Tra le più comuni malattie del frutteto, spicca la bolla del pesco.
Si tratta di una vera e propria sciagura che colpisce spesso il pesco, ma anche altre piante drupacee (susino, albicocco, mandorlo, ciliegio). Il fungo responsabile è Taphrina deformans. Fortunatamente è possibile contrastare questo patogeno anche con metodi biologici.
Scopriamo quali sono i trattamenti efficaci contro la bolla, in quale periodo effettuarli e come bisogna fare per trattare correttamente. Vi mostreremo una nuovissima pompa a batteria proposta da Archman, che abbiamo avuto modo di testare.
Indice dei contenuti
Trattamenti invernali di prevenzione
In inverno non vediamo la bolla del pesco in azione: le piante senza foglie non manifestano nessun sintomo.
Per prevenire problemi però bisogna fare trattamenti proprio in questo momento (si dice trattamenti “al bruno”, ovvero su piante prive di foglie). Questo è importante per eliminare le spore del fungo patogeno che svernano.
Una buona prevenzione contro la bolla del pesco prevede almeno due trattamenti invernali: uno alla caduta delle foglie (novembre o dicembre) e uno a fine inverno (tra febbraio e marzo), prima della ripresa vegetativa. Si può anche farne tre, aggiungendo un trattamento a gennaio.
Ecco tre fungicidi biologici che possiamo usare per questi trattamenti:
- Trattamenti a base di rame (ossicloruro rameico o poltiglia bordolese)
- Polisolfuro di calcio
- Bicarbonato di potassio
Trattamenti primaverili contro la bolla
La bolla del pesco si manifesta con la ripresa vegetativa: spesso la malattia attacca da subito le parti giovani della pianta, si comincia a notare quindi sulle prime foglie.
In primavera possiamo decidere di fare trattamenti a minor impatto ambientale e con minor rischio di fitotossicità sulle piante.
Ecco due trattamenti molto utili per ridurre i danni della bolla:
- Zeolite: la polvere di roccia non combatte direttamente le spore, ma ha effetto di asciugare la patina fogliare. In questo modo evita che si creino condizioni di umidità che sarebbero favorevoli alla bolla. Può essere un’ottima forma di prevenzione su piante sane.
- Propoli: la propoli è una straordinaria sostanza naturale che ha effetto fungicida e corroborante. Possiamo impiegarla in primavera per limitare la bolla e rinforzare le difese della pianta.
Quando fare trattamenti contro la bolla
I trattamenti vanno fatti sempre in orario serale, evitando le ore calde e soleggiate.
Come periodo abbiamo citato i trattamenti invernali e quelli primaverili. Bisogna tenere conto delle condizioni ambientali (temperature e umidità).
Come trattare
Siccome tutti i fungicidi biologici agiscono per contatto (devono coprire la pianta e colpire fisicamente le spore del patogeno), è fondamentale che il trattamento copra tutta la chioma in modo uniforme.
Per fare questo bisogna utilizzare una pompa irroratrice adatta, capace di arrivare a nebulizzare anche sui rami più alti.
Abbiamo testato la nuova pompa a batteria della Archman. Potete vederla in azione in questo video.
Questa pompa, grazie alla batteria da 21 Volt agli ioni di litio, può arrivare a spruzzare fino a 7,5 metri di distanza, scegliendo lancia e ugelli in base alla situazione. La batteria della pompa si applica anche ad altri attrezzi di potatura della Archman (potatore e forbice elettrica). Si tratta quindi di un ottimo attrezzo per chi ha delle piante da frutto da gestire.
Articolo di Matteo Cereda, in collaborazione con Archman
Scrivi un commento