mosca domesticaIl ronzare della mosca viene usato nel linguaggio comune come simbolo di qualcosa di fastidioso. Anche se non creano danno direttamente alle piante, come tanti altri parassiti, e non pungono come le zanzare, questi insetti possono diventare veramente noiosi.

Non è solo il fastidio del loro svolazzare a rappresentare un problema: la mosca domestica si posa dappertutto, prediligendo sporcizia ed escrementi, ed è certamente una presenza poco igienica in casa. Chi alleva animali poi rischia di trovarsene intorno un numero intollerabile, senza contare il fatto che l’insetto nella stalla compromette il benessere dell’animale infastidendolo e trasmettendo potenzialmente batteri.

Per questi motivi può essere utile limitare la presenza delle mosche, intervenendo in giardino o nella stalla per contrastarle. Meglio però evitare di avvelenare l’ambiente con pesticidi chimici, che sarebbero un rimedio peggiore del male. La lotta naturale alle mosche si può fare in particolare con la cattura, qui di seguito scopriamo alcuni metodi efficaci ed ecologici per intrappolarle.

Caratteristiche della mosca comune

Le mosche domestiche spesso passano inosservate: anche quando ci ronzano addosso non ci attiviamo per risolvere il problema della loro presenza e sopportiamo passivamente. Un atteggiamento sbagliato, soprattutto se consideriamo la rapidità nel riprodursi e la capacità di adattamento, che rendono questo insetto praticamente onnipresente durante la bella stagione.

La mosca comune o mosca domestica (musca domestica) è della famiglia dei ditteri, a cui appartengono anche altri insetti tristemente noti a chi coltiva piante da frutto, come la ceratitis capitata (mosca della frutta) e la Bactrocera oleae (mosca dell’olivo).

La mosca domestica riesce a compiere varie generazioni all’anno, considerando che in un clima ottimale una femmina può vivere un mese, arrivando a produrre mille uova, possiamo capire la potenzialità che ha nel proliferare. Le uova vengono deposte all’interno di materiale organico in decomposizione (feci, scarti organici, resti di animali) e la larva che ne nasce può diventare adulta a tutti gli effetti in soli 7/10 giorni.

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Si nutre per mezzo di una proboscide con cui saliva e risucchia il cibo, in questo modo è vettore potenziale di numerose malattie.

Come combattere la mosca

Le mosche domestiche sono insetti particolarmente abili nello sviluppare una resistenza agli insetticidi, per cui contrastarle, anche impiegando prodotti chimici, è poco produttivo, oltre che costoso e anti ecologico.

In contesti di dimensioni limitate, come un abitazione con giardino, un deposito o una stalla, il metodo migliore per limitare la presenza di questi ditteri è la cattura massale degli individui mediante trappole attrattive.

come liberarsi dalle mosche comuni

Trappole per eliminare le mosche comuni

Le mosche si posano ovunque, per cui non è difficile convincerle ad avvicinarsi a qualcosa. La trappola più rudimentale è la semplicissima carta moschicida appiccicosa.

Sfruttando questo principio possiamo realizzare un trappolaggio più efficace con il dispositivo Sfera Trap, una trappola cromotropica e luminosa. Agisce sia di giorno che di notte e può allo stesso tempo catturare mosche e altri parassiti fastidiosi come i tafani. Questa soluzione è ideale per le stalle.

biotrappola alimentare

Altro metodo valido è quello dell‘esca alimentare, che si presta soprattutto in spazi esterni (terrazzi, giardini). Per realizzare questo trappolaggio la cosa migliore è l’impiego di Tap Trap o Vaso Trap, di cui abbiamo già diffusamente parlato su Orto Da Coltivare, spiegandone l’uso a difesa del frutteto biologico.

L’esca adatta alla mosca domestica si prepara mettendo alcune teste di sardina (20-30 grammi) o altro pesce crudo in mezzo litro d’acqua.

La trappola Tap Trap può essere appesa in giardino, ad esempio ai rami di un albero, mentre Vaso Trap si può appoggiare tra i vasi di fiori, anche in balcone. Ricordiamoci di tener monitorati i contenitori, per svuotare e rinnovare l’esca quando avvengono molte catture.

Articolo di Matteo Cereda