fagiolini Fagiolini e cornetti sono ortaggi che fanno parte della stessa tipologia botanica dei fagioli, si caratterizzano perché sono varietà mangiatutto, ossia il baccello viene consumato interamente, senza sgranare i semi come nelle altre varietà di fagioli. Di conseguenza bisogna raccogliere l’ortaggio prima che il seme si sviluppi a maturazione nel baccello.

Si tratta di un legume molto utile nell’orto sinergico perché arricchisce il terreno di azoto e permette una rotazione ottimale delle colture, soprattutto nelle varietà nane che hanno un ciclo colturale breve. Il fagiolino viene chiamato anche cornetto, i piattoni sono una tipologia di fagiolino. Le taccole invece non confondiamole, sono sempre legumi mangiatutto, ma si tratta di varietà di piselli e quindi fanno parte di una diversa tipologia.

Anche i fagiolini tra loro si dividono in diverse varietà, possiamo classificarli a seconda dello sviluppo di crescita, distinguendo nani e rampicanti. Vi sono poi numerose distinzioni possibili per forme e colori: verdi, gialli, filiformi, piatti,..

I fagiolini sono una varietà di fagiolo

Per quanto riguarda la coltivazione dei fagiolini verdi i consigli su come fare sono analoghi a quelli indicati per quanto riguarda i fagioli, potete quindi fare riferimento alla pagina dedicata a questi legumi: come coltivare i fagioli, dove trovate maggiori dettagli.

Qui di seguito facciamo comunque un riassunto veloce ripercorrendo alcune specificità delle varietà mangiatutto e tracciando per sommi capi le indicazioni utili per provare a mettere questo legume nel proprio orto.

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Seminare i fagiolini

Terreno e clima adatti

I fagiolini sono piante che vivono bene nel clima mite, non sono resistenti come piselli e fave alle basse temperature e germinano a partire dai 10 gradi, tuttavia possono soffrire anche il troppo caldo e l’aridità. L’ideale è quindi in Italia coltivarli con una semina a inizio primavera o fine inverno, per raccogliere prima dell’estate.

Come terreno si accontentano di poco a livello di elementi nutritivi: in quanto pianta leguminosa sono capaci di carpire l’azoto dell’aria, ma beneficiano comunque di sostanza organica nel suolo. Necessitano un fondo drenante. Lasciando il terreno arricchito proprio per l’azoto sono ottimi nella rotazione colturale dell’orto.

Vangatura e preparazione

Per preparare l’appezzamento in cui mettere i fagiolini conviene optare per una bella vangatura profonda, da effettuare preferibilmente con un forcone da vangatura. Il metodo migliore è quello di non rivoltare la zolla e conviene smuovere il suolo circa 10/15 giorni prima di seminarlo. Una zappa sarà poi utile per romper le zolle e affinare meglio la superficie, che livelliamo poi con il rastrello.

Anche se i legumi reperiscono dall’aria molte risorse in una coltura biologica è buona norma incorporare un poco di sostanza organica ogni anno, per preservare la ricchezza del terreno. I fagiolini non chiedono comunque concimazioni specifiche.

L’operazione di semina

I fagiolini si seminano dalla primavera fino a estate inoltrata, rispetto ad altri legumi come fave o piselli temono maggiormente le gelate e quindi meglio evitare la semina autunnale, in genere si aspetta il mese di marzo. In genere le varietà a ciclo più lungo sono quelle a crescita indeterminata, è meglio seminarle prima, i fagiolini nani invece arrivano prima a raccolto e si prestano anche a semine tardive.

Possono essere seminati direttamente in pieno campo, anche perché il seme è molto semplice da far germogliare. Si pianta a postarelle o per file, il sesto d’impianto dipende molto dalla varietà. In media le postarelle si tengono a circa 40 cm l’una dall’altra. Il seme si pone a 1 o 2 cm di profondità. nel terreno.

La coltivazione dei fagiolini

Esattamente come per i fagioli anche il fagiolino viene coltivato in modo semplice. Se la varietà lo richiede è importante predisporre dei sostegni, su cui il rampicante andrà a salire: possono essere reti tirate tra pali, recinzioni o bine. I fagiolini nani beneficiano invece di un rincalzo leggero alla base del fusto quando superano i 30/40 cm di altezza.

La pacciamatura è una tecnica molto utile per questo ortaggio, consente anche di evitare di dover sarchiare. I fagiolini comunque sono una pianta ben competitiva e non temono particolarmente le erbe spontanee.

L’irrigazione diventa importante quando la pianta è giovane e poi in seguito nel momento della fioritura, che spesso coincide con periodi caldi e poco piovosi. Da preferirsi una bagnatura a goccia, evitando di colpire con l’acqua le foglie della pianta.

La grossa differenza rispetto ai fagioli sta ovviamente nel lavoro di raccolta: i fagiolini vanno raccolti prima, quando il baccello è ancora verde e tenero e i semi non sono ancora maturati al suo interno.

Questo ortaggio si può mettere con buon successo anche in vaso, se volete coltivarlo sul balcone, nell’articolo su come coltivare fagiolini in vaso si trovano maggiori dettagli.

Insetti nocivi

Il peggior nemico della pianta dei fagiolini sono gli afidi, fastidiosi pidocchi delle piante che si trovano sulla pagina inferiore della foglia e spesso trasmettono virosi. Il tonchio invece rispetto ad altri legumi è meno pernicioso essendo una varietà mangia tutto che ha minor tempo di conservazione.

Le lumache sono sempre una noia, in particolare possono defogliare completamente le piantine appena messe in campo, è opportuno proteggerle e possiamo farlo in vari modi: trappole alla birra, strisce di cenere o fondo di caffè, lumachicida. Se scegliamo un prodotto lumachicida attenzione a evitare l’uso di quello chimico alla metaldeide (come abbiamo visto è decisamente velenoso), meglio optare per l‘ortofosfato ferrico, che è un prodotto biologico.

Malattie dannose ai fagiolini

Tra le malattie più frequenti ricordiamo il marciume del colletto e il marciume radicale, in generale in un orto biologico non si eseguono trattamenti e ci si limita ad una prevenzione affidata a una buona pratica colturale, in particolare è importante evitare ristagni di acqua nel terreno.

Nani o rampicanti: cosa coltivare

pianta di fagiolinoDovendo scegliere una varietà di fagiolini da mettere in campo conviene riflettere sulla durata del ciclo colturale desiderata.

I fagiolini mangiatutto nani sono più precoci, per questo sono ideali per arricchire il terreno di azoto e svolgere il compito di leguminosa da rotazione nell’orto. Inoltre garantiscono un raccolto più rapido e quindi l’aiuola dell’orto torna libera rapidamente, lasciando spazio ad altre coltivazioni. Nell’orto famigliare il fagiolino nano si può seminare in modo scalare per coprire i consumi della famiglia per un periodo più lungo, senza problemi di  conservazione. I fagiolini, come le taccole, sono ortaggi da mangiare freschi e non si seccano come altri legumi (fagioli, ceci, piselli o lenticchie), quindi durano meno.

I fagiolini rampicanti hanno invece un ciclo colturale più lungo e difficilmente lasciano spazio dopo il raccolto a un’altra coltura, tuttavia producono bene e può valer la pena optare per questo tipo di pianta quando non si ha fretta di lasciar libero l’appezzamento.

 

Articolo di Matteo Cereda

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