Nel fare i lavori di potatura la scelta degli attrezzi giusti è fondamentale. Il taglio dei rami delle piante è paragonabile ad un’operazione chirurgica ed è importantissimo praticare un taglio netto e pulito, senza inutili lacerazioni e spaccature.

Se l’attrezzo più usato nel potare è la cesoia, che serve per i rami di minor diametro, un altro strumento cardine di questo lavoro è il segaccio.

sega da potatura

Questa sega a mano si impiega per gli interventi sui rami di maggior dimensione, sopra ai 4-5 cm di diametro.

Scegliere il segaccio

Per scegliere un segaccio adeguato all’uso che abbiamo in mente di effettuare bisogna prendere in esame le varie caratteristiche di questo attrezzo.

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Il segaccio si compone di tre elementi: manico, lama e fodero. Meglio vedere nei dettagli come devono essere studiati per avere una buona sega manuale da potatura.

Oltre a questo nella scelta conviene valutare anche l’affidabilità del marchio. L’ideale è propendere per un brand conosciuto, che faccia da garanzia, a costo di spendere qualche soldo in più. All’occhio inesperto le lame possono sembrare tutte uguali, ma non è così. Personalmente consiglio la qualità giapponese dei segacci ARS, attrezzi affidabili e professionali. Risparmiare per comprare un attrezzo da potatura di provenienza sconosciuta può rivelarsi col tempo una scelta sbagliata.

La lama del segaccio

La parte più importante dell’attrezzo è ovviamente la lama, ovvero il metallo che esegue fisicamente il lavoro di potatura, aprendosi la strada tramite i denti e penetrando nel ramo.

Scopriamo quindi come deve esser fatta una buona lama per questo tipo di sega a mano.

Acciaio di qualità

La qualità del metallo è fondamentale per la durata del prodotto. Le lame vengono realizzate in acciaio, ma non tutti gli acciai sono uguali. Quantità di carbonio nella lega e processo di tempratura sono fattori importanti.

La lama deve essere abbastanza spessa da non flettere troppo e rovinarsi facilmente, al tempo stesso più è spessa e più sarà faticoso effettuare il taglio. L’ideale è una lama da 1 o 1,5 mm, a patto ovviamente che sia acciaio fatto bene. con acciaio qualitativo.

lama dentellata

Quanto deve esser lunga la lama

La sega deve avere una lama nettamente più lunga rispetto al ramo che andrà tagliato. Questo perché per lavorare bisogna far scorrere avanti e indietro il segaccio.

Una buona misura può essere una lunghezza di circa 30-35 cm come tagliente (lunghezza con manico indicativa 50 cm), che permette di affrontare rami anche da 10/15 cm di diametro.

Seghettato a denti grandi o piccoli?

I denti della sega possono essere tanti e piccoli o pochi e grandi. Più denti ci sono e più abbiamo un taglio preciso, che non slabbra la corteccia. Inoltre denti piccoli significano meno strappi per i muscoli delle braccia durante il lavoro. Per contro però i denti piccoli procedono lentamente, mentre con denti più grandi si fa più in fretta.

Possiamo quindi scegliere un compromesso tra questi fattori. Un buon passo dei denti può essere ogni 3 o 4 mm.

Lama curva oppure diritta?

Alcuni segacci hanno la lama dritta, che permette di lavorare con minor fatica, altri modelli hanno la lama incurvata, che si adatta alla curvatura del legno e lo resega più rapidamente, anche se crea maggior attrito e quindi richiede più sforzo.

La scelta in questo caso è tra un attrezzo poco faticoso e uno dal taglio rapido.

Il manico e il fodero

Il manico del segaccio è molto importante perché determina l’ergonomia dell’attrezzo. L’impugnatura deve essere confortevole e ben studiata.
L’unico modo per sapere davvero se ci si trova bene è provare a impugnare lo strumento.

L’eventuale fodero o il sistema a serramanico sono fattori da non sottovalutare. Quando si pota infatti bisogna spesso lavorare su scale o arrampicandosi sulla pianta, avere attrezzi maneggevoli diventa molto comodo. Il fatto di poter riporre la lama all’interno del manico significa dimezzare la lunghezza della sega.
Se non si ha il serramanico ci sarà ovviamente un fodero coprilama.

Come e quando si usa

L’uso del segaccio è molto semplice, il concetto è quello della sega: la lama taglia scorrendo avanti e indietro e affonda ad ogni passaggio nel ramo. Se si traglia un ramo grande bisogna però fare attenzione: il peso del legno può durante il taglio andare a gravare sulla lama, chiudendola in una morsa.

Segaccio o troncarami

Il troncarami è certo più rapido a tagliare rispetto alla sega, ma è limitato dal diametro. Per questo consiglio di usare cesoie e troncarami fino a 4 o massimo 5 cm, per potare diametri superiori entra in gioco il segaccio.

Segaccio o motosega da potatura

La motosega da potatura consente di tagliare rami di grande dimensione senza sforzo e molto velocemente. Per contro non è certo un attrezzo delicato con la pianta. Quindi consiglio di usarla quando si ha fretta o per lavori particolarmente impegnativi, ma dove possibile propendere per la sega manuale.

Il segaccio fa un lavoro più preciso e meno invasivo per la pianta rispetto alla motosega.

Articolo di Matteo Cereda

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