In agricoltura biologica non è possibile utilizzare diserbanti chimici: se si vuole evitare di passare ore a eliminare le erbacce infestanti manualmente il sistema migliore è utilizzare la pacciamatura.
Questa tecnica è semplicissima come concetto: si copre il terreno tutto intorno alle piantine, in modo tale che eventuali erbe spontanee non abbiano luce e spazio per crescere. Non è diverso da quello che succede in natura, quando le foglie degli alberi cadono alla loro base.
A tutti quelli che fanno l’orto consiglio di apprendere l’uso della pacciamatura: i vantaggi che porta sono moltissimi, facendo risparmiare un sacco di lavoro al coltivatore. Se si usano materiali naturali di recupero pacciamare non costa nulla: possiamo riciclare in questo modo le foglie, la paglia oppure il compost. Per coprire il terreno esistono in commercio anche appositi teli pacciamanti, anche realizzati in materiali non inquinanti e biodegradabili.
Indice dei contenuti
A cosa serve la pacciamatura
A parte il controllo delle erbe infestanti la pacciamatura ha anche molte altre funzioni positive, è quindi molto importante saper intervenire pacciamando ortaggi e piantine quando può essere il caso, si tratta di un aiuto prezioso all’orto biologico.
- Controllare le erbe infestanti. Questo comporta un grande risparmio di tempo nel lavoro e un migliore risultato nella coltivazione, permette di rinunciare all’uso di erbicidi nocivi. Questo tema possiamo approfondirlo nella pagina dedicata a come controllare le erbe spontanee.
- Conservare il calore del terreno. Questo può essere prezioso per prevenire gelate e sbalzi climatici che potrebbero danneggiare le piante, la pacciamatura proteggere le colture come fosse una coperta. Se si usa materiale organico la decomposizione genera del calore, se si usano teli di colore nero il sole scalderà maggiormente. Si può approfondire questo discorso leggendo l’articolo sulla pacciamatura d’inverno.
- Conservare l’umidità del terreno. Questo significa un risparmio idrico e un risparmio di tempo per innaffiare, è la caratteristica che rende la pacciamatura preziosa nei mesi estivi e nelle zone più aride.
- Mantenere morbido il suolo. Evitando che il terreno si secchi la copertura lo rende più soffice, risparmiando all’orticoltore il lavoro di arieggiare il terreno col sarchiatore.
- Apportare materia organica. Se per pacciamare si usa materiale vegetale si apporta sostanza organica: man mano che il materiale di copertura si decompone arricchisce il terreno.
Pacciamatura naturale
La pacciamatura naturale da fare con materiali vegetali di scarto recuperati sul posto è senza dubbio la più adatta per chi ha un piccolo orto domestico e l’ovvio vantaggio è che si tratta di una risorsa gratuita. Inoltre si tratta di materiali traspiranti, che lasciano passare aria e acqua meglio di qualsiasi telo artificiale.
Ecco i materiali che si possono usare per la pacciamatura naturale:
- Paglia.
- Foglie secche.
- Corteccia.
- Erba di sfalcio.
- Mulching (erba tagliata triturata).
- Segatura.
- Compost.
- Ramaglie cippate.
- Aghi di pino (per acidofile).
Bisogna fare attenzione nella scelta del materiale pacciamante: se la pacciamatura è troppo fresca si rischia inoltre che marcisca o che decomponendosi scaldi troppo il suolo. Pezzi di corteccia invece hanno lo svantaggio di essere lunghe a decomporsi, si prestano più a pacciamare alberi perenni che all’impiego nel coprire il suolo dell’orto. La segatura se troppo fresca invece tende a impoverire il terreno di azoto, gli aghi di pino sono acidi e possono interferire nel ph del terreno.
Per questi motivi ritengo che le foglie e soprattutto la paglia siano la scelta migliore. Non a caso il famoso “filo di paglia” citato da Masanobu Fukuoka è un materiale chiave dell’agricoltura sinergica e naturale.
Nell’usare pacciami vegetali bisogna prestare attenzione che essi non contengano semi, per non veicolare erbe spontanee.
Teli da pacciamatura
Il telo pacciamante è uno strumento molto comodo, soprattutto per chi coltiva ortaggi come professione, o comunque per chi ha grandi estensioni.
Si acquista in forma di fogli ripiegati o più frequentemente rotoli. I rotoli di telo vengono forniti in diverse larghezze e possono aver già segnate sopra le misure adatte all’ortaggio da piantare, questo agevola la realizzazione di un campo ordinato. Procurarsi i rotoli di telo e stoccarli è certamente più comodo rispetto alla materia organica. Stendere il telo è abbastanza veloce ed è un’operazione che può anche essere meccanizzata con apposite macchine agricole.
Se si scelgono materiali resistenti si può scegliere di riutilizzare gli stessi teli da un anno con l’altro, oppure possiamo optare per pacciamature usa e getta che restano poi nel terreno, con teli biodegradabili. In quest’ultimo caso si risparmia il lavoro di togliere il telo a fine coltura, anche se bisognerà ricomprarlo ogni anno. Il peggiore dei materiali è invece il film plastico sottile, un prodotto e usa e getta che spesso si sfalda lasciando brandelli inquinanti nel campo.
Anche quando si compra un telo in amido di mais è bene assicurarsi che sia completamente naturale e che si decomponga in fretta, per non sporcare il terreno dell’orto.
Tipi di telo:
- Teli in materbi. Acquistabile qui e biodegradabile dopo l’uso.
- Teli in juta naturale (biodegradabile e traspirante).
- Teli “antialga” in polietilene (riutlizzabile). Acquistabile qui e riutilizzabile per diversi anni.
- Teli in plastica film usa e getta (da evitare per ragioni ecologiche).
Pacciamatura verde
Un’alternativa alla pacciamatura è coprire il terreno con delle colture vive, che vadano a tappezzare il suolo senza troppo competere con le piante che ci interessa proteggere. In questo caso possiamo parlare di pacciamatura verde, o cover crops.
Quali ortaggi richiedono pacciamatura
La pacciamatura è molto utile per numerosi ortaggi, si possono pacciamare praticamente tutte le coltivazioni dell’orto.
Ci sono piante che beneficiano maggiormente della copertura del suolo, visto che non hanno un grande sviluppo in altezza e devono quindi competere con le erbe infestanti.
La pacciamatura è ottima per le insalate e per le fragole, che competono poco con altre erbe infestanti, preziosa per verdure in cui l’ortaggio tocca terra (angurie, meloni, zucche e zucchine) perché lo protegge dall’umido del suolo. Gli ortaggi da bulbo e radice, come cipolla e aglio, ne beneficiano perché tiene il suolo morbido. Per gli ortaggi estivi. quali peperoni, melanzane, pomodori è importante il fatto di mantenere umido il terreno, per quelli invernali, come cavoli e radicchio, il beneficio maggiore sta nella protezione dal gelo. Insomma praticamente tutti gli ortaggi hanno benefici da questo genere di copertura del suolo.
L’unico inconveniente della pacciamatura è che ovviamente coprendo il suolo non sarà poi possibile rincalzare le piante, per alcune colture come le patate e i finocchi può valer la pena evitare di pacciamare, optando per una periodica passata di sarchiatura e appunto di rincalzo.
La scelta del materiale: cosa usare per pacciamare
Per la pacciamatura nell’orto si possono usare materiali naturali come paglia, erba tagliata o foglie. Come anticipato bisogna solo fare attenzione che il materiale organico non contenga semi di piante infestanti e sia ben secco per evitare formazione di muffe e malattie funginee. Per questo motivo pacciamare con sfalcio di erba o prato può essere controproducente dal punto di vista del controllo delle erbacce. In alcuni casi è utile anche pacciamare con il compost, sempre facendo attenzione che sia ben maturo. Tra i materiali naturali il migliore è la paglia, per risultato e comodità d’impiego.
In alternativa si possono usare teli da pacciamatura in materbi o in juta, completamente biodegradabili. La juta è ottimale ma purtroppo molto costosa, il materbi invece è poco traspirante.
Si possono usare anche teli in plastica, meno ecologici, facendo attenzione che non restino nel terreno. In questo caso meglio scegliere quelli più spessi, cercando di riutilizzarli più volte. Riutilizzando il telo per una cultura dello stesso tipo si ottiene una comoda matrice del sesto di impianto. Se si vuole riutilizzare un telo da pacciamatura nell’orto dell’anno successivo occorre però avere cura di pulirlo e farlo asciugare, per scongiurare la diffusione di malattie crittogamiche.
La pacciamatura con un telo di colore nero ha l’effetto di catturare meglio la luce e scaldare maggiormente il terreno vicino agli ortaggi, questo può essere utile in alcune situazioni ma anche dannoso quando il caldo è eccessivo.
La pacciamatura naturale si effettua spargendo paglia o foglie intorno alle piante dell’orto, questa modalità d’uso la rende adatta sia alla semina diretta che al trapianto.
Il telo invece viene steso e poi bucato al momento del trapianto, in corrispondenza delle piantine che vogliamo coltivare, risulta meno pratico l’impiego di telo se vogliamo seminare direttamente in campo.
Coltivazione biologica e pacciamatura
La pacciamatura consente di controllare le erbe infestanti, cosa che nell’orticultura biologica non si può fare con agenti chimici per il diserbo, pacciamare risparmia quindi molto lavoro manuale. Inoltre la pacciamatura può conservare il calore e l’umidità del terreno proteggendo le piante e diminuendo le irrigazioni da effettuare, cosa positiva anche a livello ecologico.
Tutti i padri delle varie tecniche di agricoltura naturale raccomandano la pacciamatura, il più celebre esempio è il già citato Fukuoka ma anche nell’orto sinergico e in biodinamica è raccomandata la copertura del terreno.
D’altra parte osservando che in natura non esiste un terreno nudo, se non in contesti di deserto, possiamo capire come la mancanza di erbe o copertura sia una condizione poco sana.
Tutti i motivi per pacciamare
Ci sono molti ottimi motivi per pacciamare l’orto. Vediamoli nel dettaglio, uno per uno.
Il controllo delle erbe infestanti
Le erbe spontanee che crescono nel terreno coltivato possono rivelarsi un problema, entrando in competizione con le piante orticole e sottraendo ad esse risorse nutritive, acqua e luce, soprattutto nel primo periodo dopo la semina. Ci sono molti modi per contrastare le infestanti, ma certamente pacciamare è il sistema che comporta meno lavoro e fatica, per cui è quello da preferirsi.
Andando a coprire tutto il terreno si impedisce con una vera e propria barriera fisica la crescita di erbacce nell’appezzamento. A questo scopo il telo pacciamante è senza dubbio il metodo migliore, visto che comporta una copertura piena, interrotta solo in corrispondenza delle specie piantate a scopo agricolo. Nella pacciamatura di paglia o altro materiale naturale qualche pianta può riuscire a farsi largo, riuscendo ad emergere. Questo però in genere non è un problema, visto che la presenza di specie spontanee in piccola quantità non fa alcun danno.
Mantenere umido il suolo
Un altro importante ruolo della pacciamatura è di mantenere il terreno umido più a lungo. Senza l’azione diretta del sole la terra si scalda meno, inoltre la copertura impedisce in parte l’evaporazione trattenendo l’acqua. Questo significa un concreto risparmio di acqua, ma anche di lavoro: nell’orto potremo andare a irrigare molto meno spesso.
Se si usa materiale da pacciamatura umido, come compost, cippato o sfalci d’erba inoltre questo potrà apportare ulteriore umidità al terreno, bisogna stare attenti però che non comporti anche la formazione di muffe.
Il telo plastico o in materbi crea una barriera pacciamante che traspira pochissimo, questo potrebbe sembrare un vantaggio nel garantire minor evaporazione, ma in realtà è più sana una pacciamatura che lascia circolare l’ossigeno, salvaguardando al meglio i microrganismi positivi che vivono nel suolo.
Riparare dal freddo le radici delle piante
La pacciamatura con la stagione fredda diventa come una coperta, stesa sui “piedi” delle piante: un terreno pacciamato risulta meno soggetto alle gelate e questo significa poter prolungare un poco le coltivazioni nell’orto invernale.
Oltre all’effetto isolante della copertura ci sono due fattori che possono aumentare l’azione riscaldante della pacciamatura: quando si usa materiale organico la decomposizione dello stesso genera calore, se si usano teli neri invece è il colore scuro a catturare i raggi solari e a scaldare maggiormente. Questa capacità di attrarre il caldo del sole può rivelarsi eccessiva durante l’estate, arrivando, nei posti in cui il sole è forte, a scottare le piante.
Tenere il suolo soffice
Per un buon risultato di coltivazione è molto importante avere un terreno soffice e non troppo compatto, abbiamo anche parlato di come gli agenti atmosferici possano creare una crosta superficiale negativa per l’orto.
Avere il terreno coperto significa anche proteggerlo da questo compattamento, limitando l’azione battente della pioggia e della grandine, oltre a quella disseccante di vento e sole. Per questo motivo è particolarmente utile la pacciamatura nella coltivazione di ortaggi da radice o bulbo, come cipolle, carote o aglio.
La protezione del terreno diventa utile anche nel limitarne l’erosione, in particolare su terreni che sono soggetti a dilavamenti in caso di piogge persistenti. Quando si coltiva a prode rialzate oppure nel caso dell’orto sinergico organizzato a bancali il fatto di pacciamare è anche un modo per far durare di più il rialzo realizzato.
Arricchire con materia organica
Quando si utilizzano pacciamature naturali, che non vengono quindi rimosse dopo l’utilizzo ma si lasciano a degradarsi, stiamo anche apportando materia organica nel terreno. Questo ha un’azione ammendante e fertilizzante, perché tutti i nutrimenti contenuti nel materiale di copertura (che sia paglia, foglie o telo in amido di mais) verranno col tempo incorporati al terreno e degradati, diventando disponibili per le future coltivazioni.
Una buona pacciamatura non può comunque sostituire la concimazione, ma è comunque un apporto positivo.
Ovviamente perché il pacciame arricchisca il suolo deve essere effettuato con materia organica, se si impiegano teli di plastica da questo punto di vista non servirà a nulla, bisognerà anzi prestare attenzione che non rimangano brandelli ad inquinare. Ovviamente in ottica di una coltivazione sostenibile l’uso di plastica è sempre sconsigliato, meglio piuttosto teli in materbi che sono biodegradabili.
Prevenire problemi di insetti e malattie
Pacciamare può essere utile in alcuni casi anche a evitare problemi di insetti o malattie funginee.
Per quanto riguarda gli insetti per alcuni parassiti che ovificano nel terreno una copertura può ridurne la presenza. Riguardo alle malattie dell’orto invece è positivo che le parti aeree della pianta quando vanno a toccar terra non appoggino direttamente sul suolo, che è sempre fonte di umidità e microrganismi, quindi se incontrano la pacciamatura risulta più sano.
Articolo di Matteo Cereda
Provo questo metodo per la prima volta
Non te ne pentirai, la pacciamatura se effettuata correttamente ripaga gli sforzi con gli interessi.
Salve vorrei chiedervi se i pomodori,melanzane,peperoni,sedano,basilico,zucchine,cetrioli si possono acclamare con biotelo, inoltre vorrei chiedervi se potete inserire un video di come si facciamo con biotelo,grazie anticipatamente
Ciao Angela, non sono molto a mio agio col video, comunque il biotelo va benissimo per le colture che hai nominato, io solo il sedano eviterei per poterlo rincalzare al meglio.
Complimenti per il bell’articolo. Per completezza volevo segnalare che in alternativa ai teli plastici è possibile utilizzare dei teli pacciamanti in fibre naturali di juta, più comodi da stendere rispetto alla paglia e meno “volatili”.
Ottimo contributo, grazie Andrea
Io la uso per le patate, ma quando il terreno di coltura è pacciamato poi non le si può rincalzare e la raccolta ne risentirà, perché rincalzandole le piante producono di più in ragione della terra aggiunta che stimola la pianta a mettere nuove radici
Provero la pacciamatura per la prima volta
La pacciamatura ti apre un mondo… Tanto lavoro in meno, tanto.
Buonasera, come al solito tanti consigli utilissimi.
nel mio orticello uso la paglia per la pacciamatura, e mi sto trovando benissimo unico problema,
Dato che in mezzo alla paglia ci sono residui di grano, si non ho erbe infestanti ma un aiuola piena di spighe di grano in mezzo alle fave.
Forse ti conviene cambiar tipo di paglia, il grano può dar fastidio e non poco alle altre colture.
Salve a Tutti……
io la pacciamanatura la uso da anni, per quasi tutte le culture del mio orto sono un pensionato e di tempo ne ho ……. di salute un pò meno comunque la uso per i pomodori, insalata, fragole, sedano, cicorie, x quasi tutto, anche per le patate, però ho riscontrato che si certamente si fa molto meno fatica, ma il raccolto è inferiore alle aspettative. Chiederei quindi all’esperto se magari ci fosse un accorgimento per avere una maggior produzione, e se io le piantassi ad una profondità superiore ? Quale è la profondità massima per una giusta germinazione ????? La piantina dovrebbe di per se trovare la via della luce giusto ? Complimenti per il sito gradirei una risposta sempre se fosse possibile !!!! cordialmente Dino di VANZAGHELLO
Buongiorno Dino
Le patate si possono pacciamare, come tutto. Come hai riscontrato si fa meno fatica (risparmiando di toglier erbacce) ma si raccoglie meno. Per questo io consiglio di non pacciamare questa coltura.
Il problema non è la profondità di semina, nel coltivare le patate è ottimale per prima cosa smuovere il terreno periodicamente, in modo da tenerlo soffice e favorire l’ingrossarsi dei tuberi. Inoltre il sistema del rincalzo premia perchè fa emergere rapidamente la pianta e al tempo stesso evita che i tuberi arrivino alla luce. Un accorgimento che può essere utile per coltivare patate pacciamando è quello di fare baulature (aiule rialzate a forma di montagnetta) invece che limitarsi a fare un solco in cui mettere le patate da seminare.
ma bisogna togliere la pacciamatura dell’anno prima? attendo risposta grazie
Dipende da cosa coltivi e da che tipo di pacciamatura usi. Se si pacciama con teli in materbi finita la coltura si fresano i teli nel terreno senza togliere nulla.
Salve vorrei un’informazione. Ho una siepe 1,00 x 6,00 metri dove ho dei limoni e delle cigas, ho coperto il terreno con dei cocci di pietra lavica poggiati per non far crescere l’erba. Tempo perso. Un amico mi ha suggerito di usare il telo per la pacciamatura, va bene secondo voi. L’ho comprato nero con quadrati verdi. Attendo notizie. Grazie anticipatamente.
La decisione di mettere o no la pacciamatura dipende dal clima, nel tuo caso molto probabilmente il telo farà correttamente il suo lavoro.
Pianterei a breve le piantine di cipolla sul telo a quadrati verdi intrecciato lo forato va bene. Toglierei il nailon invernale e metterei solo antigrandine. Le cipolle possono avere dei problemi? Grazie.
Le cipolle si possono pacciamare. La pacciamatura mantiene l’umidità, cosa che nella maggior parte dei casi è positiva. In alcuni casi può dare problemi ma dipende dal tuo terreno, direi di no. L’altro difetto dei teli è che i topi amano nascondersi sotto, quindi può portare più facilmente danni da arvicole. Comunque in genere il bilancio è positivo. Io sulle cipolle mi trovo bene con la paglia.
Volevo sapere se una coltivazione di cipolle può essere pacciamata con paglia. Il bulbo non ne risente? Se verso metà luglio allargò la pacciamatura per far prendere sole alle cipolle?
Ciao Adriana, la pacciamatura di paglia è ottima per coltivare cipolle, il bulbo non ne risente, non starei neppure ad allargarla.
Grazie infinite. Chiedo ancora un consiglio! Avendo la cipolla necessità di luce per ingrossare il bulbo la pacciamatura non compromette la quantità? Lo chiedo perché la qualità della nostra cipolla rossa produce bulbi da circa 100/150g. Grazie
La fotosintesi necessaria avviene grazie alle foglie, a mio avviso pacciamare alla base della pianta non pregiudica le dimensioni delle cipolle prodotte. Questo ovviamente è il mio parere.
In caso di dubbi come questo è sempre interessante fare una prova, pacciamando solo metà della coltivazione e pesando i risultati dei due metodi. Se lo fai ti chiedo di tornare a raccontare come è andata.
posso usare le foglie della mimosa come paciamature sul orto?
Non ne sono certo ma credo che possa acidificare il terreno. Io per star tranquillo userei paglia o telo in materbi.
Salve Matteo, siamo al nostro primo orto abbiamo messo il telone nero in maggio per piante di pomodori, peperoni, melanzane, fragole, meloni. Adesso è luglio e il telone è ancora lì. Il mio dubbio è che il telo scaldi troppo il terreno, le piantine non stanno producendo molto, solo i pomodori e i meloni sembrano felici, gli altri hanno foglie gialle o non crescono molto.
Abbiamo inoltre delle talpe che scavano sotto e ci distruggono le piante… Che fare?
Grazie per la sua risposta.
Buongiorno Alfonsina, il telo nero cattura più raggi solari e scalda maggiormente, questo in alcuni casi è positivo, in altri no. Dipende dal clima e dal tipo di coltivazione. Se le piantine soffrono il caldo servirà correre ai ripari, si può sostituire il telo con una più fresca pacciamatura in paglia, oppure usare reti ombreggianti.
Per l’altro problema ti consiglio di leggere l’articolo sulle talpe nell’orto. Un saluto e buone coltivazioni!
Ciao, mi potete dire come mettere la pacciamatura senza che se la porti via il vento?
Se metti il biotelo di Juta o materbi basta rimboccare nella terra sui lati. Con la paglia dove c’è molto vento è un po’ più complicato. Se la zona dell’orto è molto ventosa suggerisco comunque di pensare a un riparo, come ad esempio una siepe, che può apportare molti vantaggi all’orto.
Non è ventosa come zona ma un giorno c’è stato il vento è mi ha portato via tutto.
Comunque metto foglie di faggio e melodie vanno bene?
Le foglie di faggio sono molto lente nel decomporsi, quindi non ideali, ma si possono comunque usare.
Salve Matteo, nella terra che ho destinato ad orto ho inserito da anni anche una siepe di ligustri al confine con la proprietà vicina e durante l’inverno, ciò che poto della siepe produce una gran quantità di fogliame che a volte elimino ed altre volte lascio sul terreno. Questo tipo di fogliame, a parte l’utilità di trattenere l’umidità in estate, porta qualche danno/vantaggio alle piante da orto? Grazie
Salve Barbara. Non ho esperienza diretta con le foglie di ligustro ma penso possano andar bene sul terreno. Oltre a trattenere l’umido e non far crescere erbe infestanti questo tipo di pacciame naturale decomponendosi porta sostanza organica che nutre il suolo.
Buongiorno. Ho fresato l’orto giusto sabato ed è venuto il momento di mettere a dimora le piantine. Di solito evitavo di mettere teli per pacciamare e toglievo le erbacce a mano ogni tot giorni, ma quest’anno non avrò il tempo di farlo e ho deciso che metterò il telo per evitare le erbacce.
Solo che il telo che metterei sarebbe quello nero di plastica, dato che me ne sono avanzati ben un rotolo e mezzo (l’avevo preso anni fa quando misi degli alberi in un terreno). Ho letto pareri negativi sul telo nero di plastica (non fa respirare il terreno, trattiene troppo calore in caso di giornate calde, ecc…), per cui pensavo di risolvere tale problema (o quantomeno risolverlo parzialmente) praticando dei fori “di aerazione” di circa 5cm alle estremità di ognuno dei quattro lati del telo (le aiuole dell’orto sono di circa 1 x 3m) da cui far uscire l’erba sottostante, che terrei regolata con delle forbici, e da cui dovrebbe filtrare un corridoio d’aria ed evitare così un eccessivo calore e un’eccessiva umidità e favorire un areggiamento quantomeno migliore rispetto al telo così com’è.
Potrebbe funzionare secondo voi? Mi dispiacerebbe avere questi rotoli inutilizzati e lasciarli lì a degradarsi.
Ciao Gianlorenzo. Il telo di plastica non è da demonizzare anche se è vero che traspira poco nulla e scalda molto d’estate, tuttavia molti coltivatori lo usano con successo. Dei fori di areazione possono aiutare per far traspirare, mentre per evitare eccessi di umido ti consiglio di rialzare l’aiuola creando una piccola baulatura, in questo modo l’eccesso idrico dovrebbe esser drenato in basso e finire nei canali di scolo laterali. Il discorso calore invece è dovuto al fatto che il telo nero “cattura” i raggi del sole e può “cuocere” le radici”, questo non viene ovviato da fori. Puoi pensare però di mettere una rete ombreggiante nei periodi più caldi. Il vero difetto del telo in plastica è che se si lacera i residui sono inquinanti, quindi raccomando di fare attenzione una volta finita la coltivazione a raccogliere tutto il telo.
Grazie per la risposta. Sì le aiuole le rialzo sempre ai loro margini esterni. Un’ultima domanda: per evitare che le radici possano cuocere, è possibile fare un foro nel telo abbastanza ampio in modo che la piantina non si trovi col telo fino “al collo”, lasciando così un cerchio di terra libera e non soffocata dal telo? Immagino che la controindicazione sarebbe che ci crescerà anche l’erba, ma il vantaggio sarebbe la facilità di irrigazione col bagnafiori e, come ipotizzato, l’evitare che le radici si surriscaldino.
Certo, più è largo il buco intorno alla pianta e meno scalda la pacciamatura, ma anche meno è utile averla.
Quindi è consigliabile che la terra alla base delle piantine sia quanto più possibile coperta dal telo per evitare erbacce? A discapito dell’aerazione?
Secondo il mio modesto parere: se anche crescesse dell’erba da un più ampio foro nel telo attorno al centro della piantina, sarebbe il male minore, dato che basterebbero pochi minuti per regolarla con delle forbici (strapparla significherebbe danneggiare le radici delle piantine messe a dimora), e inoltre contribuirebbe a mantenere un certo grado di umidità e idratazione. Per contro, certo, c’è da considerare che che ci sarebbe un dispendio maggiore di nutrienti, parte dei quali verrebbero assimilati dalle erbacce.
Io il telo lo metterei principalmente per evitare il grosso del lavoro di estirpazione, non sarebbe un problema (credo) se dal foro delle piantine uscisse anche dell’erba 8che magari potrei estirpare quando ancora piccola, senza causare danni).
Tagliare l’erba invece che sradicarla è poco utile, molte infestanti trovano stimolo dagli sfalci per ingrossare le radici e diventano poi difficili da togliere. Non esiste una regola: chi ha tempo di strappar spesso le erbacce e tener pulito lo spazio che si crea può fare grandi fori, ovviamente più è largo il foro e più c’è da togliere a mano.
Buongiorno. Per irrigare oltre a togliere il telo di juta per far assorbire l’acqua e poi ricoprire per mantenere umido il terreno più a lungo, si può anche irrigare direttamente sul telo? In modo tenerlo più umido e proteggere il terreno nei mesi più caldi.
Ciao Diego, si può irrigare sul telo, oppure predisporre un impianto di irrigazione a goccia che passa sotto al telo oppure che goccioli in corrispondenza dei fori da cui escono le piantine.
Grazie.Ottimi consigli. Vi chiedo se è possibile pacciamare con tessuto di cotone a nido d’ape ( per intenderci il panno che si usa per i pavimenti). Non riesco a reperire il telo di juta che considero il migliore nei mesi più caldi e anche esteticamente fa un altro effetto. Oppure penso di acquistare sacchi di juta e adattarli.
La pacciamatura in cotone naturale non l’ho mai provata o considerata per motivi economici, ma non dovrebbe avere nessuna controindicazione. Riguardo alla juta esiste un’azienda (la Jutatex) che propone teli per pacciamatura, se cerchi dovresti trovare i loro prodotti.
Grazie per le informazioni.
Buongiorno, sono un neofita e chiedo gentilmente un parere sulla pacciamatura. Attualmente il mio giardino è tutto ad erba (di cui buona parte infestanti) e su due lati è presente una siepe di fotinia. Vorrei adibire una parte del terreno ad orto ed utilizzare l’erba tagliata della parte restante di giardino più le fogli di fotinia derivanti dalla potatura come materiale per pacciamare. Può andare bene o mi conviene reperire paglia da qualche contadino? Utilizzando l’erba e le foglie del mio giardino si possono distribuire sul terreno fresche o è meglio seccarle prima? Grazie mille. Saluti
Ciao Fabrizio. Per l’uso di erba e materiale fresco ti rimando alla risposta che ho dato a una domanda simile, la puoi leggere qui: uso di erba da sfalcio per pacciamare. Personalmente preferisco pacciamare con paglia o con telo e compostare gli altri scarti vegetali.
Grazie e mille, non avevo visto quella risposta. Ciao
Ho trovato l’articolo molto interessante in quanto ho già usato la paciamatura con teli neri l’anno scorso, e quindi anche l’uso della paglua la trovo ottima! Grazie Imbenia Oro
Ciao, nei boschi vicino casa mia hanno trinciato rami e tronchi, lasciando dei mucchi di cippato.. volevo sapere se è possibile utilizzarlo per la pacciamatura o essendo proprio pezzetti di legno (anche non molto piccoli) non andrebbe bene.
Inoltre col tempo fresco e le piogge in certe giornate fuma.. va bene lo stesso?
E nel caso in tutte le colture si potrebbe usare?
Grazie. saluti
Il cippato si può usare per coltivare, io consiglio di lasciarlo riposare qualche mese e impiegarlo quando scurisce, si può inserire in tutte le colture.
Come al solito, articolo interessante, bravi. Io da un paio d’anni eseguo la pacciamatura con la corteccia avendo ottimi risultati.
Articolo molto utile. Mi ha permesso di scegliere il telo più adatto sia per combattere le erbacce sia per non inquinare. Chiaro e semplice ma allo stesso tempo esauriente
Vorrei pacciamare dopo che andrò a seminare i fagioli borlotti e aglio , cosa mi consigliate ??
Ottima scelta pacciamare fagioli e aglio, io userei la paglia.
Meglio paglia trinciata oppure come è stata imballata ?
Va benissimo anche quella imballata direttamente.
Quindi semino e poi dopo 1-2 giorni posso pacciamare con paglia , e quando mi serve irrigare posso continuare con il metodo ad aspersione oppure anche con un impianto a goccia
Se semini conviene aspettare che le piantine emergano e abbiano un’altezza di 5-10 cm per pacciamare con la paglia. Se trapianti puoi farlo subito. L’impianto a goccia ti conviene metterlo prima della pacciamatura, altrimenti irriga pure manualmente.
Ho piantato delle zucchine ho messo un telo e lo ho coperto con trucioli di corteccia. I trucioli possono arrecare danno? Grazie
La corteccia in alcuni casi sottrae azoto nel terreno degradandosi, se l’appoggi sul telo direi comunque che non crea problemi.
Ho messo a dimora varie piantine da orto . Posso usare per pacciamatura lo sfalcio di erba del mio prato?
ciao Anna Maria, puoi leggere l’articolo usare l’erba di sfalcio per pacciamareusare l’erba di sfalcio per pacciamare.
salve, la mia domanda è un po diversa dalle altre…
io ho un gran problema di rovi nel mio terreno alti piu o meno 4 metri per 20 metri di lunghezza e 2 metri si spessore (una vera spina nel fianco). non posso diserbare vista la presenza di 2 ulivi che sono stati inglobati e che vorrei salvare.. ho ripulito e liberato i due ulivi e tagliato alla buona i rovi ora mi chiedo visto che la zona è talmente ampia e non è molto agibile dal momento che tutto il materiale di sfalcio è rimasto sul posto e tagliare i rovi alla base è molto complicato volevo sapere se usare teli neri spessi per pacciamare comprento tutto poteva aiutarmi ad uccidere, tenedo al buio tutti i rovi salvando gli ulivi dalla sicura futura riscrestita dei rovi.
grazie mille in anticipo per i consigli anche se vado un pò off topic grazie
Ciao Giulio. Il tuo metodo è abbastanza “radicale” nel senso che per uccidere i rovi dovresti usare teli non traspiranti, che tolgano aria e luce e che nei mesi estivi creino calore al di sotto. Non l’ho mai sperimentato contro il rovo ma penso possa funzionare. Gli ulivi non saranno particolarmente contenti perché con quel sistema comunque fai soffrire una serie di microrganismi utili da cui anche le radici dell’olivo traggono beneficio, per questo motivo consiglierei di lasciare una fascia di rispetto attorno a ogni olivo (minimo la proiezione della chioma) in cui gestire a mano il discorso rovi.
ciao vi ringrazio per le utili informazioni che date per quelli come me che sono alle prime armi.
volevo chiedervi:
ho un amico che alleva un 20 i pecore e ogni anno dopo la tosatura non sa come smaltire la lana.
volevo sapere se la lana va bene per la pacciamatura e se può essere considerata pacciamatura organica ese a delle controindicazioni
vi ringrazio in anticipo per la risposta
buona giornata
ciao Fabrizio la lana di pecora va benissimo come pacciamatura e puoi usarla tranquillamente, confermo che è pacciamatura organica.
Salve, in questo periodo, dopo abbondanti piovute, il mio orticello è sotto l’assalto delle erbe infestanti, vorrei fare la pacciamatura, ma non avendo a disposizione la paglia, devo usare l’erba di sfalcio. Ho letto che si può usare: deve essere completamente secca senza tracce di umidità? Anche il terreno deve essere asciutto?
Ringrazio per la risposta e complimenti per il vostro portale.
Ciao Silvano, usare erba secca e metterla a terreno asciutto è una buona pratica, ma non è vincolante. Chiaramente non bisogna favorire eccessi di umidità stagnante, quindi ci vuole buon senso.
Buongiorno. Vorrei fare la pacciamatura, ma non so dove procurarmi la paglia, qui in zona. Ho letto in un libro che è possibile fare la pacciamatura anche con piante vive, tipo senape, trifoglio bianco e trifoglio sotterraneo.
Ammesso di riuscire a trovare i semi del trifoglio, avevo in mente di provare questo sistema. Lei che ne dice?
Il trifoglio è un’alternativa alla pacciamatura che si può fare con ottimi risultati ma chiaramente pacciamare è più semplice (non occorre seminare e in generale gestire il trifoglio), inoltre la pacciamatura è una copertura che opera subito e che limita maggiormente le infestanti. La senape si sviluppa troppo ed è più adatta al sovescio che alla copertura di spazi tra le coltivazioni.
posso usare i cartoni grigi delle uova pèer pacciamare?
Ciao Mario, secondo me vanno benissimo nei camminamenti, vicino alle piante userei materiali più “leggeri” e possibilmente traspiranti, la paglia è la cosa migliore.
Ciao, puoi usare i gusci e controindicazioni al terreno direi di no. Il problema può essere la non decomposizione che lascia poi il campo pieno di pezzi di guscio. Puoi triturare per ovviare.
Buongiorno,
C’è qualche controindicazione ad usare i gusci di frutta secca per pacciamare piccole aree?
No, l’unica cosa è che non si degradano rapidamente e quindi restano i pezzetti nel terreno. Su piante perenni non fa nulla, nell’orto può essere un fastidio.
Ciao, intanto grazie per l’articolo molto utile e ben fatto, volevo chiedere: il telo pacciamante biodegredabile fa passare l’acqua? potrei stenderlo prima di seminare bulbi come cipolla o aglio? Se si, converrebbe mettere l’irrigazione sotto il telo? Grazie
ciao Mattia, il telo in juta fa passare l’acqua, il telo in amido di mais invece è piuttosto impermeabile e conviene mettere irrigazione sotto al telo.
Ciao, ho a disposizione numerose assi di legno (naturali, non trattate) volevo sapere se è possibile usarle per la pacciamatura?? ad esempio tra le file di aglio, cipolle, coste visto che sarebbero della larghezza giusta tra le file
Ciao Luca
Puoi usarle per i camminamenti, per pacciamare vicino alle piante non sono indicate, compattano il suolo e non fanno traspirare.
Buongiorno. Io non ho mai pacciamato ma l’anno scorso ho avuto erbacce in quantità forse anche perchè ho provato a concimare con humus di lombrico. Vorrei provare con le cipolle (io metto i bulbilli) usando un telo plastico di quelli consigliati negli articoli di questo sito. Se ho ben capito dovrei procedere così: vangare-zappare e preparare il terreno, poi mettere il tubo giocciolante per l’irrigazione, poi coprire con il telo pacciamante, poi effettuare tagli opportuni nel telo e, infine, in questi, effettuare il buco nel terreno e inserire il bulbillo. Tutto corretto o no? Grazie per la risposta
Tutto corretto. Secondo me il telo plastico è da evitare (piuttosto quello in materbi biodegradabile). Se hai modo di pacciamare con paglia è decisamente meglio.
Buongiorno Matteo sono al mio primo orto e vorrei pacciamare con la paglia. Come riconosco un prodotto adeguato tra le varie proposte che ci sono in giro? Non l’ho trovata al centro giardinaggio, proverei on line ma trovo vari tipi. Grazie mille per l’aiuto.
Ciao Iolanda, la paglia ti conviene andare a chiederla a qualche contadino, una piccola balla ti costa poco niente.
Ciao Matteo
Vorrei provare a pacciamare con il cippato di legna , ma non riesco a trovarlo
Tu sai dirmi dove trovarlo?
Potresti autoprodurre se fai potature, con una cippatrice. In alternativa chiedi a giardinieri della tua zona, probabile lo regalino.
Ok grazie
Proverò
Ciao Matteo.
L’anno scorso Ho pacciamato usando cippato proveniente da rami di alberi secchi presi nel mio bosco e in parte con segatura che risulta dal taglio con la motosega. La peronospora ha attaccato tutto e mi chiedevo se è stato un caso se è stata colpa della pacciamatura. Grazie per un eventuale risposta.
ciao, no, non direi che sia colpa del cippato.
Ciao,da alcuni mesi ho cominciato a fare il compost ma secondo me nn si sta formando , posso usare questo compost nn del tutto pronto x pacciamare? Mentre gli stralci di siepe si possono mettere direttamente o vanno triturati ?
Grazie
Nei periodi freddi il compost rallenta il suo processo, non consiglio di usarlo se non è pronto. Pezzi di siepe meglio triturare, anche se da capire che diametro e che tipo di pianta.
Ciao Matteo,
Un po’ in ritardo ti ringrazio x la risposta precedente, la siepe è fotinia e penso vada triturata.
X ora ho messo erba secca, cippato e foglie
Si può usare il rosmarino che ho tagliato x pacciamare ?
Ho rivoltato il compost nella compostiera e ho visto un po’ di lombrichi quindi penso vada bene, è possibile accelerare la decomposizione con un attivatore ?
Grazie
Benissimo pacciamare con rami di rosmarino. Gli attivatori per il compost a mio parere servono solo in casi in cui ci sia povertà di microrganismi che facciano da starter, se tu in compostiera lasci un po’ di compost pronto sarà portatore di microrganismi e fai a meno del compost. Un compostaggio ben gestito è pronto in 3-4 mesi, senza dover forzare. Ottimo che ci siano lombrichi al lavoro, loro sono attivatori naturali efficaci.
Grazie
Ciao a tutti. Dopo una prima pacciamatura fatta a maggio subito dopo aver piantato in terra i miei ortaggi, è utile mettere un altro strato di pacciamatura li dove sembra essersi ridotta molto e non copre bene il terreno?
Grazie
Ciao Fabio, utilissimo, ti confermo che pacciamare gradualmente può essere un buon modo.
Come telo per la pacciamatura per l’orto è meglio usare un tessuto non tessuto, un film microforato o un film impermeabile.
Grazie mille per tutto
ciao Giovanni, l’ideale sarebbe utilizzare materiale organico come paglia o cippato. A livello di telo conviene usare comunque materiale organico (no plastica), la juta è meglio del telo in materbi, ma è anche più costosa.
buongiorno posso pacciamare con le foglie secche del nespolo anche se sono così coriacee?
Puoi farlo, sapendo però che impiegheranno tempo a degradarsi. Questo può essere scomodo per la gestione dell’orto, quando ti trovi a cambiare coltura e vorresti lavorare la terra senza dover raccogliere foglie.
Salve, ho delle balle di paglia vecchie di 10 anni, possono andare bene per pacciamare o c’è pericolo di qualche fungo o patogeno?
Probabilmente vanno bene, distendendo la paglia vedi se è ben secca oppure se ci sono troppe muffe, se trovi decomposizioni e marciumi meglio compostare per bene.
Ciao, per la coltivazione di ortaggi in vaso può andar bene una pacciamatura con biglie di argilla espansa ?
Ciao Alessandro, a mio avviso non è una buona scelta, essendo l’orto per sua natura “temporaneo” (non si tratta di piante perenni), ti conviene usare materia organica che poi torna al suolo, piuttosto che l’argilla espansa che ogni volta devi mettere e togliere (oppure che ti si mischia al terreno).
Ciao Matteo, ho sradicato un po’ di prezzemolo che sta ormai andando in fiore e che occupa troppo spazio nell’orto. Ne ho tenute alcune piantine per raccogliere i semi e le altre le ho tolte. Le sto facendo seccare al sole, e mi chiedevo se posso utilizzarle poi come pacciamatura. Grazie mille
Ciao Michela, benissimo usare come pacciamatura piante esaurite e seccate. Attenzione solo quando le piante non sono sane perché possono riportare il patogeno in campo e diffonderlo.
Ho seminato ieri dei fagioli e oggi ho fatto la pacciamatura con erba fresca.
Ho sbagliato?
Io ti consiglio di non pacciamare con erba fresca, ma di lasciarla seccare un po’. Rischi di fare un impacco poco sano, se poi è spesso fermenta con temperature che possono dar problemi.
Grazie Matteo.
Altra questione :
è sbagliato pacciamare qrando si ta appena seminato? Bisogna aspettare che spuntino fuori le piantine?
Ciao Marco, dipende da come pacciami, con il telo è sicuramente sbagliato, con la paglia devi allargarla bene per lasciar spazio a dove hai messo il seme e poi dovrai a piantina cresciuta accostarla magari aggiungendo.
Ciao, quest’anno ho avanzato un mucchietto di cippato prodotto a inizio anno, vorrei sapere se è ancora buono da usare per la pacciamatura la prossima primavera/estate (a vista sembra ancora normale e non stia andando in decomposizione)
Grazie. Saluti.
Ciao Luca, si puoi usarlo certamente.
come si possono fissare le foglie cosi che il vento non le porti via
Ciao Lucio, non è possibile. Se hai tanto vento conviene pensare a un riparo (siepe ad esempio) perché oltre a portare via le foglie ti disidrata le piante.
Ciao, posso usare le foglie di castagno per pacciamare? Grazie per la risposta
Ciao, come altre foglie ricche di tannini non sono ideali come unica pacciamatura per le piante da orto, potresti usarle in mix con altra materia organica, idealmente con una prevalenza di fieno.
Ciao, vorrei fare pacciamatura con la paglia come consigli ma, per evitare che il vento la “porti via” ho pensato a una rete con maglia 10×10 magari di canapa… secondo te va bene?
Ciao Andrea
Se hai vento tale da creare problemi alla pacciamatura a terra secondo me devi in primis pensare a un frangivento (ad esempio siepe). Detto questo puoi mettere una rete sicuramente, ma tieni conto che il vento ha altri problemi (in primis aumenta la traspirazione e quindi il fabbisogno idrico delle piante, in questo periodo è il caso di preoccuparsene).
TUTTO CHIARO PERO’ AVREI UNA DOMANDA : SE SI UTILIZZA DEL FIENO DI SCARTO DI BALLONI CHE HA MOLTA MUFFA ED E’ ANCHE ANNERITO PERCHE’ ESPOSTO ALLE INTEMPERIE QUINDI INUTILIZZABILE PER GLI ANIMALI , PUO’ DANNEGGIARE L’ORTO OPPURE VA BENE ANCHE IN QUESTE PESSIME CONDIZIONI?
Ciao Stefano, se ha molta muffa eviterei, piuttosto puoi compostarlo.
Buongiorno e complimenti per l’ ottimo articolo.
Vorrei anch’ io, da voi ispirato, iniziare una pacciamatura naturale.
L’ idea è di alternare vari materiali che ho a disposizione: foglie, paglia, sfalci, cippato.
Tra i vari pensavo anche a della segatura di pialla (grossolana). Le mie domande:
Può essere una buona pacciamatura?
Oltre ovviamente ad evitare conifere devo tenere conto di altro?
Legni con alto contenuto di tannino possono rovinare l’ ambiente microbico/fungino del sottosuolo?
Ciao Alex, il cippato fresco “mangia” azoto, questa cosa è bene tenerla in considerazione. Quindi se lo usi in un mix va benissimo, magari concima un po’ per compensare. Oppure usa il cippato nei camminamenti e la paglia sulle aiuole.
Ciao, Grazie per l’articolo, quest’anno sto provando di fare la pacciamatura con del cartone, potrebbe creare un problema di inquinamento del mio terreno secondo voi?
Ciao Wendy, dipende dal tipo di cartone. Io evito cartoni generici e con inchiostri o colle. Uso ad esempio i cartoni delle pizze che sono sottoposti a normative per via del contatto con alimenti caldi e sono a incastro.
Bellissimo articolo, ma se pacciamo tutte le colture con il telo biodegradabile, può essere un problema per il terreno visto che rimane sempre coperto?
Ciao, in genere il telo si usa sulle aiuole coltivate, lasciando i camminamenti dove si cammina non pacciamati, quindi il terreno ha una copertura parziale che lascia un certo scambio di aria e umidità anche in presenza di un telo poco traspirante come il film in materbi. Resta sempre migliore una pacciamatura organica con paglia e fieno, oppure un telo traspirante in juta.
questo articolo, fatto veramente bene, mi sara’ veramente utile. grazie.
Caro Marco i commenti sono tanti e le risposte così esaurienti che resta solo complimentarsi con lei per le risposte a tutti i quesiti che le sono stati posti.vorrei approfittare dell’occasione per esporle un mio problema.
Premetto che ho compiuto 92 anni nel gennaio scorso.
Da oltre 20 anni mi dedico al un piccolo orto che purtroppo si trova ai confini di un bosco di alberi d’alto fusto, tra cui primeggiano le querce.
Da tre stagioni, per evitare di stare troppo abbassato nel trapiantare piantine di fagioli, melanzane, pomodori e cetrioli, uso dei grandi vasi avuti in regalo da un amico.
Le dimensioni sono le seguenti: altezza cm.40, diametro cm.46; base cm. 36.
Per coltivare le piante su indicate, qual è la quantità di terriccio da utilizzare? Grazie e sempre auguri per il suo impegno in favore dei tanti corrispondenti.
Ciao Giuseppe
Tutte le piante che citi amano stare in vasi piuttosto grandi, per cui io riempirei interamente i vasi di terriccio. Potrebbero accontentarsi di 30-35 cm, i fagioli anche un po’ meno, ma con 40 cm di profondità sono più semplici da gestire.