Carissimo Matteo, oggi ti disturbo per il problema della innaffiatura. Il proprietario dell’orto che sto curando mi ha dato la possibilità di annaffiare con l’acqua che usa per annaffiare il prato e i fiori quella comunale e in alternativa anche con l’acqua che raccoglie dai condizionatori della grossa villa. Io non ho approfondito la cosa e considero che sia migliore quella dei condizionatori, anche se si deve faticare a prelevarla manualmente dai contenitori, ritengo sia migliore perché priva di minerali. Però col tuo consiglio sono pronto a cambiare idea. Grazie sempre e auguri ancora. (Guglielmo)
Ciao Guglielmo
Confermo la tua ipotesi: l‘acqua del condizionatore va benissimo per le piante. I condizionatori e i deumidificatori raccolgono acqua dall’umidità dell’aria, tramite condensa, quest’acqua è priva di sali e può essere per questo utile per irrigare le piante dell’orto e del giardino. L’acqua del rubinetto invece è meno indicata perché è calcarea, spesso contiene anche cloro come disinfettante.
L’acqua e i sali minerali
Qualcuno potrebbe pensare che i sali minerali possano essere utili per lo sviluppo delle piante e che quindi l’acqua del condizionatore sia povera, nella maggior parte dei casi non è così. Le piante hanno bisogno di vari elementi nutritivi per crescere, i tre elementi principali sono azoto, fosforo e potassio, ma sono utili anche diversi microelementi. Queste sostanze difficilmente sono presenti in quantità significative nell’acqua del rubinetto, altrimenti non sarebbe potabile, mentre ci sono altri sali che non sono positivi per i vegetali e che non troviamo nell’acqua dei condizionatori.
Inoltre come insegna la biodinamica è meglio fornire nutrimento tramite l’humus piuttosto che tramite sali disciolti in acqua, le ragioni di questo sono esplicitate nell’articolo sulla coltivazione priva di veleni e l’humus, di cui consiglio la lettura.
Acqua del rubinetto oppure del condizionatore
L‘acqua della rete idrica è poco indicata in particolare se si coltivano piante acidofile (ad esempio i frutti di bosco), questo perché la presenza di calcare vira il terreno verso il basico e crea scompensi nella capacità di assimilazione di vari elementi nutritivi importanti a questo tipo di coltivazioni.
Quindi ben venga l’utilizzo dell’acqua del condizionatore, vale la pena procurarsela anche se un po’ scomoda da tirar fuori. L’unica cosa che devi curare è che i contenitori dell’acqua siano puliti: trattandosi di acqua stagnante potrebbe muffire e sviluppare spore che poi andrebbero a far ammalare le piante.
A chi non ha a disposizione un condizionatore da “mungere” io consiglio di attuare la raccolta dell’acqua piovana, che è comunque meno calcarea di quella del rubinetto.
A chi non ha la possibilità di fare neppure questo e deve quindi ripiegare sull’acqua del rubinetto raccomando di lasciarla decantare qualche ora: in questo modo si evita il cloro che può esser presente come disinfettante ed è una sostanza volatile.
Risposta di Matteo Cereda
Ringrazio per la risposta molto chiara ed esauriente se non fosse che uno dei miei conoscenti mi ha sconsigliato di usare l’acqua del condizionatore per immetterla nel ferro da stiro perché sarebbe ricca di batteri molto pericolosi. Se mi tranquillizzi anche su questo fronte ti ringrazio doppiamente e in anticipo. Cordialità.
L’acqua del condizionatore non è piena di batteri pericolosi in generale, ma è vero che può sviluppare in condizioni insalubri questi batteri, come la legionella. Sono microrganismi che proliferano in acque stagnanti, in particolare quando fa caldo (temperatura sopra ai 25 gradi). Per evitare questo serve una manutenzione dell’impianto: contenitori e filtri devono essere mantenuti puliti regolarmente, l’acqua non deve esser lasciata stagnare nelle vaschette di contenimento a lungo.