Per tagliare la legna che usiamo per scaldare le nostre case in inverno si usa la motosega. Questo attrezzo è quello che può darci modo di godere del calore e dello spettacolo di un caminetto, ma anche di deliziare i nostri palati con un bel barbecue o semplicemente di curare il bosco di cui ci occupiamo o effettuare potature importanti.
Che si tratti di un maneggevole modello da potatura o di una potente motosega da abbattimento, che abbia il motore elettrico, a batteria oppure a scoppio è bene seguire scrupolosamente una serie di semplici operazioni di manutenzione, che permettono di allungare la vita lavorativa della macchina, migliorando le prestazioni, velocizzando il taglio e soprattutto lavorando in sicurezza.
Dopo aver scelto la motosega giusta dobbiamo averne cura. Nell’elencare cosa bisogna fare per attuare la giusta manutenzione di una motosega vedremo in primo luogo serie di operazioni da effettuare sul sistema di taglio, imparando quindi a prenderci cura di barra e catena. Poi andremo a parlare del motore, analizzando quali differenze di manutenzione ci sono tra i modelli a scoppio e quelli elettrici o a batteria.
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La manutenzione della catena
La nostra motosega taglia mettendo in movimento una catena dentata, che scorre sulle guide di una barra. Affinché il taglio avvenga in modo pulito, senza sforzare il motore e senza surriscaldare l’apparato di taglio sono necessari tre fattori: buona lubrificazione, giusta tensione della catena e buona affilatura.
La lubrificazione della catena
Per una buona lubrificazione è necessario utilizzare un buon olio per catene, possibilmente BIO a base vegetale. La scelta di un buon olio è fondamentale per non surriscaldare catena e barra, diminuendo il consumo di carburante e l’usura, ma migliorando al tempo stesso la velocità di taglio. Un buon olio per la catena inoltre evita l’incollaggio della catena stessa sulla barra durante i periodi di fermo o con basse temperature e preserva la pompa dell’olio.
L’olio raggiunge la catena attraverso uno o più piccoli fori posti sul corpo macchina vicino alla barra ed è bene assicurarsi che siano liberi da segatura e sporcizia.
Oltre a tener puliti gli augelli di uscita dell’olio è bene controllare periodicamente che esca la giusta quantità d’olio. Per farsi un’idea si può far girare la catena a vuoto puntandola verso un cartone a terra o comunque verso una superficie uniforme, su cui sarà facile osservare le goccioline in uscita. Per essere regolata adeguatamente deve essere ben distinguibile una striscia di goccioline d’olio dopo un paio di belle accelerazioni. La portata dell’olio può essere regolata agendo su una vite a taglio in prossimità del pignone della catena. In genere stringendola si riduce l’uscita, allentandola si eroga una maggior quantità di lubrificante.
La tensione della catena
Perché la motosega tagli correttamente è importante che la catena sia tesa il giusto: una catena troppo tirata sforzerebbe il motore inutilmente, una troppo molle invece rischia di uscire di sede o impigliarsi nel tronco.
Prima e anche durante i lavori di taglio è bene verificare che la catena sia ben tirata. Per farlo si prova a tirare un dente fuori dal binario di scorrimento della barra, chiaramente a motore fermo. Se il singolo dentino riesce a uscire quasi completamente la catena è a posto, altrimenti deve essere stretta o allentata. Per regolare la tensione della catena bisogna girare un’altra vite a taglio, di dimensioni maggiori rispetto a quella già citata per l’olio, posta sempre in prossimità del pignone, generalmente sotto al corpo macchina o frontalmente. Per fare ciò bisogna prima allentare i due bulloni che fissano la barra della motosega e poi agire sulla vite di regolazione, che tira se viene avvitata e allenta svitando. Una volta sistemata la tensione si devono stringere nuovamente i bulloni della barra.
Nelle motoseghe di fabbricazioni recenti si cerca di agevolare questa regolazione, molti modelli hanno la vite comodamente raggiungibile in corrispondenza dei bulloni, sul lato della macchina, alcuni ancora più comodi hanno un sistema agevolato che consente di regolare la tensione senza smontare nulla, vediamo in foto uno di questi meccanismi proposti da STIHL.
Come affilare la catena
Tra le operazioni fondamentali che chi usa una motosega deve fare periodicamente non può mancare l’affilatura della catena. Lavorare con una catena poco tagliente significa sforzare molto il motore, per cui il fatto che le lame siano ben limate è una parte importante nella manutenzione e cura dell’attrezzo. Questo lavoro va effettuato più o meno spesso in base all’intensità d’uso.
Generalmente un metodo per capire se sia il caso di intervenire o meno è quello di osservare il truciolo generato dalla catena durante il taglio: se è integro e la polverosità durante il taglio è bassa vuol dire che l’affilatura è buona, se il truciolo è frammentato e si genera molta polvere è necessario affilare la catena. L’affilatura può essere eseguita manualmente con l’ausilio di lime tonde del giusto diametro ma l’operazione richiede una buona manualità. Per un utilizzo della motosega sporadico/occasionale si consiglia di far eseguire l’affilatura a macchina dal negozio di fiducia.
Buone abitudini di manutenzione ordinaria
Ogni volta che si usa la motosega è bene avere delle piccole accortezze che sono molto utili a lavorare in sicurezza e a evitare di danneggiare l’attrezzo.
- Verifica dei bulloni. Un accorgimento importante è quello di verificare che i bulloni della barra siano ben saldi. Poiché questi potrebbero essere allentati a causa delle vibrazioni dell’attrezzo al lavoro, è meglio verificarne la tenuta prima di ogni utilizzo.
- Pulizia della motosega. Bisogna sempre mantenere le varie parti della macchina pulite e libere da incrostazioni di segatura che impastandosi con l’olio della catena possono accumularsi tra le alette di raffreddamento del motore, sulla marmitta o nel carter copri pignone. E quindi sempre bene pulire con aria compressa la motosega dopo l’utilizzo.
- Frizione e freno catena. Per lavorare in modo sicuro con la motosega è fondamentale che i sistemi di sicurezza siano perfettamente funzionanti. È quindi bene verificare prima di ogni utilizzo che il freno catena arresti immediatamente la catena quando attivato e che la frizione metta in movimento la catena solo quando si da gas attraverso la leva acceleratore.
Manutenzione occasionale del motore
Se operazioni di manutenzione ordinaria quali pulizia, affilatura della catena e controllo dei bulloni vanno fatte ad ogni utilizzo ci sono degli elementi da tenere controllati periodicamente, importanti per garantire un buono stato di salute al motore.
Manutenzione della motosega a scoppio
La motosega a scoppio è alimentata da un motore a combustione interna a miscela. Questo tipo di motore richiede diverse operazioni di manutenzione, tra cui la pulizia del filtro dell’aria ed il controllo della candela.
Pulizia del filtro dell’aria (ogni 10 ore)
Per la pulizia del filtro dell’aria è necessario aprire il coperchio che protegge il filtro e pulire con un compressore prima il vano e solo dopo il filtro stesso, emettendo l’aria dall’interno verso l’esterno del filtro. Questo dovrebbe essere fatto possibilmente dopo ogni utilizzo della motosega, mentre i filtri già lesionati devono essere immediatamente sostituiti. La pulizia del filtro evita che questo provochi consumi maggiori di carburante, migliorando la combustione e la resa del motore.
Verifica della candela (ogni 25 ore)
Per accedere alla candela che si trova in testa al motore occorre aprire il coperchio che protegge il filtro aria, infatti la candela si trova generalmente a pochi centimetri dal filtro, per come è disposto il motore. La rimozione della candela si effettua con la chiave in dotazione che è la stessa utilizzata per i bulloni della barra e la regolazione della tensione della catena. Una volta smontata si procede alla sua pulizia con spazzola di ferro morbida se coperta di morchie e alla verifica della distanza degli elettrodi. Qualora gli elettrodi fossero oltremodo consumati si deve procedere alla sua sostituzione con una candela uguale per modello (la marca non è vincolante). Queste operazioni devono essere eseguite ogni 25 ore di lavoro circa, onde evitare che la candela provochi una combustione instabile del carburante e quindi problemi all’’avvio dell’attrezzo.
Manutenzione della motosega elettrica o a batteria
Le elettroseghe vengono spesso utilizzate in ambienti chiusi o prossimi a casa, mentre le motoseghe a batteria sono modelli utili perché maneggevoli. Questi modelli richiedono la manutenzione sopra descritta per quanto riguarda l’apparato di taglio (lubrificazione, tensione e affilatura della catena), ma sono pressoché esenti da manutenzione a livello di motore.
L’unico accorgimento è quello di soffiare aria compressa tra le feritoie di raffreddamento così da evitare accumuli di segatura che possono causare il surriscaldamento, come per le motoseghe a scoppio. Per le motoseghe a batteria è inoltre fondamentale rispettare le indicazioni della casa madre per quanto riguarda le modalità di ricarica e stoccaggio delle batterie.
Articolo di Luca Gagliani
(nota per i redattori Il seguente integra e sostituisce il mio commento del 3-10 u.s., che riportava vari refusi)
1-Importantissimo aggiungere la seguente manutenzione ordinaria, comune alle motoseghe a scoppio ed elettriche (dette elettroseghe):
in vista di periodi di inutilizzo, anche brevi, il serbatoio dell’olio biologico di lubrificazione della catena va svuotato e va introdotta una modesta quantità di olio motore minerale (SAE 30), la sega va accesa qualche secondo per mandare questo olio in tutto il circuito di lubrificazione, nella barra guida e sulla catena, poi il serbatoio dell’olio catena va svuotato nuovamente.
Omettendo questa pulizia periodica la pompa dell’olio catena e la sua linea d’alimentazione verso la barra rischiano d’otturarsi coi depositi adesivi lasciati dall’olio biodegradabile quando si asciuga.
Se questo avvenisse per incuria, si può provare a sciogliere l’occlusione inserendo nel serbatoio dell’olio catena un po’ di gasolio, oppure di benzina verde, e scuotere a lungo, poi avviare per vedere se quanto introdotto viene spruzzato all’esterno; diversamente serve smontare l’attrezzatura, rimuovere la pompa e pulirla manualmente.
2- Per i motori a due tempi, di motosega come di decespugliatori, soffiatori ecc, è opportuno aprire periodicamente il silenziatore (marmitta) e pulire l’interno dai depositi carboniosi ed oleosi, con stracci imbevuti di gasolio o di petrolio bianco. il semiguscio che ingloba il finale di scarico, va immerso completamente in petrolio bianco perché l’interno del finale non è diversamente pulibile, con scovolini o altro. Invece la reticella centrale inox meglio immergerla in solvente al nitro (troppo aggressivo per le altre parti) oppure in olio d’oliva, poi se presentasse ancora delle chiazze di sporco solidificato, spazzolarla su ambo i lati con lo spazzolino d’ottone che si usa per le candele, facendo penetrare le setole tra le maglie fino a rimuovere tutta l’incrostazione.
Questa operazione è il primo intervento da fare se avvengono frequenti spegnimenti improvvisi o qualora l’avviamento risulti impossibile, prima ancora cioè di verificare e pulire candela, filtro dell’aria e carburatore.
Nel solo caso di avviamento impossibile la pulizia del silenziatore è secondaria alla verifica della membrana della pompa del carburante soltanto qualora l’attrezzatura fosse stata riposta per lungo tempo senza rimuovere completamente la miscela, che fatalmente avrà essiccato o deformato tale componente.