L’agricoltura biologica è un metodo di coltivazione che si richiama alla natura, rifiutando l’utilizzo di prodotti ottenuti tramite sintesi chimica.
Il metodo biologico si è reso necessario perché l’agricoltura convenzionale ha iniziato a sviluppare una serie di prodotti in grado di assistere i contadini ma con pesanti ricadute sull’ambiente: diserbanti, fertilizzanti, prodotti fitosanitari, pesticidi e fungicidi. Molti di questi sono composti derivati dal petrolio e sostanze pensate per uccidere microrganismi, piante, spore o insetti. Le conseguenze di questa agricoltura industriale sono devastanti, sia in termini di impatto ambientale che per le ricadute sulla salute di uomo e animali.
L’uso sconsiderato di questi trattamenti si è rivelato nocivo tanto per l’ambiente quanto per l’uomo, per questo motivo sempre più coltivatori hanno deciso di abbracciare una diversa filosofia tornando a metodi più naturali e rispettosi dell’ecosistema. Coltivare con metodo bio significa prendersi cura del suolo e delle varie risorse naturali, in primo luogo acqua e aria, evitando lo sfruttamento eccessivo.
In agricoltura biologica si usano soltanto prodotti organici, ma soprattutto si punta a ricreare un ambiente equilibrato e fertile, che tramite la biodiversità e la presenza di organismi e microrganismi utili possa essere ideale per lo sviluppo delle piante.
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L’orto biologico
Chi coltiva l’orto per il consumo familiare ha moltissimi motivi per scegliere un metodo colturale bio: prima di tutto bisogna sapere che l’uso di sostanze nocive come ad esempio il glifosato ricade direttamente su chi mangia la verdura e soprattutto su chi la coltiva. Se si usano pesticidi o erbicidi tossici nell’orto ne fa le spese per primo chi ci lavora, visto che passa molto tempo a contatto con le piante trattate.
In secondo luogo i trattamenti chimici sono spesso sistemici: si tratta di veleni che entrano nei tessuti della pianta, non possono essere lavati via. Se si vuole auto produrre verdura sana non si può certo trattarla con sostanze di questo genere.
Per questa ragione chi ha a cuore la propria salute e quella dei propri familiari non può fare a meno di scegliere di coltivare l’orto con metodo biologico.
Qualche regola per coltivare l’orto con metodo biologico:
- Utilizzare solo concimazioni di origine naturale: il letame e il compost ad esempio sono un’ottima soluzione di fertilizzante organico.
- Non utilizzare pesticidi o fungicidi chimici. Si possono contrastare le avversità con macerati vegetali autoprodotti, in alternativa quando si sceglie di acquistare un insetticida si può verificare sulla confezione che sia consentito nel biologico.
- Utilizzare sementi e piantine certificate bio. Chi coltiva può anche decidere di preservare le sue sementi da un anno all’altro. Se si vuole comprare semi si possono trovare sementi certificate anche online (ad esempio qui).
I punti cardine di una coltivazione biologica
Il primo punto fondamentale che caratterizza la coltivazione biologica è l’attenzione alla fertilità del terreno, che deve essere mantenuta con lavorazioni e concimazioni adeguate. Il principio è quello di osservare quello che succede in natura, per replicarlo nel proprio orto: nel bosco le foglie cadono e restano sul terreno arricchendolo, allo stesso modo deve essere fatto con il compostaggio dal coltivatore. Per evitare di uccidere microrganismi utili presenti nel suolo si deve cercare di evitare il ribaltamento delle zolle, limitandosi a una lavorazione che rompe e smuove.
Il terreno non deve solo essere ricco di nutrimenti ma anche ben strutturato e drenante: una corretta gestione del terreno è la miglior prevenzione dalle malattie funginee.
Un altro cardine è la biodiversità: una ricchezza di piante e forme di vita diverse crea un ecosistema stabile, in cui difficilmente proliferano i parassiti. La monocoltura invece attira inevitabilmente patologie e insetti predatori della coltivazione effettuata.
La scelta delle varietà da seminare deve privilegiare quelle resistenti alle avversità, spesso è utile riscoprire ortaggi antichi, che venivano coltivati quando non c’erano insetticidi e fungicidi a disposizione. Le consociazioni e la rotazione colturale sono altre due pratiche importanti per mantenere l’orto fertile e scacciare eventuali avversità.
Quando l’ambiente è sano le piante si ammalano raramente, tuttavia qualche problema capita sempre. Esistono per questo dei trattamenti di origine naturale consentiti in agricoltura biologica.
I prodotti più sani e naturali sono i macerati vegetali che possono essere auto prodotti direttamente dal coltivatore. Sono generalmente meno efficaci degli insetticidi in commercio ma se usati tempestivamente possono comunque salvaguardare le coltivazioni. Ci sono poi insetticidi biologici: ad esempio piretro, olio di neem, bacillus thuringiensis, Spinosad. Anche contro le malattie ci sono trattamenti anticrittogamici permessi dal bio: rame e zolfo sono le sostanze più utilizzate a questo scopo.
La difesa biologica prevede anche altre tecniche, come la cattura dei parassiti tramite trappole alimentari o sessuali, l’uso di insetti utili e di microrganismi (spore o batteri entomopatogeni).
La certificazione bio
Formalmente l’agricoltura biologica è regolata dalla normativa, le linee guida base si trovano nei regolamenti (CE) numero 834/2007, numero 889/2008 e numero 271/2010. Queste leggi stabiliscono quando è possibile dirsi “coltivatori biologici” e quali criteri bisogna rispettare, anche l’utilizzo del logo del biologico (la foglia fatta di stelle su campo verde) è vincolato a queste regole. Una coltivazione per essere biologica a norma di legge deve essere certificata dagli organismi di controllo autorizzati.
Il discorso relativo alla certificazione riguarda le aziende agricole di professione: oggi l’interesse verso frutta e verdura coltivate con metodi naturali è in costante crescita e il discorso biologico in campo alimentare è diventato anche un fattore di business.
Chi coltiva l’orto familiare con metodo biologico non deve preoccuparsi di certificare il terreno, ma se vuole essere coerente deve comunque avere attenzione che ogni prodotto che usa sia consentito dal metodo biologico.
Un passo in più del biologico
Se è vero che l’agricoltura biologica è una garanzia rispetto alla coltivazione convenzionale ci sono comunque alcuni prodotti consentiti che hanno un certo grado di tossicità. Tra gli insetticidi ad esempio il piretro deve essere usato con attenzione: può uccidere le api e altri insetti utili e se finisce nell’acqua dare problemi ai pesci. Il rame e lo zolfo che vengono usati per i trattamenti contro le malattie se usati in quantità restano nel terreno e hanno una fitotossicità.
Ci sono metodi di coltivazione alternativi che hanno pratiche più restrittive rispetto al biologico classico, ad esempio in agricoltura biodinamica si cerca di evitare totalmente di usare veleni.
Senza essere fondamentalisti bisogna tener presente che il fatto che un trattamento sia consentito in agricoltura biologica non garantisce che sia privo di conseguenze per l’ambiente e per la salute.
Articolo di Matteo Cereda
Ho un orto per uso personale. Le cimici verdi mi infestano i pomodori. Cosa posso fare?
ciao Domenico, leggi il post sulle cimici sul pomodoro.