Esiste un fertilizzante completamente biologico, davvero ricco di elementi nutritivi e di vita microscopica benefica, molto facile da autoprodurre! Basta mischiare nell’acqua letame, cenere e microrganismi.
Sembra troppo bello? Eppure questo biofertilizzante fai da te si può fare e funziona benissimo. Uso questo bio-preparato da tempo per la concimazione fogliare delle piante e fa crescere tutte le colture molto forti.
Vediamo di cosa si tratta e scopriamo la ricetta del biofertilizzante.
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Coltivare piante sane senza uso di veleni
Le piante hanno bisogno di vivere in simbiosi con tutta una seria di microrganismi per poter crescere sane e rigogliose. Nell’agricoltura ci sono due grandi approcci alla cura delle piante:
- Il metodo convenzionale: si spruzzano le piante con prodotti di vari tipologie che troviamo in commercio. Lo scopo è sterilizzare le piante per provare di lottare contro i microrganismi patogeni.
- L’agricoltura naturale: le piante vengono inoculate con più tipi di bio-preparati, spesso autoprodotti ma alcuni si possono anche comprare, ad esempio troviamo in commercio prodotti a base di micorrize e microrganismi EM. Con questo approccio si cerca di dare alle piante un sistema immunitario forte e ci si fa aiutare dai microrganismi.
Nel metodo convenzionale si usano pesticidi: tutta una serie di sostanze chimiche con lo scopo di eliminare batteri, funghi e insetti. L’obiettivo è ottenere il controllo di ogni fattore per sottrazione: eliminando tutto quello che può sfuggire al controllo del coltivatore. Ma quando la pianta ha le foglie, rami e radici sterilizzate e crescere addirittura in un suolo sterilizzato, allora il primo batterio a presentarsi avrà campo libero per riprodursi e farà ammalare le colture.
Invece in agricoltura naturale si selezionano microrganismi benefici che possono vivere in simbiosi con le piante e proteggerle degli attacchi di patogeni, ma anche che le aiutano a nutrirsi. Se le colture sono sempre ricoperte di un manto protettivo di microrganismi benefici, allora sarà molto più difficile che una malattia riesca a danneggiare la mia pianta.
Chi coltiva deve scegliere fra un’industria agroalimentare che alimenta una lunghissima catena multinazionale e inquinante oppure coltivare in armonia con la natura e favorire il constante miglioramento della fertilità del suolo dove cresce il proprio cibo.
Io ho già scelto e adesso vi spiego un super trucco fai da te che mi permette di ottenere ottimi risultati senza prodotti nocivi di sintesi.
La ricetta del biofertilizzante
Il biofertilizzante fogliare di cui vi parlo si realizza a partire dal letame, con una fermentazione anaerobica e ci permette di ottenere un prodotto liquido da spruzzare sulle foglie delle colture, fiori e prato. Ricco di elementi nutritivi e di ormoni vegetali aiuta le piante a crescere e le protegge in parte dall’attacco di malattie e insetti.
Cosa ci serve per la preparazione:
- 1 Bottiglia d’acqua.
- 1 Tubo per annaffiatura di circa 1 metro, che possa entrare nella bottiglia d’acqua.
- 1 bidone di 150L con parete opache, e un tappo ermetico.
- 1 Raccordo passa parete.
- 1 Secchio di plastica da 20 litri.
Gli ingredienti del biofertilizzante:
- 40 kg di letame fresco, qualsiasi
- 2 kg di zucchero
- 200gr di lievito di birra fresco
- Un po’ di pasta madre
- 3 litri di latte
- 2 kg di cenere
- Dell’acqua senza cloro
Come si prepara
Nella preparazione del nostro fertilizzante avremo una fermentazione anaerobica, cioè senza ossigeno. Quindi il misto andrà a fermentare e creare gas che dobbiamo far uscire dal bidone, senza far entrare l’aria.
Dobbiamo quindi predisporre il serbatoio in cui realizzare il nostro preparato. Uso sempre i bidoni blu con tappo nero e cintura metallica per la chiusura, è molto facile reperirli e sono perfetti allo scopo!
Si installa semplicemente il raccordo passa parete nel coperchio del bidone, il tubo di plastica va fissato al raccordo. Al momento della chiusura, l’altra estremità del tubo andrà immersa nella bottiglia di plastica precedentemente riempita di acqua. In questo modosi i gas possono uscire dal bidone e l’acqua nella bottiglia di plastica impedisce all’aria di entrare, è stato facile, vero?
Ora procediamo con la preparazione con semplici passaggi:
- Riempire metà del bidone con dell’acqua senza cloro, quindi piovana, oppure lasciare decantare quella da rubinetto perché evapori il cloro contenuto.
- Mischiare il letame e la cenere nell’acqua, dentro al bidone.
- In un secchio di plastica, scogliere lo zucchero in 10 litri di acqua tiepida, sempre senza cloro.
- Mischiare nel secchio di acqua zuccherata il lievito di birra, la pasta madre e il latte.
- Aggiungere il contenuto del secchio al bidone dove abbiamo precedentemente messo il letame e la cenere, mischiare bene.
- Aggiungere acqua senza cloro fin che rimanga solo 20cm fra il livello del liquido e la bocca del bidone. Quindi il bidone rimane parzialmente vuoto, è molto importante.
- Chiudere il bidone con il tappo ermetico.
- Immergere immediatamente l’estremità del tubo di annaffiatura nella bottiglia di plastica piena di acqua.
- Aspettare circa 40 giorni prima di aprire il bidone.
Dopo qualche ora da quando abbiamo terminato il procedimento, al massimo il giorno successivo, vedremo uscire delle bollicine dal tubo in plastica immerso nella bottiglia di acqua. La fermentazione è cominciata.
Il prodotto fertilizzante sarà pronto solo quando non uscirà più gas dal tubo, richiede minimo 30 giorni di tempo. Non aprire il bidone prima di 30 giorni per nessun motivo! Altrimenti entrerebbe aria nel bidone e la fermentazione si fermerebbe. In quel caso il prodotto non sarebbe utilizzabile.
Dopo 30 o 40 giorni si può aprire il bidone e filtrare il liquido. Non fa cattivo odore. Il colore del bio-fertilizzante sarà biancastro oppure marrone chiaro. Stoccare dentro a bidoni opachi da 5-10L, in un luogo asciutto e ombreggiato.
Come si usa
Al momento dell’uso mischiamo ad occhio 1 litro di bio-fertilizzante con 10 litri di acqua senza cloro, dentro a una pompa a spalla che non abbia mai contenuto prodotti velenosi (non rame, calce, zolfo, insetticidi o altri trattamenti).
Nel tardo pomeriggio, al momento del tramonto, spruzziamo sulle foglie delle piante, anche sui fiori e frutti.
Possiamo usare questo fertilizzante liquido tutto l’anno, ma solo su piante con foglie, frutti o fiori.
Spruzzo gli ortaggi al momento del trapianto, poi una volta al mese. Inoculo il frutteto una volta al mese, lo stesso vale per ulivi, uva, fiori e anche per il prato.
Questo bio-fertilizzante è stato per me un fantastico aiuto nel coltivare piante sane, senza avere mai grossi problemi con malattie e insetti. Si tratta di un prodotto facile da usare, poco costoso e divertente da fare. Sono sicuro che piacerà anche a voi.
Lo ho usato con successo sia al nord che al sud. Se hai una domande fammi sapere nei commenti, li leggo tutti. Ti auguro piante sane e un raccolto abbondante.
Fruiting the deserts: scopri i consigli di Emile Jacquet
Questo articolo sul fertilizzante fogliare è stato scritto da Emile Jacquet, che sta seguendo un progetto coraggioso di agricoltura in Senegal, dove rigenera un terreno desertificato.
Vi invitiamo a scoprire quello che sta facendo Emile con il suo progetto innovativo di aridocoltura. Puoi seguire le esperienze di Emile sul gruppo Facebook di Fruiting the Deserts.
Articolo di Emile Jacquet.
Grazie molto interessante lo faro, pero volevo sapere cos`e` la pasta madre grazie
Ladu Angela, mi permetto di risponderle, la pasta madre è quell’impasto lievitato di base che serve a fare il pane, ricchissimo di microrganismi buoni.
Mi complimento per l’utilissimo articolo, da questa ricetta ricavero’ una proporzione minore per le piante in terrazza. Però potrebbe anche essere un suggerimento per un nuovo post ad hoc.
Avevo letto che mescolare letame+cenere= ammoniaca, ma la lettura mi fa capire che questo gas poi evapora e nella mistura quindi sparisce.
Complimenti ancora
Gracie Angela, è stato un piacere scrivere questo articolo, spero possa essere utile a tanti.
La pasta madre è il lievito naturale per il pane, fondamentalmente acqua e farina in fermentazione.
Voglio provare a produrre questo biofertilizzante, però ho un bidone blu con coperchio nero ma non ha la cerniera si può utilizzare lo stesso o il coperchio si apre? Il tubo di sfiato dove si fa passare sotto al coperchio perché così non lo farebbe chiudere bene e passerebbe dell’aria. Grazie a sabato per la diretta Fabiola
Il Bio fertilizzante fogliare mi interessa moltissimo e vorrei provare a farlo. vorrei solo sapere qualcosa di più sul letame.
Si dice letame qualsiasi fresco.
Vanno bene anche gli escrementi delle galline?
Se uso letame di cavallo, ammesso di trovarlo, posso usare solo le fiande secche che posso trovare nel paddoK? o devo usare letame di vacca con paglia ecc.? trovarlo fresco di cavallo o di vacca mi è però difficile, cosa intendi esattamente per fresco?.
Ringrazio anticipatamente per la risposta e ti auguro buon lavoro.
Enrico
Buongiorno Fabiola,
Se hai il coperchio che so avita dovrebbe funzionare senza problemi :)
Buongiorno Enrico,
Il letame deve essere stato offerto al mondo nelle 24 ore prima di fare il bio fertilizzante. Questo è importante perché contiene microrganismi utili che non sopravvivono nel letame asciutto.
Puoi utilizzare qualsiasi letame, raccomando di usare al meno una parte di letame di vacca o di cavallo. Più tipi di letame mescoli migliore sarà il bio fertilizzante
Facci sapere della tua prova, se hai bisogno di altro non esitare
Davvero interessante, grazie innanzitutto per averlo condiviso con noi.
Volevo gentilmente chiederti:
hai sperimentato Il biofertilizzante anche su un vigneto, può cioè essere utilizzato con sucesso eliminando i trattamenti tradizionali con rame e zolfo?
Mzio
Proverò senz’altro a fare il biofertilizzante. Io uso macerato di ortica e brodo di equiseto, hanno la stessa dunzione? Possono essere usati insieme?
Grazie
Buongiorno Mzio,
Assolutamente si, grazie a questo bio fertilizzante fogliare le piante avranno un sistema immunitario più forte e quindi si ammalano di meno. Nella mia esperienza le piante, e anche le vite, non si ammalano mai cosi tanto che diventasse preoccupante e che richieda un trattamento. Nel caso pero vedi sia necessario non esitare a dare la cura necessaria oltre al bio fertilizzante.
Il bio fertilizzante non è una pillola magica che risolve tutto ma un grandissimo aiuto in un approccio simbiotico e un insieme di pratiche agricole ecologiche e naturale. Quindi ovviamente la potatura delle vite è molto importante per assicurare aia una buona produzione ma anche una pianta sana, cosi come l’impalcatura stessa. Anche le lavorazione del suolo fra i filari sono molto importanti, io lascio crescere l’erba che trincio 2-3 volte all’anno. Non lascio mai la terra nuda. Se serve semino un sovescio.
Insomma si può fare al meno del zolfo, rame e tutti questi altri prodotti, comunque velenosi anche se non i peggiori, infatti fino a poche decine di anni fa non esistevano ne anche e pure si beveva vino buono e si mangiava uva saporita.
Non ho accennato il lavoro nella cantina ma va senza dire che è molto importante pure questo.
Hai un vigneto grande? Dove sei in Italia?
Buongiorno Mario,
I macerati hanno un uso e un effetto completamente diverso ma compatibile. Non uso i macerati per scelta perché non mi piace il puzzo. Però sono anche loro prodotti che funziona e hanno la loro utilità pero non sono inoculi di microrganismi benefici.
Ciao, volevo sapere se va bene anche lo stallatico pellettato x fare il biofertilizzante, grazie mille
Buongiorno Emile,
proverò a farlo, mi piace molto l’idea. Sono anni che mi cimento nel mio orto cercando di lavorare il più naturalmente possibile.
In genere i prodotti biologici che uso vanno bene sia per via fogliare che radicale; Anche il prodotto che ci hai consigliato va bene anche per via radicale? Se sì, in che dosi? Grazie per l’eventuale risposta, è da un po’ che ti seguo…
Articolo interessante ,una domanda si può usare lo stallatico pellettato se si la dose e uguale grazie
Video interessante, volevo sapere se si può usare il letame pellettato, visto che non so proprio dove reperire il letame fresco.. Grazie Trieste
Buongiorno Emile
mi chiamo MARCO, sono un forte sostenitore sull’uso di cose naturali, al diavolo i prodotti chimici, e vorrei realizzare il bio fertilizzante, ma vorrei sapere le quantita degli elementi necessari, perche ho ascoltato il tuo video, ma non hai specificato quanto LETAME, CENERE, LIEVITO DI BIRRA servono.
Potresti cortesemente scriverlo ?
GRAZIE IN ANTICIPO
Buongiorno Marco,
Per fare questo bio fertilizzante serve del letame fresco perché abbiamo bisogno dei microrganismi che contiene.
Buongiorno Giuseppe di Matteo,
Sono contento se miei articoli e contenuti social media ti sono utili. :)
Questo bio fertilizzante è più adatto a un uso fogliare. I microrganismi entreranno in simbiosi con la pianta e si muoveranno dentro di lei per collonizzare tutte le sue parte, anche le radici.
Spesso nei nostri orti il suolo fa già fatica a digerire l’amandente che utilizziamo, per questo cresce il convolvolo e altre piante che hanno un ruolo ecologico simile. Nutrire anche via le foglie permette di accompagnare il suolo nel rigenerarsi. Il bio fertilizzante non è magico in se e quindi va utilizzato insieme a tutte le buone pratiche agricole. :)
Questo detto, il bio fertilizzante non è dannoso per il suolo.
Ti auguro un orto rigoglioso
Buongiorno Trieste,
Si deve obbligatoriamente usare del letame fresco perché ci servono i microrganismi che vivono dentro.
Il letame di allevamenti intensivi potrebbe contenere molti antibiotici che ammazzeranno quindi i microrganismi benefici che utilizziamo.
Non c’è un maneggio nelle tue vicinanze?
Buongiorno Marco,
Sono contento di conoscere qualcuno come te e condividere questa passione per le cose che vivono :)
Le quantità da utilizzare per realizzare il bio fertilizzante sono scritte in questo articolo e anche nel post Facebook della video
Prova a farlo, sono sicuro ti piacerà
Salve.
Letto questo interessantissimo articolo!!! Chissà se lo stesso risultato si può ottenere con il letame pellettato?
No, servono una serie di microrganismi vivi per cui devi usare il letame fresco.
Salve, voglio provare a fare questo fertilizzante
Ma nella descrizione c’è scritto bidone da 150lt e nel video dice bidone da 100 LT
Per calcolare le proporzioni come faccio?
Un altra domanda,
Una volta passati i 40 giorni posso lasciare il tutto nel bidone e filtrarlo man mano che mi serve
Invece che dividerlo subito in piccoli bidoncini che non ho
Grazie
E complimenti x la sua opera
Buongiorno Lorenzo,
Sono sicuro che non sarà difficile per te calcolare le proporzioni degli ingredienti.
Una volta il processo di fermentazione terminato, raccomando di filtrare il liquido e stoccarlo dentro dei bidoni opaco, in un luogo fresco. Altrimenti rischi che il prodotto evolva oltre il buono.
Ti auguro successo e sono sicuro che il risultato sulle piante ti piacerà.
La parte divertente è dosare ad occhio. Dai alà
Molto interessante, mi chiedevo se si può usare il letame pallettato anziché fresco.
Ciao grazie
Scusate ho ho potuto vedere solo ora risposte a domande come la mia, fino a che non ho postato non vedevo niente, scusate di nuovo!
Salve Emile. Grazie per tutta la serie di articoli super interessanti! In una delle risposte hai citato il ruolo ecologico del convolvolo… Mi piacerebbe saperne di più. Ho l’orto invaso dal convolvolo, un tappeto fittissimo e vorrei arrivare a capire come migliorare il terreno per non doverci più lottare. Grazie in anticipo. Rosanna
Bondi Rosanna,
Il convolvolo è davvero l’erbacce dell’orto. Accumula moltissime risorse nutritive nel suo apparato radicale e quindi è difficile da mandare via.
Il convolvolo a fiore bianco, calystegia sepium. Se lo incontriamo nei nostri orti allora c’è un eccesso di materia organica che non si decompone, ma anche di nitrato di ammonio e di acqua. Purtroppo queste condizioni inducono spesso la trasformazione dell’alluminio e del ferro in una forma inquinante. Non confondere con il convolvolo a fiore rosa, convolvulus arvensis.
Consiglio di mettere un telo opaco per minimo 6mesi affinché rendere debole le piante. Dopo di che l’uso di grelinette e lavorazione con la fresa solo sui primi 5cm di profondità
Ci vorrà qualche stagione per farla sparire .
Mio nonno per piccoli pezzi, fino a 500/1000 mq smdi un orto domestico, vangava o zappava in profondità, rimuovendo manualmente le radici.
E così faccio anche io.
Per pezzi più grandi ripper a 50/60 cm e rimozione manuale.
E quando nascono piantine da seme sarchiare prima che emettano il fittone. Altrimenti ricominci daccapo.
Buongiorno grazie per l’articolo. Il biifertilizzante è pericoloso per gli insetti impollinatori? A presto
Buongiorno Maria,
Il biofertilllizzante non crea problemi hai insetti, qualsiasi.
Oltre ad essere pieno di elementi nutritivi per le piante, contiene anche tanti microrganismi benefici che vivono in simbiosi con le piante.
Sperò farai una prova e ti darà soddisfazioni
Buongiorno, ieri ho provato a fare il bio fertilizzante ma stamattina l’ho controllato e vedo che le bollicine di gas nella bottiglia sono assenti… è possibile che la fermentazione parta in ritardo oppure cosa può essere successo?
Buongiorno, avevo risolto il problema delle bolle sollevando la bottiglia d’acqua fino ad una altezza di circa metà bidone e mi divertivo a cronometrarle :)
Purtroppo però al quarto giorno la reazione si è fermata! ..oggi sono al quinto giorno e non da più segni di vita, non fa più le bolle!
Peccato veramente perché ci avevo creduto e investito molto visto che ero sprovvisto sia delle attrezzature che degli ingredienti che ho dovuto acquistare per fare questo fertilizzante.
Purtroppo sono molto deluso ma sarei anche disponibile a fare un’altra prova se solo riuscissi a capire dove ho sbagliato! …ma non ci arrivo!
…ho acquistato il bidone e il lievito madre su internet e ho provveduto a fare i “rinfreschi” per renderlo “forte” poi ho acquistato il resto al supermarket e ho seguito le istruzioni. L’unico dubbio è che possa avere esagerato nel quantitativo di letame (fresco di mucca) perché sono andato ad occhio e magari ne ho messo 50 kg invece di 40! ..oppure è possibile che da me in Sardegna faccia troppo caldo d’estate e sia dovuto a questo quindi meglio riprovare a settembre/ottobre ??? ….
Adesso aspetto ancora qualche giorno e se non vedo più le bolle nella bottiglia temo che dovrò buttare tutto :(
Peccato veramente perché ero convinto di usarlo tutto l’anno sulle mie piante di olivo!
Se mi puoi aiutare a capire perché la fermentazione è partita ma si è fermata dopo solo 4 giorni te ne sarei grato e proverei a fare un altro tentativo!
Grazie
Buongiorno Danilo,
Grazie per il tuo commento, bello sapere che gli articoli ispirano cambiamenti.
Il biofertilizzante non è difficile da fare, i problemi che incontri sono abbastanza normali per chi fa una prima prova. Non scoraggiarti, basta provare di nuovo.
Già ha fatto bollicine per po’, ottimo 👍
Quando apri il bidone quale il colore del contenuto?
Ha cattivo odore?
Hai provato ha spruzzarlo su una pianta per osservare ciò che succede dopo 10 giorni?
Lo ho fatto in diversi clima, sia nella neve che nel caldo del deserto del Sahel. Funziona.
Può essere che se la temperatura sopperì i 43°C allora il liquido si pastorizza quindi muoiono i microrganismi e non esce più bollicine.
Se vuoi mandami delle foto e scrivimi via messenger, guardiamo insieme.
Mi trovi nel gruppo Facebook di Fruiting the Deserts.