Nell’orto e nel frutteto spesso si incontrano insetti nocivi, in grado di danneggiare anche in modo irreversibile le piante coltivate. La risposta più semplice e intuitiva a questo problema è un uso frequente di trattamenti pesticidi per abbatterli.
Non sempre questa è una buona idea: qualunque insetticida è una sostanza volta a eliminare forme di vita e in genere ha ricadute negative sull’ambiente. Ci sono insetticidi biologici a basso impatto ambientale, ma bisogna sapere che praticamente tutti i trattamenti contro i parassiti hanno delle controindicazioni.
Non si devono demonizzare i trattamenti insetticidi: spesso sono l’unica soluzione per poter salvaguardare le coltivazioni. L’importante è, da un lato essere consapevoli dei problemi che possono portare, dall’altro conoscere e utilizzare le varie alternative che consentono di tenere a bada gli insetti nocivi senza trattamenti. Tra queste come vedremo c’è il metodo delle trappole alimentari, ancora troppo poco conosciuto ma realmente efficace in molti casi.
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Le problematiche degli insetticidi
Non sempre rispondere agli attacchi dei parassiti con trattamenti insetticidi è la soluzione migliore, per svariati motivi.
Il primo è evidente: i danni ecologici. Ne abbiamo parlato più nel dettaglio in un articolo dedicato proprio ai rischi legati ai pesticidi: gli insetticidi possono inquinare il suolo, la falda acquifera, l’aria. Sono un rischio per la salute umana e arrivano in tavola su frutta e verdura.
Gli insetticidi consentiti in agricoltura biologica non sono esenti da questo genere di problemi, anche se sono certamente meno aggressivi di altre molecole derivanti da sintesi chimica. Evidenziamo quindi alcuni problemi che l’insetticida può portare anche in un orto biologico.
I pesticidi non sono selettivi
La grande maggioranza dei trattamenti pesticidi non sono selettivi e possono mietere vittime non solo tra i parassiti ma anche tra insetti utili.
Giustamente parlando di insetticidi ci si preoccupa dei pericoli per la salute umana, è bene però considerare anche altre forme di vita che possono essere messe a rischio dai trattamenti.
Ci sono specie che sono di fondamentale aiuto per le piante che coltiviamo. L’esempio più citato è quello delle api, fondamentali per l’ecosistema. A loro si sommano altre specie preziose, come le coccinelle. In generale la biodiversità è una ricchezza per l’ecosistema in cui coltiviamo e ci aiuta a mantenerlo sano e a prevenire molti problemi, come spiegato nell’articolo sull’orto resiliente perché biodiverso. Meno pesticidi usiamo e meglio verrà salvaguardata la biodiversità.
Generazioni di insetti resistenti
Bisogna anche sapere che molti insetti sono in grado di sviluppare col tempo una resistenza ai principi attivi degli insetticidi, quindi intervenendo troppo spesso si possono creare generazioni di insetti che tollerano il trattamento. Questo costringe il coltivatore a trovare trattamenti sempre diversi, variando le molecole, oppure ad aumentare i dosaggi.
L’insetticida è quindi un rimedio che ha un’efficacia calante: più viene impiegato e meno è utile a risolvere. Altre metodiche, come il trappolaggio alimentare, invece non risentono di questo effetto.
Come usare meno pesticidi
Per non incorrere nei problemi di cui abbiamo parlato è bene fare un uso limitato dei trattamenti insetticidi. Coltivando con metodo biologico non dobbiamo sentirci assolti: prodotti come il piretro possono comunque portare danni e uccidere api.
Dobbiamo quindi agire sempre con l’obiettivo di fare meno trattamenti possibili, cercando di prevenire il problema piuttosto che curarlo in seguito. Ecco qualche idea applicabile da subito nel vostro orto o frutteto.
Alternative agli insetticidi
Ci sono delle strategie alternative per difendere le nostre piante senza pesticidi. Non possono rimpiazzare l’impiego dei trattamenti in ogni situazione, ma sono certamente un valido aiuto a ridurne l’uso, impiegando fitofarmaci solo quando è strettamente necessario.
Ecco cinque spunti concreti:
- Macerati repellenti. Alcune sostanze vegetali sono sgradite agli insetti, come le essenze di aglio, peperoncino, assenzio, ortica, rabarbaro. Possiamo macerare queste piante e ottenere dei trattamenti naturali in grado di scacciare gli insetti. Questo metodo richiede molto tempo e costanza di applicazione, si presta a coltivazioni su piccola scala.
- Trappole per la cattura. Un’ottima idea per eliminare insetti senza diffondere sostanze velenose nell’ambiente è quella di catturarli tramite trappole. Si possono impiegare trappole cromotropiche a colla, a feromoni oppure alimentari. Il primo tipo non è selettivo, per cui può mietere vittime innocenti e catturare le api, per cui sono da preferire l’esca sessuale del feromone o quella alimentare. Le trappole alimentari tipo Tap Trap sono particolarmente interessanti perché semplici da realizzare ed economiche.
- Antagonisti naturali. Se nell’ambiente ci sono predatori i parassiti avranno vita breve. Possiamo incentivare la presenza di antagonisti naturali o addirittura liberarli nell’ambiente. Questo metodo è complesso e richiede conoscenze e investimenti, per evitare di disperdere gli insetti antagonisti. Funziona bene in serra, in generale è utile a coltivazioni professionali.
- Polveri di roccia. Ci sono polveri minerali come caolino, bentonite e zeolite che possono essere spruzzate su foglie e frutti, creando una patina che infastidisce gli insetti fitofagi e li scoraggia.
- Reti escludi insetto. Un metodo meccanico è di proteggere le piante con reti che non permettano agli insetti di raggiungerle. In alcuni casi è un buon sistema, anche se costoso in termini di lavoro e di materiali.
Monitoraggio e intervento tempestivo
Un modo per usare meno insetticidi è quello di essere tempestivi: se si interviene quando i parassiti sono pochi può bastare un trattamento leggero a tenerli a bada e a stroncarne la diffusione. In particolare a questo scopo è importante intercettare le prime generazioni, visto che gli insetti sono in grado di proliferare rapidamente. Una volta che il parassita si è riprodotto e stanziato serviranno molti più trattamenti per debellarlo.
Per rilevare subito la presenza di un insetto nocivo è importante il monitoraggio, che si attua con delle trappole. Anche in questo caso possiamo farlo con attrattivi cromotropici, sessuali oppure alimentari. Ho dedicato un articolo specifico all’uso delle trappole per monitorare, si può far riferimento a quello per approfondire il tema.
Il monitoraggio è fondamentale soprattutto nel frutteto. L’orto avendo soprattutto piante annuali ha dei cicli di coltivazione che durano solo pochi mesi, nel frutteto invece essendo gli alberi da frutto perenni lo stanziamento degli insetti e la loro successiva riproduzione può essere un problema più persistente. Le trappole nel frutteto sono utili a catturare diversi tipi di parassiti dannosi, dai lepidotteri alla mosca della frutta.
Articolo di Matteo Cereda
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