I peperoni sono una pianta appartenente alla famiglia delle solanacee, come melanzana, patata e pomodoro. Il suo nome scientifico, capsicum annum, deriva dal greco kapto, “mordere”, alludendo alle proprietà pungenti del frutto, infatti tra le varietà di questa specie troviamo sia i peperoni dolci che i peperoncini piccanti.
In questa sede andiamo ad approfondire l’operazione di semina dei peperoni, riferendoci in particolare al peperone dolce. Chi volesse cimentarsi nelle varietà piccanti troverà su Orto Da Coltivare una guida specificamente dedicata alla semina dei peperoncini, anche se si tratta della stessa specie tra le varietà molto piccanti ci sono piante che hanno esigenze climatiche particolari e quindi un periodo di semina leggermente diverso rispetto al peperone dolce.
Vediamo quindi come e quando seminare il peperone, coltivazione che può dare grandissime soddisfazioni, ripagando le sue esigenze in campo arrivando a produrre anche 2 kg di frutti per pianta.
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Quando seminare i peperoni
La pianta di peperone viene descritta spesso come una specie “freddolosa”, infatti non tollera temperature troppo fredde. In campo è necessario aspettare che le temperature minime siano stabilmente sopra ai 15° gradi, anche notturne, di giorno meglio che il termometro arrivi a 25° gradi.
Per ottenere un miglior raccolto vale la pena anticipare i tempi e seminare in semenzaio.
Anticipare la semina
In gran parte d’Italia aspettare queste temperature esterne significa far troppo tardi: l’ideale sarebbe avere per aprile maggio le piante già formate, in modo che possano produrre tutta estate. Quindi conviene valutare una semina protetta, che consenta di accelerare i tempi.
Il semenzaio protetto può semplicemente consistere in una struttura con teli trasparenti o vetro, che sfrutti l’effetto serra, oppure può avere un letto caldo, ovvero terriccio, letame e compost che decomponendosi fermentano, facendo aumentare la temperatura della terra. Possiamo anche alzar le temperature con l’ausilio di un semplice tappetino riscaldante o di appositi cavi, come meglio spiegato nella guida al riscaldamento del semenzaio.
La fase lunare giusta
Non ci sono prove certe degli effetti dei cicli lunari sulle colture, sappiamo che questa è un’antica tradizione diffusa in molte culture agricole del mondo e portata avanti da secoli. Possiamo quindi scegliere liberamente se seguire o meno queste antiche tradizioni. I peperoni sono un ortaggio da frutto quindi volendo seguire le fasi lunari la semina deve essere effettuata in luna crescente, periodo che si dice esser favorevole alla parte aerea della pianta, inclusa la produzione di fiori e poi di frutti. Se si seminano in fase calante vedremo le piante crescere lo stesso e raccoglieremo comunque ottimi peperoni, si dice però che in luna crescente la pianta dia risultati migliori.
Come si semina
Il seme di peperone è di dimensioni abbastanza piccole, , infatti in 1 grammo ne troviamo circa 150, questo significa che se seminiamo in campo dobbiamo preparare un letto di semina ben livellato, mentre per metterlo in vasetto dobbiamo usare terriccio molto affinato. In entrambi i casi bisogna aver cura di metterlo a poca profondità.
La durata germinativa del seme è di 4-5 anni, ma man mano che invecchia il seme si secca maggiormente e il suo tegumento esterno diventa sempre più duro. In pratica più un seme è vecchio e più è facile che non germini. Un trucco utile per facilitare la germogliazione è fare un bagno in infuso di camomilla pre semina.
L’operazione di semina in sé è banale, si tratta semplicemente di mettere il seme sotto un leggero strato di terra, come già detto il peperone si semina poco profondo: indicativamente dai 5 ai 10 millimetri di profondità. A fare la differenza sono le accortezze prima e dopo la semina: prima nella lavorazione del terreno, dopo nel controllo della temperatura, che deve essere tra i 20 e i 30 gradi, e nell’irrigazione costante ma mai in dosi eccessive.
I tempi di germogliazione variano a seconda delle condizioni climatiche, ma in generale il peperone richiede almeno 12-15 giorni per spuntare. Considerando che non tutti i semi nasceranno è meglio mettere in ogni vasetto (o in ogni postarella se si seminasse in campo) tre o quattro semini, in modo da esser sicuri che qualcosa nasca, possiamo diradare in seguito.
Preparazione del terreno
Il peperone richiede terreni molto ricchi di nutrienti, soprattutto di magnesio e calcio; una concimazione di fondo prima della semina è fortemente consigliata, così come una vangatura profonda per favorire il drenaggio dell’acqua.
Il terreno preferito dal peperone è di impasto medio, né troppo sabbioso né argilloso, l’importante è che sia ricco di materia organica utile al nutrimento della pianta. Conviene lavorare il suolo a partire dall’autunno precedente, dove possibile, altrimenti comunque almeno una settimana prima della semina o trapianto.
Trapiantare i peperoni
Se abbiamo seminato in semenzaio, procederemo semplicemente con il trapianto dopo circa un mese dal trapianto, o comunque quando il clima si presta ad accogliere la pianta all’aperto. Per trapiantare di solito si aspetta che la piantina in vasetto abbia raggiunto i 15 cm di altezza, emettendo almeno 4-5 foglioline, è fondamentale però, come detto precedentemente, aspettare anche che le temperature esterne siano miti. Ricordiamoci di controllare anche quelle notturne.
Se il clima non è ancora ottimale possiamo aiutarci con coperture di tessuto non tessuto o anche con una mini serra tipo questo modello, questi accorgimenti fanno guadagnare qualche grado. In alternativa qualora avessimo seminato troppo presto ci toccherà eseguire una ripicchettatura, ovvero spostare la piantina troppo cresciuta per il suo piccolo contenitore in un vasetto più grande, prima del definitivo trapianto in campo.
Sesto d’impianto
I peperoni sono una pianta esigente in termini di spazio ed elementi nutritivi. Per questo bisogna distanziare le piante almeno 50 cm tra loro. Tra le file invece lasciamo 70/80 cm, per poter passare comodamente.
Se abbiamo scelto di seminare direttamente in campo non modificheremo il sesto di impianto, ma in ogni forellino di un cm circa di profondità inseriremo 3-4 semi da cui poi selezioneremo la pianta più in forma.
Scegliere il cultivar migliore da seminare
Facciamo ora un passo indietro: prima di seminare dobbiamo individuare la varietà di peperoni che preferiamo, basandoci soprattutto sulle nostre esigenze di gusto o di coltivazione. Se ci sono varietà tipiche locali della nostra zona vale certamente la pena privilegiarle, non per campanilismo, ma perché negli anni probabilmente i contadini le hanno selezionate tra le più indicate per le caratteristiche pedoclimatiche del territorio. Inoltre spesso le varietà antiche si rivelano le migliori per la coltura biologica, dimostrandosi resistenti a patologie e parassiti, mentre la selezione genetica di laboratorio operata dalle multinazionali delle sementi presuppone sovente l’uso di pesticidi chimici.
Ma naturalmente a guidare la scelta prima di tutto devono essere i nostri gusti e conviene sperimentare varietà differenti alla ricerca del peperone più buono.
Ecco una lista delle principali cultivar di peperone da poter seminare in campo, l’approfondimento su alcune di queste lo trovate nel post dedicato a quali peperoni piantare.
- Marconi: questo peperone si presenta particolarmente pesante, dalla forma allungata.
- Peperone di Asti rosso: una delle varietà più diffuse, grazie alla sua forma quadrata e grande, con polpa spessa e un ottimo sapore.
- California Wonder: peperone consigliato per le sue caratteristiche robuste e rustiche e per la sua particola produttività.
- Corno di toro rosso: anche questa varietà è tra le più produttive, con frutti che ricordano la forma di un corno e che possono superare i 20 cm di lunghezza.
- Giallo di Asti: varietà di peperone dolce dal frutto di grande dimensione.
- Peperone Magnum e Magnigold: il primo rosso, il secondo giallo intenso, questo frutto si presenta a sezione quadra, allungato e di ottime dimensioni.
- Jolly Rosso e Jolly Giallo: classiche varietà di peperone dolce dal frutto grande.
- Corno di bue giallo: varietà antica di ottima dimensione e forma allungata. Da acerbo si presenta verde per passare al giallo ad avvenuta maturazione.
- Peperone giallo di Cuneo o Tricorno Piemontese: questa varietà di peperone è particolarmente amato per la sua digeribilità e per la semplicità di eliminare la buccia dopo la cottura.
- Nostrano Mantovano: questa varietà si presenta di colore verde ed è apprezzata anch’essa per la digeribilità dei suoi frutti.
Articolo di Massimiliano Di Cesare
E’ Possibile coltivare i peperoni in vaso?
Ciao Luca, si è possibile. Puoi legger qualcosa in più in questo articolo che parla proprio dei peperoni in vaso.
Buongiorno vorrei sapere cosa mi sa dire di queste 2 varietà di peperoni
ENORMA ROSSO
GOLDA GIALLO
Grazie per le informazioni..
buongiorno Mauro, mi spiace ma non conosco le specifiche di quelle varietà che non ho mai sperimentato. Credo siano entrambe varietà ibride F1, io preferisco scegliere non ibridi.