Le piante di asparago devono essere tenute d’occhio tutto l’anno, e in particolare, oltre alle concimazioni, alle irrigazioni e all’importante pulizia dall’erba spontanea, un’attenzione particolare deve essere data alla difesa dalle malattie e dai parassiti animali.
Anche per questa specie con durata poliennale, la difesa può essere condotta con metodo biologico, sia a livello professionale che privato. Essere accorti in tutti gli aspetti della cura di queste piante ci porta ad ottenere abbondanti turioni durante la primavera senza arrecare danni all’ambiente.
Intanto bisogna certamente provvedere ad una buona prevenzione, che si articola su più fronti: dalla cura della biodiversità dell’ambiente, che favorisce gli equilibri naturali parassiti-predatori, alla cura delle concimazioni, che non devono essere eccessive per non rendere le piante più suscettibili agli attacchi parassitari. Per la coltura dell’asparago, che come ricordavamo è poliennale, parlare di rotazioni è un po’ complesso, ma sicuramente anche se l’asparagiaia dura oltre 10 anni, una volta esaurita, ed in prospettiva di avviarne un’altra, bisogna scegliere un altro spazio. Infine, cosa non meno importante, le piante dell’asparago dopo il termine del periodo della raccolta, non devono uscire del tutto dalle nostre attenzioni, ma bisogna ispezionarle regolarmente, in modo da intervenire per tempo nel caso di avversità di qualunque genere.
Vediamo in particolare quali sono i principali insetti che possono colpire l’asparago e con quali mezzi eco-compatibili possiamo contrastarli, per una coltivazione biologica efficiente.
Come prevenire e contrastare le malattie degli asparagi. Oltre agli insetti è fondamentale fare attenzione anche alle malattie.
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Cosside dell’asparago
L’insetto, Parahypopta caestrum, è un lepidottero che fa danno soprattutto in estate. Le larve vivono del terreno, dove divorano le gemme e distruggono buona parte delle radici. L’attacco è visibile come deperimento della vegetazione e disseccamento delle piante durante l’estate, e le erosioni compiute dalle larve favoriscono anche l’arrivo della fusariosi, una delle possibili patologie fungine.
Nelle asparagiaie giovani può causare un grande diradamento delle piante, ma i danni sono notevoli anche in impianti più vecchi e quindi avviati. Il cosside compie una generazione all’anno, con adulti che sfarfallano ad inizio estate e depongono un centinaio di uova ciascuno, alla base delle piante. Le larve all’ultimo stadio di crescita sono lunghe 4-5 cm e di colore giallino. In autunno si approfondiscono nel terreno e intessono un loro bozzolo per lo svernamento, poi ad aprile si portano verso la superficie per compiere la metamorfosi in bozzoli curiosi, a forma di sigaro lungo fino a 8 cm, e avvolto di terra.
Non è difficile trovarli ispezionando il terreno circostante le piante e distruggerli, e un altro espediente che limita le ovideposizioni è quello di prolungare il più possibile la raccolta dei turioni.
Lo Spinosad è un prodotto ecologico ed efficacie, ma i formulati commerciali non sono ufficialmente registrati anche per la lotta a questo insetto, che però si può usare contro la Criocera e di fatto funziona per controllare entrambi i parassiti.
Criocera dell’asparago
Crioceris asparagi è un coleottero che vive proprio a spese delle piante di asparago, anche di quelle selvatiche. In questo caso è soprattutto la forma adulta che compie il maggior danno, soprattutto a carico delle piante ancora giovani, che possono essere del tutto compromesse. In primavera gli adulti danneggiano i turioni provocando piccole erosioni che li fanno poi crescere un po’ deformi e ricurvi.
Verso la metà di maggio gli adulti si accoppiano e depongono le uova. Analogo danno lo crea la Crioceris duodecimpunctata, insetto simile, ma di colore rosso, rispetto al primo che è nerastro, e con la differenza di avere un ciclo di sviluppo più tardivo per cui fortunatamente non fa in tempo a trovare i turioni.
Le uova vengono deposte direttamente sulle foglie e quando nascono le larve, anche loro si sviluppano a spese della vegetazione.
È possibile debellare l’insetto mediante trattamenti ripetuti con una certa cadenza regolare, ma comunque decisa in base alla reale necessità, mediante il piretro naturale o lo Spinosad.
Afide dell’asparago
Gli afidi che colpiscono l’asparago sono di colore grigio, ricoperti di cera. Causano saltuarie infestazioni che comportano un po’ di deperimento e rallentamento vegetativo, soprattutto se le piante di asparago sono ancora giovani.
Di solito le coccinelle svolgono un buon controllo degli afidi, mangiandone in quantità, sia da adulte che da larve, così come fanno altri predatori naturali. Se il loro aiuto non basta, si può provare ad allontanarli con estratti di aglio, di peperoncino piccante o di ortica, oppure debellarli in modo risolutivo con sapone di Marsiglia, o sapone molle di potassio, disciolto in acqua.
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Piralide del mais
La piralide del mais è un lepidottero che predilige le coltivazioni di granoturco, ma può attaccare anche altre piante, tra cui asparago e carciofo. Nella piralide il danno viene portato dalla larva. Come per altri lepidotteri il bacillus thuringiensis kurstaki è un buon trattamento ecologico e selettivo.
Minatrice dei fusti
La mosca minatrice è un dittero che sverna allo stadio intermedio di pupa nei resti vegetativi. Gli adulti poi compaiono in primavera inoltrata e le femmine depongono le uova sotto l’epidermide del fusto. I nuovi adulti appaiono a luglio, ma c’è anche una terza generazione con larve che arrivano all’autunno per impuparsi, e così via. Il danno che le larve compiono è lo scavo di gallerie e quindi un certo deperimento, che si deve contrastare con piretro naturale. A fine stagione, la parte aerea delle piante secca deve essere recisa e asportata dal luogo di coltivazione, perché i fusti contengono le forme svernanti dell’insetto.
Articolo di Sara Petrucci
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