Coltivare è un’esperienza di grande valore educativo per i bambini, anche chi non ha a disposizione un terreno può farlo coltivando un orto in cassetta.
Realizzarlo con i propri bambini offre numerose opportunità educative che possono essere colte anche dai genitori. Tra queste quelle di trascorrere del tempo con i figli, di insegnare (e imparare) attraverso il fare e di prendersi cura delle piante in un orticello condiviso. In questo periodo in cui le scuole sono chiuse a causa del covid 19 questo spunto diventa doppiamente prezioso.
Fare un orto in cassetta è alla portata di tutti, l’importante è sapere cosa serve, dove trovarlo e cosa fare nel pratico, tutte cose che scopriremo qui di seguito passo dopo passo. Scopriremo anche cosa cambia in relazione all’età dei bambini.
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Cosa serve per fare un orto in cassetta
Per realizzare l’orto in cassetta ci serve prima di tutto lo spazio di lavoro. Deve essere un luogo che non abbiamo problemi a sporcare: possiamo decidere di fare i nostri lavori in giardino o sul balcone, ma anche all’interno organizzandoci con giornali o tovaglia lavabile sfruttando un semplice tavolo.
Dobbiamo poi scegliere un luogo in cui terremo l’orto in cassetta realizzato, idealmente uno spazio all’aperto con una buona esposizione solare, esposto alle piogge. Visto che l’orto richiede piccole cure quotidiane, dovrebbe essere comodo da raggiungere.
Possiamo sfruttare piccoli spazi aperti in cortile o su un balcone. Se abbiamo la fortuna di avere il giardino, l’orto in cassetta potrebbe diventare un elemento modulare che si può spostare per creare figure geometriche e percorsi o per delimitare spazi con funzioni diverse. Con un po’ di creatività l’orto in cassetta può assumere anche un valore estetico o simbolico.
Per quanto riguarda i materiali veri e propri ci serviranno:
- Una cassetta per l’ortofrutta.
- Un telo di contenimento.
- Il terriccio.
- Una paletta o un cucchiaio.
- Semi, piantine, bulbi o altre parti di pianta adatte alla moltiplicazione.
- Un contenitore per dare acqua, dalla bottiglia all’innaffiatoio.
- Penna, matita o pennarello e dei cartellini durevoli, anche di riutilizzo, possono essere d’aiuto.
Scegliere la cassetta e il telo
La cassetta ci serve solo come contenitore rigido e può essere sia di plastica, sia di legno, ma non di cartone (bagnandosi si degraderebbe velocemente). Questa scelta dipende dal fatto che, trattandosi di un materiale idoneo al contatto per gli alimenti, questo tipo di contenitore non introduce rischi di contaminazione da sostanze pericolose.
Per alcuni ortaggi, per esempio patate e pomodori, ci serviranno cassette più profonde (ideali quelle per la raccolta delle olive).
Per altri, quali ravanelli e lattughe, saranno sufficienti anche cassette di minor profondità, come quelle delle pesche.
Potrà essere comoda una cassetta con poche fessure, soprattutto sul fondo, come talora accade per quelle di legno. Le cose spesso vanno diversamente per quelle di plastica e ciò rende il nostro contenitore poco adatto a trattenere il terriccio. È per questo che ci serve un telo.
È preferibile che si tratti di un materiale permeabile, che sia idoneo al contatto con terricci di coltivazione o con gli alimenti.
Un tessuto non tessuto ad uso agricolo potrebbe essere l’ideale, ma dei tovaglioli di carta ecologica vanno benissimo. Il telo del sacco in cui compriamo il terriccio o l’involucro dell’uovo di Pasqua vanno altrettanto bene, ma andranno bucati per consentire all’acqua di uscire se, dopo una pioggia o un’irrigazione fosse in eccesso.
Il terriccio adatto all’orto in cassetta
Per fare l’orto in cassetta possiamo usare un terriccio per semine di quelli che troviamo in commercio, preferendo quello consentito in agricoltura biologica.
Anche senza acquistare nulla possiamo decidere di impiegare per il nostro orto in contenitore semplicemente della buona terra di coltivo, eventualmente mescolata con del compost.
Dove trovare i semi
Nel nostro orto in cassetta possiamo decidere di seminare o partire da piantine già pronte. Nel primo caso acquistiamo i semi, scegliendoli preferibilmente certificati bio. Se un amico che già coltiva per passione o come agricoltore ci regala delle sementi andranno benissimo.
Molti semi li abbiamo già in casa, magari senza saperlo: confezioni di legumi secchi come ceci, lenticchie o fagioli, girasoli, mais da pop corn che si possono trovare in dispensa possono essere seminati. Anche nel mangime per animali domestici si trova la semente di vari cereali. Basta assicurarsi che i semi siano integri.
Il periodo di semina differisce per ogni coltura e lo troviamo nella tabella di semina o con il calcolatore di Orto Da Coltivare.
Dove trovare piante e loro parti adatte alla moltiplicazione
Le piante possono provenire dal nostro semenzaio domestico (altra attività interessante da fare, come spiegato nell’articolo sulle semine coi bambini) ma se non abbiamo tempo possiamo ricorrere all’acquisto fatto in un garden center o in un negozio che vende prodotti per agricoltura e giardinaggio. Ricordiamo che è preferibile utilizzare piante coltivate con le tecniche dell’agricoltura biologica.
Altre parti di pianta adatte alla moltiplicazione sono i bulbi di cipolla che troviamo in commercio, gli spicchi dell’aglio che usiamo in cucina o i tuberi delle patate che hanno iniziato a germogliare in dispensa.
Allestire l’orto in cassetta: come fare
L’operazione di allestimento è assai semplice: si adagia il telo prescelto all’interno della cassetta in modo da impedire alla terra di uscire sia dal fondo, sia dai lati, si riempie la cassetta fin quasi al bordo, si ritaglia il telo in eccesso e siamo pronti per seminare e piantare.
La semina di piante come carote, ravanelli o lattughe da taglio si esegue disperdendo uniformemente i semi sulla terra e ricoprendoli con un sottile strato di terriccio. Seminando zucchine o fagioli possiamo fare delle buchette profonde una falange in cui porre due – tre semi. Vale la pena di ricordare che il numero di semi e la loro distanza varia in funzione dello spazio di cui avrà bisogno la pianta in futuro.
Per le piantine si scavano delle buche sufficientemente grandi per ospitare il piccolo pane di terra che accompagna la pianta. Quindi si estrae la pianta dal contenitore e si adagia nel buco sistemando la terra all’intorno.
Bulbi e tuberi si nascondono sotto terra, i secondi ad una certa profondità.
Un aiuto per la memoria
Visto che le piante vengono seminate o trapiantate giovani non sarà facile ricordare cosa abbiamo inserito nella nostra cassetta. Possiamo quindi decidere di fare dei cartellini su cui segnare cosa abbiamo seminato o piantato.
Utile inserire la data e si può anche mettere l’autore della semina, se l’orto coinvolge più bambini. Se non abbiamo cartellini, possiamo ricavarli con del materiale di recupero (ad esempio delle strisce di plastica idonea al contatto con gli alimenti).
Coltivare coi bambini: cosa fare in base all’età
Possiamo coinvolgere nella realizzazione di un piccolo orto in cassetta bambini di ogni età, adattando l’approccio in modo da dar modo a ciascuno di lavorare e di farsi coinvolgere. Anche se il procedimento è sempre lo stesso troviamo differenti opportunità educative.
Orto in cassetta con bimbi piccoli
Se i bambini sono piccoli possiamo impostare il lavoro per lasciarli giocare con i materiali. Faranno quindi travasi con la terra usando una paletta. Al genitore resta il compito di garantire che il lavoro venga ultimato, riempiendo tutta la cassetta.
In questo momento, proprio come abbiamo consigliato nel fare il semenzaio, possiamo approfittarne per introdurre le parole principali legate alla coltivazione: “terra”, “seme”, “pianta” fino ai nomi degli ortaggi che andremo a coltivare.
Orto in cassetta con bimbi di 6+ anni
Bambini più grandi possono essere maggiormente responsabilizzati e quindi sotto la nostra guida saranno loro a fare il lavoro. Il genitore può essere più rigoroso e introdurre nozioni sulle caratteristiche degli ortaggi, la crescita delle piante e così via.
Tagliare a metà le patate o piantare cipolle e aglio “a testa in giù” (per agire correttamente la “punta” del bulbo va rivolta verso l’alto) potrebbero essere modi per capire come sono fatte e come crescono le piante.
I bimbi che sanno scrivere potranno occuparsi direttamente dei cartellini e tenere un piccolo diario in cui annotare i progressi dell’orto.
In questo aiutano anche le foto, che possono scattare con uno smartphone e diventano un mezzo utile per condividerle con gli amici la loro esperienza. Questo rafforza la motivazione, oltre ad aiutare a diffondere questa splendida attività educativa.
E dopo l’allestimento?
Il nostro orticello in cassetta può essere spostato dove lo faremo crescere e qui diventa importante la cura quotidiana.
In particolare ogni volta che il terriccio comincia ad asciugarsi, per bimbi e bimbe sarà un piacere dare acqua.
Oltre alle cure necessarie per le singole specie seminate o piantate, ci rimarrà il piacere del raccolto!
Articolo di Emilio Bertoncini
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