Con la primavera che incalza, la frenesia da semina si impadronisce di noi. Professionisti dell’orticoltura o semplici appassionati, eccoci in tensione per preparare l’orto che verrà: è la scommessa in un futuro di crescita rigogliosa e lussureggiante.
Vasi, plateaux alveolari e contenitori di ogni genere vengono riempiti dei migliori terricci per accogliere le promesse di verdure sana e nutriente. Ogni anno ci troviamo a scavare in questa montagna di plastica, alla ricerca del contenitore sopravvissuto alla stagione precedente da riutilizzare. Il nostro semenzaio di anno in anno accumula pile di plastica, polistirolo, polietilene.
Ma c’è un’alternativa ecologica ed economica: le cubettatrici soil blocker. Dopo oltre 40 anni dall’invenzione di questo sistema, geniale nella sua semplicità, finalmente lo troviamo disponibile in Italia, grazie alla nuova, interessantissima realtà di Officina Walden. Vale quindi la pena spiegare come utilizzare i soil block per le vostre semine.
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L’invenzione delle cubettatrici Soil Blocker
A inventare le cubettatrici soilblocker verso la fine degli anni ’70 fu l’orticoltore americano Eliot Colemann, autore di ‘The New Organic Grower’,uno dei libri più importanti nel campo della piccola orticoltura professionale. In collaborazione con un artigiano inglese, ebbe l’idea di mutare il sistema delle piante in cubetto, già adottato nel vivaismo professionale e nell’agricoltura di grandi dimensioni, adattandolo alle esigenze del piccolo professionista e dell’hobbista, eliminando in un colpo solo i costi e gli accumuli di contenitori in plastica e le problematiche legate allo sviluppo ed al trapianto delle giovani piantine.
Nacquero così le cubettatrici Soilblocker ancora oggi immutate nel loro design originale perché… semplicemente perfette.
Come funziona il sistema soil block
Le cubettatrici Soilblocker, come sottolinea il nome, creano cubetti di substrato pressato che sono sia contenitore che terreno di crescita per le piantine. Il terriccio viene pressato attraverso uno stampo, invece di essere compresso in un contenitore. In questo modo le pareti del cubetto, separate esclusivamente dall’aria, evitano il problema di avviluppamento delle radici.
Pur essendo a tutti gli effetti un cubo di terriccio i Soilblock non sono affatto fragili. Appena realizzati l’umidità e le fibre del substrato provvedono a dare una struttura solida ai cubetti, in seguito le radici delle avventizie provvederanno a colonizzare il substrato, aumentandone la tenuta.
La modularità del sistema permette di creare cubetti di tutte le dimensioni, e inserire al momento dello stampo semplici nicchie per accogliere i semi, fori più profondi per le talee o fori quadrati in modo da ripicchettare i cubetti più piccoli in cubetti più grandi, ottimizzando gli spazi di germinazione per un semenzaio efficiente.
Vantaggi della semina nei cubetti
Il primo vantaggio portato dalla cubettatrice è quello ecologico: il risparmio di plastica, contenitori, vaschette, alveolari e vasetti. Questo ha anche un risvolto economico: una volta comprata la cubettatrice, attrezzo praticamente eterno, non bisognerà più investire in contenitori.
Sono importantissimi però anche i pregi in termini di sviluppo delle piantine: se consideriamo l’apparato radicale di una pianta come il suo “sistema nervoso” sono evidenti i vantaggi di una crescita senza “costrizioni”.
- Areazione dell’apparato radicale. L’assenza di pareti di plastica significa una miglior ossigenazione dell’apparato radicale, che ne agevola lo sviluppo.
- Evitare lo shock da trapianto. Nel tradizionale vasetto quando le radici raggiungono le pareti vanno ad avvilupparsi in un groviglio, con i cubetti prodotti dal sistema soilblock questo non succede. Il risultato è che dopo il trapianto la ripresa vegetativa è molto più veloce: le radici sono già nella posizione ideale per uno sviluppo armonico e attecchiscono subito nel terreno. Non per niente le piante in cubetto sono uno standard produttivo del vivaismo professionale.
Infine in termini pratici la modularità del sistema permette di ripicchettare le piantine in modo semplicissimo, ottimizzando gli spazi nel semenzaio.
Infatti possiamo utilizzare cubetti piccoli per far germinare i semi, successivamente, con la crescita delle piantine, sarà semplice incastrare questi cubetti in blocchi più grandi. Lo stampo dei blocchi più grandi può avere già predisposta la nicchia perfetta per accogliere i primi cubetti, quindi trasferire la piantina in maggior substrato non richiede sforzo e non comporta sofferenza alcuna.
Come realizzare i soil blocks
Il Sistema consiste, fondamentalmente, di uno stampo in grado di formare cubetti di substrato. Esistono versioni professionali di questi stampi in grado di produrre 10.000 cubetti all’ora, ma per un orticultore amatoriale o un piccolo professionista bastano delle piccole presse manuali, acquistabili con un investimento contenuto e molto flessibili, adatte a una programmazione “a scalare” delle coltivazioni.
Le cubettatrici SOILBLOCKER esistono di diverse misure: dalla MICRO20 in grado di produrre 20 cubetti da circa 1.5cm per anticipare le colture delicate (pomodori, peperoni ecc…) in poco spazio, fino alle cubettatrici a piantana in grado di produrre da 12 a 30 cubetti a pressione di varie dimensioni fino a 6x6x7cm.
La scelta delle dimensioni del cubetto è determinata da due principali fattori: il tipo di seme ed il tempo che trascorrerà nel cubetto fino al trapianto. In primavera, quando il tempo è ancora incerto e il rischio di ritardare i trapianti ancora alto, si prediligerà un cubetto di dimensioni più grandi in modo da dare alle piantine sufficiente spazio di sviluppo mentre in piena stagione si potranno adottare cubetti più piccoli.
Nel caso in cui, invece, si dovesse anticipare molto la stagione bisognerà prevedere una ripicchettatura, cominciare con i micro sarà la scelta ideale per ottimizzare gli spazi. Se si è incerti il consiglio è di preferire cubetti di medie/grandi dimensioni in modo da non dover intervenire con fertirrigazioni durante il periodo di sviluppo, cosa che sarebbe necessaria con le semine negli alveolari dove il substrato è spesso 1/3 di quello presente nei cubetti.
Ogni cubettatrice dispone di diversi inserti per marcare le nicchie che accoglieranno i semi. I modelli Soilblocker dispongono di un inserto standard ottimo per le semine di piccole dimensioni come insalate, cavoli, cipolle… In alternativa si possono montare inserti più lunghi per la propagazione di talee o gli inserti cubici in grado di marcare la nicchia per accogliere i cubetti della micro20 per la ripicchettatura o per semi di grosse dimensioni come zucche e zucchine.
Quale substrato usare per i soilblock
Il substrato di semina per i Soilblock differisce leggermente dal quello classico che si utilizza negli alveolari o, più generalmente, nei contenitori.
Il terriccio per i cubetti infatti necessita di una grande quantità di fibre, per evitare il dilavamento durante le irrigazioni e garantire una tenuta della forma. D’altro canto anche il semplice terreno di coltivazione non è indicato in quanto, una volta pressato, diventerebbe impenetrabile dalle radici delle piante.
Idealmente il substrato dovrebbe anche avere un’alta capacità di ritenzione idrica poiché, non essendo circondato da pareti impermeabili, l’evapotraspirazione risulta maggiore.
La base del substrato, più semplice, dovrebbe essere composta da torba o fibra di cocco, sabbia, terra e compost setacciato.
Una ricetta per autoprodurre substrato adatto
Nel caso non riusciate a trovare un substrato commerciale per agricoltura biologica con le caratteristiche adatte potete provare la ricetta seguente modificandola in base all’esperienza che maturerete nel tempo:
- 3 secchi di torba;
- ½ tazza di calce (per correggere il pH della torba acida);
- 2 secchi di sabbia o di perlite;
- 1 secchio di terriccio dell’orto;
- 2 secchi di compost maturo setacciato.
Per ciò che riguarda i micro20 la ricetta può cambiare leggermente in quanto i semi germinano meglio in un substrato un po’ “povero”.
Il trucco per ottenere dei buoni cubetti è l’umidità dell’impasto. Generalmente, negli alveolari o nei contenitori, il substrato è appena umido e si provvede in seguito a bagnare. Nel caso del substrato per i cubetti la consistenza deve essere quella di una cioccolata densa o di un budino. Strizzando il terriccio si deve vedere l’acqua scorrere tra le dita. In questo modo il substrato sarà in grado di riempire adeguatamente la cubettatrice ottenendo il migliore risultato… Buone Semine!
Dove comprare Soil Blocker
In USA e in vari paesi europei le cubettatrici Soil Blocker sono molto diffuse e si trovano in vendita da anni. In Italia sono arrivate recentemente grazie a Officina Walden, giovane e interessantissima realtà di Nicola Savio, che propone tante idee innovative e sostenibili per migliorare l’agricoltura su piccola scala e di cui vi invito a visitare il sito.
Le indispensabili cubettatrici per i soil blocker si trovano online (ad esempio qui), da testare la qualità delle varie presse blocchettatrici.
Articolo di Matteo Cereda e Nicola Savio.