pianta di origano aromaticoL’origano è una pianta aromatica molto diffusa in Italia. nelle aree mediterranee si trova come erba spontanea selvatica, specialmente nei luoghi soleggiati e siccitosi, vive tranquillamente anche in montagna fino a 1200 metri di altezza.

Quest’erba è conosciuta da secoli come pianta aromatica, impiegata già dai greci e dagli antichi romani. Oltre che in cucina l’origano è sempre stato rinomato anche per le sue caratteristiche officinali, ha infatti proprietà benefiche particolarmente per l’intestino e la digestione.

La coltivazione dell’origano è semplicissima, sia in campo che in vaso. La pianta si riproduce facilmente sia per seme che per cespo o per talea. Vale la pena quindi provare a piantare origano, sull’orto oppure sul balcone, scopriamo qui di seguito come farlo al meglio.

La pianta di origano

L’origano (origanum vulgare) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle lamiaceae, come altri aromi quali basilico e maggiorana. Si tratta di una tipica vegetazione mediterranea, presente in Italia anche come origano selvatico e molto facile a diffondersi.

Si trova a cespi che crescono a partire da un rizoma sotterraneo ben radicato, capace di resistere anche all’aridità. Ha un fusto eretto che arriva fino a 80 cm di altezza, foglie ovali e fiori che si racchiudono alla sommità degli steli e danno poi vita a frutti a capsula. Come aspetto l’origano assomiglia molto alla maggiorana, con cui c’è una stretta parentela, ma è semplice distinguere le essenze dal differente profumo.

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Seminare o piantare l’origano

L’origano è veramente semplice da replicare e piantare: possiamo ottenere la pianta in molti modi, per seme, dal rizoma o con una talea, e per i più pigri si può sempre acquistarla già formata in un vivaio. Essendo una specie perenne una volta piantata non bisognerà seminarla nuovamente ogni anno, come avviene per le piante orticole. Scopriamo quindi come piantare origano, partendo da terreno e clima in cui questa coltura vive bene.

Il terreno e il clima adatti

L’origano non chiede niente di particolare come terreno: tollera anche suoli poveri e resiste alla scarsità idrica. Fino a un certo punto sopporta persino il gelo, anche se un freddo intenso può far morire le piante. Nell’orto ama particolarmente le aiuole soleggiate. In particolare sole, caldo e vento incidono sull’aroma della pianta, l’origano più saporito è quello che viene coltivato e raccolto in zone vicine al mare.

Una cosa davvero importante è che non ci siano ristagni di acqua, che farebbero marcire il rizoma portando la pianta alla morte. Prima di piantare l’origano conviene effettuare una buona lavorazione del terreno, proprio per garantire un drenaggio. Ne approfittiamo per incorporare un poco di compost o letame maturo, ma in dose moderata, visto che l’arbusto si accontenta di poco.

piante di origano

Moltiplicazione: seme, talea o riproduzione spontanea

Per ottenere una pianta di origano abbiamo tre possibilità: il seme, il cespo e la talea.

Se abbiamo a disposizione una pianta esistente la partizione di un cespo è certamente il modo più semplice e veloce per moltiplicare la coltura. Si effettua in primavera, tra marzo e aprile, togliendo la pianta completa di rizoma e dividendola in più parti, che verranno poi trapiantate separatamente. Non volendo espiantare la pianta madre possiamo limitarci a prelevarne un rametto, da far radicare col metodo della talea, ottenendo anche in questo modo una nuova piantina. Questo lavoro consiglio di farlo a febbraio, in modo da avere l’origano pronto per il trapianto in primavera. L’alternativa a questi metodi è comprare i semi, che come vediamo nel prossimo paragrafo possiamo facilmente far germinare. Nel caso trovate qui sementi biologiche di questa pianta.

Si tratta di una pianta selvatica molto facile da lasciar riprodurre anche in modo spontaneo: se si permette all’origano di andare a seme ci si può trovare facilmente nuove piantine che nascono nei paraggi.

La semina dell’origano

La semina dell’origano non è difficile, si tratta di semente con un’ottima capacità di germinare. Visto che i semini sono molto piccoli in genere si preferisce metterli in vasetti. Il periodo migliore per seminare è la fine di febbraio, per poi trapiantare nell’orto in primavera le piantine.

Il seme deve stare a poca profondità, basta un velo di terra a coprirlo, consiglio di mettere due o tre semini per contenitore, diradando in seguito. Anche se questa specie sopporta l’aridità per nascere serve un umido costante, quindi non dimentichiamo di bagnare regolarmente il terriccio.

Trapianto delle piantine

Il trapianto dell’origano va fatto quando il clima è stabilmente temperato, quindi in genere ad aprile o maggio. Dopo aver lavorato il terreno e livellato la superficie mettiamo la piantina in campo scavando una piccola buchetta e poi compattando la terra tutta intorno.

In un orto familiare basterà una singola pianta, visto che l’origano si usa a piccole dosi, ma volendo mettere più piante rispettiamo una distanza di 40/50 cm tra l’una e l’altra.

Coltivazione dell’origano

origano gelato d'inverno

Gelo su foglie di origano.

Per coltivare l’origano è importante controllare che le erbe infestanti non diano troppo fastidio alla pianta. La lavorazione del terreno va fatta se si crea una crosta, in modo che l’acqua venga assorbita correttamente, mantenendo un buon drenaggio e il rizoma della pianta non trovi ostacolo nell’espandersi.

Se questa pianta officinale viene coltivata nel Nord Italia può essere opportuno proteggerla dalle gelate invernali, si può fare con coperture in tessuto non tessuto e con una buona pacciamatura. Come molte piante officinali anche l’origano ha pochi parassiti che possono dar fastidio, tra gli insetti può subire l’attacco degli afidi, favoriti anche dalla presenza di formiche. Non serve potare l’origano, basta semplicemente rimuovere i rami secchi.

Concime. L’origano vive bene anche in terreni poveri, ragion per cui non richiede concimazioni ricche e si accontenta della fertilità che trova nel terreno. In un’ottica di lungo periodo essendo una pianta pluriennale si consiglia una leggera concimazione di mantenimento. Possiamo farla ogni anno, magari in seguito alla raccolta, basta incorporare al terreno.

Irrigazione. L’origano resiste molto alla siccità, una volta che la pianta è ben radicata si annaffia quindi poco, solo in casi particolari. Quando si bagna occorre fare attenzione a non creare ristagni, meglio non esagerare con l’acqua.

Coltivare origano in vaso

L’origano come molte altre erbe aromatiche sopporta anche la coltivazione in vaso, che permette a chi non ha l’orto di avere comunque a disposizione questa utilissima erba. Per farlo usiamo un vaso di media dimensione, con un drenaggio sul fondo, riempito con terriccio leggero e un poco sabbioso.

L’importante è disporre di un luogo ben esposto al sole, ad esempio un balcone a sud o sud-ovest. Non dimentichiamoci di irrigare regolarmente, seppur con modeste quantità d’acqua.

Si può approfondire questo tema nell’articolo dedicato proprio alla coltivazione dell’origano in vaso.

Raccolta ed essiccazione

Raccogliere l’origano. La raccolta delle foglie e delle pannocchie di fiori può avvenire in qualsiasi momento, si possono prendere solo alcune foglie oppure scegliere di recidere lo stelo intero, conviene farlo a fioritura avvenuta. Ecco i dettagli su quando cogliere l’origano in un apposito post.

Essiccazione e utilizzo. L’origano è un’erba aromatica che mantiene il suo sapore ed il suo profumo anche dopo un processo di essiccazione, anzi sembra che l’aroma aumenti, per questo si può usare un essiccatore oppure far seccare l’origano naturalmente. L’ambiente ideale per essiccarlo è un luogo buio, asciutto ed areato. L’origano secco si utilizza in cucina come spezia, ideale per insaporire moltissime ricette con un pizzico di foglie o fiori.

fiori di origano selvatico

Le proprietà e l’utilizzo

L’origano non è semplicemente una pianta aromatica molto profumata, si tratta di un’erba officinale dalle caratteristiche simili a quelle del timo. I suoi oli essenziali hanno proprietà antisettiche e il decotto di origano è digestivo, aiuta contro i dolori intestinali e allo stomaco.

In cucina invece gli impieghi sono molti, il più celebre è certamente l’accostamento con il pomodoro, che ritroviamo nei sughi, sulla pizza e sull’insalata caprese. Il fatto che le foglie mantengano il loro profumo anche quando vengono essiccate facilita molto la conservazione della spezia, che può esser quindi disponibile tutto l’anno per le ricette.

Articolo di Matteo Cereda

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