L’atomizzatore a spalla è un attrezzo davvero utile per la cura di un frutteto. Si tratta di uno strumento che consente di nebulizzare dei liquidi e spruzzarli in modo veloce e uniforme sulla chioma delle piante.
Questo significa poter distribuire trattamenti alla pianta durante la sua fase vegetativa, trattamenti che possono essere concimazioni fogliari, antiparassitari, corroboranti o fungicidi. Anche in coltivazione biologica è necessario eseguire interventi, ovviamente impiegando prodotti ecosostenibili di origine naturale.
L’impiego agricolo dell’atomizzatore spalleggiato è analogo a quello delle pompe irroratrici, a fronte di uno stesso scopo ci sono però importanti differenze tra questi due attrezzi. La differenza sostanziale sta nel modo in cui viene generata l’irrorazione: l’atomizzatore lavora grazie a un motore a scoppio che genera un flusso d’aria, proprio come un soffiatore. Possiamo approfondire le differenze tra pompa e atomizzatore.
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Come funziona l’atomizzatore
Come dicevamo un atomizzatore è un attrezzo concettualmente simile al soffiatore: abbiamo un motore a scoppio in grado di generare un flusso d’aria, collegato a un serbatoio in cui si trova il liquido, che poi verrà spruzzato, grazie all’aria generata, tramite un tubo.
Infatti molti atomizzatori possono essere anche utilizzati per soffiare.
Motore a scoppio
In genere gli atomizzatori sono realizzati con motore a scoppio a due tempi, la cilindrata è variabile e la potenza del motore determina la gittata del nostro spruzzatore. Mediamente si trovano atomizzatori a scoppio con cilindrate tra i 25 e i 75 cc.
Nella scelta merita attenzione speciale il peso.
Un attrezzo potente sarà anche pesante e in genere più rumoroso, per questo non sempre è il caso di scegliere l’atomizzatore con maggior cilindrata. In orticoltura si lavora su piante di piccola dimensione e un atomizzatore spalleggiato leggero può essere preferibile.
Serbatoio
Il serbatoio è un’altra parte chiave dell’atomizzatore, in quanto determina la capienza di liquido che possiamo stipare, di conseguenza l’autonomia lavorativa che abbiamo prima di doverci fermare per riempire nuovamente l’attrezzo.
Teniamo conto però che tutto il peso del liquido nel caso di un atomizzatore a spalla andrà a gravare sulla nostra schiena. Per questo è positivo avere un serbatoio capiente, ma fino a un certo limite. Una buona misura di capienza può essere fino a 20 litri, difficile caricarsi pesi maggiori.
Importante in agricoltura biologica la semplicità di lavaggio del serbatoio e in generale la manutenzione da questo punto di vista di tutto l’attrezzo. Alcuni trattamenti (ad esempio rame, zolfo, piretro) sono di fatto veleni, seppur naturali, mentre altri come fertilizzanti fogliari, possono essere al contrario basati anche su microrganismi utili, per cui richiedono che non vi siano residui di tossine nel serbatoio.
Tubo di irrorazione
Il tubo è un aspetto semplice dell’atomizzatore: si tratta del condotto destinato a convogliare e a distribuire il flusso di aria e liquido verso la pianta.
Facciamo caso qui alla regolazione del getto, importante avere diverse possibilità per stabilire quanto vogliamo irrorare. Ci sono trattamenti anticrittogamici in cui ci si accontenta di una passata leggera, mentre in altri casi, ad esempio se vogliamo contrastare un’infestazione di insetti parassiti quali cocciniglie degli agrumi tramite olio minerale bianco, è bene poter irrorare maggiormente.
Attenzione anche all’impugnatura associata al tubo, che ci permette di attivare l’attrezzo tramite grilletto, spegnerlo con pulsante di stop e direzionare il getto sulla chioma della pianta da trattare.
Zaino a spalla
Nella scelta dell’atomizzatore per trattamenti non è da sottovalutare l’ergonomia dello zaino. Se il peso del motore e del serbatoio è un fattore davvero importante nel determinare la comodità dell’operatore durante il lavoro, come questo peso viene distribuito sulla schiena dipende da come è fatto lo zaino che ci permette di caricare sulle spalle l’attrezzo.
La comodità delle bretelle, le regolazioni che hanno, il suo appoggio contro la schiena, sono aspetti da indagare attentamente scegliendo un atomizzatore.
Pregi e difetti dell’atomizzatore
Rispetto a una pompa a spalla l’atomizzatore ha in genere un’ampia gittata e permette una nebulizzazione più uniforme. Questo lo rende adatto a coltivazioni di maggior dimensione.
Per contro una pompa spalleggiata a batteria può essere sensibilmente più leggera e certamente farà meno rumore, lavorando senza emettere vibrazioni e gas di scarico.
Atomizzatori STIHL
Tra i vari marchi che producono atomizzatori possiamo segnalare STIHL, azienda leader in questo genere di attrezzi da giardino, che sfrutta la tecnologia già sviluppata per i soffiatori in una gamma di atomizzatori a spalla interessanti.
Gli atomizzatori STIHL si caratterizzano principalmente per la qualità del motore a scoppio, che uniscono prestazioni soddisfacenti e durata nel tempo, a un peso leggero e un rumore contenuto, che permettono di non affaticarci troppo nel lavoro.
Anche se il motore è il cuore del prodotto gli atomizzatori STIHL sono curati in ogni dettaglio, con una serie di accorgimenti importanti: l’ergonomia dello zaino, la struttura del tubo, l’uniformità di spruzzo, la possibilità di convertire l’atomizzatore in un soffiatore per operazioni di pulizia foglie ed erba tagliata.
A seconda degli utilizzi STIHL propone tre modelli di atomizzatore, dal più leggero al più potente:
- Atomizzatore STIHL SR 200
- Atomizzatore STIHL SR 430
- Atomizzatore STIHL SR 450
Articolo di Matteo Cereda
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