Il finocchio è una pianta che non ama il caldo eccessivo e ha una discreta tolleranza al freddo. Per questo motivo viene tipicamente trapiantato in campo alla fine dell’estate e coltivato durante l’autunno, insieme ad altri ortaggi invernali quali porri, radicchio e cavoli.

Scegliere il periodo giusto in cui piantare i finocchi è molto importante, per garantire alla pianta la giusta condizione climatica.

piantare finocchi

Scopriamo insieme come e quando effettuare il trapianto delle piantine di finocchio.

Semina diretta o trapianto

Le piante di finocchio nascono dai semi: possiamo decidere di seminare direttamente in campo, oppure di mettere i semi in vaschette da tenere al riparo  e trapiantare poi a pianta formata (come spiegato nella guida alla semina in semenzaio). La terza opzione, per chi è inesperto o ha poco tempo, è ovviamente di acquistare piantine in un vivaio, già pronte per il trapianto.

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Visto il periodo in cui si semina il finocchio spesso vale la pena farlo in semenzaio., in questo modo si evita alle piantine giovani le eventuali gelate tardive (in caso di semina primaverile) oppure il caldo eccessivo (in caso si scelga la semina a fine estate).

Qui di seguito parleremo dei trapianti delle piantine, che presuppongono quindi semina in semenzaio oppure acquisto in vivaio. Per quanto riguarda l’operazione di semina dei finocchi (sia in vaschette che in campo direttamente) rimando all’approfondimento dedicato.

Quando trapiantare i finocchi in campo

Per decidere quando coltivare i finocchi bisogna necessariamente conoscere le esigenze climatiche della pianta. La pianta di finocchio come dicevamo non ama il caldo e la siccità, quindi è poco adatta a stare nell’orto in piena estate. La sua temperatura ottimale è intorno ai 20°C, ma resiste a temperature minime fino a 6°C.

Il suo ciclo colturale, ovvero il periodo che la pianta impiega ad arrivare al raccolto è di 4-5 mesi dalla semina, quindi 3-4 mesi dal trapianto, se scegliamo di mettere la piantina formata.

Alla luce di queste informazioni possiamo decidere di piantare i finocchi a inizio primavera (coltivazione primaverile) oppure a fine estate (coltivazione autunnale), in modo da evitare i mesi più caldi e anche il gelo eccessivo. L’esatto periodo di semina dipende dal clima della zona in cui si coltiva e dalla varietà di finocchio scelta (più o meno precoce).

Coltivazione primaverile

Coltivare i finocchi in primavera significa piantarli tra marzo e aprile, in modo che siano pronti tra maggio e giugno.

Negli orti che si trovano nelle zone più calde si può anticipare a febbraio.

Coltivazione autunnale

La coltivazione autunnale del finocchio è la più diffusa, visto che permette di sfruttare l’orto in un periodo in cui non sono moltissimi gli ortaggi disponibili. Al contrario in primavera c’è una gamma più ampia di verdure da coltivare e quindi si trova meno spazio per i finocchi.

Conviene piantare a partire dalla seconda metà di agosto o a settembre, in zone a clima mite o sotto tunnel anche ottobre. Possiamo aspettarci un raccolto tra metà ottobre e dicembre, al sud fino a gennaio.

Trapianto di finocchi e fase lunare

Per essere sincero sono piuttosto scettico sull’influsso lunare in agricoltura: non esistono prove scientifiche che ne dimostrano l’effettiva validità. Tuttavia la tradizione contadina raccomanda di scegliere la fase lunare giusta per la semina dei vari ortaggi.

Nel caso del finocchio sarebbe da seminare in luna calante, che pare sia favorevole allo sviluppo del grumolo, che è la parte di nostro interesse. Le opinioni sull’influsso della fase lunare anche nel trapianto sono discordanti, c’è chi dice che i finocchi vadano trapiantati sempre con luna calante.

Personalmente consiglio di eseguire i trapianti quando si ha tempo di farlo e soprattutto quando le condizioni climatiche e metereologiche sono adatte al lavoro, senza impazzire nel guardare i calendari lunari, potete comunque consultare qui la luna di oggi e le fasi.

La scelta delle piantine

Quando ci rechiamo in un vivaio o garden center per comprare le piantine di finocchio da trapiantare è utile saper scegliere le migliori.

Ecco tre criteri importanti:

  • Foglie verdi. Le piante di finocchio si presentano con il caratteristico “ciuffo” delle piante ombrellifere, non compriamo piantine con foglie ingiallite e verifichiamo che il ciuffo sia ben eretto.
  • Altezza contenuta. Se la piantina ha un ciuffo troppo alto probabilmente ha passato troppo tempo in vasetto e questo può aver portato sofferenza, meglio evitare. La piantina migliore non è quindi la più alta, ma piuttosto la più equilibrata.
  • Radici bianche. Se riusciamo a osservare le radici è bene verificare che siano di colore bianco e non troppo aggrovigliate. Ingiallimenti radicali e apparato troppo fitto sono un altro segno di piantina che è rimasta oltre il tempo ottimale all’interno del vasetto.

Preparare il suolo per i finocchi

La riuscita della coltivazione di finocchio dipende per buona parte dal terreno, che dobbiamo preparare per bene prima di piantare.

Per prima cosa il suolo non deve essere troppo compatto, in modo da non ostacolare l’ingrossarsi del grumolo alla base della pianta (ovvero della verdura che vogliamo raccogliere).

Il terreno deve anche essere drenante, ovvero non presentare ristagni di acqua, che porterebbero a marciumi e patologie.

Per questi due motivi bisogna procedere con una buona vangatura e poi zappettare la superficie affinandola e livellandola, eventualmente intervenire realizzando canali di scolo o letti di coltivazione rialzati dove c’è tendenza al ristagno.

Rispetto agli elementi nutritivi il finocchio è poco esigente, per cui non richiede concimazioni particolari dove il suolo ha già fertilità residua. Risulta utile però una buona presenza di sostanza organica nel terreno, che lo rende soffice e capace di trattenere il giusto tasso d’umidità. Possiamo quindi incorporare una moderata dose di compost o letame maturo.

Una sostanza ammendante ideale da impiegare in caso di trapianto è l’humus di lombrico.

Sesto d’impianto

Un’altra importantissima accortezza nel coltivare il finocchio è mettere le piantine alla giusta distanza: se i finocchi sono troppo vicini andranno in competizione per spazio e risorse.

Consiglio di tracciare file distanti tra loro 50-60 cm, lungo la fila pianteremo le piantine a 30 cm di distanza l’una dall’altra.

Risulta molto utile realizzare una fila dritta e regolare, che ci permetterà in futuro di rincalzare e sarchiare il terreno rapidamente.

Come effettuare il trapianto dei finocchi

Eccoci al momento vero e proprio del trapianto, in cui si prende la piantina e la si mette nel terreno del nostro orto. Niente paura: è un lavoro semplicissimo, anche chi non ha mai provato non troverà difficoltà.

Scaviamo una buchetta in grado di ospitare il pane di terra e preleviamo con delicatezza la piantina, togliendola dalla vaschetta e trasferendola nella buca. Attenzione solo a maneggiare con cura la pianta, evitando di tirarla per il ciuffo.

Copriamo bene con la terra e compattiamo premendo con le mani, in modo che il ciuffo del finocchio sia ben verticale e stabile e non restino spazi vuoti nel terreno. La profondità corretta che deve avere il nostro finocchio è stabilita guardando il colletto, che deve essere solo leggermente interrato.

Un suggerimento: per far patire meno il cambio di ambiente prima di trapiantare è meglio mettere le piantine di finocchio all’aperto per un giorno.

Cure post trapianto

finocchi piantina

Dopo aver piantato bisogna prendersi cura delle giovani piantine, in particolare irrigando regolarmente. Una prima abbondante bagnatura va fatta al momento del trapianto e poi in seguito bisogna per le prime settimane non scordarsi di bagnare ogni giorno. In seguito i nostri finocchi radicheranno meglio, ma resta utile avere cura che il terreno non secchi mai. Predisporre un’irrigazione a goccia è un’ottima scelta.

Se il ciuffo della piantina si presenta molto esuberante possiamo scegliere di cimarlo, bisogna spuntare solo un paio di centimetri.

Il terreno intorno alle giovani piantine deve essere tenuto sotto controllo, evitando che le erbe infestanti competano con la nostra coltura, possiamo decidere di pacciamare volendo. Attenzione infine a insetti fitofagi e lumache, che attaccando piante giovani fanno maggior danno.

Articolo di Matteo Cereda

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