L’orto autunnale è quello che prende vita a partire da settembre e che si protrae fino all’inverno. Tra i protagonisti di questa stagione ci sono cavoli di ogni genere, finocchi, porri, radicchio.

Si tratta di un orto completamente diverso da quella estivo: differente clima e differenti ortaggi. Di conseguenza sono molto diversi anche i problemi che incontriamo durante la coltivazione. Non ci confrontiamo con caldo e siccità estivi, ma piuttosto con umidità e con l’arrivo del freddo, mentre le condizioni mutate portano differenti insetti parassiti da affrontare.

problemi dell'orto autunno

Scopriamo quali sono le avversità più diffuse che possono attaccare le piante in campo, vedremo insieme anche i metodi per prevenire i danni e per contrastarli quando è necessario.

Cavolaia

Il problema più frequente dell’orto autunnale è senza dubbio la cavolaia.

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Questo lepidottero attacca tutte le specie di cavolo: la farfalla adulta depone le uova sulle foglie delle piante, alla schiusa le larve divorano le foglie.

Per saperne di più si può fare riferimento all’articolo approfondito:

larve di cavolaia

In sintesi ecco cosa possiamo fare contro la cavolaia:

Sulle piante di cavolo nei mesi autunnali ci sono una serie di altre cose a cui stare attenti, in particolare l’altica che forma piccoli buchini sulle foglie e che colpisce anche rucola e rapanelli. Possiamo approfondire leggendo l’articolo sugli insetti parassiti dei cavoli.

Zucche che marciscono

La zucca è un altro ortaggio tipicamente autunnale: anche se in realtà viene coltivato durante tutta l’estate, si raccoglie tra settembre e ottobre.

La pianta di zucca è strisciante, per cui il frutto cresce appoggiato a terra. Questo in autunno può provocare problemi, facendo marcire il lato della zucca a contatto con il terreno. 

La soluzione è semplicissima: basta mettere un’assetta di legno o una cassetta di plastica sotto ogni zucca. Quando si coltiva con un bello strato di pacciamatura si può anche farne a meno. Sarebbe bene anche girare il frutto delicatamente durante la maturazione, in modo che prenda sole su tutti i lati.

Restando questo tema può esservi utile qualche consiglio su come riconoscere una zucca matura, in modo da raccoglierla nel momento esatto in cui è pronta.

Le piante di zucca e zucchina hanno anche il problema del mal bianco (oidio), in particolare quando a settembre ci sono piogge e umido spesso si diffonde senza controllo. Per approfondire si veda la guida sui rimedi contro l’oidio.

Finocchi che restano piccoli

Un cruccio di molti neofiti dell’orto è non riuscire a raccogliere finocchi grossi.

Tra le coltivazioni autunnali quella del finocchio non è semplicissima: le piantine crescono bene ma spesso non formano un grumolo ben panciuto.

Il discorso su come coltivare dei bei finocchi non è banale, ci sono vari fattori da tenere presente: dalla scelta della varietà giusta al rincalzo.

Per approfondire meglio questo tema consiglio di leggere l’articolo con 5 consigli per coltivare finocchi grandi.

Lumache

In estate le lumache vengono tenute a bada dal caldo e dalla siccità, che le costringe a riposo, a settembre, quando le temperature calano, chiocciole e limacce tornano attive.

Cosa possiamo fare per proteggere l’orto:

Le malattie autunnali

In molte annate la stagione autunnale si caratterizza per piogge frequenti, in particolare tra settembre e ottobre.

In questo caso possiamo avere eccessivi ristagni d’acqua nel terreno, che porta poi malattie di vario genere, in particolare marciumi radicali. Gran parte delle patologie delle piante infatti sono dovute a funghi, muffe e batteri. Questi microrganismi patogeni proliferano quando l’acqua è stagnante.

La prevenzione di questi problemi è prima di tutto una corretta lavorazione del terreno, che può evitare che si formi ristagno.

Per rafforzare le piante e renderle più resistenti si possono anche distribuire corroboranti naturali come:

Per evitare di dover ricorrere a trattamenti anticrittogamici è bene controllare costantemente le piante, identificando eventuali sintomi e rimuovendo le piante malate prima che diffondano il problema.

Articolo di Matteo Cereda

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