Aprile e maggio sono mesi di trapianti: una volta lasciate alle spalle le basse temperature è il momento di piantare nell’orto i grandi ortaggi estivi, dal pomodoro alle zucchine.
Trapiantare è però anche un momento delicato per la pianta, che lascia l’ambiente controllato del semenzaio per affrontare il clima mutevole dello spazio esterno. Ancora più traumatico può risultare il trasloco sotterraneo: le radici nate e cresciute in un soffice terriccio da semina ora devono uscire dal perimetro del vasetto e avventurarsi in piena terra.
Proviamo quindi a capire i segreti di un buon trapianto, individuando le 10 regole per un lavoro perfetto, che consenta un sereno trasloco alle nostre piantine.
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Preparare il terreno
La piantina deve trovare un suolo favorevole, dove riuscirà facilmente a radicarsi con successo. Il terreno ideale dovrebbe essere ben lavorato, in modo che dreni l’acqua in eccesso e che sia per le radici permeabile facilmente. Utile inoltre che sia ricco di sostanza organica, che aiuta a mantenere la terra soffice e idratata.
In genere conviene procedere con una buona lavorazione profonda con la vanga, possibilmente senza rivoltare le zolle per non infastidire i microrganismi utili presenti. Poi si zappa, affinando la superficie e magari incorporando compost e letame ben maturi. Meglio fare questi lavori almeno 7 giorni prima di trapiantare.
Un buon radicante
Possiamo decidere di aiutare il radicamento della pianta con dei prodotti naturali. In questa fase non è tanto importante concimare, è utile piuttosto stimolare l’attività dei già citati microrganismi del suolo, che entrano in sinergia con le radici e favorire lo sviluppo dell’apparato radicale.
Utilizzare concimi di sintesi nella buchetta del trapianto, a diretto contatto delle radici è un errore che fanno in molti e che può creare problemi.
Cosa usare in questa fase? Humus di lombrico è un’ottima soluzione naturale. Se vogliamo un prodotto più specifico possiamo impiegare Solabiol con Natural Booster. Si tratta di un concime che incorpora anche molecole naturali in grado di favorire lo sviluppo dell’apparato radicale, pensate per agire da subito aiutando fin dal radicamento la nostra coltura.
Per approfondire puoi leggere il post sulla concimazione al trapianto.
Scegliere il periodo giusto
Un errore molto diffuso è piantare gli ortaggi estivi troppo presto. Il ritorno di freddo con temperature minime notturne basse può danneggiare le giovani piantine e compromettere il loro sviluppo. Non sempre è sufficiente fare riferimento al calendario dell’orto… Consultiamo le previsioni meteo prima di piantare.
Piantare piantine sane
Bisogna scegliere piantine ben strutturate, evitando quelle che hanno avuto troppa poca luce in semenzaio e che per questo sono cresciute in modo non equilibrato “filando”, ovvero allungandosi in altezza, ma restando esili e pallide.
Da evitare anche piantine rimaste troppo a lungo in vasetto: hanno sofferto probabilmente carenza di elementi nutritivi e potrebbero aver aggrovigliato eccessivamente le radici nella poca terra del contenitore. Osserviamo le due foglie basali, che sono le prime a mostrare sofferenza ingiallendo, se possibile verifichiamo che le radici siano bianche e non marroncine o giallastre.
Acclimatare la piantina
Possiamo decidere di lasciare la piantina per un paio di giorni all’aperto prima del trapianto, in modo che si abitui alle condizioni climatiche esterne prima di essere fisicamente spostata nel terreno.
Non danneggiare fusto e radici
Tirare fuori la piantina dal pane di terra e metterla in campo in una buchetta sembra un lavoro banale, ma ricordiamo di trattarla con estrema delicatezza, evitando di tirare o stringere il fusto.
Le radici se sono molto aggrovigliate si possono aprire leggermente sul fondo, ma è sbagliato spaccarle troppo strappandole in modo energico.
Il livello del colletto
In genere le piantine si mettono con il colletto all’altezza del suolo, quindi possiamo basarci sul livello che ha il pane di terra.
Ci sono però alcune eccezioni: alle lattughe da cespo preferisco lasciare il pane di terra appena più in alto, in modo che le foglie che si allargheranno sui lati stiano meno aderenti al suolo. I pomodori e i peperoni invece è utile metterli 1-2 cm più a fondo, il fusto è in grado di radicarsi e questo offre maggior stabilità alla pianta. Anche i porri possono essere messi più a fondo, cominciando a creare la parte bianca che è di nostro interesse ai fini del raccolto.
Pressare la terra
Dopo aver piantato è importante compattare correttamente la terra, in modo da evitare che resti aria nella buchetta. L’aria residua può creare sacche d’acqua stagnante irrigando, oppure la pianta può restare poco stabile e stortarsi.
Bagnare il giusto
Dopo il trapianto serve acqua, che dobbiamo fornire regolarmente ma senza eccesso. La piantina non ancora radicata non è in grado di reperire risorse idriche in modo autonomo, al tempo stesso troppa acqua può favorire malattie.
Un breve periodo di scarsità può essere da stimolo per il radicamento, ma è difficile dosare questo shock perché sia positivo.
Attenzione alle lumache
La primavera è anche un periodo in cui le limacce si attivano pericolosamente e potrebbero divorare le foglie delle piantine giovani. I danni fatti a una piantina appena trapiantata sono molto più gravi di quelli che può sopportare una pianta sviluppata.
Per questo facciamo attenzione, ci sono vari rimedi fai da te per tener lontano i gasteropodi, ma in caso di necessità vale la pena affidarsi a un lumachicida, purché sia biologico e sano per il terreno. Ad esempio il fosfato ferrico Solabiol.
Articolo di Matteo Cereda
Buongiorno, sempre apprezzati e utilissimi i vostri articoli.
Un parere se mi è permesso chiedere: volendo oggi procedere con la semina, per quale motivo non riesco da qualche anno a fare una decente coltura di cornetti.. Nonostante tutti gli accorgimenti adottati anche con l’ausilio di polveri insetticide convenzionali, mi vengono regolarmente mangiati appena prima di spuntare, oppure non spuntano del tutto. Grazie per una qualsiasi risposta in merito.
ciao Sergio, per prima cosa devi capire chi si mangia i tuoi fagiolini. Topi? Lumache? Solo in base a quello puoi attuare contromisure. Suggerisco di restare nell’ambito dei prodotti bio.
Molto interessante, ne farò buon uso.
Grazie
Ciao, una domanda per la coltivazione di erbe aromatiche (timo, menta, salvia, origano nello specifico). Ho provato a seminare in semenzaio, partendo dal seme in vassoi con gli alveoli piccoli: quand’è che potrò trapiantare in campo? Le piantine è bene abbiano una altezza minima? Grazie
Ciao Valentina, le aromatiche ti consiglio di piantarle in un vaso più grande e trapiantarle quando sono alte almeno 15-20 cm. Puoi piantarle anche subito ma in vaso riesci meglio a prenderti cura di queste piante e in genere è più efficiente. Un saluto
Matteo