Prosegue il racconto dell’orto di Lucina in Inghilterra. Con il resoconto di agosto siamo al capitolo numero 6. A fine articolo trovate i collegamenti per leggervi anche le puntate precedenti.
Siamo arrivati alla fine di agosto. Le giornate si fanno sempre più corte e, almeno qui in Inghilterra, si comincia già a respirare aria autunnale. Agosto non è stato un mese clemente. Con l’eccezione di qualche giorno verso la fine del mese dove ha fatto molto caldo (a quanto pare un record! Si passa da un estremo all’altro qui!), ci sono state temperature piuttosto basse in generale e molta pioggia, tanto che non ho praticamente mai dovuto annaffiare l’orto.
Evviva! Uno dei pochi vantaggi dell’uggioso e imprevedibile tempo in Inghilterra! In inglese c’è un detto: every cloud has a silver lining, cioè ogni nuvola è rivestita d’argento, che vuol dire che anche le cose che all’apparenza sono negative possono risultare in qualcosa di positivo. Forse è l’equivalente dell’italiano: “non tutti i mali vengono per nuocere”. Molto appropriata come frase, considerato che sto parlando di pioggia. Beh bisogna pur consolarsi in qualche modo quando non si può fare affidamento sul tempo!
Il mitico open day
Sabato 10 agosto nell’Hummerksnott Allotment c’è stato il tradizionale e mitico Open day. Quel giorno si prevedeva pioggia tutto il giorno ma fortunatamente, tranne qualche goccia, il tempo ha tenuto. Non c’è stato il bel sole ed il cielo azzurro che si sperava ma se non altro si è evitato l’acquazzone. C’è da esserne grati perché non c’è niente di più sgradevole di passare un pomeriggio all’aperto sotto l’acqua scrosciante. Ma cos’è questo Open day? Come già si fa per scuole e università è un’opportunità di far visita a luoghi, gli orti dell’associazione nel caso specifico, che normalmente non sono aperti al pubblico. Ovviamente io non ne conoscevo l’esistenza, fino a quest’anno, ma è un evento che ha luogo in agosto da tantissimi anni.
In questa giornata vengono aperti i cancelli (gli orti sono recintati e chiusi a chiave e normalmente sono accessibili solo agli affittuari) e si organizzano vari eventi tipo la pesca di beneficenza e la vendita di prodotti degli orti. C’era tantissima verdura e frutta che la gente poteva comprare a prezzi molto contenuti, donata dagli ortolani doc, cioè quelle persone super esperte che hanno appezzamenti giganteschi e producono quintali di roba. Ad esempio, come vedete dalla foto, c’erano letteralmente carriole di rabarbaro in vendita.
Si potevano poi acquistare marmellate fatte in casa e il miele delle api i cui alveari si trovano vicino all’entrata. Uno degli eventi in programma è stata proprio la spiegazione da parte degli apicoltori di come funzionano gli alveari. C’è stato anche il giro guidato degli orti in cui un signore molto gentile ha raccontato la storia di questi orti.
L’appezzamento apparteneva una volta alla ricca famiglia di Quaccheri chiamata Pease che la usava come orto/frutteto personale. Facevano addirittura crescere piante esotiche tipo l’ananas e le arance nelle serre riscaldate che esistevano lì un tempo. Una storia davvero affascinante! Se a qualcuno interessa leggere la storia in inglese eccovi un articolo apparso sul giornale locale un paio di anni fa.
Ovviamente non manca l’opportunità di bersi una bella tazza di tè o caffè e mangiarsi una fetta di torta (regolarmente home made) mentre ci si rilassa sull’erba. Insomma è proprio una piacevole giornata per grandi e piccini. Come contributo personale oltre a fare una delle menzionate torte ho donato alcune delle mie “creature” di mosaico da vendere ( qualche ape, chiocciola e libellula). Il ricavato è andato a rimpolpare il fondo comune. Every little helps!
Alla fine della giornata ci sono state le premiazioni ufficiali. Vi ricordate che il mese scorso vi ho detto che avevo vinto il terzo premio delle nuove leve? Ebbene ho finalmente ricevuto il mio premio: 10 sterline! Ovviamente subito spese in miele e prodotti vari. ;-)
Mio papà, che sta seguendo il mio blog con interesse, mi ha ricordato che mia bisnonna Lucia era un’abile ortolana. Aveva anche lei un orto che curava con grande passione e vendeva i suoi prodotti al mercato. Ai tempi di guerra questa sua abilità nel fare crescere ortaggi è risultata vitale per la famiglia. Forse ho ereditato qualche suo gene. Chissà!
Aggiornamenti dall’orto
Ma lasciate che vi aggiorni sul mio orticello.
Ad agosto ho finalmente cominciato a raccogliere verdure in quantità non indifferenti. Ad esempio per tutto il mese zucchine (che solo adesso stanno rallentando), fagiolini e bietole/spinaci a volontà. Fin troppi a volte. Mi chiedo cosa facciano dei loro ortaggi quelle persone che hanno orti grandi il quadruplo del mio. Ovviamente continuare a mangiare le stesse verdure può essere un po’ ripetitivo quindi cerco di variare il menù e usare ricette diverse.
Con gli spinaci/bietole ho fatto pizzoccheri, canederli agli spinaci, torta pasqualina e un tortino greco con spinaci, feta e pasta filo che si chiama spanakopita. Con le zucchine oltre a frittate, ratatouille, risotti e zuppe varie ho provato a fare una marmellata con lo zenzero che è venuta una delizia (e chi l’avrebbe mai pensato?).
Con i fagiolini faccio più fatica a pensare a ricette originali. Li ho messi nella pasta al pesto assieme alle patate ma urgono ricette interessanti e nuove per usarli. Qualcuno ha qualche suggerimento?
Ho cominciato anche a raccogliere i primi pomodori anche se la maggior parte sono ancora verdi. Avevo piantato tre varietà diverse. Una di queste ha prodotto pomodori che marcivano subito per qualche strano motivo (penso si tratti di ciò che Orto da coltivare nella sezione dedicata alle problematiche dei pomodori descrive come marciume apicale). Le piante di pomodorini piccoli invece (una varietà di colore arancione) pare siano più contente. Devo dire che nonostante la mancanza di sole quelli che ho mangiato hanno un buon sapore. Alcune foglie di pomodoro sono state colpite dalla peronospora (o almeno penso si tratti di questo a giudicare dall’aspetto) ma io le ho subito tagliate ed eliminate e per il momento sono riuscita a contenere il danno: tranne qualcuno, per ora i pomodorini si sono salvati. Speriamo in bene. L’unica cosa che non ho fatto e avrei dovuto fare, è stata quella di bruciare le foglie malate.
Ho messo tutto sul compost ma ho letto solo dopo che è un errore perché lo contamina quindi uno di questi giorni lo dovrò svuotare.
Al momento le piante di lamponi stanno producendo una quantità inverosimile di frutti. E ben vengano! Ne vado ghiotta. Ogni volta che vado nell’orto torno a casa con un bel cestino. Se pensiamo al prezzo che hanno nei supermercati capiamo subito che sono un tesoro da avere in un orto! Negli ultimi due giorni ne ho raccolti più di un chilo così ho deciso di fare un po’ di marmellata. Imbattibile la marmellata di lamponi fatta in casa. Veramente ottima!
Non so più cosa fare per contenere la zucca Marina di Chioggia che si sta trasformando in una pianta/mostro degna del film Alien. È diventata gigantesca e nonostante la tagli continua a produrre nuove foglie. Cresce di 10 cm. al giorno! Notare: le uniche due zucche che aveva prodotto sono marcite a causa della pioggia. Quindi per adesso c’è solo fogliame. Sto aspettando pazientemente per vedere se nascerà anche qualche zucca. Per ora vedo solo fiori maschi. E foglie! Le due piante di butternut squash invece hanno “partorito”. Ho messo dei mattoni sotto i bebè per evitare che tocchino il terreno e marciscano anche loro, trucchetto letto da qualche parte. Vi manderò qualche foto il mese prossimo.
Altre piante che stanno crescendo molto bene sono quelle di mais. Ovviamente è troppo presto per raccogliere le pannocchie però le premesse ci sono.
I cavolfiori continuano ad essere molto deludenti. Non mi stanno dando nessuna soddisfazione. O hanno prodotto qualcosa di stitico che vagamente assomiglia ad un cavolfiore o, nel caso di un’intera fila (ne ho due), hanno prodotto solo foglie che sono state subito mangiucchiate da parassiti vari. Per adesso le lascio nel terreno come piante sacrificali. Se gli insetti attaccano loro magari lasciano in pace le altre verdure,no?
Negli spazi lasciati da patate, barbabietole e cipolle ho ripiantato altre barbabietole, oltre che delle piante di kale, broccoli, un’altra varietà di spinaci e delle bietole arcobaleno (per rimpiazzare quelle che avevo dovuto estirpare a luglio perché erano tutte montate a seme) che sono tutte piante che crescono anche d’inverno. Devo pensare al futuro e ai mesi freddi, no? Continuo invece a rifiutarmi di fare crescere i cavoli, che parrebbe la scelta più logica dal momento che sono winter vegetables par exellence. No thank you!
Parole nuove
Una delle tante cose che ho imparato prendendomi cura dell’orto sono state tante parole italiane nuove che non conoscevo. Magari le sapevo in inglese ma, essendo la realtà degli orti una che mi era aliena quando abitavo in Italia, non avevo la più pallida idea dell’equivalente di certe parole nella mia lingua. Ovviamente non stiamo parlando di parole comuni tipo potare o concimare o vangare. Per farvi un esempio conoscevo la categoria delle verdure chiamata brassica in inglese (vale a dire i cavoli, broccoli, cavolfiori, ecc.) ma non sapevo che in italiano si chiamano crucifere.
In mia difesa, parlando di parole decisamente più tecniche, quale persona “normale” ha mai sentito parlare di marciume apicale o di peronospora? O sa cosa sia l’altica? O cosa voglia dire cimare, sarchiare o rincalzare?
La parola che vince il premio per il termine più bizzarro e direi quasi divertente è quello di sfemminellatura o scacchiatura dei pomodori, vale a dire la rimozione dei loro rametti ascellari (side shoots in inglese). Seriously? Sembra quasi un termine a sfondo sessuale…Ma chi le inventa queste parole?
Comunque nessuno della mia famiglia (e loro abitano tutti in Italia) sapeva cosa significasse sfemminellare una pianta di pomodoro. Quindi c’è speranza! Nel frattempo ringrazio Matteo ed il suo fantastico Orto da coltivare che mi stanno insegnando non solo a far crescere verdure in modo biologico ma mi stanno anche ampliando il lessico facendomi imparare tutta una nuova affascinante terminologia che mi era completamente sconosciuta. Alla prossima volta…
Articolo di Lucina Stuart
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