La popolarità dello zenzero negli ultimi anni sembra essere aumentata esponenzialmente: lo conoscono sempre più persone, che lo consumano sotto forma di tisane, centrifughe e varie altre preparazioni, tanto che molti si chiedono se sia possibile coltivarlo in proprio anche nei nostri ambienti.
Proviamo quindi a offrire qualche suggerimento su come coltivare lo zenzero con metodo biologico, visto che è possibile farlo, arrivando a raccogliere dei rizomi a kilometro zero, considerando che lo zenzero che si compra abitualmente è quasi sempre importato da paesi lontani.
Oggi è bello sperimentare coltivazioni non scontate, dal rabarbaro allo zafferano, e lo zenzero può essere un’altra idea per farlo. Come per tutte le colture anche lo zenzero richiede alcune accortezze che vedremo di seguito.
Lo zenzero (Zingiber officinale Roscoe) è una specie officinale coltivata nei paesi tropicali: i maggiori produttori del mondo sono Cina e India. Poterne avere di locale, coltivato non solo in Italia, ma proprio nel nostro orto o balcone avrebbe quindi un grande valore ecologico. Alcune aziende agricole italiane si stanno attrezzando per introdurne la coltivazione, e finora tra i paesi europei che già la praticano in modo significativo c’è ad esempio l’Inghilterra dove questa specie viene chiamata “ginger”.
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Piantare lo zenzero
Lo zenzero è una pianta di origine tropicale e anche se può essere coltivato in Italia necessita caldo e umido e non si presta ovviamente alla stagione invernale. Per piantarlo si utilizzano direttamente i rizomi che fortunatamente si trovano abbastanza facilmente anche in commercio.
Clima e terreno adatti
Date le sue origini tropicali e subtropicali, per inserire lo zenzero nel nostro spazio di coltivazione bisogna cercare di ricreare le condizioni migliori, ovvero caldo ed umidità. La pianta deve vivere a temperature non inferiori a 15 °C e come si può intuire, se viene esposta al gelo muore. Nelle sue zone di origine viene coltivato fino ad altitudini di 1500 metri ma da noi in montagna potrebbe essere tenuto solo in serra.
Il terreno prima della messa a dimora deve essere accuratamente lavorato e non deve presentare il rischio di ristagni idrici: bisogna che alla pianta sia garantito il drenaggio e se la tessitura del suolo è molto argillosa è importante piantarlo su aiuole rialzate, tali da far defluire l’acqua eccedente.
Dal punto di vista della concimazione lo zenzero desidera un buon tenore di sostanza organica del terreno, da soddisfare con tanto compost maturo, da incorporare nei primi 20 cm di terra nelle quantità di circa 3-4 kg/mq. La specie richiede un ph del suolo leggermente acido (6-6,5) e quindi conviene fare prima una semplice analisi dell’estratto acquoso del terreno che abbiamo e verificare che rispetti questo requisito. In caso contrario potremo aggiungere del terriccio per acidofile all’aiuola miscelandolo bene ai primi strati di terreno.
Considerato il ciclo colturale lungo di questa specie conviene aggiungere anche cornunghia o altro concime naturale a lenta cessione, così come polveri di roccia. Per quanto riguarda l’esposizione, va bene scegliere un luogo a mezz’ombra per la semina dello zenzero, dato che non è una specie che vuole il sole diretto come altre colture.
La semina del rizoma
Per la messa a dimora dello zenzero si usano i rizomi di una pianta che abbia almeno 3 anni e che abbia già gli “occhi”, ovvero cenni di gemme ben sviluppate. Se non si intravedono gli occhi, è possibile stimolarne l’emissione lasciando i rizomi in acqua per 12 ore prima della semina.
In Italia la semina si realizza nel periodo primaverile, quando le temperature ambientali sono di almeno 15 °C, indicativamente quindi negli stessi periodi in cui si seminano fagioli e fagiolini. Si procede interrando i rizomi a circa 5 cm di profondità, con le gemme rivolte verso l’alto e tenendoli distanti 20-25 cm gli uni dagli altri.
Il ciclo della pianta, come anticipavamo, è piuttosto lungo, arriva fino all’autunno e si sviluppa lentamente, emettendo lunghe foglie di colore verde brillante, poi fiorellini bianchi e infine piccoli frutti a forma di capsula.
Lavori di coltivazione per lo zenzero
Durante il periodo che va dalla primavera all’autunno, per garantire la buona riuscita della coltura, bisogna provvedere a tenere lo spazio pulito dalle erbe spontanee. Tra le file possiamo zappare, facendo però attenzione a non andare troppo a ridosso delle piante per non rischiare di ferire i rizomi che si stanno sviluppando sotto terra.
Le irrigazioni devono essere regolari ma senza mai eccedere, e ogni tanto si può irrigare con un macerato di ortica diluito, che apporta azoto e ferro. Nelle coltivazioni professionali, circa un mese prima della raccolta le irrigazioni vengono interrotte per garantire una buona qualità del prodotto e la stessa procedura può essere adottata nelle coltivazioni private.
Per prevenire le malattie, le precauzioni migliori sono le rotazioni, l’attenzione al drenaggio e alle irrigazioni, da non praticare mai per aspersione ma solo sotto chioma. Dato che non ci sono ancora molte testimonianze sulle più probabili malattie che lo zenzero potrebbe subire dalle nostre parti, in via preventiva e generica è possibile trattare il terreno con un fungo buono del ceppo Thricoderma, che previene molti funghi dannosi, o con prodotti a base di Microrganismi Effettivi, che in ogni caso hanno un effetto positivo sulla composizione microbica del suolo e quindi sulla salute delle piante coltivate.
Raccolta ed utilizzo del rizoma
Dopo la fruttificazione la pianta comincia a perdere le foglie e il fusto inizia a seccarsi prendendo il colore giallo: questi sintomi indicano che il rizoma sotto terra è pronto per essere raccolto e ciò di norma avviene in autunno, specialmente nel mese di ottobre Per la raccolta possiamo procedere come per la raccolta delle patate, dato che bisogna estrarre i rizomi dalla terra, quindi gli attrezzi adatti sono la vanga e il forcone.
Con raccolte precoci si ottengono rizomi con un gusto più delicato, leggero e aromatico, mentre con le raccolte successive il rizoma di zenzero avrà un sapore forte e pungente.
Utilizzo dello zenzero
In tutte le stagioni si possono fare gli usi più variegati di questo rizoma così benefico: è ottimo per la preparazione di tisane invernali ad effetto anti-raffreddore così come ingrediente di centrifughe miste vitaminiche e rinvigorenti da bere in estate anche col ghiaccio.
Si può inoltre aggiungere ai condimenti che si preparano in padella e il suo sapore può essere abbinato alle più diverse pietanze. Insomma, è una spezia dall’uso molto versatile.
Articolo di Sara Petrucci
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Si ringrazia il Dott. Agr. Matteo Ansanelli, Segretario Nazionale Agia della CIA e Accademia dei Georgofili per le preziose informazioni offerte sulla coltivazione dello zenzero.
Salve, volevo piantare un rizoma di zenzero che avevo in frigo, è sprovvisto di gemme quindi ho seguito il consiglio di immergerlo in acqua per mezza giornata però pare non sia cambiato niente. Posso ugualmente interrarlo o non c’è speranza che germini? Grazie e saluti.
Ciao Salvatore, tentar non nuoce, ma ti consiglierei di andare in un supermercato biologico (ormai se ne trovano in giro per l’Italia) e comprare una radice certificata bio e ben fresca, partire quindi da lì.
grazie della informazione sul zenzero molto interessante grazie bon giorno
Salve, leggo che in autunno si può “raccogliere” il rizoma ed avrà un sapore più delicato altrimenti con la raccolta successiva sarà più pungente; che vuol dire? che lasciando il rizoma sottoterra germina nuovamente? o che la pianta riemette le foglie? Se le foglie cadono ed il fusto secca, la pianta dovrebbe finire il suo ciclo di vita. Grazie
Ciao Daniela. La pianta di zenzero è perenne, questo vuol dire che il suo ciclo di vita non si esaurisce in un solo anno. Quando la parte aerea (fusto, foglie) dissecca il rizoma può restare attivo nel sottosuolo, l’anno seguente con la primavera tornerà a germogliare e la pianta, solo in apparenza morta, apparirà nuovamente sviluppandosi fino al nuovo disseccamento l’inverno successivo. Tutto ciò ovviamente questo succede solo se viene adeguatamente riparato in inverno, altrimenti il gelo del nostro clima ne causa la morte e quindi la pianta termina per cause di forza maggiore il suo ciclo.
Salve, una volta prelevato parte del rizoma per il suo utilizzo in cucina, si può nuovamente piantare quello stesso rizoma o ha ormai perso la sua vitalità? Grazie.
Si può piantare il rizoma prelevato, se grande si ripartisce ed è il metodo per moltiplicare la pianta.
Io durante la primavera-estate, ho messo dei rizomi in un vaso, avrei voluto vedere i fiori, ma potrei averli piantati tardi, devo toglierli è rimetterli nella terra in primavera o li lascio nel vaso e l’anno prossimo ributtano. Li ho ritirati perché non prendano il gelo
Verrei sapere dove acquistare lo zenzero per coltivazione professionale
Mi spiace, su questo non so aiutarti. Lascio il commento sperando che qualche lettore abbia info utili.
Ciao tutti,
Io compro il Zenero Bio da PAM Liguria buono