Il motocoltivatore è un macchinario agricolo indicato per diversi lavori di orticoltura e giardinaggio, poiché agevola operazioni come la lavorazione del terreno e sostituisce attrezzi manuali come vanga e zappa su appezzamenti di notevoli dimensioni.
Molti pensano al motocoltivatore come macchina per fresare, in realtà sono tantissimi gli usi possibili di questo attrezzo, tra questi si può impiegare, con gli opportuni applicativi, per il taglio dell’erba.
A seconda dell’accessorio scelto il motocoltivatore si presta a curare manti erbosi di giardino, svolgendo il ruolo di rasaerba oppure a sfalciare erba alta, con una barra falciante, fino a zone incolte impegnative mediante una trinciasarmenti. Scopriamo quindi come possiamo usare il motocoltivatore nella cura del verde.
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Applicare accessori al motocoltivatore
Il motocoltivatore è una macchina alimentata da un propulsore a benzina o diesel, che eroga una potenza massima intorno ai 10-15 cavalli ad un solo albero motore, ed è manovrato dall’operatore mediante un manubrio con stegole regolabili verticalmente e lateralmente. La macchina si muove su due ruote di trazione, generalmente munite di differenziale.
Il “trattore a due ruote” è facilmente utilizzabile sia da hobbisti sia da professionisti ed è il macchinario giusto per eseguire tante attività programmate nel corso dell’anno, dalla preparazione del letto di semina alla cura del verde negli orti o nei giardini, fino allo sfalcio degli spazi interfila o delle aree incolte. La versatilità e la multifunzionalità del motocoltivatore sono dovute alla possibilità di abbinare ad esso differenti tipologie di attrezzature.
Molti confondono la motozappa e il motocoltivatore, ma la differenza sta nel fatto che la motozappa è basata sulla fresa, mentre il motocoltivatore ha le ruote di trazione e quindi si presta ad avere molte funzioni (approfondisci: differenza tra motozappa e motocoltivatore).
Un motocoltivatore infatti può possedere diversi accessori, portati o trainati dal mezzo e azionati grazie alla presa di potenza. La presa di potenza è la parte che trasmette il movimento del motore all’accessorio. Talvolta è indipendente dal cambio, disponibile con più marce avanti, più retromarce e inversore.
La classica attrezzatura di serie è la fresa per lavorare il suolo, ma si possono anche applicare numerosi attrezzi per il taglio erba: la barra falciante, il tosaerba, il trinciaerba, che consentono di affrontare sia prati incolti che giardini.
Barra falciante per lo sfalcio dell’erba con il motocoltivatore
Se combinato con una barra falciante, il motocoltivatore si trasforma in un macchinario adatto anche per lo sfalcio dell’erba. Sul mercato si trovano barre per motocoltivatore munite di dispositivi per l’impostazione dell’altezza di taglio e capaci di tagliare ogni tipo di cotico erboso grazie al montaggio di differenti apparati di taglio, ognuno caratterizzato da varie larghezze di lavoro (generalmente comprese tra 80 e 210 centimetri).
In base alle caratteristiche dell’erba da tagliare, gli operatori possono scegliere barre falcianti centrali, a doppia lama con doppio movimento alternativo, con premilama tradizionali o con denti semifitti. Le barre equipaggiate con due lame che si muovono in senso opposto una all’altra si distinguono per la riduzione delle vibrazioni trasmesse al manubrio e per l’elevata qualità di taglio.
I premilama sono realizzati con un materiale elastico e consentono alla lama di aderire sempre in modo ottimale ai denti, mentre i denti sono in acciaio speciale termotrattato e presentano una resistenza all’usura elevata, oltre ad una durata notevole. Altro componente fondamentale delle barre falcianti è la frizione di sicurezza, che interviene quando corpi estranei ostacolano il funzionamento delle lame ed evita danni agli apparati di taglio.
Tosaerba: il motocoltivatore per la cura del prato
Per evitare di acquistare un rasaerba apposito, è possibile agganciare al motocoltivatore anche un tosaerba, che permette di mantenere in ottimo stato le aree verdi di orti e giardini. I tosaerba per motocoltivatori possono essere muniti di un’unica lama (con larghezza di taglio di circa 50 centimetri) o due lame pivottanti (con larghezza di taglio di 100 centimetri) ed essere dotati del cesto per la raccolta dell’erba. Chiaramente i modelli a doppia lama richiedono una potenza maggiore (pari ad almeno 10-11 cavalli), mentre quelli privi del cesto scaricano il materiale tagliato lateralmente lasciandolo sul posto.
I tosaerba da motocoltivatore in commercio risultano durevoli grazie alla struttura in acciaio, affidabili per merito della trasmissione a ingranaggi in bagno d’olio e sicuri grazie al freno lama automatico.
Altri componenti importanti degli attrezzi sono le ruote anteriori registrabili per la regolazione orizzontale dell’apparato di taglio, la leva per l’impostazione rapida della distanza delle lame dal terreno e quindi dell’altezza di taglio, i dischi porta lame per la minimizzazione dei danni causati da urti o contraccolpi.
Trinciasarmenti per affrontare aree incolte
Per la sistemazione di aree incolte, la distruzione dei residui vegetali e delle infestanti negli spazi interfilari, la trinciatura di erba alta entra in gioco il motocoltivatore abbinato ad un trinciaerba, o trinciasarmenti, che può essere dotato di un solo rotore con coltelli mobili o di un’unica lama.
Generalmente alimentato da motori diesel e munito di ruote anteriori pivottanti, il trinciaerba monorotore si avvale di una trasmissione a ingranaggi in bagno d’olio e di un rullo con coltelli a Y (o palette tosaprato) per tagliare larghezze di 60-110 centimetri e sminuzzare perfino sarmenti di potatura, che vengono successivamente depositati a terra. Anche in questo caso, l’altezza di taglio è regolabile tramite una manovella.
Con trasmissione a ingranaggi in bagno d’olio e ruote anteriori pivottanti, il trinciasarmenti monolama permette di tagliare larghezze di circa 80 centimetri, depositare il materiale trinciato al suolo, seguire in modo ottimale il profilo del terreno e regolare l’altezza di taglio. Il tutto richiedendo una potenza di circa 10 cavalli.
Articolo di Serena Pala
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