Come abbiamo visto nel nostro percorso sull’orto biointensivo, stiamo parlando di un metodo di coltivazione rivoluzionario, dalle radici antiche. Un metodo di agricoltura ecologica, rispettosa di tutte le forme di vita e rigenerante della fertilità dei suoli… Ma anche redditizio e adatto a un’agricoltura professionale!
Oggi nel mondo centinaia di aziende agricole, anche grandi, vivono e fanno vivere la loro comunità grazie ha questo approccio molto efficace. Attrezzi manuali moderni sviluppati negli ultimi 20 anni, nuove conoscenze sulla vita del suolo ma anche le fantastiche reti che si sono create attorno agli ortolani bio-intensivi dimostrano che oggi è possibile vivere dignitosamente di un’agricoltura piacevole e produttiva con un uso minimo di petrolio e senza continuo rumore di attrezzi motorizzati.
Anche in Italia siamo tanti: esiste addirittura un gruppo informale di oltre 120 micro fattorie che condividono esperienze e trucchi per produrre ortaggi sani e saporiti.
Indice dei contenuti
L’orto bio-intensivo in Italia
L’Italia è all’avanguardia nell’agricoltura biointensiva!
Spesso si guarda fuori dal proprio paese e sembra che l’erba sia più verde altrove, ma non è cosi. Siamo i primi in Europa per numero di agricoltori giovani, non un dato da poco considerando che circa il 70% dei contadini Italiani hanno raggiunto la nobile età per andarsene in pensione… L’agricoltura Italiana si sta comunque ringiovanendo.
Nel nostro bel paese contadini “eroici” producono secondo i principi dell’orto bio-intensivo, senza ascoltare i dogmi dell’agricoltura industriale. La prova del loro successo si ritrova nel piatto dei loro clienti e nella ricca terra che rinasce grazie alle loro pratiche agricole sostenibili.
Officina Walden produce ortaggi bio-intensivi da ben oltre 10 anni e dal 2019 vende tutti gli attrezzi specifici a questa tecnica.
Ovviamente non è l’unica azienda agricola, sono oltre 120 realtà in tutte le regione Italiane fanno parte di un gruppo di scambio informazione, ne ha scritto anche Gambero rosso. 120 aziende agricole sono 120 storie, troppe per poterle narrare tutte in questo articolo.
Personalmente ho piacere a seguire il lavoro di Matteo Mazzola nella sua azienda agricola ISIDE. Matteo coltiva con successo anche secondo i principi della permacultura. Divulga le sue conoscenze ed esperienze sull’orto bio intensivo durante corsi alla Fattoria dell’Autosufficienza.
Anche la Fattoria dell’Autosufficienza è un interessante progetto alla ricerca di un stile di vita sostenibile. Il loro orto bio-intensivo è ogni anno più rigoglioso e produttivo.
Le storie di ortolani bio-intensivi di successo sono tante. Anche chi vuole coltivare un orto per sé, senza intenzione di vendere, può produrre con il metodo bio-intensivo. Anche in questo l’Italia si distingue dagli altri paesi e conta numerose famiglie che auto-producono una grande parte del loro cibo. Gli ortolani sono tantissimi, come testimonia il gruppo Facebook di Orto Da Coltivare, che supera i 180.000 iscritti.
L’orto bio-intensivo in Francia
In Francia la fattoria la più famosa è senza alcun dubbio “La Ferme du Bec Hellouin”. Il racconto della loro fiabesca storia è stato tradotto in Italiano nel libro “Abbondanza Miracolosa”. Non è un manuale sull’orto ma la piacevole testimonianza della loro storia. Chiunque lo leggerà avrà voglia di diventare contadino.
Insieme alla prestigiosa università agraria di Parigi, La Ferme du Bec Hellouin ha realizzato numerosi studi scientifici per conteggiare la produttività del loro orto bio-intensivo. I risultati sono impressionanti e a primo acchito difficili da credere: producono oltre 10 volte di più rispetto a una pari superficie gestita secondo l’agricoltura meccanizzata convenzionale.
Senza nessun attrezzo a motore, con la loro sola forza e ingegnosità riescono a produrre ortaggi arrivando fino a 100€/metro quadro di fatturato. Questo senza impegnare più mano d’opera rispetto alla media francese dei contadini meccanizzati. Vi invito a visitare il loro sito dove troverete ad accesso libero tutti i loro studi scientifici.
Gli esempi francesi sono numerosi, ma abbiamo già tanto da imparare da ciò che si fa oggi in Italia.
L’orto bio-intensivo nel mondo
Eliot Coleman è il padre dell’orto bio-intensivo moderno. Questo agricoltore americano ha aperto la sua azienda “The Four Seasons Farms” inizio anni 90. Ha sviluppato la maggior parte degli attrezzi in uso oggi.
Uno dei suoi grande allievi è Jean Martin Fortier. Il libro di questo Canadese è stato pubblicato in Italiano “Coltivare bio con successo” da Terra Nuova Edizioni. Si tratta di una bibbia per chi vuole fare del suo mestiere l’orto bio-intensivo. Oggi Jean Martin Fortier gestisce un orto di oltre 3 ettari. Un grande produttore certificato biologico senza trattore né fresa. Da tenere sott’occhio anche il suo corso online.
Richard Perkins e la sua azienda svedese “Ridgedale Permaculture” è uno dei grandi successi Europei. I suoi libri sono grande fonte di ispirazione e i suoi corsi, anche online, molto interessanti.
Gli esempi di orti bio-intensivi si trovano ovunque sul pianeta. Produrre ortaggi sani e saporiti secondo i principi dell’orto bio-intensivo è possibile in ogni luogo.
l vantaggi di questo metodo sono tanti:
- Si lavora senza rumore o cattivi odore di gasolio, quindi senza inquinare.
- Rigenerando la fertilità del suolo, diventa ogni anno più facile produrre un’abbondanza di cibo sano con il sapore del proprio terreno.
- Visto che non servono trattori, l’investimento dei primi anni è molto inferiore rispetto all’agricoltura meccanizzata.
- La straordinaria produttività non richiede di avere grandi terreni per coltivare.
- Coltivare bio-intensivo richiede ingegno, il lavoro non è solo manuale ma anche intellettualmente stimolante.
Imparare il metodo bio-intensivo
Cominciare il proprio orto bio-intensivo in Italia non è mai stato così facile. La grande produttività permette addirittura di cominciare la propria azienda su terreni in affitto, anche in città.
L’agricoltura non è un mestiere che si apprende nei libri. Per diventare contadino uno deve fare il contadino, non c’è niente altro.
Vi raccomando quindi di non iniziare con l’acquisto di numerosi libri o con corsi, ma piuttosto di prendere un pezzettino di terra, anche in prestito o in affitto, e di provare. Coltivare è l’unico modo per imparare!
I più fortunati avranno la possibilità di andare fare volontariato in un’azienda bio-intensiva, magari con il sistema del woofing, e in questo modo potranno imparare facendo, con un maestro contadino. Chi non ha questa opportunità non si deve preoccupare, abbiamo tutti dovuto cominciare senza saperne nulla.
Dopo aver coltivato per almeno una stagione intera allora diventa interessante comprare libri e fare qualche corso. Dopo aver fatto esperienza pratica aprirete le pagine dei manuali preparati e andrete ai corsi con domande concrete. Ne trarrete molta più soddisfazione.
A tutti coloro che vogliono cominciare serve sapere che non siete da soli, siamo già tanti contadini genuini nel nostro bel paese.
Articolo di Emile Jacquet. Fotografie di Elisa Scarpa (@elisascarpa.travelphotography)
Scrivi un commento