Le altiche sono anche chiamate pulci di terra o pulci dell’orto, si tratta di piccoli insetti di colore scuro, lunghi solo pochi millimetri, appartenenti alla famiglia di coleotteri.

Sono un insetto fitofago, ovvero che si nutre di parti di pianta, in particolare amano le piante di cavolo. In caso di attacco anche se non è semplice vedere il minuscolo insettino, è semplice riconoscere il danno che porta: tanti piccoli buchini che vanno a puntinare le foglie.

pulce di terra

Scopriamo quindi come identificare e affrontare gli attacchi di questo parassita, in particolare imparando a difendere l’orto con metodi di origine naturale, evitando il ricorso a pesticidi chimici di sintesi.

Piante colpite e danni all’orto

Le altiche colpiscono generalmente piante giovani, andando a mangiare le foglie. In particolare aggrediscono le specie della famiglia delle crucifere, come cavoli, cavolfiori broccoli, rucola, cime di rapa e rapanelli, oppure le biete (coste ed erbette).

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Nello specifico sono due le specie di altica che troviamo spesso a far danni nei nostri orti: le altiche dei cavoli (Phyllotreta nemorum), lunghe 2 mm, con una striscia gialla, e le altiche delle biete (Chaetocnema tibialis), completamente nere e ancora più piccole.

Nutrendosi le pulci adulte creano piccoli forellini facili da identificare, poi depongono le uova nel terreno, le larve sono innocue ma crescono rapidamente, e una volta adulte tornano a mangiare i nostri ortaggi. Queste pulci di terra si riproducono alla velocità di due generazioni all’anno.

Come difendere l’orto dalle altiche

Come per tutti gli insetti dannosi ci sono vari livelli di difesa dall’altica da mettere in campo, nell’ottica sempre di una coltivazione biologica. Possiamo quindi attuare tecniche colturali di prevenzione, infastidire l’insetto per allontanarlo, oppure provare a sterminare la popolazione di parassiti. Resta sempre fondamentale intervenire per tempo, senza lasciare passivamene che il problema dilaghi.

Prevenire o non curare l’infestazione

Il primo livello è la prevenzione: ovviamente evitare il problema sarebbe la soluzione migliore e una serie di accortezze possono aiutare, diminuendo le possibilità di avere significativi danni ad opera di questo parassita.

La prevenzione. Per prevenire l’altica è importante in primo luogo la rotazione delle colture, in particolare non bisogna ripetere su una stessa parcella di orto coltivazioni gradite a queste pulci di terra. In questo modo rendiamo la vita difficile al coleottero, evitando che possa stabilirsi in un’area continuando a trovare una pianta di suo gradimento. Anche frequenti irrigazioni tengono l’altica lontana dalle piante dell’orto, visto che odiano il terreno umido. La pacciamatura invece è utile nello sbarrare la strada alla deposizione delle uova, facendo spostare gli insetti.

Il non intervento. Se si coltivano ortaggi da radice, come i rapanelli, i danni dell’altica diventano trascurabili, anche perché si tratta di un ortaggio a ciclo breve. Possiamo quindi decidere la pacifica soluzione di lasciar che l’insetto banchetti a spese delle foglie, limitandoci a bagnare molto spesso la coltura per infastidire e magari scacciare il parassita. Questo metodo vale solo se non ci sono altre piante bersaglio in zona, che potrebbero diventare il nuovo oggetto delle attenzioni delle pulci.

Repellenti

Per piccole infestazioni di pulci di terra si può impolverare gli ortaggi con farine di roccia come la bentonite, oppure calcare di alghe, questi metodi formano una barriera meccanica che scoraggia l’insetto e può fungere da repellente. Si tratta di un ottimo sistema per evitare il ricorso all’insetticida.

Insetticidi biologici

Se gli insetti sono numerosi non bastano i repellenti ed è meglio intervenire per abbatterli. In questo caso possiamo usare per combatterli vari prodotti consentiti dall’agricoltura biologica. Il più efficace è il piretro, si tratta di un prodotto di origine naturale in grado di ucciderli, ma da usare con grande attenzione visto che potrebbe uccidere anche insetti utili. Altri trattamenti con minor ricaduta ambientale sono il macerato di ortica, che ha anche il pregio di poter essere auto prodotto, e l’olio di neem.

Un metodo di lotta biologica, adatto a contesti di coltivazione professionale, è l’uso di nematodi entomopatogeni in grado di danneggiare le altiche.

Articolo di Matteo Cereda

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