Gennaio per molti frutteti è un mese di riposo, con poca attività per chi li gestisce. Questo dipende però dalla zona di coltivazione, da come il frutteto è impostato, dalla sua composizione e ovviamente dalle sue dimensioni.
Anche dove il freddo dell’inverno rende poco consigliabili molti lavori e non ci sono raccolte, potature o trattamenti da fare, si può almeno sfruttare questo periodo di inizio anno per praticare delle osservazioni e pianificare le attività del nuovo anno.
Eventualmente gennaio è anche un buon momento per fare nuovi acquisti di piantine da piantumare.
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Prepararsi al nuovo anno
I risultati del frutteto per il nuovo anno dipendono da tanti fattori, su alcuni dei quali non possiamo agire, in primis ovviamente i fattori metereologici.
Ma su tutto quello che ci compete, invece, possiamo iniziare in tempo a prendere delle decisioni operative.
Se si ha poca conoscenza della fisiologia delle piante da frutto, così come sul vasto mondo di malattie e parassiti che possono colpirle, questo periodo potrebbe essere sfruttato per formarsi un po’ di più, con letture di approfondimento e corsi. Per esempio segnaliamo il libro “Il mio frutteto biologico” di Accorsi e Beldì e il corso online Potatura Facile, con Pietro Isolan. Altri volumi illustrati possono invece guidare nel riconoscere i vari sintomi di malattie e di attacchi di insetti dannosi e altri parassiti.
I risultati ottenuti nell’anno appena passato possono aiutarci a ricostruire il nostro operato ed eventualmente a correggere alcune impostazioni future nella cura delle piante.
Per essere sempre organizzati e tempestivi con le attività da svolgere, potremmo allora stabilire una sorta di calendario valido per tutto l’anno, nel quale annotare i periodi migliori per i seguenti interventi:
- Potature di tutte le specie che compongono il proprio frutteto (vedi: potature di gennaio), sia di quelle da realizzare fin da subito sia di quelle di cui ricordarci per i mesi successivi;
- Concimazioni organiche e minerali naturali con prodotti solidi, da realizzare ad inizio primavera e poi verso la fine dell’estate.
- Prevedere e programmare la scelta e la distribuzione di corroboranti come farine di roccia, propoli, lecitina, gel di silice ed altri ancora. Questi prodotti, tutti di origine naturale, sono molto utili nel prevenire gli attacchi di patogeni e parassiti, tanto più che ormai per l’acquisto e l’uso della maggior parte dei prodotti fitosanitari, compresi quelli consentiti nella difesa biologica, serve il patentino. Diventa importante, per chi ha un frutteto a scopo amatoriale, ridurre al minimo il bisogno di trattamenti fitosanitari grazie all’uso dei corroboranti, che si acquistano liberamente.
- Allestimento di eventuali reti antinsetto e trappole per campionamenti o catture massali di parassiti. Anche questa è un’ottima via per la prevenzione, che comporta un po’ di investimento ma che col tempo ripaga;
- Raccolta e organizzazione del dopo raccolta.
- Eventuali ripiantumazioni di nuovi esemplari, valutando quali piante magari sono secche e quali specie ci può interessare incrementare di numero.
- Inerbimento, sfalci e sovesci.
- Pacciamatura, soprattutto per le piante giovani.
- Trinciature dei resti di potature e compostaggio.
Inventario attrezzature e acquisti
A gennaio abbiamo il tempo di verificare lo stato degli attrezzi disponibili e di acquistarne di nuovi, studiando le disponibilità dei vari cataloghi dei diversi fornitori. Gli attrezzi da taglio come forbici da pota e troncarami potrebbero beneficiare di un’affilatura accurata.
Oltre all’attrezzatura per i tagli di potatura, conviene, ad esempio, valutare se sia necessario un trinciasarmenti oltre che il decespugliatore che serve per falciare l’inerbimento tra i filari.
Inoltre, conviene stilare una lista della spesa dei corroboranti citati sopra, che sicuramente non ci servono a gennaio ma ci saranno utili dai primi tepori primaverili e per tutta la bella stagione. Un loro uso costante migliora le difese naturali delle piante e riduce le necessità di utilizzo dei vari prodotti come il rame o i biofungicidi.
Agrumi ancora da raccogliere
Dopo la maturazione degli agrumi di dicembre, a gennaio raccogliamo altre varietà, soprattutto se il frutteto è stato saggiamente realizzato puntando sulla scalarità di maturazione della frutta.
Per esempio, a gennaio maturano le Washington Navel e le Navelate tra le arance bionde, le Moro, Sanguinello e Tarocco tra le rosse. Si possono anche raccogliere pompelmi e limoni, nonché vari tipi di mandarini e clementine.
Potature di gennaio
Per la maggior parte delle piante da frutto conviene aspettare la fine dell’inverno per realizzare le potature invernali, per evitare i tagli durante o subito prima delle gelate.
Tuttavia, a seconda dell’annata e delle zone, possiamo individuare alcune potature di gennaio, per cui è possibile portarsi avanti con la potatura di alcune specie.
Potatura dell’actinidia
Dell’actinidia dobbiamo ricordare che, trattandosi una specie dioica, di cui cioè ci sono individui maschili e individui femminili, anche la potatura deve essere gestita in modo diverso.
Mentre le piante maschili devono essere potate poco, quelle femminili invece vanno potate più energicamente, dato che la loro tendenza naturale sarebbe quella di dare tanti frutti di piccola pezzatura. Con le potature, infatti, se ne può ridurre il numero a vantaggio della pezzatura e della qualità. Devono quindi essere tagliate tutte le brachette che hanno prodotto e sostituite con altri germogli vicini, destinati a portare i prossimi frutti.
Potatura della vite
Quale che sia la forma di allevamento scelta per la vite, le potature si accordano all’esigenza di equilibrare quantità e qualità dei grappoli che le piante produrranno, e questi parametri dipendono in gran parte dal numero di gemme che si lasciano.
Infatti, se si lasciano molte gemme la produzione di grappoli sarà maggiore, ma questo potrebbe andare a discapito del contenuto zuccherino degli acini, aspetto che per la vinificazione è fondamentale e anche per il sapore dell’uva da tavola.
La potatura, lunga nel caso si lascino molte gemme, corta se ne lasciamo poche, dipende anche dalle varietà e dalla fertilità del terreno, così come dal clima della zona. In genere in ogni territorio i vitigni del luogo si potano con metodi tradizionali che possiamo adottare o prendere almeno come riferimento di base.
Trattamenti con propoli dopo le potature
Dopo la potatura, in ogni caso, conviene fare un bel trattamento con un prodotto a base di propoli, corroborante che aiuta le piante nel cicatrizzare le ferite di taglio e che è naturale e non ascrivibile alla categoria degli agrofarmaci o pesticidi.
Imparare a potare
Per imparare le tecniche di potatura si può frequentare il corso online POTATURA FACILE con Pietro Isolan.
Abbiamo preparato un’anteprima del corso che può esservi utile.
Articolo di Sara Petrucci
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