Ecco la seconda puntata dell’orto inglese di Lucina, chi si è perso il primo capitolo di questo diario di orto, può leggerlo qui.
Siamo arrivati a fine aprile. Sono passate esattamente sette settimane da quando ho piantato le mie prime verdure (aglio, cipolle rosse e fave) e si cominciano a raccogliere i primi risultati.
Che soddisfazione è stata vedere le prime timide foglioline fare capolino! In preda all’eccitazione ho lanciato un gridolino euforico quando ho visto i primi germogli di aglio spuntare dal terreno.
Mio marito, da tipico inglese, ha dovuto richiamarmi all’ordine e zittirmi. Pare che sia davvero molto felice e che cresca bene. Sto parlando dell’aglio, non di mio marito, of course! Anche cipolle e fave sono germogliate e sembrano contente per ora.
Le semine di aprile
Sto ovviamente segnandomi religiosamente in un quaderno cosa pianto e che giorno. Anche per vedere quanto tempo ci mettono certe verdure a germogliare. Per aggiornarvi ecco cosa ho piantato direttamente nel terreno durante il mese di aprile: bietole, spinaci, cime di rapa, due varietà di patate novelle (Charlotte e Nichola), due varietà di barbabietole, piselli e fagioli borlotti.
Per il momento gli spinaci stanno crescendo bene e c’è qualche segno di vita da parte delle bietole (anche se le piantine sono ancora molto piccole).
I primi problemi
Anche le cime di rapa sono germogliate ma purtroppo le prime foglie sono state attaccate da degli insetti che io ho individuato come flea beetles (che sia la tignola del cavolo menzionata nell’articolo “Insetti e parassiti delle piante di cavolo”?). Non sono sicura di quale sia il loro nome in italiano. Causano dei bucherellini sulle foglie e a quanto pare prediligono gli ortaggi appartenenti alla famiglia delle crucifere (cavoli, broccoli & co.).
Le ho spruzzate con un liquido composto da acqua, bicarbonato di soda, sapone di Marsiglia e olio vegetale. In più ho applicato una spolveratina di borotalco. Tutti questi rimedi biologici sono stati letti o visti online. Non ho mai guardato così tanti video (di giardinaggio) su Youtube in vita mia! Chissà se riuscirò a salvare le piantine. Only time will tell.
Purtroppo devo ammettere che le baby cime di rapa non hanno un aspetto molto sano al momento. Confesso che tutte le volte che leggo libri di giardinaggio che menzionano i diversi parassiti che possono attaccare le varie piante mi spavento. Va beh, meglio non fasciarsi la testa prima del tempo. L’unica cosa che mi consola è stata vedere che anche le stesse piantine di un mio vicino di orto avevano lo stesso aspetto triste ed erano tutte bucherellate. Quindi non sono solo le mie ad avere problemi. Come ben sappiamo: mal comune, mezzo gaudio! Teniamo le dita incrociate e speriamo in bene.
NdR: con ottima probabilità si tratta di altica.
Lo schema dell’orto
Ho deciso di dividere l’orto in quattro usando lastre di pietra donate da un vicino di casa. Ho imparato che non bisogna piantare le stesse verdure nello stesso posto ma cambiare la loro loro posizione ogni anno. Questo per evitare che il terreno s’impoverisca di certi minerali e sostanze nutritive ed anche, a quanto pare, per tenere a bada eventuali parassiti.
Dividere il terreno in quattro sezioni rende questo lavoro di rotazione del raccolto molto più semplice. Altro regalo ricevuto da una mia amica è stata quella cassa verde di plastica che vedete nella foto nella quale adesso metto gli attrezzi da giardino. Era nel suo giardino di casa ma se ne voleva sbarazzare. L’ho subito adottata e devo dire mi sta risultando molto utile.
Lettura utile: la rotazione colturale
Un investimento nel tempo: asparagi!
Come ho già menzionato la volta scorsa ho deciso di piantare nell’orto solo le verdure che mi piacciono e che cucino regolarmente. Come potevano mancare gli asparagi, che io adoro? Unico problema, ho scoperto, è che non sono le verdure più semplici del mondo da far crescere in quanto richiedono tempi lunghi e cure un po’ particolari (terreno ben drenante e ricco) così ho fatto costruire un letto rialzato di legno (raised bed in inglese) e ci ho piazzato dentro cinque “zampe” di asparagi (parola imparata leggendo il blog di Matteo) assicurandomi di aggiungere al terreno un sacco (letterale) di ghiaietta (grit) e del compost di ottima qualità.
Dovrò essere paziente dal momento che il primo anno, da quel che ho capito, non si raccoglie niente, il secondo solo una piccola percentuale di asparagi e solo dal terzo anno in poi si può finalmente farne una scorpacciata. A quanto pare ogni zampa dovrebbe produrre circa 25 asparagi. Niente male, eh? Come dice la pubblicità della birra Guinnes: “good things come to those who wait” (=buone cose arrivano a chi aspetta). Non si può avere tutto subito e certe cose belle richiedono un investimento di tempo.
Lettura utile: come piantare le zampe di asparago.
Spirito di comunità
Una delle cose che adoro di questo allotment, oltre che la pace e la tranquillità che si provano quando ci si lavora dentro, è la disponibilità degli altri proprietari. Trattasi per la maggior parte di uomini in pensione. Tradizionalmente nel passato prendersi cura di un orto qui in Inghilterra era considerato lavoro “da uomini” . Un modo forse per fuggire dalle mogli brontolone? Chissà! Ora però anche molte donne lo fanno.
A proposito una delle due amiche che inizialmente si era dichiarata interessata a lanciarsi in questa avventura ortolana con me ha gettato la spugna quando si è resa conto che avrebbe dovuto sacrificare il weekend per poterci lavorare sopra. Non la biasimo: ha un lavoro a tempo pieno e due ragazzine ancora in età scolare. Un orto è una responsabilità notevole se si vuole gestire in modo corretto: richiede cure e attenzioni costanti.
Per me andarci non è un peso o un obbligo ma puro piacere. La seconda amica invece ha deciso di perseverare. Anche lei è totalmente inesperta in questo campo. Spesso scherziamo dicendo che nel nostro caso si tratta di “the blind leading the blind”, cioè il cieco che fa strada all’altro cieco. E si può be immaginare dove si possa finire. ;-) Ma perché no? Ci stiamo divertendo ad imparare insieme anche se a volte non abbiamo la più pallida idea di cosa bisogna fare. Ecco perché il blog Orto da coltivare, che ho già consultato numerose volte, risulta molto utile.
Every little helps
Sono inoltre riuscita a contagiare anche mio marito che adesso ha cominciato ad accompagnarmi anche lui quando ci vado. Quando siamo lì è come essere in un altro mondo. Le persone che s’incontrano come ho già menzionato, sono davvero amichevoli, sempre pronte a fare quattro chiacchiere e dare preziosi consigli, che io ovviamente non ho remore a chiedere ed accetto più che volentieri, essendo alle prime armi.
Uno di questi simpatici pensionati, il signor Mick, mi ha gentilmente dato il permesso di prendere quanto rabarbaro voglio dal suo terreno. Ne ha una pianta gigantesca ma, a quanto pare, la moglie non lo cucina più perché è disabile. Beh, non me lo sono fatta dire due volte. Mi piace tantissimo e qui cresce davvero bene. E pensare che non sapevo neanche che aspetto avesse quando ero in Italia. Ho già fatto un’ottima marmellata. Ovviamente un barattolo andrà come regalo a questo signore la prossima volta che lo vedo.
Lettura utile: il rabarbaro
Peri e meli in affitto
Oltre ai vari orti individuali nell’allotment, come accennato in precedenza, ci sono anche alberi di mele, pere e susine. Per la modica e direi simbolica cifra di 10 sterline all’anno si può affittare uno di questi magnifici alberi. Non si deve neanche potarli: ci pensa un comitato di persone a farlo, oltre che spruzzarli per tenere a bada eventuali parassiti. Si devono solo raccoglierne i frutti. Beh, non mi sembra oneroso! Ovviamente mi sono subito accaparrata sia un melo che un pero. Il pero al momento è uno splendore: ricoperto di bellissimi fiori bianchi. I meli invece sono ancora un po’ indietro con la fioritura.
E a proposito di frutta ho scoperto che quelle piante di frutti di bosco che ho ereditato nell’orto, a giudicare dalle foglie che sono nate, sono lamponi. Ottimo perché ne vado matta!
Quante cose sto imparando! Il mondo degli orti è davvero affascinante. Non vedo l’ora di assaggiare le mie prime verdurine…..ma ogni cosa a sua tempo. Alla prossima!
Articolo di Lucina Stuart
Buon lavoro e buon divertimento, Lucina! Al meno crescono bene i proverbi italiani anche quelli inglesi Coraggio! Mary
Che bella iniziativa quella degli alberi in affitto…vorrei affitarne uno anch’io, dove si possono trovare questi allotment?
Thank you
Ciao Walter, quelli di cui parla Lucina nel nord est dell’Inghilterra. Non escludo lo facciano altri. Sei in zona?
Ciao Matteo,
in verita’ abito a Londra…sono un po’ fuori zona ma cerchero’ se ci sono anche qui. :)
Ciao Walter, che bello sentire che c’è un altro italiano qui in Inghilterra interessato a coltivare un orto. In realtà il mio allotment è un po’ fuori dal comune. In genere gli alberi da frutto, quando ci sono, si trovano già nei singoli orti. Quindi dovresti investigare dove sono gli allotments gestiti dal comune o privati nella tua zona. Non dovrebbe essere difficile trovare l’informazione su internet. Good luck!!!