In qualsiasi orto biologico la presenza del riccio, ghiotto di insetti e molluschi, è utilissima.

È molto frequente incontrarlo anche in città, nei parchi o in prossimità di orti urbani. Si tratta di una specie meritevole di protezione anche perché spesso paga a caro prezzo la vicinanza all’uomo: non è raro che i ricci vengano investiti dalle automobili, contro le quali la loro formidabile difesa a palla di aculei non può nulla.

riccio in orto

Altrettanto spesso i ricci vengono avvelenati dai vari insetticidi, ragione in più per evitare prodotti tossici nell’orto; i lumachicidi alla metaldeide ad esempio sono particolarmente pericolosi per questi animali.

Le abitudini del riccio

Il riccio è un piccolo mammifero insettivoro dalle abitudini notturne e solitarie. Non è in grado né di arrampicarsi sugli alberi né di scavare gallerie. Il suo ambiente ideale è rappresentato dalla vegetazione bassa, ad esempio il prato o il margine di aree boschive, quindi è un animale che nell’orto si trova molto bene.

libro agenda orto

Gli basterà anche un piccolo varco sotto la recinzione per entrare in modo agevole, a patto di riuscire poi a ritrovare la strada per il ritorno. È molto frequente osservarlo al crepuscolo, mentre in pieno giorno risulta più difficile vederlo nell’orto.

In estate il riccio costruisce un nido di foglie secche sotto cespugli o cataste di legna, comunque ben nascosto tra la vegetazione, dove alleva i suoi piccoli oppure, da novembre a marzo, trascorre il letargo.

Si tratta di un animale molto timido, che fa degli aculei e del mimetismo le sue uniche difese. In ambiente urbano capita spesso che si avvicini al cibo lasciato per i gatti randagi, che apprezza molto. Una situazione simile quindi potrebbe verificarsi anche nell’orto.

Il ruolo del riccio nell’ecosistema-orto

Come anticipato, il riccio è un animale prezioso per l’orto perché mangia vari insetti e in particolare lumache e limacce. Contribuisce quindi a limitare questi fitofagi in modo completamente naturale.

Il riccio non si nutre solo di lumache, ma anche di lombrichi e di un’infinità di altri invertebrati che frequentano il suolo. Non disdegna nemmeno piccoli frutti caduti a terra.

Non è un grande scavatore, quindi le sue zampe non arrecano alcun disturbo alle radici delle piante coltivate. Tuttavia bisogna fare attenzione alle parcelle appena seminate, magari con semi piccoli quali rapanelli o cime di rapa, perché non si esclude che l’animale scavi giusto qualche centimetro per scovare i lombrichi, anche solo penetrando nel terreno con il musetto affusolato.

In generale comunque la sua presenza non può che essere benvenuta e qualche lombrico in meno è un piccolo prezzo da pagare.

In conclusione è opportuna una considerazione di tipo ecologico, che può farci riflettere in generale sul modo d’intendere la biodiversità.

Per attirare qualsiasi predatore serve un gran numero di prede. Non si può avere il riccio, quindi, se prima l’orto non subisce l’infestazione delle lumache. In altri termini, bisogna tollerare che i primi tempi le lumache prosperino, così da attrarre i loro predatori. Se le lumache o altri invertebrati venissero contrastati in modo massiccio da parte dell’uomo, i ricci non avrebbero molte possibilità di alimentarsi dentro un orto.

I metodi per attirare il riccio nel giardino

tana del riccio

È ora il momento di illustrare tutti gli accorgimenti da mettere in pratica per attrarre uno o più ricci nel proprio orto. Si tratta di consigli che valgono anche se non si possiede un grande appezzamento in piena campagna, dato che il riccio frequenta volentieri anche i parchi urbani.

Gli orti comunali quindi possono rappresentare un luogo gradito a questo piccolo mammifero; sicuramente sono meglio di vaste monocolture piene di veleni, dove la presenza del riccio è molto rara. I lettori ortisti più fortunati potranno avere come ospiti la femmina e i cuccioli, rendendo ancor più semplice tenere sotto controllo le popolazioni di invertebrati dannosi.

I metodi per attirare il riccio nell’orto biologico sono essenzialmente di due tipi: costruire un apposito nido artificiale oppure creare le condizioni affinché questo animale costruisca spontaneamente il proprio giaciglio.

Quest’ultima soluzione è certamente la più frequente, anche perché la casette per ricci non sono molto diffuse in commercio.

L’ambiente apprezzato dai ricci

Per fare in modo che questi animali colonizzino spontaneamente l’orto, quindi, bisogna innanzitutto favorirne il transito. Ovviamente un orto completamente isolato dal mondo esterno, con fitte e impenetrabili recinzioni a maglie strette, non sarà accessibile ad animali terrestri che, come i ricci, non sono abili scavatori né arrampicatori.

Un importante accorgimento, utile anche per favorire la presenza di uccelli e insetti utili, consiste nel coltivare una siepe lungo il perimetro dell’orto. Sono preferibili essenze autoctone, cui il riccio è sicuramente abituato.

La siepe serve semplicemente per consentire il passaggio degli animali, magari tra un orto e l’altro, oppure tra il prato esterno e l’orto. Essendo il riccio, come già anticipato, un animaletto piuttosto timido, è molto importante ricostruire questo tipo di habitat. Molto probabilmente il riccio sceglierà proprio una fitta siepe per costruirvi alla base un soffice giaciglio, protetto dalle fronde più basse. Non a caso si tratta di animali spesso osservabili nei giardini, dove il prato, terreno di caccia, e la siepe, rifugio sicuro, si alternano.

Ci possono anche essere situazioni in cui il riccio sfrutta piccoli angoli nell’orto, che, inutile ribadirlo, sarà tanto più apprezzato quanto più sarà condotto in modo biologico. L’orto ideale per il riccio bandisce assolutamente qualsiasi tipo di veleno.

Solitamente le cataste di legna e i cumuli di pietre sono luoghi molto apprezzati dai ricci. Dovranno possibilmente essere in ombra e in un punto tranquillo, silenzioso, lontano da uomini e animali domestici.

In ogni caso bisogna sapere che non è affatto scontato che predisponendo simili anfratti arrivi una pronta occupazione da parte del riccio, per via di fattori spesso non totalmente comprensibili adottando il punto di vista umano. Attenzione anche alla presenza di eventuali ratti, che in realtà potrebbero giovarsi dei medesimi habitat ricreati per il riccio.

Casette artificiali per ricci

Per quanto riguarda, infine, la vera e propria casetta per ricci, in parte simile ai nidi per uccelli, si consiglia vivamente un’autoproduzione. Raramente in commercio esistono prodotti idonei, perché il mercato in questo senso non sembra per niente sviluppato, almeno in Italia.

Il nido artificiale per riccio è composto di due parti: la galleria d’accesso e la camera interna.

Si consiglia innanzitutto di realizzare un cubo di legno di 30 cm per lato, che sarà la camera, e poi creare una piccola apertura nella parte superiore della stessa. Questa servirà per garantire un minimo ricircolo d’aria. Il tunnel di accesso, invece, da applicare al cubo di legno, deve essere lungo circa 45 cm, con un’apertura di 10 x 10 cm. È da questa galleria artificiale che il riccio raggiungerà la sua tana.

In conclusione, gli ultimi due suggerimenti:

  • Ricoprire la struttura con foglie, paglia o terra.
  • Utilizzare sempre legno che abbia almeno 2 cm di spessore, per garantire un buon isolamento termico. Il riccio, infatti, potrebbe utilizzare il rifugio artificiale non solo per allevare i cuccioli, ma anche per passare l’inverno in letargo.

Articolo e foto di Filippo De Simone

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