La chiocciola in allevamento deve seguire i suoi ritmi biologici come fa in natura, questo è importante per la sua buona salute e di conseguenza per ottenere buoni risultati a livello di attività elicicola.
Uno dei momenti più importanti nel ciclo di vita dei gasteropodi è il letargo, si tratta di una delle maggiori forme di difese del mollusco, con cui affronta temperature avverse.
Esistono due tipi di letargo delle lumache, sia in elicicoltura che in natura: estivo ed invernale. Per imparare ad allevare correttamente dobbiamo imparare a riconoscere e rispettare questi momenti, gestendo così al meglio le condizioni di vita delle chiocciole. Andiamo quindi a trattare nel dettaglio questi due periodi di riposo.
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Il letargo estivo
Il letargo estivo delle lumache avviene solitamente nel mese di agosto quando le alte temperature raggiungono il picco. Le chiocciole si trovano ad affrontare temperature molto alte, che potrebbero disidratarle e devono quindi tenersi più fresche possibile e conservare le energie. Non dobbiamo quindi preoccuparsi se nei nostri recinti cessa l’attività durante il periodo più caldo dell’anno, fa parte dell’ordine delle cose ed è un modo in cui gli animaletti preservano la loro salute.
Questo letargo si manifesta con la riduzione delle normali attività dei molluschi: pascolo, accoppiamento, deposizione uova. Solitamente le lumache interrano fino a metà del loro guscio oppure si uniscono “a grappolo” tra loro, chiudendosi ermeticamente attaccate l’una all’altra. Sono strategie per mantenersi al fresco, impedendo tramite chiusura che il caldo entri e che l’umidità per loro vitale esca con l’evaporazione. Solitamente i “grappoli” si formano alle estremità del recinto.
In elicicoltura è importante continuare ad innaffiare nonostante questa forma di letargo: i gasteropodi infatti necessitano comunque umido e freschezza, inoltre senza irrigazione seccherebbe la vegetazione seminata all’interno dei recinti.
L’allevatore non deve assolutamente provare a staccare le chiocciole a grappolo, meglio lasciare che siano loro a decidere quando è il momento di riprendere le loro normali attività, di solito questo avviene agli inizi di settembre. Il letargo estivo, scientificamente chiamato “estivazione” dura all’incirca un mese dopo il quale le chiocciole si mettono subito all’opera per recuperare il tempo perduto in fatto di accoppiamento e deposizione delle uova.
Il letargo invernale
Il secondo tipo di letargo è quello più importante e si svolge in inverno e dura qualche mese. Già verso metà o fine novembre le chiocciole cominciano a prepararsi al loro “lungo sonno”, il periodo esatto dipende dalla zona climatica in cui si trova l’impianto elicicolo.
Con l’arrivo del freddo gradualmente le lumache cominciano a non farsi più vedere e questo per l’allevatore è un segnale che si comincia a preparare il letargo invernale.
Cosa succede col letargo d’inverno
Il letargo invernale si differenzia da quello estivo in quanto le lumache se ne vanno totalmente sotto terra, scendendo ad almeno una decina di centimetri di profondità. Vogliono in questo modo assicurarsi di essere ben protette dal freddo, in particolare dalle gelate.
Un’ulteriore protezione è quella di “chiudere la porta di casa”: dopo essersi interrate infatti formano uno spesso strato di opercolo (patina bianca) che ha anche qui lo scopo di sigillare il mollusco nel guscio e non far penetrare il freddo. Prima di entrare in letargo interrandosi le lumache spurgano completamente il loro intestino, per evitare che durante il sonno prolungato le feci possano fermentare pericolosamente.
Il letargo invernale dura fino alla primavera inoltrata, anche in questo caso dipende dal clima: le chiocciole si svegliano quando le temperature sono stabili. Qualora dovesse nevicare, l’allevatore non dovrà preoccuparsi: la neve che cade sul terreno è un punto a favore in elicicoltura, visto che come una coperta tiene riparato il suolo sotto al quale riposano le lumache.
Questo riposo è fisiologico e non è possibile tenere sveglie in modo forzato le chiocciole, il letargo invernale è necessario per il benessere e la vita stessa del mollusco. Per questo motivo l’inverno è l’unico periodo in cui non si possono iniziare nuovi allevamenti di lumaca, l’elicicoltore in questo periodo deve garantire il riposo ed evitare ai gasteropodi stress inutili, che sarebbero controproducenti.
Il risveglio dal letargo
Quando la primavera si lascia alle spalle le gelate dei mesi freddi cominceranno a riaffiorare in superficie le chiocciole e la vita nell’allevamento riprende.
Una curiosità: in questo periodo è chiara l’origine della simbologia legata alle chiocciole: la lumaca come bivalvo simboleggia la nascita e il rinnovamento, ma al tempo stesso la lentezza. Lo vediamo bene con il letargo in cui di fatto gli individui rinascono, e lo fanno con tutta calma.
Una volta sveglia, la lumaca ricomincia tutte le sue funzioni vitali e sicuramente si noterà un appetito non indifferente. Il compito dell’allevatore in questo particolare periodo è quello di non far mai mancare cibo fresco: siamo in uno dei momenti più importanti per la crescita delle chiocciole, che ritrovando l’appetito si nutriranno voracemente sviluppando anche il loro volume. Se l’allevatore vuole aggiungere anche qualche coccola sicuramente le chioccioline appena svegliate non diranno di no.
Articolo scritto da Matteo Cereda con il contributo tecnico di Ambra Cantoni, di La Lumaca, esperta in elicicoltura.
Molto bello
Buongiorno, io ho due achatina fulica da qualche mese, da dicembre le tengo in due terrari diversi. Sono cresciute, si sono sempre nutrite (lattuga, cetriolo, osso di seppia sia a secco sia in ammollo). Tutto regolare, assopite di giorno e belle attive di notte. Con l’inverno ho tenuto i terrari adagiati su un tappetino termico. Vedendo, poi, che il freddo tuttavia non arrivava, ho ritenuto fosse eccessivo e ho rimesso i terrari sulla mensola. Il risultato è che le mie lumache non mangiano da giorni, non le vedo da giorni e provano ad andare in letargo (si ritirano quasi del tutto con la patina sul guscio, le lascio stare, ma il giorno dopo vedo che hanno “camminato” e trovo residui della patina). In più, i terrari si stanno riempendo di moscerini minuscoli anche se di cibo non ne lascio (lo tolgo, visto che non ne mangiano). Cosa posso fare, cosa succede? Rimetto il tappetino termico? Bagno il terreno? Le lascio stare o continuo a provare a mettere il cibo?