Il trapianto è un momento delicato per le piantine: si trovano per la prima volta in pieno campo, dopo essere cresciute in ambiente protetto (per la pianta la serra semenzaio, per le radici il vaso).

Ci sono una serie di accorgimenti che possono aiutare a superare questa fase senza shock e che permettono alla pianta di svilupparsi sana e robusta. Tra questi la concimazione rappresenta un valido supporto.

In particolare è interessante impiegare dei biostimolanti, che oltre a nutrire rafforzino l’apparato radicale. Favorire le radici si rivela un investimento sul futuro della piantina, che sarà poi più autonoma nella nutrizione e nel reperire acqua.

concimare al trapianto

Scopriamo come e quando possiamo concimare in fase di trapianto, quali sono gli errori da evitare e quali concimi utilizzare per ottenere risultati migliori.

La concimazione di fondo e quella al trapianto

Prima di parlare di concime al trapianto vorrei fare un passo indietro e parlare più in generale di concimazione.

Al momento del trapianto io consiglio di fare una concimazione leggera, mirata a favorire il radicamento, mentre una robusta concimazione di fondo andrebbe realizzata prima di piantare, al momento della lavorazione del terreno.

Con la concimazione di fondo andiamo ad arricchire il suolo di sostanza organica, rendendolo fertile e ricco, a questo scopo apportiamo sostanze ammendanti (come letame e compost).

Con la concimazione al trapianto invece andiamo a prenderci cura della singola piantina.

A seconda delle esigenze di ogni coltura valuteremo poi se fare ulteriori interventi fertilizzanti in corso di coltivazione, ad esempio per sostenere la fioritura e la formazione dei frutti.

Concimare al trapianto

Concimare in fase di trapianto può essere utile per aiutare la pianta ad adattarsi alla sua nuova condizione, evitando shock. Si tratta di partire col piede giusto e ottenere un organismo vegetale sano e robusto.

La giovane pianta non ha ancora radici sviluppate, per cui bisogna concimare in prossimità. Se usiamo un concime granulare o sfarinato ne mettiamo una manciata nella buchetta del trapianto, il concime liquido invece viene diluito nell’acqua con cui si innaffia dopo aver piantato.

trapiantare piantine

Quali concimi usare

Al trapianto è fondamentale impiegare concimi adatti alle piantine giovani, che a contatto con le radici non siano aggressivi. Occorre che portino effetto nel breve periodo, per cui è bene che siano sostanze a rapida cessione.

Limitandoci alla nutrizione possiamo impiegare stallatico pellettato o macerati fertilizzanti fai da te (realizzati con piante come ortica e consolida), risultati migliori possiamo ottenerli con sostanze che aiutano le radici e la loro simbiosi con microrganismi utili, ad esempio l’humus di lombrico.

Esistono poi concimi più evoluti, specifici per i trapianti. Possono darci soddisfazioni, facendo attenzione a scegliere sempre concimi biologici. Molto interessante da questo punto di vista è il concime Solabiol trapianti e rinvasi, a base di alghe brune. Ho parlato più volte di Natural Booster e Algasan, con cui mi sono trovato benissimo, ora c’è un nuovo formulato della Solabiol basato sugli stessi principi, ma studiato appositamente per aiutare in fase di trapianto, è da provare. Lo troviamo liquido, da diluire in acqua e utilizzare nell’irrigazione post trapianto e successivamente per rafforzare la piantina giovane.

Errori frequenti nella concimazione al trapianto

Il trapianto è un momento delicato, dove una concimazione sbagliata può danneggiare le piante in modo irreparabile. Per questo è importante scegliere prodotti adatti allo scopo e dosarli correttamente.

I due tipici errori sono l’eccesso di concime e l’impiego di fertilizzanti troppo concentrati a contatto con le radici.

Facciamo quindi attenzione se usiamo prodotti come la pollina, molto concentrati in azoto: possono “bruciare” le piantine. Evitiamo l’impiego di letame non maturo o altra materia organica fresca: possono causare fermentazioni o marciumi.

Concimando nella buca consiglio di scavare un poco più a fondo rispetto alla dimensione del pane di terra, mettere il concime e poi coprirlo con qualche manciata di terriccio, in questo modo si evitano contatti diretti con le radici. Da questo punto di vista il concime liquido è ideale, perché arriva alle radici in modo uniforme e più graduale.

Articolo di Matteo Cereda

concimazione solabiol

Ti è stato utile l’articolo? Lascia un commento. Puoi raccontare la tua esperienza, lasciare un consiglio o fare una domanda.

Per restare in contatto puoi iscriverti alla newsletter o seguire la pagina facebook o instagram.