Quando parliamo di attrezzi da potatura per il frutteto chiamiamo in causa un ampio arsenale di arnesi da taglio: cesoie, troncarami, seghetti manuali richiudibili, a lama fissa o telescopici e motoseghe. Chi si cimenta per hobby o per lavoro nella cura delle piante da frutto sa bene quello di cui stiamo parlando.

STIHL ha pensato a qualcosa di innovativo: il potatore elettrico a batteria Stihl GTA 26.

gta 26

Se l’attrezzo base della potatura è indubbiamente la cesoia, affiancata dal seghetto per tagli maggiori, l’uso della motosega da potatura è spesso utile per fare senza fatica una serie di lavori nel frutteto. Con il potatore GTA26 viene rivistato il concetto di motosega, inventando un attrezzo nuovo, leggero e versatile.

Il GTA26 permette di fare tanti piccoli lavori, non soltanto nel frutteto, ed è adatto anche a chi ha poche piante e magari per ragioni di budget non ha mai valutato l’acquisto di una motosega. Scopriamo meglio le caratteristiche di questo prodotto.

GTA26: come è fatto

Il potatore a batteria Stihl GTA 26 si presenta con un design che si potrebbe dire ispirato a quello di un avvitatore, essendo pensato per l’utilizzo sicuro con una sola mano. La batteria agli ioni di litio da 10.8V trova alloggiamento nell’impugnatura e può essere sostituita in un battito di ciglia proprio come si fa con quelle degli avvitatori.

Il motore si trova nella parte alta, sopra l’impugnatura per un buon bilanciamento, mentre la barra, da 10 cm ed equipaggiata con catena PM3 ¼“ si trova nella parte frontale, dotata di calotta flessibile di protezione per la parte superiore.

La catena non necessita di regolazione della tensione, è infatti possibile smontare barra e catena senza attrezzi, rimuovendo il carter di protezione fissato con lo stesso apprezzato sistema impiegato nei tappi delle motoseghe a scoppio STIHL. Non è inoltre presente il serbatoio dell’olio, in quanto una semplice e sporadica lubrificazione manuale con l’erogatore fornito in confezione è sufficiente.

Vicino al grilletto, attivabile con la pressione del dito indice, troviamo anche l’indicatore di carica della batteria, per avere sempre sotto controllo l’autonomia residua e lo stato della batteria.

Quando si usa il potatore a batteria

potatore a batteria versatile

Il potatore a batteria Stihl GTA26 è pensato per l’utilizzatore che si trova sporadicamente ad affrontare potature di alberi, arbusti e siepi.

Ma potare non è l’unico scopo di questo attrezzo molto versatile: possiamo impiegarlo in piccoli lavori di carpenteria o per ridurre la pezzatura di rami e ramaglie da ardere nel camino o nella stufa.

Vantaggi rispetto a una motosega da potatura

Rispetto a una motosega da potatura il potatore Stihl GTA26 si contraddistingue per un prezzo di acquisto molto contenuto (circa la metà o meno rispetto alla motosega), ma i vantaggi che porta non sono solo di prezzo.

Il motore a batteria è efficiente e a ridotto impatto ambientale, da preferirsi rispetto al motore a scoppio, in quanto è più silenzioso, non produce fumi di scarico ed è nettamente più compatto e leggero (40% in meno di peso).

La sua leggerezza e forma rende sicuro l’utilizzo con una mano sola, cosa che permette ad un utilizzatore non professionista di lavorare in sicurezza anche quando si tratta di effettuare tagli in posizioni disagevoli.

Non necessita di particolare manutenzione, né di miscela o elevati quantitativi di olio catena. Questo è interessante per chi ne fa uso sporadico e si trova preparare la miscela ogni volta, rischiando poi che vada a degradarsi tra un utilizzo ed il seguente.

potare con GTA 26 STIHL

Vantaggi delle batterie a ioni di litio

Il potatore Stihl GTA26 è equipaggiato con batterie al litio intercambiabili. La scelta di questa tecnologia per alimentare il potatore garantisce tempi di ricarica contenuti, lunga autonomia e nessun “effetto memoria” o di auto-scarica.

Insomma, nulla a che vedere con l’ormai vetusta tecnologia basata su batterie Ni-MH o Ni-Cd, che perdevano prestazioni con le basse temperature, richiedevano particolare cura nello stoccaggio e nella ricarica e soprattutto erano più pesanti ed ingombranti, oltre che poco longeve.

Articolo di Luca Gagliani