Prendersi cura del proprio suolo è alla base di una coltivazione sostenibile, che non debba ricorrere a trattamenti chimici nocivi. Si tratta di coltivare il terreno, con tutta la sua vitalità, e non limitarsi a fertilizzare le piante.
Oggi scopriamo il Bokashi o bochashi: un fertilizzante per il suolo facile e divertente da autoprodurre, utilissimo per migliorare la qualità della propria terra.
La terra dei boschi è bella, nera e profumata, ma anche arieggiata. Come mai, allora noi che dedichiamo così tanto tempo a lavorare i nostri orti, troviamo in genere una terra dura da dissodare? Nel bosco nessuno sembra lavorare, ma la terra è comunque più bella e più fertile di qualsiasi terreno agricolo.
Anche noi però siamo in grado di “fare” della terra nera e vitale, grazie al compostaggio. Non parliamo di un compost qualunque, ma un compostaggio controllato, che diventi un ammendante organico fermentato, con una funzione di fertilizzante naturale per il suolo e quindi anche per le piante, ricco di microorganismi benefici. Stiamo parlando del Bokashi.
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Cosè il Bokashi: miscuglio organico fermentato
“Bokashi” è una parola giapponese che significa “miscuglio organico”, si tratta di un metodo di compostaggio dalle radici storiche, usato tradizionalmente in tutti i 5 continenti. Anche se le ricette variano da un paese all’altro, il risultato ottenuto è molto simile: una terra fertile e inoculata di microrganismi buoni per far crescere piante e suolo in salute.
Il Bokashi non è niente altro che un miscuglio di letame, terra, paglia, crusca e leviti vari. I migliori ingredienti sono quelli che possiamo reperire facilmente, senza particolari costi. Tramite un processo di fermentazione le trasformeremo in nutrienti per il suolo.
L’uso del Bokashi nell’orto e il frutteto rende la terra morbida e facilita la crescita delle radici delle piante. I microrganismi del Bokashi aiutano le piante a nutrirsi, le fanno quindi crescere in miglior salute e più saporite.
Come fare il Bokashi
Per preparare il Bokashi avrete bisogno di un luogo al riparo. Se non potete farlo in garage o sotto un portico, allora un angolo del vostro orto e un telo di plastica, qualunque sia, andrà benissimo. Nella scelta l’ideale è un posto vicino all’orto, vi risparmierà inutile fatica nell’utilizzarlo.
Dopo aver scelto il luogo occorre raggruppare i seguenti ingredienti:
- 45 kg di letame qualsiasi (equino, bovino, ovino…).
- 100 kg di terra del vostro orto.
- 10 kg di paglia qualsiasi.
- 4 kg di crusca.
- 5 kg di cenere.
- 1 kg di zucchero.
- 1 kg di lievito di birra.
- In opzione, si può aggiungere fino a 3 kg di carbone vegetale o bio-char.
Non sapete come pesare i vari ingredienti? Allora raggruppate semplicemente lo stesso volume di paglia, terra e letame. Facile!
Si procede in questo ordine:
In un secchio, sciogliere lo zucchero in acqua tiepida mescolando con la mano.
Aggiungere il lievito e mescolare con la mano in modo da controllare la temperatura (se l’acqua è troppo calda il lievito muore, mescolando con la mano ci si assicura che l’acqua non sia troppo calda).
Mescolare gli ingredienti come segue:
- 10 cm di paglia e umidificare con l’acqua e lievito.
- 10 cm di terra e umidificare con l’acqua e lievito.
- 10 cm di letame e umidificare con l’acqua e lievito.
- 2 dita di crusca e umidificare con l’acqua e lievito.
- 2 dita di carbone vegetale (per chi lo usa) e umidificare con l’acqua e lievito.
Ripetere l’alternanza degli ingredienti fino ad averle esauriti completamente.
Una volta fatto il cumulo bisogna girarlo subito 3 volte affinché venga mescolato tutto bene insieme, va aggiunta acqua se servisse (vediamo nel prossimo paragrafo come regolarla).
Copriamo il cumulo con il telo (o lasciamo ben ombreggiato sempre).
Et voilà! Non c’è niente altro.
Regolare la quantità d’acqua
Come sapere se il mio Bokashi ha troppo o troppo poca acqua? L’acqua permette ai microrganismi di vivere e moltiplicarsi, quindi di trasformare il cumulo in terra, è molto importante nel procedimento. Ma troppa acqua riduce la presenza di aria dal quale hanno bisogno i microrganismi per vivere. Diventa quindi molto importante avere acqua a sufficienza nel cumulo, ma senza eccessi.
Misurare l’umidità è semplice: si prende un pugno del miscuglio e si stringe forte, deve cadere della mano appena una goccia o due. Se non cadono gocce per niente allora bisogna aggiungere poca acqua alla volta e mescolare il cumulo, fino a ottenere l’umidità giusta.
Se invece potete farvi una doccia da quanta acqua vi cade dalla mano allora avete proprio esagerato e dovete stendere il cumulo affinché si asciughi e raggiunga l’umidità corretta. Dopo di che lo dovete accumulare e inoculare nuovamente con altra acqua + zucchero + lievito, come prima.
I rivoltamenti del cumulo
Durante i primi giorni il cumulo fermenta e raggiunge temperature elevate (intorno ai 60 gradi). Questo è un bene, la temperatura alta è segno di buono sviluppo dei microrganismi.
In nessun momento il cumulo deve puzzare di marcio, il che sarebbe segno di un eccesso di acqua.
I primi 3 giorni il cumulo deve essere girato mattina e sera. Si prende una forca e si ribalta il cumulo per mescolarlo bene. Durante questi tre primi giorni, raccomando di controllare l’umidità ogni volta che si mescola (quindi due volte al giorno).
Dal quarto giorno in poi si mescola solo una volta al giorno, controllate sempre che l’umidità sia giusta.
Dopo circa 15 giorni il Bokashi è pronto. Il colore deve essere grigio chiaro e la consistenza sabbiosa.
Bokashi starter Kit: ne vale la pena?
In commercio si trovano anche dei kit pronti per preparare il bokashi. Vengono chiamati “starter” o acceleratori. Si tratta di miscele di zuccheri, crusche e lieviti che possono aiutare a far partire la fermentazione del compostaggio.
Possono rivelarsi comodi perché già pronti, ma non contengono niente di tanto diverso dai semplici ingredienti nella ricetta descritta in questo articolo.
Naturalmente il costo di alimenti semplici come zucchero, lievito e crusca è notevolmente minore rispetto all’acquisto del kit e il risultato finale non sarà diverso.
Anche quando sentiamo parlare di microrganismi utili ed EM non dobbiamo pensare che si tratti di qualcosa di avveniristico (come a volte i venditori vogliono farci credere): i microrganismi sono tutti intorno a noi e il lievito stesso ne è un insieme.
Possono essere interessanti invece i kit per produrre bokashi sul balcone, con due semplici compostiere. Anche in questo caso non si tratta di niente che non possa essere autoprodotto, ma per chi comincia avere tutto ben dimensionato e pronto è un buon aiuto e lavorando su minor scala il divario di prezzo tra starter kit e ingredienti miscelati in proprio diminuisce.
Bokashi: come si usa
Il Bokashi è un potente fertilizzante per le piante e il suolo. Si tratta di terra viva, deve essere quindi impiegato entro 15 giorni una volta realizzato, quando i microrganismi sono belli forti e vigorosi.
Per questo stesso motivo è bene autoprodurre il proprio bokashi e non comprarlo, visto che non conosciamo tempistiche e condizioni di stoccaggio del fornitore, ma anche per assicurare al suolo microrganismi autoctoni e non importati da altrove.
Rispetto ai classici concimi stiamo parlando di materiale “sicuro” per le piante, possiamo impiegarlo con più tranquillità anche vicino alle radici, un po’ come si fa con l’humus di lombrico, non dobbiamo preoccuparci che “bruci” le piante. I microrganismi che contiene anzi entrano in simbiosi con l’apparato radicale rendendosi subito utili.
La distribuzione di questo compost fermentato è da fare preferibilmente in tarda serata, dopo il caldo della giornata, al momento del tramonto. I nostri amici microrganismi non gradiscono il sole forte, devono avere il tempo di entrare in simbiosi con le nostre colture.
Quanto bokashi impiegare
Per gli ortaggi è sufficiente mettere un pugno di sostanza nella buca di ciascuna pianta al momento del trapianto. Oltre a nutrire aiuta a superare lo shock di trapianto, facendo ambientare le radici nel nuovo suolo e favorendo il radicamento delle piantine.
Per gli alberi da frutto e la vigna si deve utilizzare circa un mezzo secchio di bokashi ogni pianta.
Per gli ortaggi già trapiantati e seminati si deve semplicemente mescolare, grazie a una sarchiatura, circa 1 secchio di Bokashi per ogni 2 metri quadri. Per gli alberi e la vigna si può mettere sotto alla pacciamatura fino a ½ secchio per pianta.
La spiegazione termina qui, è tempo di sperimentare da parte vostra. Non ci sono ragioni per non cominciare subito a fare bokashi. Se avete domande usate pure i commenti, provvederemo a rispondere con ulteriori consigli e chiarimenti.
Raccontate anche i vostri esperimenti!
Auguro a tutti rigogliosi orti e sani ortaggi.
Articolo di Emile Jacquet.
Scusate non tutti hanno il letame a disposizione non è così semplice come sembra io ad esempio ho delle galline si può usare ?
Morena
Alessandria
Buongiorno Alessandria, quando parlo di “letame” parlo di cacca di animali, quindi anche di galline o di cavallo, asino, pigeonne, capra, vacca, anatra, ocche… qualsiasi. Non raccomando l’uso del pellettato pero penso che possa funzionare. Più il letame usato è fresco meglio è :)
Sperò che ci farai sapere del tuo esperimento.
Ma qual’è il rapporto/confronto in termini di beneficio che apporta il bokashi rispetto al compost domestico.?
Buongiorno Giorgio,
Il compost domestico, se parliamo della compostiera di plastica quanto bella sia non sterilizza gli ingredienti. Queste compostiere di plastica rendono anche difficile la buona areazione all’interno e quindi generalmente sono piene di insetti e hanno un odore forte.
Il bokashi è un compost fatto con microrganismi selezionati perché le sappiamo benefici per le nostre colture. Ha un buon profumo ed essendo stato sterilizzato in prima fase di riscaldamento non contiene nessun patogeno ne semi di erbacce.
Comunque anche una compostiera di casa fatta bene con il ratio giusto fra resti di cucina e paglia/foglie/cartone/carta può anche dare un bel risultato. Sono due compost per due usi diversi.
Un saluto
A proposito di pollina , essendo più acida di quello equuno , ad esempio, devo ridurre la dose ?
Salve, molto interessante l’articolo. Se non sbaglio quindi la cenere è facoltativa giusto?
È possibile sostituire la crusca con foglie secche/segatura/altro materiale ad alto contenuto di carbonio senza pregiudicare il risultato?
Grazie
Giulio
Ho gironzolato un po per il mondo su siti dove si parla di bokashi, pare però che si tratti di una fermentazione a freddo anaerobica.
Magari è una variante…
Ciao Gabriele, il bokashi è un processo di fermentazione che gode di molte ricette e varianti, sul web purtroppo si trovano molte ricette condizionate dal fatto di vendere apposite compostiere o attivatori. Se leggi per esempio Jairo Restrepo Rivera (agronomo molto conosciuto e persona di riferimento per l’agricoltura rigenerativa) trovi una spiegazione del bokashi molto simile a quella scritta da Emile Jacquet in questo articolo. Poi magari Emile ti saprà rispondere meglio.
Fantastico l’ho fatto l’anno scorso mi sono travata benissimo tant’è che mi sto organizzando per prepararlo anche adesso
Grazie
Salve, è un bel po’ che leggo del Bokashi e quindi passò alle mie prime domande, leggendo bene l’articolo la miscelazione dei lievito di birra con acqua e zucchero in realtà è simile se non uguale alla soluzione EM che vendono giusto? Al posto del lievito di birra, avendone una buona quantità che butto dopo i rinfreschi, usassi il lievito madre? Non avendo la possibilità di fare un cumulo in giardino e Volendo adattare la ricetta di cui all’articolo, avendo un balcone, al sistema dei secchi che vendono, la cosa sarebbe possibile? Se si in che modo? Ogni anno produco terriccio di scarto e non vorrei buttarlo e ricomprarne del nuovo, quindi il mio scopo sarebbe quello di rigenerare del terriccio esausto da riutilizzare l’anno successivo, come posso fare utilizzando e miscelando il bokashi?
Per adesso mi fermo e ti ringrazio nell’aiuto che vorrai darmi.
Risposta da Emile Jacquet, autore dell’articolo:
“Buongiorno, rispondo alle tue 3domande:
1)per fare compost è possibile usare tutta una seria di microrganismi benefici, il lievito madre va benissimo anche se raccomanderei di aggiungerlo a lievito di birra fresco ( reperibile in supermercato).
2)Il bokashi con il sistema dei secchi funziona benissimo. Ovviamente non si usa letame perché su un balcone non è la miglior idea…
3)puoi mischiare il bokashi pronto da usare a qualsiasi altro compost e anche direttamente attorno alle piante.
Ti auguro un verdoyante balcone. “
Ah! Dimenticavo utilizzando anche gli scarti di cucina al posto di quale elemento si potrebbe sostituire? Insomma vorrei adattare il tutto riuscendo a fare una soluzione EM fai da te.
Risposta da Emile Jacquet, autore dell’articolo: “Bondi, gli scarti di cucina vanno utilizzati al posto del letame.
Puoi anche, oltre alla pasta madre e lievito di birra fresco, aggiungere un po’ dell’acqua delle mozzarelle.
Fai una prova, una volta trovato le proporzione giuste fra i vari ingredienti vedrai che funziona bene.”
Salve!! innanzi tutto grazie per l’interessante articolo. Da poco in famiglia sono arrivate quattro galline e questo procedimento mi sembra molto interessante per utilizzarne la pollina. Vorrei chiedere dettagli sulla crusca, nel senso che tipo di crusca dovrei cercare e se è possibile sostituirla con altro. Cercando in internet si trovano crusche specifiche per il bokashi accompagnate dalla sigla EM e quindi deduco che non sono idonee aggiungendo con questo metodo il lievito…ringrazio anticipatamente! Martina
Ho un ulteriore domanda. Se si possiedono già dei fermentati in casa come fervida, o madre dell’aceto sarebbe possibile usarli al posto del lievito o comunque sarebbe meglio aggiungere il lievito? È possibile usare anche quello disidratato?grazie di nuovo. Martina
Buongiorno Martina,
Puoi utilizzare qualsiasi microrganismi che vivono in ambito aerobico cioè in presenza di aria e quindi non nei liquidi. Solo il siero di latte (l’acqua delle mozzarelle) sono microrganismi benefici che vivono sia in assenza di aria nei liquidi che in presenza di aria.
Devi utilizzare il lievito di birra fresco.
Buongiorno Martina,
Puoi anche usare le crusche già inoculato di microrganismi specifici per il bokashi, una soluzione più adatta al bokashi sul balcone.
Il lievito di birra fresco costerà molto meno.
La crusca è il semplice cibo delle galline, crusca di grano, riso o altro cereale, va bene tutto.
Domanda: in quale momento di preparazione del suolo dell orto è più consigliabile mettere il bokashi? Va bene anche metterlo su suolo batterico da nutrire completamente o dopo aver già nutrito il suolo con letame/compost/pacciamatura? Grazie
Buongiorno! Questo tipo di preparazione serve per creare la famosa “farina bokashi” dove la fermentazione avviene in un secchio senza aria ? Cioè farina da mescolare agli scarti organici chiuso poi ermeticamente ? Vorrei provare a realizzare quel tipo di compost, se la miscela da voi proposta non è idonea avete qualche suggerimento a riguardo? Grazie ?
Buongiorno Andrea Mori,
Esistono varie tipologie di bokashi :)
La ricetta di questo articolo serve a creare un substrato da miscelare nella terra.
La farina che dici te è un insieme di microrganismi benefici che permettono una corretta decomposizione della materia organica, viene utilizzata per bokashi diversi.
Si trova facilmente online.
buongiorno x bokashi il letame
fresco va bene circa 3 mesi?
Salve e complimenti per gli articoli che pubblicate. Non sono riuscito a capire la quantità di acqua da utilizzare nella miscelazione del lievito e dello zucchero. 10 litri, sono sufficienti ad irrorare i vari strati? Grazie
Avrei un’altra domanda. Questa pratica, si può paragonare alle micorrize?
Buongiorno Antonio,
Una ventina di litri di acqua saranno succiante per inoculare il tutto.
Per la secondo domanda, le micorizze sono funghi che vivono in simbiosi con le piante. Non possono svilluparsi senza la presenza delle piante giuste compatibili con la micorezza giusta.
In un compost qualsiasi o un bokashi non è quindi possibile coltivare micorizze.
Se prelievi un po’ di terra del bosco più vicino a casa tua, dovrebbe in teoria contenere micorizze capace di entrare in simbiosi con le tuoi piante.
Auguro un bel giardino
Ciao, ti ringrazio per le risposte. Avrei tante altre domande da farti ma, mi consenti di fartene solo due? La prima: che differenza c’è tra questa metodologia di bokashi e quella che si fanno nel secchio chiuso ermeticamente? La seconda: si possono usare anche i fermenti lattici, quelli per fare lo yogurt? Se la risposta è no, per i fermenti quale utilizzo è più indicato per inoculare Microrganismi utili nel terreno?
P.s. il bokashi, che ho messo in produzione, come le tue indicazioni, ha raggiunto alte temperature e la paglia inizia a diventare grigia. Tra dieci giorni dovrebbe finire il processo e inizierò ad incollarlo nel terreno. Grazie
Inocularlo…