Quando si parla di potatura spesso si pensa ad una tecnica che ha lo scopo di stimolare la produttività delle piante da frutto. Non è sbagliato: si pota anche per aumentare e migliorare il raccolto, ma è riduttivo pensare che la potatura sia solo questo.
Con gli interventi di taglio ci si prende cura delle piante e si agisce anche per salvaguardare la loro salute. Una pianta ben gestita è meno soggetta a patologie, per questo gli interventi di potatura fanno parte di quegli accorgimenti di prevenzione delle malattie che sono tanto importanti nella coltivazione biologica.
Vale la pena quindi soffermarsi a ragionare su come potando possiamo mantenere in salute le nostre piante, facendo attenzione a farlo nel modo corretto.
Se una giusta potatura infatti è salutare, con una tecnica errata o con attrezzi non adeguati possiamo viceversa fare danni e facilitare gli agenti patogeni.
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La potatura per prevenire le malattie
Una delle logiche da tenere presente quando andiamo a potare una pianta da frutto è mantenere la chioma ordinata, per evitare che si presenti come un intricato groviglio di rami. Questo è fondamentale nella prevenzione delle patologie.
Dalla bolla del pesco alla ticchiolatura, le malattie delle piante da frutto sono dovute ad agenti patogeni quali funghi e batteri, che proliferano in presenza d’acqua. La maggior diffusione di queste problematiche si ha nelle mezze stagioni piovose, dove un clima mite si associa a un’umidità persistente.
Avere una chioma in cui c’è un buon circolo d’aria e filtrano raggi del sole significa favorire un ambiente sano, dove gli eccessi di umido evaporano rapidamente e non permangono in stagnazione favorendo le spore fungine.
Per questo un albero potato per bene è decisamente meno soggetto ad ammalarsi.
Come ottenere una chioma ordinata
Non è facile fare un discorso generale quando si tratta di potatura, perché gli interventi vanno decisi in base alla specie, alla varietà, alla forma di allevamento e ogni pianta ha proprie peculiarità.
Tuttavia possiamo tracciare alcune regole che sono utili a livello generale per ottenere una chioma più ordinata, in cui ci sia il giusto passaggio di aria e luce che permette alla pianta di restare sana.
- Eliminare i succhioni, rami verticali improduttivi a portamento verticale. Questi sono oggetto di potatura verde e rappresentano un riempimento della chioma non positivo.
- Privilegiare le branche che si aprono all’esterno. Sono più comode per la raccolta, ed evitano di riempire il centro chioma. Questo naturalmente dipende dalla forma di allevamento, ma in linea generale avere una pianta che si apre può favorire l’illuminazione di ogni sua parte.
- Selezionare i rami evitando incroci. Spesso i rami tendono a sovrapporsi, in questi casi è bene operare una selezione lasciando un solo ramo e togliendo quello meno interessante.
- Immaginare la pianta con le foglie. Gli alberi da frutto si potano in autunno / inverno, quando sono spogli. Il vantaggio è che possiamo vedere a colpo d’occhio l’impostazione delle branche, tuttavia l’occhio inesperto non coglie come diventerà la pianta in fase vegetativa. Se immaginiamo la formazione di foglie possiamo intuire come mai bisogna evitare rami troppo fitti o intricati, da qui si prova a capire se si richiede un’ulteriore selezione.
Con queste accortezze la chioma risulta molto più ordinata e arieggiata, un grande aiuto per mantenere l’albero in salute.
Potare per arrestare la diffusione delle malattie
A volte capita di dover potare per eliminare una parte di pianta, danneggiata dagli eventi atmosferici oppure da una patologia non sanabile.
In caso di malattia può essere importante intervenire subito, togliendo i rami compromessi prima possibile, in modo da evitare che il patogeno si estenda al resto dell’albero.
In questi casi bisogna fare particolarmente attenzione a disinfettare poi gli attrezzi da potatura, evitando che diventino veicolo di malattia.
L’importanza di un taglio fatto bene
Con il taglio di potatura si crea a tutti gli effetti una ferita alla pianta ed è importante che sia un intervento preciso e pulito. Proprio come un’operazione chirurgica richiede un bisturi affilato, anche la potatura del frutteto ha bisogno di cesoie e segacci che taglino bene.
Il taglio deve essere netto, senza slabbrature o spaccature. Attenzione anche all’angolatura: un taglio piatto in orizzontale lascia che le gocce d’acqua si soffermino, mentre è importante che la superficie sia inclinata e le goccioline possano scivolare via.
Non dimentichiamo anche di tenere pulito l’attrezzo, disinfettandolo tra una pianta e l’altra. Se non curiamo questo aspetto le forbici con cui si pota diventano facilmente vettori di malattie e finiamo per contagiare l’intero frutteto.
Scegliere l’attrezzo giusto
Per potare bene servono attrezzi di qualità, che abbiano lame affidabili e un meccanismo duraturo che le guidi in un incontro ben studiato. In questi casi spendere qualche euro in più per affidarsi a un marchio conosciuto si rivela un ottimo investimento.
Vi suggerisco ad esempio Stocker, azienda altoatesina che sugli attrezzi da potatura è una garanzia.
Ma esattamente quale attrezzo utilizzare?
- Attrezzo base. L’attrezzo basilare per potare, quello che si usa per la maggior parte dei tagli, è la cesoia. Una forbice a doppio taglio per tutti i rami fino a 21 mm di diametro può essere il modello Stocker Ergo Light 21, leggera ed ergonomica.
- Rami di 3-5 cm. Per rami più grandi servirà un troncarami: qui vale la pena scegliere un attrezzo particolarmente robusto, perché la leva che si esercita a due braccia sollecita particolarmente i meccanismi. Nella gamma Stocker consiglio il modello telescopico Amboss, che permette anche di arrivare più in alto allungando i manici.
- Rami di maggior dimensione. Per rami con diametro superiore ai 40 / 50 mm invece è meglio utilizzare un seghetto da potatura. Anche qui scegliamo la qualità: la sua lama allungata, se è in metallo scadente, si storta fin dai primi utilizzi. Come modello Stocker possiamo scegliere il Tornado 180, comodo perché richiudibile, perfetto per alberi di medio piccola dimensione, gestendo piante molto sviluppate può tornare utile un segaccio dalla lama più lunga.
Potare correttamente
La potatura non è un lavoro approssimativo e richiede alcune conoscenze di base perché possa essere fatto nel rispetto della salute della pianta.
Prima di tutto bisogna farlo nel periodo giusto: per la maggior parte delle specie i mesi di novembre e di febbraio sono i più indicati.
Bisogna poi imparare a conoscere gemme e tipi di rami, per saper intervenire nel modo migliore.
Vi invito a leggere le guide alla potatura di Orto Da Coltivare che possono dare una prima base teorica di partenza.
Può essere molto utile per approfondire meglio frequentare qualche corso, anche se purtroppo l’attuale situazione legata al covid 19 limita le possibilità di corsi pratici in frequenza.
Vi segnalo questi corsi online che si terranno a novembre, dicembre e gennaio: possono essere un buon modo per imparare qualcosa in più in totale sicurezza.
Articolo di Matteo Cereda
Buongiorno .
Ho letto con un grande interesse l’articolo sulla potatura.
Nel mio orto ho varie piante che hanno avuto delle potature non buone. in passato.
Io non ho pratica di potature per cui mi affido a chi ,giardinieri e pseudo competenti dcono di saperlo fare.
Purtroppo quest’anno il mio ciliegio vecchio di quasi 25 anni ha sofferto e sta andando in malora per via mi dicono di una serie di potature mal fatte.
Ora piu’ di meta della pianta è secca o quasi per cui sono arrivato alla determinazione di toglierlo.
Cosa mi consigliate ?
si può tentare di salvarlo ?
Altre piante tipo un noce che ha all’interno un sacco di buchi , penso siano di tarli , ma che al momento non mostra segni di cedimenti ma che fa noci che prima di san giovanni sono gia nere e vorrei togliere cosa devo fare?
o prugne tagliate cosi male che non fanno nessun frutto o i kiwi che quest’anno me ne hanno fatti 21 in tutti quando due anni fa ne ho colti oltte 100 kili.
Mah
cosa dovrei fare secondo voi?
ciao Giuliano. Per rispondere alle tue domande si dovrebbero esaminare gli alberi uno per uno, non c’è modo di dire a distanza cosa conviene fare. Il ciliegio certamente è una specie che tollera male le potature e bisogna intervenire con cura e “delicatezza”, si tratta anche di una specie longeva, varrebbe la pena salvarlo se possibile. Il noce se ha buchi nel tronco possono essere larve di rodilegno, devi assolutamente risolvere il problema.
Io ti consiglio di studiarti un po’ la potatura oppure di chiamare un agronomo che abbia competenza reale nelle piante da frutto. Anche tra i giardinieri puoi trovare persone competenti, alcuni però purtroppo curano solo l’aspetto ornamentale.
Io abito in zona rossa covid-19 nelle vicinanze di Milano per cui, finchè la Ministra Teresa Bellanova non ci consente di poter frequentare il nostro orticello come ha fatto due mesi dopo il primo lockdown, non posso potare le mie piante. Due fichi, un albicocco, un caco e una vite a pergola. Dureranno fino alla prossima apertura, vista la stagione fredda? Grazie in anticipo per la risposta Matteo e per tutte le informazioni preziose che ci dai sempre. Gianni
ciao Giovanni, le potature va benissimo farle in febbraio, per fortuna puoi comunque andare all’orto grazie al chiarimento del 13 novembre.