Il melone è una pianta che può dare grandi soddisfazioni nell’orto estivo. Per raccogliere meloni dolci e succosi ci sono due accorgimenti fondamentali: una buona concimazione (ne abbiamo parlato nell’articolo su come concimare i meloni) e una corretta potatura.

Oggi impareremo proprio la potatura del melone, che è molto semplice. Si tratta di intervenire con cimature, ovvero di tagliare lo stelo principale. Questi tagli hanno lo scopo di fermare l’allungarsi dello stelo e stimolare i getti laterali.

come potare il melone

Come ogni lavoro agricolo ci sono diversi punti di vista rispetto a dove cimare. La verità è che non esiste una regola universale, molto dipende anche dalla varietà di melone che ci troviamo a coltivare. In linea generale però la potatura è vantaggiosa, qui spieghiamo una tipica potatura, invitando ciascuno a sperimentare con i suoi meloni.

Quando cimare il melone

Il melone si pota poche settimane dopo il trapianto, il momento giusto dipende da quanto velocemente cresce la pianta.

libro agenda orto

Per capire quando cimare bisogna osservare la pianta: si interviene quando emette la sua quarta foglia lungo lo stelo principale.

Attenzione a contare correttamente: devono esserci 4 o 5 foglie vere e proprie. Le prime due foglie in basso sono i cotiledoni (quelli che nascono con la germogliazione del seme) e non vanno conteggiati.

contare le foglie

Il lavoro da fare è cimare la pianta, tagliando il fusto principale subito dopo le prime foglie. Possiamo decidere di tagliare dopo due o tre foglie.

Il melone è una pianta che punta ad allungare il suo stelo principale, il cui apice fa da guida. Con la cimatura la pianta viene privata di questa guida e direzionerà le energie sui getti laterali, che si formeranno all’ascella delle foglie rimaste.

Selezioniamo due o tre getti laterali, pulendo l’inizio della pianta. Otteniamo così due diramazioni. La pulizia dai getti secondari che non servono viene chiamata spollonatura o anche sfemminellatura, termine molto comune nelle potature dell’orto estivo (come la sfemminellatura del pomodoro).

La seconda cimatura

Lo stesso lavoro di cimatura che abbiamo fatto sul getto principale dobbiamo poi ripeterlo sui getti laterali.

Aspettiamo che ogni diramazione abbia 5 foglie vere, poi andiamo a cimare il getto secondario dopo 3 foglie.

In questo modo dal getto secondario avremo ulteriori getti, che daranno fiori e quindi frutti.

Potare per raccogliere meloni grandi

Una volta che i fiori hanno allegato e vediamo i meloni in formazione possiamo fare un’ulteriore cimatura.

Contiamo due foglie dopo il frutto e tagliamo. La pianta non si preoccuperà di allungare il getto che abbiamo cimato e direzionerà le sue risorse al frutto.

Altre potature da fare

Se vediamo parti di pianta malate o secche, vanno rimosse in modo tempestivo per evitare il diffondersi di malattie del melone.

Ha senso tenere pulita la prima parte di fusto principale, in modo da permettere un circolo d’aria e prevenire problemi.

Vantaggi della potatura

Con le giuste cimature allontaniamo la produzione dal fusto principale, bilanciando la pianta. Il risultato non è detto che sia un maggior numero di meloni, ma sicuramente avremo una produzione uniforme, migliorando pezzatura e qualità dei frutti. Questo perché interrompiamo la dominanza apicale, per cui le energie della pianta vengono meglio distribuite nelle sue parti, senza privilegiare una cima.

Ecco quindi i vantaggi per cui ha senso potare:

  • Contenere le dimensioni della pianta.
  • Permettere un circolo d’aria in alcune zone
  • Eliminare parti malate
  • Ottenere un maggior raccolto.
  • Avere meloni di miglior qualità e pezzatura.
  • Avere una produzione più uniforme.

Oltre al melone simili tipi di potatura si fanno anche per altre cucurbitacee (come zucca, cetriolo, anguria). Si veda l’articolo sulla cimatura delle cucurbitacee per avere una panoramica più ampia.

Articolo di Matteo Cereda

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