L’anice verde è un’aromatica davvero interessante, per il suo profumo gradevole e per le preparazioni a cui i semi si prestano, vale la pena coltivarne alcuni esemplari. Possiamo piantare questa specie officinale nell’orto o in giardino, magari nell’aiuola dedicata a tutte le piante aromatiche, si può anche coltivare anice verde sul balcone, seminando la pianta in vaso.
Quando parliamo di anice verde ci riferiamo alla pimpinella anisum, da non confondere con l’anice stellato (illicium verum). Le due piante sono molto simili nell’aroma dei semi, anche se botanicamente sono totalmente differenti e appartengono a diverse famiglie. L’anice stellato è una pianta asiatica, mentre in Italia è molto frequente trovare piante di anice verde allo stato spontaneo, soprattutto in Sicilia, perché dal Medioriente, dove ha avuto origine la specie, si è poi diffusa molto bene nelle zone del Mediterraneo.
Coltivare l’anice stellato non sarebbe semplice, anche se è comunque possibile: essendo una pianta tropicale teme il freddo e in gran parte dell’Italia diventa problematico. In quest’articolo andiamo ad approfondire invece l’anice verde, specie certamente più adatta al nostro clima e dunque più semplice da coltivare nei nostri orto. Vediamo quindi nel dettaglio le caratteristiche della pianta e come si coltiva l’anice con metodo biologico dalla semina alla raccolta, in fondo al testo vi metto anche un riassunto schematico.
La pianta della pimpinella anisum
L’anice, Pimpinella anisum, fa parte della famiglia delle Apiacee o Ombrellifere, come varie altre erbe aromatiche quali l’aneto, il coriandolo e il finocchio selvatico. È una pianta erbacea annuale, alta 40-60 cm, con fusto eretto, cavo all’interno e ramificato in cima.
Ha radice fittonante e foglie piuttosto rade e molto diverse tra di loro: quelle basali sono tondeggianti, dentate e provviste di un lungo picciolo, quelle mediane sono trifogliate e dentate, quelle in alto hanno un corto picciolo.
I fiori, disposti nelle tipiche infiorescenze ad ombrella, sono minuti e di colore bianco-giallastro. Il frutto è composto da due acheni un po’ pelosi, contenenti il prezioso e profumato olio essenziale di anetolo.
Molto diverso è il noto anice stellato, così chiamato con riferimento alla forma di stella dei suoi piccoli frutti riuniti.
Clima e terreno adatti
Come per altre pianta dalla radice fittonante il terreno ideale per l’anice è ben drenato e sciolto, mentre tende a rifuggire quelli molto compatti dove si possono verificare ristagni idrici.
Nello scegliere la posizione è importante metterlo in una zona soleggiata e possibilmente riparata dai venti forti. Possiamo inserire le piantine di anice in una zona dedicata alle erbe aromatiche, ma anche pensare di spargere per l’orto le varie essenze officinali sfruttando gli ottimi effetti che hanno come consociazione utile e nell’incrementare la biodiversità del nostro appezzamento coltivato.
Come seminare l’anice
L’anice verde si semina direttamente nell’orto o nel vaso prescelto, in primavera, a spaglio, tecnica che consente di ottimizzare uno spazio ridotto, oppure a file, metodo più razionale per una gestione successiva.
In entrambi i casi il terreno deve prima essere ben lavorato ed affinato, poiché i semi sono molto minuti e non amano zolle grandi di terra. Non è necessario concimare in abbondanza, anche perché le erbe aromatiche in genere non traggono molto beneficio dagli eccessi di concimazione, anzi, il loro aroma in questi casi si attenua.
A causa della loro piccola dimensione, i semi di anice una volta distribuiti, devono essere poi ricoperti da uno strato di terreno molto sottile, e poi, come sempre, bisogna irrigare per stimolare il processo germinativo. Le irrigazioni devono proseguire poi con costanza fino a che la pianta non si sviluppa maggiormente.
Come avviene per altre specie della famiglia delle ombrellifere, bisogna attendere a lungo per vedere la germinazione delle piantine, come minimo due settimane, ma a volte anche un mese. Risulta utile seminare abbastanza fitto e poi diradare per ottenere le distanze utili a garantire a ogni pianta il giusto spazio vitale.
Una volta nate, le piantine dovranno quindi essere opportunamente diradate, lasciando spazi di circa 20 cm tra quelle rimaste, e usando molta attenzione perché in questa fase le piantine sono delicate. È possibile provare a trapiantare altrove le piantine estirpate col diradamento, ma non sempre queste attecchiscono.
La coltivazione passo a passo
Sicuramente la nascita lenta delle piantine non è vantaggiosa, perché il terreno nel frattempo si riempie di erbe spontanee indesiderate. La semina a file ci consente un migliore controllo di queste, perché noteremo una fila di piantine tutte uguali di anice e il resto sapremo che è da estirpare via. Avendo seminato in modo ordinato sarà possibile passare anche con una zappa o un sarchiatore. Ma imparando a riconoscere le piantine di anice fin da piccole, anche con la semina a spaglio, e molta pazienza, potremo togliere a mano tutte le specie infestanti.
Quindi la scerbatura manuale, o le zappettature tra le file, sono le operazioni colturali più importanti per questa specie, ma anche l’acqua di irrigazione non deve mai mancare, soprattutto durante le prime fasi di sviluppo.
Malattie e parassiti dannosi
L’anice potrebbe essere colpito sulle foglie da una malattia fungina chiamata sclerotinia, che possiamo prevenire con irrorazioni a carattere preventivo con infusi o macerati di equiseto (Equisetum arvense), o con un prodotto a base di propoli. Inoltre, alla prima comparsa dei sintomi, riconducibili ad una tipica efflorescenza biancastra, bisogna eliminare le parti infette e metterle nel cumulo di compostaggio, se non è possibile bruciarle.
Per il resto, non ci sono particolari altre avversità da segnalare, e anche per questo la pianta si presta molto bene ad una coltivazione biologica.
Coltivare anice in vaso
Possiamo coltivare anice anche in vaso, senza grandi difficoltà. Quello che serve è semplicemente un contenitore di media dimensione, profondo almeno 25 cm.
Per questa pianta si può impiegare un terriccio specifico per le aromatiche, ma anche una terra universale, preferibilmente miscelata con una moderata dose di compost e qualche manciata di sabbia di fiume. Risulta sempre utile aggiungere anche un poco di terra di campagna, che porta microrganismi utili. Prima di mettere il terriccio nel vaso è fondamentale predisporre uno strato di argilla espansa o ghiaia che garantisca il drenaggio dell’eventuale acqua in eccesso.
Nella coltivazione in vaso l’operazione più importante è l’irrigazione, che deve essere costante ma sempre senza eccessi.
Raccogliere ed essiccare i semi di anice
Durante l’estate le ombrelle virano di colore e diventano marroni-grigiastre. Questo è il momento adatto per la raccolta, perché i semi di anice a questo punto sono maturi.
Per una buona raccolta e conservazione successiva, si recidono le ombrelle alla base, si legano in mazzi e si appendono a seccare, meglio se avvolte in panni, che consentono la traspirazione ma evitano il deposito di polvere. Il luogo migliore per l’essiccazione è ombreggiato e ventilato. Infine, le ombrelle si battono e si fanno così uscire tutti i semi, che potremo in parte utilizzare e conservare in cucina e in parte tenere come semente per l’anno dopo.
Utilizzo dei semi
L’anice contiene l’anetolo, sostanza oleosa che entra in molte preparazioni di liquori, farmaceutiche, nella preparazione di dolci, ma anche per insaporire piatti salati. Il sapore ricorda quello della liquirizia o anche del finocchio con un retrogusto di menta.
Con i semi di anice verde si possono fare tisane e decotti depurativi e digestivi, oppure preparare l’ottimo liquore all’anice. L’uso culinario è prevalentemente rivolto ai dolci, inserendo i semini in torte e biscotti. Si tratta di una tipica spezia natalizia, che insieme allo zenzero e alla cannella caratterizza molte preparazioni tradizionali delle feste, in particolare del nord Europa.
Infine un uso semplicissimo dell’anice: masticare alcuni semi a fine pasto aiuta la digestione e migliora l’alito.
Scheda di coltivazione in sintesi
Anice Verde (pimpinella anisum)
Preparazione: vangare e affinare bene la superficie, pochissima concimazione.
Periodo di semina: marzo/aprile
Profondità di semina: 0,5 cm
Temperatura di germinazione: 20 gradi
Distanze: tra le piante 20 cm, tra le file 40 cm.
Modalità: semina diretta, a spaglio o per file.
Coltivazione: importante il controllo delle aromatiche.
Irrigazione: soprattutto subito dopo la semina, ma anche durante la coltivazione.
Principali avversità: sclerotinia.
Raccolta: estiva, quando le ombrelle mutano colore.
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Articolo di Sara Petrucci
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