Tra le piante aromatiche più apprezzate e diffuse troviamo il basilico, pianta originaria dell’Asia e utilizzata in occidente già in epoca greco-romana. Oggi l’utilizzo del basilico è prevalentemente alimentare, infatti è un simbolo della dieta mediterranea.
Il nome scientifico del basilico è Ocymum Basilicum, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae e Labiatae, ne troviamo diverse varietà, tra cui il basilico genovese, famoso per la sua trasformazione in pesto.
Visto che quest’erba aromatica è da gustare fresca vale la pena coltivarla: possiamo coltivare il basilico sul balcone per averlo sempre a disposizione a due passi dalla cucina, oppure inserirlo tra gli ortaggi in campo.
Abbiamo già spiegato come coltivare il basilico, in questo articolo vedremo nel dettaglio l’operazione di semina, dettagliando periodo, distanze, modalità e per chi vuole anche fase lunare adatta.
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La pianta del basilico
Siamo abituati a pensare al basilico come una piantina sul balcone, ma in campo può raggiungere un altezza fino a 50-60cm, visto che con un maggior spazio in cui espandere le radici può tirar fuori tutto il suo vigore vegetativo.
A seconda della varietà potremo osservare i suoi piccoli fiori bianchi o viola, al cui interno trovare i piccoli semi fini e allungati dal colore scuro-nero, talmente piccoli da averne anche 500-600 per grammo. Se vogliamo conservare la semente da un anno all’altro sono proprio questi che dovremo raccogliere.
La durata germinativa dei semi di quest’aromatica può arrivare a 4-5 anni, se i semi saranno conservati al buio e al fresco.
- Approfondimento: come raccogliere i semi del basilico
Diverse cultivar di basilico
Prima di seminare dobbiamo sceglier quale tipo di basilico coltivare nel nostro orto. Troviamo circa una cinquantina di varietà di basilico in tutto il mondo, qui ne elenchiamo solo alcune, scegliendo le più diffuse in Italia:
- Basilico genovese: dalle foglie medio grandi, in assoluto il più classico. La semente la trovate qui.
- Basilico napoletano: foglie grandi, pianta più alta.
- Basilico foglia di Lattuga: pianta alta, foglie grandi.
- Basilico fino verde: pianta piccola, foglie piccole.
- Basilico greco a palla o minimum: foglie piccole, forma del cespuglio tonda. Semi acquistabili qui.
- Basilico thai: foglie più appuntite, nota di anice nel sapore, venature violette nelle nervature fogliari. Semi acquistabili qui.
- Basilico cinnamon: con sentori di cannella, tipologia esotica del Messico
- Basilico limone: il sentore di limone rende molto particolare questa varietà. Semi acquistabili qui.
- Basilico rosso: dal sapore meno intenso, insolito per via del suo colore. Semi acquistabili qui.
Nei negozi asiatici potrete trovare basilici insoliti come Basilico limone, o il Basilico santo diffuso in India, o altre tipologie di basilico particolarmente profumate per creare piatti aromatici. Una volta decisa la varietà più adatta per il nostro bisogno, vediamo quando e come effettuare la semina del basilico in campo.
Quando seminare il basilico
Il basilico non tollera temperature basse, in campo aperto dovremo avere attenzione ad aspettare le ultime gelate prima della semina o del trapianto, aspettando che la temperatura sia di almeno 10°. Per questo motivo in genere si utilizza un semenzaio in cui riparare dal freddo i vasetti di terriccio, anticipando il periodo di semina.
Il momento migliore per seminare il nostro basilico in serra o semenzaio è febbraio-marzo, mentre per la messa in dimora in campo aperto converrà aspettare aprile o maggio a seconda della fascia climatica in cui ci troviamo, quando il clima si sarà stabilizzato.
I cicli lunari e il periodo di semina
Per aumentare le possibilità di successo della nostra coltivazione di basilico potremmo decidere di effettuare la semina in luna crescente e in giornate di particolare calura. Secondo la tradizione contadina in questa fase l’influsso lunare favorisce l’attività vegetativa, tra cui germinazione e sviluppo fogliare. Non ci sono prove scientifiche di questo ma potendo scegliere, tanto vale dar credito a secoli di esperienza contadina.
Come si effettua la semina
Per seminare il basilico si consiglia una profondità di soli 0,5 cm: il seme è molto piccolo e quindi non deve stare molto a fondo.
In semenzaio possiamo usare un terriccio qualsiasi per semine, avendo cura di sceglierlo ben fine, e come contenitore se non abbiamo le classiche vaschette alveolate possiamo riciclare vasetti di yogurt o simili, a patto di forarli sul fondo. Se partiamo da semenzaio ci preoccuperemo di mettere a dimora le nostra piantine di basilico solo quando avranno sviluppato 4-6 foglioline.
Se li mettiamo in pieno campo piantiamo subito a una distanza di circa 25/30 cm tra una piantina e l’altra, mettendo un paio di semi ogni buchetta per esser sicuri che qualcosa nasca.
La germogliazione dei semi in condizioni ottimali non dovrebbe impiegare più di 15-20 giorni; l’intera durata del ciclo colturale si assesta sui due mesi di tempo.
Cure prima e dopo la semina
Se il momento della semina è molto semplice e richiede pochi minuti, le cure più importanti sono quelle da avere prima e dopo questa operazione.
Se si semina in campo infatti bisognerà lavorare il terreno accuratamente, rendendolo sciolto e drenante con vanga e zappa prima e livellandolo con il rastrello poi.
Dopo aver seminato è fondamentale irrigare il basilico e nei giorni successivi non far mai mancare l’acqua al terreno, seppur senza provocare eccessivi ristagni. Anche la temperatura deve esser controllata, qualora tornasse il freddo notturno si può valutare di coprire con teli di tessuto non tessuto.
La talea in alternativa alla semina
Per riprodurre il basilico si può anche decidere di ricorrere alla talea, a patto di avere una piantina da cui partire.
Si può fare talea sia partendo da un rametto che da una semplice foglia, come spiegato nella guida dedicata proprio alla talea di basilico.
Articolo di Massimiliano Di Cesare
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