Vi presentiamo una tipologia di cavolo dalla coltivazione piuttosto semplice, che può dare ottime soddisfazioni agli orticoltori: il cavolo rapa.
Questa pianta viene dall’Asia e fa parte della famiglia delle crucifere o brassicacee. A differenza della maggior parte dei cavoli la parte che interessa maggiormente nel cavolo rapa è il fusto della pianta, che ingrossa alla base a livello del terreno, formando la caratteristica rapa sferica che verrà poi raccolta e consumata.
Tuttavia si possono mangiare anche le foglie lessate, per cui siamo davanti a una coltivazione molto ricca in termini di produttività. Essendo abbastanza resistente al freddo è un buon ortaggio per riempire l’orto autunnale.
Preparazione e semina del cavolo rapa
Temperature. Come quasi tutti i cavoli la rapa è un ortaggio di coltivazione autunnale o primaverile, infatti non ama l’eccessivo caldo, mentre resiste bene al freddo e può stare in pieno campo anche a inizio inverno, finché il termometro non inizia ad avvicinarsi allo zero.
Tipo di terreno. Il cavolo rapa è molto tollerante in termini di terreno, occorre tener conto prevalentemente di due fattori: il primo, comune alla maggior parte degli ortaggi, è di evitare ristagni di acqua, il secondo è che un terreno leggero e non troppo compatto favorisce l’ingrossarsi della rapa. Per questo motivo se si vuole coltivare questa crucifera in un terreno argilloso occorre mettere in conto una frequente zappettatura per tener sciolta la terra evitando croste o eccessiva compattezza del suolo. Una buona tecnica è quella di coltivarlo su prode rialzate o baulature, che scongiurano i ristagni.
Semina. Il cavolo rapa si può seminare sia in pieno campo direttamente che in contenitore, per poi trapiantarlo. In genere si pianta il seme da fine inverno (febbraio) fino a metà aprile, se si vuole coltivarlo durante la primavera e raccogliere in estate, oppure settembre e ottobre per una coltivazione autunnale. Se tenuto in semenzaio il cavolo rapa si trapianta a un mese e mezzo dalla semina. Il tunnel non riscaldato può prolungare leggermente la coltivazione ed è utile soprattutto al nord nei mesi di novembre e dicembre.
Sesto di impianto. Le piante di cavolo rapa dovrebbero stare ad almeno 40 cm l’una dall’altra, in modo da lasciar spazio all’ingrossarsi del fusto.
Rotazioni. Il cavolo rapa non deve seguire o essere seguito da una delle altre piante della famiglia delle brassicacee ovvero tutti i cavoli, la rucola, i rapanelli.
Come si coltivano le rape
Cure colturali. A parte tener sotto controllo le erbacce non serve fare molto per coltivare il cavolo rapa nell’orto. Può essere utile sarchiare anche per smuovere e arieggiare il terreno intorno alla piantina. La pacciamatura è un ottimo sistema per risparmiare fatica con le malerbe e ridurre le irrigazioni.
Irrigazioni. Il cavolo rapa non ama ristagni di acqua ma neppure siccità, carenze idriche possono far crepare la rapa rovinandola. Un eccesso di umido invece può provocare vari problemi, tra cui la malattia dell’ernia del cavolo. Per questo meglio annaffiare l’orto spesso con quantità di acqua moderate, avendo cura che il terreno risulti sempre umido ma mai fradicio.
Raccolta e varietà di cavoli rapa
Raccolta. Il cavolo rapa si coglie estirpando la pianta, quando la rapa raggiunge una buona dimensione. Se si coglie la piantina più giovane l’ortaggio risulterà più tenero, mentre una pianta ben cresciuta sarà più fibrosa. Oltre alla rapa anche le foglie sono commestibili, cucinandole come fossero spinaci.
Varietà. Le varietà del cavolo rapa sono diverse, variano le dimensioni della pianta e della rapa, il colore dell’ortaggio e il ciclo di coltivazione. Il più diffuso è il cavolo rapa di Vienna, infatti questa coltura è molto diffusa tra Austria e Germania, si trova sia la varietà a colore bianco che il cavolo di Vienna viola.
Articolo di Matteo Cereda
Buon articolo. Tutto vero.
Sempre di aiuto questi articoli in merito alle tecniche culturali degli ortaggi. Grazie
sarei interessato alla coltivazione delle rape bianche,
non ho trovato nessun articolo che le riguarda nel sito.
A meta giugno, qui nel nord ho seminato le rape bianche a collletto viola di milano.( VARIETà TARDIVA). Stanno crescendo piuttosto rigogliose nonostante qualche problema con le cimici rosse e nere che rovinano parecchie foglie. H o provato con il sapone di marsiglia che tuttavia funziona poco e con l’olio di neem che uccide quelle presenti ma non per niente duraturo, Il prossimo anno usero il piretro.
Se esiste un articolo sulla rapa bianca , chiedo gentilmente di segnalarmelo
grazie
ciao Claudio, hai ragione sulla mancanza di un articolo sulla rapa, prima o poi si rimedia! Rispetto alle cimici rosso nere, sapone + olio di neem funziona per uccidere gli individui ma richiede di intervenire spesso. Con il piretro fai attenzione a non mietere vittime innocenti tra gli impollinatori (comunque sappi che le cimici non sono facilissime da eliminare anche con il piretro).
che ciclo colturale ha questo ortaggio ? dopo la semina in semenzaio e il trapianto (hai indicato 1 mese e mezzo circa), quanto tempo trascorrerà prima di poter raccogliere ? scusami ma non riesco a capirlo dall’articolo e vorrei capire come regolarmi per azzeccare il clima giusto per il trapianto . Grazie mille !
Ciao Daniela, a spanne ti direi 2 mesi dal trapianto. Poi dipende dalla varietà (oltre che dal clima). Prova a verificare sulla bustina di semi o chiedi al vivaista.