Capita spesso a chi coltiva l’orto di trovarsi a comprare piantine in vivaio. La cosa migliore è far nascere in proprio le piantine a partire dal seme, visto che consente un risparmio economico e una maggior soddisfazione, ma quando manca il tempo o si è alle prime armi acquistare le piante già pronte è una gran comodità.
Per chi è inesperto comprare è un buon modo per iniziare a coltivare senza troppe complicazioni, saltando la delicata fase embrionale della pianta, mentre chi coltiva da tempo lo può fare per pigrizia o per ragioni di tempo, oppure perché nel semenzaio le cose non sono andate per il verso giusto.
Per evitare fregature bisogna saper scegliere le piantine al momento dell’acquisto, ecco alcuni semplici criteri per riconoscere quelle pronte da trapiantare, che potranno svilupparsi al meglio nel nostro orto.
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Come distinguere una buona piantina
Vediamo insieme cosa guardare quando stiamo scegliendo la piantina in vivaio.
Primo criterio: il portamento della pianta
Questo esame è quello che fanno tutti: si prova a valutare lo stato di salute della pianta dal portamento. Non è difficile riconoscere una piantina che sta bene guardandola: il fusto dritto, con una bella struttura e le foglie verdi. Le piante da comprare devono essere ben sviluppate e robuste.
Questo primo criterio tuttavia non basta, perché certifica semplicemente uno stato di salute temporaneo. La pianta non solo deve essere sana, occorre anche sia il momento giusto per il trapianto. Una piantina tenuta troppo a lungo in semenzaio avrà patito una scarsità di elementi nutritivi e di terreno disponibile. Trapiantandola soffrirà lo shock e potrebbe adattarsi male al terreno dell’orto, nel caso peggiore può andare precocemente in semenza. Per questo occorre capire da quanto tempo la pianta è nata e se è troppo sviluppata per stare nel pane di terra e serve affidarsi anche ad altri criteri.
Secondo criterio: le radici
Le piante in vivaio crescono in piccoli contenitori, lo spazio per le radici è molto poco, così come la disponibilità di nutrimenti. Se troviamo vaschette dove ci sono più radici che terra dobbiamo starne alla larga. L’esame delle radici della piantina è semplice: quando le radichette sono molte, tutte compresse e soprattutto attorcigliate tra loro significa che è un po’ tardi per il trapianto. Stando troppo a lungo nella vaschetta ha prodotto molte radici, ma ha anche subito uno stress per la carenza di spazio, meglio comprare piantine più piccole ma in età corretta. Inoltre si può guardare anche il colore delle radici: più sono bianche più la pianta è sana, da evitare se le radici sono color marroncino.
Esaminare le radici è sempre il metodo migliore per capire se una pianta ha l’età giusta per essere trapiantata, non sempre però è possibile guardar dentro le vaschette del vivaio. Per questo motivo è meglio avere anche un indicatore esterno, meno preciso ma comunque utile.
Terzo criterio: le foglie
Possiamo provare a guardare lo stato delle foglie per provare a capire se la pianta sta patendo scarsità di nutrimento. In particolare focalizziamo l’attenzione sulle foglie che si trovano più in basso, vicino al colletto: le foglie basali. Quando queste foglioline sono ingiallite o seccate è meglio evitare la piantina: il colore sbiadito indica che le foglie stanno male per carenza di elementi nutritivi, ovvero che la pianta è un po’ troppo vecchia per stare nella vaschetta, probabilmente sotto terra la pianta avrà radici attorcigliate. Le foglie ingialliscono quando la pianta non ha più elementi nutritivi e decide quindi di “sacrificare” le foglie più vecchie, destinando loro meno risorse.
Per stabilire l’età della pianta è utile anche contare il numero di foglie vere prodotte: una pianta con due o tre foglie vere (esclusi quindi i cotiledoni) è in età corretta per il trapianto.
Verificare l’assenza di parassiti e malattie
Per evitare di portare nel proprio orto dei problemi, importando insetti dannosi o piante malate è bene un controllo delle piantine in vivaio. Se ci sono foglie bucherellate è possibile che siano presenti insettini, meglio lasciar stare l’acquisto. Le malattie crittogame si manifestano spesso con foglie chiazzate di giallo o marrone. Altro esame da fare è relativo al pane di terra, dove non ci devono essere muffe o odore di marcio.
Altri criteri di scelta
Per scegliere le piante da comprare altri criteri utili, indipendenti dallo stato di salute della pianta, possono essere relativi al tipo di coltivazione che è già stato effettuato in vivaio: il consiglio è di scegliere preferibilmente piantine certificate biologiche.
Altro criterio può essere legato alla varietà dell’ortaggio: se si comprano piantine non ibride F1 ci sarà la possibilità di salvaguardare la semente per l’anno successivo e poter replicare la coltivazione senza spese.
Adesso che sapete scegliere la piantina giusta non resta che correre al vivaio, acquistare le piante e trapiantarle. Su Orto Da Coltivare trovate anche una piccola guida su come effettuare il trapianto delle piantine.
Articolo di Matteo Cereda
Riporto un’interessante domanda arrivata dalla nostra pagina facebook in merito a questo articolo:
D: “Può rientrare nel secondo criterio anche il caso in cui le radici fuoriescano dai fori nel fondo dei vasi?”
R: “Dipende… Che alcune radici un po’ lunghe escano da sotto ci può stare. Se le radici sono molte e dentro alla vaschetta tendono ad attorcigliarsi non va bene.”
Grazie per la vostra specificità e chiarezza.
grazie della newsletter… Mmi ha un po’ rinfrescato la memoria. Maria.