentiti in agricoltura biologica deve intervenire con trattamenti a base di rame, efficaci a contenere la malattia ma non curativi sulle piante colpite. Bisogna tener conto però che anche il rame ha un effetto tossico e sopra a un certo quantitativo permane a lungo nel suolo. Per questo un vero orto naturale deve puntare in primo luogo a evitare i problemi tramite la prevenzione. Come per molte altre coltivazioni anche per i cavoli vale il principio di evitare ristagni d’acqua per non incorrere in problemi di funghi: se il suolo viene gestito correttamente non saranno frequenti le malattie.
Quando raccogliere il cavolfiore
Il cavolfiore si vede facilmente quando è pronto: quando il corimbo (parte floreale) è pienamente sviluppato e ancora compatto. Occorre fare attenzione a coglierlo prima che inizi a separare i fiori, tenendo conto che siccità o gelate accelerano la montata a seme che porta l’aprirsi del cespo. Quindi una volta individuato il momento giusto meglio non lasciare troppo a lungo il cavolo nell’orto.
Proprietà e uso culinario. In cucina il cavolfiore si può mangiare in molte ricette, solitamente è una verdura che si consuma cotta, si può anche mettere sottolio o sottaceto. L’odore un po’ sgradevole che rilascia durante la cottura è dovuto allo zolfo che poi va evaporando man mano. Oltre al corimbo è bene ricordare che anche le foglie possono esser cotte e mangiate. Il cavolfiore ha delle interessanti proprietà benefiche con effetti antitumorali e positivi sull’intestino.
Articolo di Matteo Cereda
Ma il cavolfiore posso metterlo nel vaso
Coltivare il cavolfiore nel vaso è possibile. Come ortaggio è abbastanza esigente in termini di spazio, per cui il vaso deve essere almeno 30 cm di diametro e altrettanti come profondità.
Salve avrei un quesito. Ho notato che quest’anno su dieci cavoli piantati, la grandezza dei frutti è anomala. Sette piante hanno frutticato con media grandezza. Tre decisamente al di sotto. Poco più grandi di una pallina da golf. C’è un motivo particolare? Grazie mille
Mi spiace, non so dirti in che condizioni sono stati coltivati. Posso solo fare ipotesi… Le tre piantine che hanno dato cavolfiori piccoli erano più in ombra? Oppure esposte al vento, oppure in condizioni di ristagno idrico?
Domanda: ho messo diverse piante di cavolo nell’orto ma, dopo 5 mesi nessun fiore anche se le piante sono ben cresciuti. Che posso fare? Ho concimato e non ho fatto mancare l’acqua.
Grazie.
Se è una varietà tardiva può essere che tocchi aspettare ancora un mese.
Buongiorno. Potete aiutarmi a capire che varietà di cavolo è quella che ha le stesse foglie del cavolfiore ma non produce il “frutto” dentro ( come il cavolfiore). Sono ottime.
Ciao Diego. Ci sono diverse varietà di cavolo da foglia, difficile quindi identificare quella che tu intendi, la più diffusa è il cavolo nero toscano.
Grazie per l’aiuto ; cercherò le varietà da foglia. Saluti.
i cavoli miei sono giganti ,anche i finocchi e la rughetta ,per non parlare della lattuga e cima di rapa e bieta
Salve e grazie per l’interessante articolo!
Avrei qualche domanda: com’è possibile fare una consociazione tra i cavoli e i pomodori, se i primi necessitano del fresco/freddo ed i secondi del caldo? Non hanno esigenze troppo diverse per essere coltivate insieme?
E poi è possibile coltivare il cavolfiore (o un’altro ortaggio del genere) per l’estate? Stavo pensando di coltivarlo in mezz’ombra applicando una pacciamatura per mantenere il terreno umido.
Ringrazio in anticipo per la risposta,
Adolfo.
ciao Adolfo, i cavolfiori si coltivano spesso in autunno, ma anche in primavera, in genere l’estate troppo calda soffrono a stare in campo, ma non è impossibile ovviare come tu già ipotizzi. La consociazione con i pomodori è possibile in ogni caso, non per forza per tutto il ciclo colturale delle due piante: se semino cavolfiore primaverile accompagnerà le prime parti di vita del pomodoro, se lo semino a fine estate, le ultime.
Grazie per la risposta è per l’informazione! Adesso ho capito.
Adolfo
Buon giorno Matteo come va? Spero bene,è un pò che non Ti disturbo e vorrei qualche precisazione.
L’anno scorso a fine ottobre avere l’orto fresco come a primavera,quest’anno siamo a fine agosto ed è tutto secco, ho già tagliato tutti i fagioli,ho 3 file di pomodori in disarmo e non riesco a capire dove posso aver sbagliato forse era l’humus che era taroccato, mi stò preparando per cavoli e cavolfiori e Ti chiedo Tu useresti l’humus in generale per l’orto e per i cavoli oppure il biosol,a proposito a marzo ho comprato al consorzio il biosol 5 Kg. circa 19,00 €,ai primi di agosto sul web 2 sacchi da kg.10+2 a € 25,oo cadauno,ora sul web c’è un’offerta a € 14,00 ogni sacco 10+2 è vero che vogliono il trasporto ma spenderei meno, dell’acquisto precedente , a prenderne 3 sacchi,visto che il prezzo è inferiore al prezzo dell’ humus. La cosa bella è che non ho visto ancora cimici asiatiche e solo 3 o 4 di quelle nostrane.
Come al solito troppo….lungo.
Ti saluto caramente con la speranza che tu venga a trovarmi,Ti porterei a visitare le cave,uno spettacolo che devo confessare mi fa un pò soffrire,povere ALPI APUANE:
Pino
Ciao Pino e ben ritrovato.
L’humus di lombrico è una sostanza naturale ottima, io lo uso tuttora nelle coltivazioni, in particolare nel mio zafferaneto.
Il biosol immagino tu intenda il Solabiol Natural Booster, che è un altro ottimo prodotto.
In genere l’humus costa meno, se trovi un lombricoltore e ne compri buone quantità, ma sono cose diverse. L’offerta che citi sembra molto conveniente.
Rispetto al tuo orto tutto secco non so dirti (dovrei esser stato lì con te per avanzare qualche ipotesi).
Verrei volentieri a visitare le tue parti, ci sono stato solo di sfuggita qualche anno fa, per visitare quel luogo di memoria che è Sant’Anna di Stazzema, ricordo anche delle grotte molto belle. Non sono stato però dal lato di Carrara, ma da quello di Lucca. Ci sarà occasione (passato anche questo periodaccio di pandemia).
Salve e complimenti per il sito.
Ho iniziato la mia avventura con l’orto a inizio Luglio e questo sito l’ho usato come appoggio per avvicinarmi a questo mondo. Quindi complimenti!!!
Vengo al dunque. ho piantato da qualche giorno delle piantine di cavolfiore. Da etichetta si dice che maturano in 110 giorni quindi all’incirca verso il 10 Gennaio ci sarà il raccolto.
Nell’articolo si dice che il cavolfiore non teme il freddo, ma fino a che punto? Nel mese di dicembre sarà necessario il tunnel?
ciao Michele e grazie di cuore per i complimenti. Premetto che non so da dove scrivi, ma il cavolfiore può avere dei problemi tra dicembre e gennaio, per cui necessita tunnel molto probabilmente, infatti in genere si pianta d’estate. Per affrontare l’inverno sono più attrezzate altre specie di crucifere, come cavolo nero e verza.
Grazie mille Matteo per la risposta,
io scrivo da Padova.
Quindi anche se nell’etichetta c’è scritto cavolfiore invernale va sotto tunnel in ogni caso?
Ciao Michele, il punto è la temperatura minima che sopporta (è scritta in etichetta?) e le temperature che puoi aspettarti nella tua zona. Se pianti adesso cavolfiori (è un po’ tardino) è bene metterli sotto tunnel in nord Italia.
Semplice lettura ricco di contenuti
Buongiorno Matteo, complimenti per il sito, sempre molto esauriente, ti chiedo un consiglio, ho seminato e poi ripiantato verze e cavolfiori, terreno drenante e irrigazione a goccia nel ripianto, le verze sono abbastanza belle ma i cavolfiori sono molto rigogliosi ma non hanno il corimbro sviluppato. Non so dove ho sbagliato.
ciao Giancarlo, molto difficile dire a distanza, non so bene in che condizioni hai coltivato. Azzardando direi che il problema può essere nel clima, magari hai piantato un po’ tardi per la tua zona climatica, la verza è decisamente più rustica del cavolfiore.
Ciao Matteo, ti ringrazio per tutta l’opera di divulgazione che fai e che apprezzo moltissimo (sto regalando il corso ortofacile a mio fratello). Ho una domanda del cavolo: una volta tagliato il corimbo, come gestire i residui della pianta? si estrae la radice e, con le foglie, la si lascia sul posto a decomporsi e pacciamare, magari sminuzzandola, oppure è meglio portarla via, magari in un cumulo o compostiera? Grazie mille.
Ciao Mauro, grazie dei complimenti e di aver regalato il corso. Io ti consiglio di tagliare alla base, lasciando la radice nel suolo. Quello che togli prendi le foglie non troppo rovinate, si mangiano e sono buone in minestroni. Il resto metterei in compostiera.
Puoi anche decidere di lasciare al suolo ma personalmente preferisco compostare.
un saluto!
Complimenti signor Cereda per la rubrica sempre interessante. Oggi raccoglierò il cavolfiore più grande con le foglie più tenere per il minestrone. Mozzando la testa del cavolfiore la pianta fruttifica ancora? Grazie per una cortese risposta
Ciao Fausto, il cavolfiore purtroppo da un singolo raccolto. Il broccolo da questo punto di vista produce poi broccoletti buonissimi ed è quindi un poco più conveniente.
Possiamo mettere i cavolfiori al sole? Perché ci sono 40 gradi.
Ciao, sicuramente le piantine possono patire queste temperature. Il periodo per piantare è corretto, ma consiglio di ombreggiare l’appezzamento se possibile, sarà importante poi pacciamare e garantire costante irrigazione.