Il prato incolto in natura cresce e si mantiene senza bisogno di concimi, ma se vogliamo avere un giardino curato e un bel manto erboso verde è bene programmare una concimazione periodica del prato.
Un giardino infatti, per quanto selvaggio, è un ambiente che risente dell’intervento dell’uomo, che inevitabilmente interferisce negli equilibri di natura. Con il taglio del prato infatti preleviamo materia organica che è importante ripristinare. Possiamo farlo tramite la concimazione, che nutre le piante e le rende più forti e sane. Una parziale alternativa a concimare è l’interessantissima tecnica del mulching, di cui abbiamo già trattato.
Nell’ottica di un giardino ecosostenibile la concimazione deve esser fatta con fertilizzanti di origine naturale, consentiti in agricoltura biologica. Proviamo a capire come e quando.
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La concimazione del manto erboso
Si concima per apportare nutrimenti alla terra, che siano utili alla pianta per crescere.
La concimazione del prato differisce da quella dell’orto, perché il manto erboso è perenne, mentre le colture orticole hanno dei cicli che durano solo alcuni mesi. Nell’orto quindi possiamo permetterci di effettuare una concimazione di fondo in cui fornire la maggior parte dei nutrimenti richiesti, mentre il prato deve essere nutrito gradualmente durante l’anno.
A cosa serve concimare il prato
Ogni volta che tagliamo l’erba raccogliendola preleviamo sostanze dal suolo, il concime deve restituirle. Quindi la concimazione dipende anche da quanto spesso tagliamo l’erba. La concimazione del manto erboso ha 3 importanti funzioni:
- Reinverdire il prato. Ovvero consentire la crescita di erba sana, per cui una spinta alla crescita vegetativa della pianta. A questo proposito l’elemento importante è l’azoto.
- Rinvigorire il prato. Favorire la robustezza delle piantine che compongono il tappeto erboso, in modo che sappiano radicarsi in modo resistente, reperire acqua in autonomia, resistere a stress e calpestio. In questo sono utili fosforo e potassio.
- Migliorare le caratteristiche del suolo. La presenza di sostanza organica come ammendante del terreno ha un effetto molto positivo anche sulla crescita del prato e sulla sua salute.
Un prato ben nutrito è sano e resistente, tollera meglio la siccità ed è meno soggetto a patologie. Dunque concimare è importante anche per avere un prato verde in estate, quando caldo e aridità potrebbero mettere l’erba a rischio.
Quali sostanze sono utili
Dal punto di vista delle sostanze nutritive l’erba ha esigenze simili agli ortaggi da foglia: richiede una concimazione azotata e gradisce anche altri elementi importanti oltre all’azoto, in particolare fosforo e potassio.
L’azoto (N) stimola la vegetazione ed è importante per lo sviluppo fogliare, il fosforo (P) è importante per le radici e per la fotosintesi, mentre il potassio (K) influenza la resistenza delle pareti cellulari dei tessuti vegetali. Un buon concime completo è quindi “NPK“, con una maggior dose di azoto e quantitativi variabili di potassio e fosforo.
Al giardino inoltre giova l’apporto di sostanza organica che migliora le caratteristiche del terreno e lo rende più resiliente alla siccità. A questo proposito il già citato mulching che riporta l’erba triturata dal taglio è importante.
Quali sono i concimi migliori
Essendo l’erba sempre presente si dovranno impiegare concimi di facile incorporazione, non è possibile infatti zappettarli per mischiarli al suolo. Non possiamo pensare di distribuire compost o letame, se non in forma di sfarinati o pellettati granulari.
Concime a lenta cessione
Il rilascio delle sostanze da parte del concime deve essere graduale: infatti non andremo a concimare tutti i giorni. Un prato si concima da una a quattro volte all’anno e il concime deve per questo saper dosare l’apporto nell’arco di un periodo di tempo prolungato. Il prato non ha momenti di particolare fabbisogno, come ad esempio la fioritura e fruttificazione di alberi e orticole, beneficia piuttosto di una costanza.
I concimi a lenta cessione sono quindi i più importanti per il benessere dell’erba. Per un manto erboso curato vale la pena valutare di scegliere un concime specifico adatto ai prati.
I concimi professionali hanno un rilascio programmato, in particolare di azoto, che permette di pianificare al meglio gli interventi.
Concimi a rapida cessione
Anche se la concimazione del manto erboso è prevalentemente a lenta cessione ci sono dei casi in cui è utile avere un apporto rapido di sostanze nutritive. Nel caso di prati poco curati che vanno in deperimento oppure quando si verificano condizioni climatiche estreme può essere d’aiuto fertilizzare l’erba. In questi casi si può intervenire con concimi rapidi, facilmente solubili e utilizzabili al bisogno. Il concime da prato a cessione veloce in genere ha un effetto rinverdente molto rapido.
La regola generale resta però di privilegiare quelli a cessione graduale, anche perché sostanze troppo solubili verrebbero rapidamente lavati via da piogge e irrigazione.
Concimi per prato biologici
Nella scelta bisogna stare molto attenti a evitare concimazioni chimiche che possano contenere sostanze tossiche e inquinanti. La natura mette a disposizione molte sostanze fertilizzanti, non c’è alcun valido motivo per non utilizzarle. Un concime chimico può inquinare la falda acquifera col tempo, mentre un prato sano non mette a rischio la salute di chi vive il giardino.
Il metodo più semplice per essere sicuri che il concime sia salubre ed ecocompatibile è verificare che sia consentito in agricoltura biologica, il fatto che rispetti la normativa del bio è una buona garanzia in tal senso.
Un ottimo concime biologico per il tappeto erboso, che ha anche azione biostimolante, è questo prodotto della Solabiol.
Quando concimare
Una premessa: in un clima favorevole se si scelgono tipi di prato piuttosto rustici e non si pretende di tagliare troppo spesso si potrebbe anche concimare raramente, senza che il manto erboso ne soffra particolarmente. Chi vuole avere un giardino curato nei dettagli è bene però che si dia una regolarità e non lasci che l’erba entri in carenza da sostanze nutritive.
C’è chi concima il prato 4 volte l’anno, quindi effettua un intervento ogni stagione (primavera, estate, autunno, inverno). Ritengo sia un’esagerazione, in particolare i mesi invernali il suolo in buona parte riposa e le esigenze sono inferiori: la concimazione autunnale ha senso perché prepara la primavera, ma non c’è un grande fabbisogno di sostanze tra novembre e febbraio.
Ritengo che il minimo sia concimare una volta all’anno e l’ottimo sia farlo due volte, con una concimazione primaverile e una autunnale. Dei tagli mulching possono poi aiutare a risparmiare sugli apporti fertilizzanti.
A seconda del concime che si utilizza può variare la frequenza di interventi.
Concimare il prato in primavera
In primavera si concima per reinverdire il prato che deve riprendersi dalle gelate invernali. L’apporto deve essere effettuato quando le temperature vanno salendo, non ha senso concimare a terreno ghiacciato. In genere il periodo giusto per la concimazione primaverile è marzo.
L’azoto ha un ruolo chiave in questo momento, mentre il potassio è una sostanza che si rende utile nel far radicare bene il manto erboso preparandolo all’estate, che può essere arida.
Concimare il prato in autunno
Dopo la calura estiva il prato può riprendere una vegetazione, è in grado di farlo con le sostanze residue, in particolare grazie al mulching che si auspica sia stato effettuato. Durante l’autunno (ottobre o novembre) possiamo dare una concimata a meno azoto, con lo scopo di fortificare le piantine.
Articolo di Matteo Cereda