margotta di limone La propagazione per margotta è un modo molto semplice per ottenere nuove piante di limone, serve solo avere a disposizione una pianta madre dalla quale partire. Chi coltiva limoni, in campo o in vaso, potrà quindi moltiplicare in proprio e senza costo le piantine.

La tecnica della margotta è un metodo di riproduzione fattibile per diversi tipi di piante, tra cui gli agrumi e l’olivo, consente di trasformare un ramo in un nuovo albero. Questo tipo di riproduzione è asessuata, ovvero non comporta impollinazione e quindi preserva intatta le caratteristiche della pianta di partenza.

Se pensate che la riproduzione per margotta degli agrumi sia difficile non spaventatevi, andremo a spiegare passo per passo come fare, imparando cosa utilizzare e qual è il periodo migliore.

Il limone e la sua riproduzione

Il limone (Citrus limon) è un albero originario dell’India e dell’Indocina, appartenente alla famiglia delle rutaceae, e pare sia stato introdotto nel bacino Mediterraneo dagli arabi. Sensibile al freddo invernale, fino a perdere le foglie con le basse temperature, questo agrume necessita di abbondanti irrigazioni da Aprile a Settembre. È fortemente consigliato tenere i limoni in ambienti non freddi, oppure coprire il vaso con appropriati tessuti durante l’inverno; potrà essere nuovamente posto all’aperto quando le temperature minime saranno al di sopra dei 5 °C.

La sua riproduzione, come quella di tutte le piante, può essere di due tipi: sessuale (gamica) oppure vegetativa (agamica).

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La riproduzione sessuale delle piante si verifica con la fecondazione della parte femminile del fiore. Con questo processo verranno generati nuovi semi che, messi a dimora, si trasformeranno in nuove piante. Queste ultime prenderanno le caratteristiche genetiche da entrambi i genitori.

ramo di limoneLa riproduzione vegetativa, invece, avviene in seguito a varie divisioni cellulari della pianta madre ed il risultato sarà una pianta con le medesime caratteristiche della sola pianta madre.

Una delle differenze sostanziali tra le due riproduzioni sta nella “variabilità genetica“. Nella riproduzione sessuale i caratteri delle piante genitrici “si mescoleranno”, creando così nuovi individui; sarà poi il tempo (o l’esperto frutticoltore) a selezionare naturalmente le piante più resistenti alle condizioni ambientali e ai parassiti.

Nella riproduzione vegetativa non c’è alcuna variabilità genetica e le piante saranno quindi esattamente della stessa varietà rispetto all’albero genitore. Questo significa nessuna evoluzione, ma anche nessun cambiamento: se ci piaceva il tipo di frutto o le caratteristiche di resistenza di un albero possiamo scegliere di replicarlo identico. Essendo il limone un ibrido se piantiamo il seme otterremo una pianta selvatica, che potrebbe non far neppure frutto, per questo si usano molto la margotta o l’innesto.

Tra le tecniche di moltiplicazione asessuata delle piante che possiamo effettuare in ambito domestico ricordiamo la moltiplicazione per talea, per innesti o per propaggine, oltre a quella per margotta che andiamo ora a vedere nel dettaglio.

Cos’è la margotta

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, la margotta è un tipo di propagazione degli agrumi che genera nuove piante perfettamente uguali alla pianta madre. L’operazione si effettua a partire da un ramo scelto accuratamente.

Mentre nella talea il ramo viene tagliato subito e nella propaggine lo si interra nel terreno, nella margotta il ramo non viene subito tagliato. Una parte del ramo viene fatta radicare senza separarla dalla pianta madre.

La margotta, oltre per gli agrumi, viene comunemente utilizzata anche per altri alberi da frutto come l’olivo, il ciliegio ed il melograno, oltre a piante ornamentali.

Come fare una margotta di limone

In quale periodo effettuare la margotta

Il periodo migliore per fare una margotta di limone è sicuramente quello che va da maggio a giugno.

Se vogliamo seguire le fasi lunari sarebbe opportuno effettuare il lavoro quando la luna è crescente, a pochi giorni di distanza dalla luna piena: in questo periodo si ritiene che la linfa sia più attiva.

La scelta del ramo

Iniziamo col scegliere un ramo che abbia almeno un anno di vita, che sia parzialmente lignificato ma che sia anche sano, robusto, diritto e con la corteccia verde.

Una volta selezionato il ramo bisogna prepararlo, rimuovendo i germogli laterali e le foglie per un tratto di 15 cm circa.

Tagli alla corteccia e ormone radicante

Nella parte defogliata del ramo scelto per la margotta praticate due tagli paralleli, distanti tra loro circa 5/6 cm e uno verticale profondo circa un terzo del fusto. Quest’ultimo servirà per poter asportare l’anello di corteccia tra le due incisioni. Per evitare di trasferire malattie da una pianta all’altra è importante disinfettare gli strumenti prima di utilizzarli, possiamo farlo con una soluzione di ipoclorito di sodio al 10% o con candeggina casalinga.

Successivamente, per stimolare il radicamento del nostro ramo di limone sarebbe utile bagnare la parte scorticata con un ormone che stimola la radicazione. Ce ne sono di varie tipologie in commercio, le più comuni sono in polvere o liquidi. Bisogna però stare attenti ed evitare prodotti chimici di sintesi, che non sarebbero coerenti con una coltivazione naturale, si possono usare anche prodotti naturali stimolanti della radice, come il miele (si consiglia ad esempio il miele radicante che trovate qui). Usare qualcosa che stimoli il radicamento consente di abbreviare nettamente i tempi richiesti dalla margotta.

Terriccio e copertura

La parte di ramo preparata scortecciandola deve essere infilata in un terriccio molto umido (composto da terra, torba e poca sabbia) e avvolta con un sacchetto di plastica forata. Il ramo di limone così trattato deve esser legato bene, sopra e sotto il manicotto, con della rafia o spago in modo da farlo sembrare una “grande caramella”.
Ricordatevi di tenere sempre umido il terriccio utilizzando uno spruzzino con acqua in prossimità dei fori nella plastica, in modo che il terreno sia nelle condizioni ottimali per l’emissione delle nuove radici.

Radicazione e separazione

Il tempo necessario alla radicazione di un ramo di limone in margotta varia da meno di due mesi a otto, dipende molto dall’uso di un ormone radicante o meno e dalla sua efficacia. Il miele radicante ha risultati paragonabili ai prodotti chimici.

Una volta trascorso questo periodo si può recidere il fusto alla base del manicotto, sempre con forbici da potatura ben affilate e disinfettate. Questa sezione del fusto sarà pronta per iniziare una vita vegetativa indipendente con le sue radici, messa a dimora direttamente nel terreno o in un vaso.

La margotta in bottiglia

In alternativa alla busta o foglio di plastica forato si può utilizzare una bottiglietta dell’acqua vuota, precedentemente tagliata a metà altezza e poi tagliata verticalmente in lunghezza; tenendola aperta con la parte del collo tenuta in basso (a mo’ di imbuto), vi si inserisce all’interno la sezione del ramo precedentemente scorticata. Una volta chiusa con del nastro adesivo, la metà bottiglia va riempita con la miscela di terra, torba e poca sabbia. Il trattamento sarà lo stesso della precedente e, alla vista delle nuove radici, deve essere tagliata e messa a dimora.

Alternative alla margotta

La margotta è la tecnica più semplice e veloce per moltiplicare una pianta di limoni, in alternativa questo agrume si può moltiplicare con innesto. L’innesto è la tecnica di propagazione degli agrumi più indicata, in quanto riesce a “creare” piante più vigorose del portainnesto di partenza, ma è meno facile di realizzazione rispetto alla margotta: necessita infatti di molta pratica, di conoscenze più approfondite e di attrezzi specifici.

La riproduzione gamica (da seme) invece nel caso specifico del limone è sconsigliata, visto che essendo un ibrido di altri agrumi i semi risultanti genereranno piante con aspetto e caratteristiche differenti dalla pianta originaria. Lo stesso vale per cedro, pomelo e lime.

Articolo di  Ivana Lombardini in collaborazione con l’agronoma Rosalia Viti

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