L’innesto è una pratica agricola molto diffusa per gli alberi da frutto, permette di ottenere al tempo stesso frutti della qualità desiderata e piante resistenti, adatte al proprio terreno scelto. Si tratta in poche parole di unire due parti di pianta (portinnesto e nesto).
Tra le varie tecniche, l’innesto a gemma o a scudo è una delle più semplici da realizzare, fattibile anche da appassionati non professionisti. Quando viene eseguito alla fine dell’estate prende il nome di innesto a gemma dormiente.
L’innesto a gemma dormiente si esegue prelevando una o più gemme dai rami di una pianta (marze) ed inserendoli nel portainnesto sotto la corteccia, incidendola con un taglio della stessa dimensione della gemma. Scopriamo il periodo in cui svolgere questo lavoro agricolo e quali piante vale la pena innestare in questo modo.
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Cosa significa innesto a gemma
Le tecniche d’innesto sono molte, l’innesto a gemma dormiente fa parte della famiglia degli innesti a gemma.
Con questo termine si identificano quelle tecniche che prevedono di utilizzare come nesto una gemma della pianta madre, che viene inserita sotto la corteccia del portinnesto. La gemma si può chiamare anche scudo o occhio, per cui parliamo di innesti a occhio o innesti a scudo, come sinonimo di innesti a gemma.
Tra gli innesti a gemma distinguiamo in particolare:
- Innesti a gemma vegetante, che si eseguono in primavera, ad esempio l’innesto a zufolo.
- Innesti a gemma dormiente, che invece si praticano alla fine dell’estate e di cui parleremo in questo articolo.
La tecnica della gemma dormiente ha il grande vantaggio che le gemme da innestare si prelevano dalle marze nel momento stesso in cui si esegue l’innesto, si evita quindi di dover conservare le gemme come bisogna invece fare se si esegue un innesto a gemma vegetante.
L’innesto a gemma viene solitamente effettuato in vivaio sulla parte bassa di un semenzale (piantina nata da seme) o di una barbatella, indicativamente a 10-12 cm da terra.
L’innesto a T
Dopo aver prelevato lo scudo bisogna incidere la corteccia per poter saldare la gemma al portinnesto.
Il metodo più diffuso e semplice per incidere la corteccia è l’innesto a T, che si esegue praticando un taglio appunto a forma di T sulla corteccia, assicurandosi che questa si sollevi agevolmente. Perché questo avvenga è necessario assicurarsi che la pianta sia in attiva vegetazione, per l’innesto a gemma dormiente il periodo di fine estate è in genere adeguato.
Nel caso in cui la corteccia non si sollevi, è possibile ravvivare la pianta con qualche irrigazione effettuata a due o tre giorni di distanza l’una dall’altra.
Volendo è possibile effettuare questo tipo di innesto a gemma anche su una pianta adulta, operando sui rami oppure, al limite, su branchette di massimo due anni. In questo caso però il processo è un po’ più difficile in quanto non sempre la corteccia si solleva facilmente, motivo per cui spesso in caso di piante adulte si ricorre ad altri tipi di innesto, come per esempio l’innesto a scheggia.
Quali piante si possono innestare a gemma
Affinché l’innesto avvenga con successo, è importante rispettare alcune regole di affinità tra le piante. Portinnesto e marza devono essere compatibili come specie, e anche affini per vigore ed età. Quando si parla di specie si riferisce alla specie del nesto (in questo caso la gemma), il portinnesto può essere anche un’altra pianta, purché ci sia compatibilità.
Sono molti gli alberi che possono essere innestati con tecnica a gemma dormiente, in uso sia nel frutteto che nel giardino ornamentale.
Alcuni esempi:
- Pero
- Melo
- Fico
- Vite
- Nespolo
- Mandorlo
- Ciliegio
- Cotogno
- Susino
- Biancospino
- Rosa
Periodo: quando fare l’innesto
Mentre gli innesti a gemma vegetante si eseguono a primavera, l’innesto a gemma dormiente viene effettuato alla fine dell’estate. Il periodo utile per eseguire un innesto a gemma dormiente infatti è tra la fine di agosto e la fine di settembre, a patto che il tempo si mantenga mite.
Alcuni vivaisti non tengono conto solo del meteo, ma fanno riferimento anche alla fase lunare per scegliere il periodo in cui effettuare l’innesto. Seppur non esistano prove scientifiche in merito, la tradizione agricola vuole che l’innesto venga effettuato nella stessa fase lunare in cui viene prelevata la marza, solitamente si consiglia di fare il lavoro in luna calante, periodo in cui la pianta pare patisca meno i tagli.
Come eseguire l’innesto a gemma dormiente a T
Una volta individuato il momento migliore per effettuare l’operazione, si procede con il lavoro d’innesto. L’innesto a gemma dormiente avviene in fasi ben definite, vediamo punto per punto come si esegue un classico innesto a T.
- Prelevare lo scudo. La gemma viene solitamente presa da un ramo di un anno, di medio vigore. Nell’innesto a gemma dormiente l’ideale è staccare dalla madre possibilmente lo stesso giorno in cui si vuole effettuare l’innesto. Lo scudo non deve essere mai prelevato da un succhione o dalla punta di una pianta troppo giovane, in generale evitiamo le gemme apicali. Lo scudo si preleva tenendo il ramo con la punta rivolta verso di sé e, con un coltello da innesti ben affilato, si taglia la gemma insieme ad una porzione di corteccia. Il taglio deve partire non meno di 1,5 cm al di sotto della gemma e deve essere quasi parallelo all’asse del ramo che termina circa 2 cm sopra di essa.
- Preparare il portinnesto con taglio a T. In seconda battuta si prepara il portinnesto per ricevere la gemma, incidendo la corteccia con un taglio longitudinale e uno trasversale, a formare una T. Visto che lo scudo dovrà essere inserito nella corteccia tramite questi tagli le dimensioni delle incisioni devono essere uguali alla gemma prelevata.
- Inserire lo scudetto nel taglio. Per inserire lo scudetto nel portinnesto si solleva la corteccia di quest’ultimo in corrispondenza del taglio a T aiutandosi con l’unghia del coltello. A questo punto si inserisce lo scudetto, spingendolo verso il basso fino a che la gemma non si troverà circa 1 cm al di sotto del taglio trasversale. Infine si taglia la parte superiore dello scudo di modo che combaci perfettamente con il taglio trasversale.
- Legatura. Si completa il lavoro serrando saldamente lo scudetto al portinnesto. Questo avviene effettuando una legatura con della rafia o un nastro di plastica sufficientemente elastico, avvolgendo completamente il ramo assicurandosi di coprire fino a pochi millimetri sopra il taglio trasversale e sotto il taglio longitudinale. Chiaramente leghiamo lasciando libera la gemma.
- Attecchimento. Si può verificare che l’innesto a gemma dormiente sia avvenuto con successo già dopo poco tempo. Se l’innesto ha attecchito lo scudo conserva la sua vitalità e, nel periodo in cui le foglie della pianta cadono, il picciolo si stacca facilmente dallo scudo. Se invece il picciolo secca ma non si stacca facilmente allora l’innesto non ha attecchito.
È possibile posizionare due gemme una sopra l’altra per avere maggior certezza di attecchimento, bisognerà poi utilizzarne solamente una per formare la pianta.
Un ultimo suggerimento: per innestare a gemma conviene posizionarla sul lato della pianta rivolto a nord, in modo che sia ombreggiato. Se la fine dell’estate è ancora calda e soleggiata le gemme si possono disidratare e non attecchire, per questo beneficiano dell’ombra.
La tabella degli innesti
Per sapere quando innestare le varie piante da frutto e quali tecniche si possono impiegare, abbiamo preparato una tabella, realizzata dal nostro esperto Gian Marco Mapelli. Ci trovate informazioni schematiche per 27 piante da frutto distinte. Potete scaricarla gratuitamente.
Articolo di Veronica Meriggi
Buongiorno,
chiarissimo l’articole sull’innesto a gemma, sarebbe da aggiungere la parte finale dopo aver visto in primavera l’attacchimento della gemma innestata, come procedere a recidere la parte superiore se subito totale o a gradi per il tiralinfa.
Grazie