Con l’arrivo di marzo ci si addentra nella primavera, e nel frutteto il momento delle fioriture si avvicina, ma è ancora alto il rischio di abbassamenti termici.
In questo mese di transizione tra una stagione e l’altra possiamo vedere se ancora possibile fare le ultime potature delle classiche piante da frutto, ci sono poi una serie di operazioni utili per preparare al meglio le piante al risveglio vegetativo.
Vediamo quindi quali sono i lavori più indicati da fare a marzo.
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Analisi del terreno
La fine dell’inverno, prima delle concimazioni del frutteto e di eventuali trapianti, è un buon periodo per realizzare le analisi del terreno. Una periodica analisi è uno strumento utile a chi coltiva alberi da frutto per professione, mentre in un piccolo frutteto famigliare può rappresentare un costo troppo elevato. Si possono comunque effettuare osservazioni più semplici ed empiriche in proprio.
che forniscono informazioni utilissime su:
- Tessitura (ovvero la granulometria)
- Struttura (l’aggregazione delle particelle del suolo)
- Contenuto di vari elementi e di sostanza organica.
- Valore di pH e calcare.
- Volendo ricercare anche informazioni più specifiche, è possibile anche testare residui di metalli pesanti.
Perché le analisi risultino veritiere, è necessario un corretto prelievo dei campioni di terreno da mandare al laboratorio. Questi devono infatti essere prelevati in vari punti presi a caso nel frutteto, escludendo i primissimi centimetri di suolo in cui c’è ancora sostanza organica indecomposta e utilizzando i sottostanti 20 cm circa.
Si mescola poi il tutto e si invia al laboratorio un sacchetto trasparente con circa 500 grammi (o altro peso che il laboratorio stesso consiglia) di terreno mescolato, in modo che risulti un campione rappresentativo delle caratteristiche medie del terreno da analizzare.
Una volta ottenuti i risultati, capire se il terreno ha un pH troppo discostato dalla neutralità, o molto calcare o al contrario troppo poco, così come altri valori per corrispondenti parametri, ci è utile per impostare delle correzioni e prevenire problemi futuri alle piante.
Concimazioni di inizio primavera
Le piante da frutto, durante le prime fasi del risveglio vegetativo, sviluppano i fiori a spese delle sostanze di riserva accumulate nei rami, nel tronco e nelle radici, e derivanti, nel caso di frutteto ben gestito, dalle concimazioni di fine estate.
Adesso è il momento di fornire alle piante nuovo nutrimento per lo sviluppo di nuove foglie, per l’accrescimento dei rami e anche per la produzione di frutta.
La concimazione di inizio primavera può essere diversa a seconda di come viene normalmente gestito il frutteto stesso e di che cosa è stato distribuito nei mesi precedenti, ma di norma questo è un buon momento per fornire un’abbondante concimazione con prodotti organici e minerali naturali.
Se non fossero disponibili compost o letame maturi, vanno benissimo anche i concimi di origine naturale in pellets, che siano a base di stallatico o anche arricchiti con altre fonti organiche o minerali naturali, in modo che contengano i principali elementi nutritivi richiesti dalle piante: azoto, fosforo, potassio, magnesio, zolfo, calcio e i microelementi.
Nel calcolare la quantità di concime da distribuire, bisogna tenere conto della differenza che sussiste tra un frutteto il cui suolo è costantemente lavorato e uno che invece viene lasciato inerbito.
Nel secondo caso, infatti, la terra è sicuramente più fertile: è stato calcolato che un buon inerbimento fornisca circa 10 t/ha di biomassa, con circa 50 kg/ha di azoto e di potassio e qualche kg di fosforo. Ciò significa che in questo caso possiamo ridurre le dosi di fertilizzante da distribuire rispetto a quanto eventualmente indicato sui sacchi.
- Approfondimento: concimare le piante da frutto
Ultimi trapianti per mettere a dimora nuove piante
A marzo è ancora possibile realizzare il trapianto delle piantine, sia che si tratti della piantumazione del frutteto ex novo, sia di rimpiazzi o sostituzioni di esemplari.
Oltre a tutte le indicazioni valide per la messa a dimora di una pianta da frutto, vale la pena provare a inoculare l’apparato radicale con prodotti a base di micorrize, utilissimi biostimolanti basati sulla simbiosi tra i funghi micorrizici e le radici delle piante, in un mutuo vantaggio.
Le piante con radici inoculate da micorrize risulteranno più resistenti ai patogeni terricoli, ma anche alla siccità e ad altri fattori di stress ambientale. Molti prodotti a base di micorrize sono granulari e possono essere sparsi direttamente nella terra di scavo della buca.
Le potature di fine inverno
Prima del risveglio vegetativo, e dopo gli ultimi periodi di freddo intenso, possiamo ultimare le potature invernali del frutteto, a carico della maggior parte delle specie, e in particolare pomacee e drupacee. Per decidere se potare o meno valutiamo lo stato delle gemme, evitando interventi su piante già in fioritura.
Si veda l’approfondimento sulle potature di marzo, un mese indicato in particolare per la potatura dell’olivo.
Per ciascuna specie valgono regole ad hoc, però in linea di massima dobbiamo ricordare sempre i principi alla base delle potature invernali:
- Si pota per equilibrare attività vegetativa e riproduttiva delle piante.
- Potare in modo equilibrato ogni anno è il modo migliore per avere piante in salute e produttive, con chiome arieggiate e illuminate, invece che realizzare tagli intensi ogni 2 o 3 anni.
- I tagli devono essere netti, inclinati e in genere sopra le diramazioni, come nel caso dei “tagli di ritorno”
- I tagli hanno anche lo scopo di rinnovare i rami produttivi delle piante, poiché sono quelli che portano i frutti migliori.
- I rami affetti da malattie e secchi devono comunque essere tagliati
- I polloni basali, e molti succhioni, devono essere tagliati in quanto non offrono vantaggi e in genere sottraggono inutilmente energie alla pianta.
- Terminata la potatura, è molto utile fare un trattamento con prodotti a base di propoli per stimolare la cicatrizzazione dei tagli e disinfettarli in modo naturale.
- I residui di potatura, sminuzzati con un biotrituratore o attrezzo che svolge analoga funzione, sono un ottimo materiale per il compost. Non bisognerebbe invece bruciare le sterpaglie.
L’erba spontanea e i sovesci
A marzo anche l’erba spontanea inizia a ricrescere, mentre, nel caso di sovesci, dopo la stasi invernale si assiste alla loro ripartenza.
Osserviamo la crescita in entrambi i casi, ed eventualmente interveniamo con risemine in punti radi o dove necessario.
Nel caso di inerbimento spontaneo, se prevediamo di non avere molto tempo in futuro per gli sfalci, adesso vale la pena mettere della pacciamatura attorno alle piante più giovani, in modo che restino libere dall’erba più invasiva.
Approfondimenti:
Controllare l’impianto di irrigazione
Sebbene a marzo non sia ancora necessario irrigare, è importante valutare lo stato dell’impianto di irrigazione, per poter essere in tempo a sostituire delle sue parti.
Nel caso in cui l’impianto non sia ancora presente, vale sicuramente la pena installarlo, almeno per le piante giovani, in quanto la carenza idrica può compromettere seriamente la salute e la produzione delle piante, e purtroppo negli ultimi anni stiamo assistendo sempre più spesso a lunghi periodi estivi siccitosi.
Prodotti e materiale per i trattamenti
A marzo è ancora presto, in genere, per dover trattare contro malattie e insetti, però in una gestione biologica è doveroso pensare per tempo ad avere tutti i prodotti adatti alla prevenzione.
Adesso possiamo iniziare a procurarci, ad esempio, i prodotti corroboranti:
Bisogna pensare anche all’attrezzatura per distribuirli (pompe o atomizzatori).
Marzo è anche mese in cui predisporre le trappole contro gli insetti nocivi (trappole alimentari, cromotropiche, o nel caso di frutteti abbastanza grandi, le trappole a feromoni), e anche le reti antinsetto.
Api nel frutteto
Per una buona fecondazione dei fiori, e quindi per una buona produzione di frutta, la presenza di api e altri impollinatori è di basilare importanza.
Prima che le fioriture inizino, possiamo valutare di prendere accordi con qualche apicoltore per installare almeno un’arnia o due nel nostro spazio, assicurandogli la totale assenza di insetticidi aggressivi nella nostra gestione e avendo in cambio tanta buona frutta.
Imparare a potare per curare il frutteto
Per imparare le tecniche di potatura si può frequentare il corso online POTATURA FACILE con Pietro Isolan.
Abbiamo preparato un’anteprima del corso che può esservi utile.
Articolo di Sara Petrucci
Siete molto bravi come spiegare
Un articolo molto curato, ci sono delle accortezze che non conoscevo, grazie mille!
Si siete molto bravi.. Ma vorrei sapere x quanto riguarda ramato e solfo quando bisogna intervenire x evitare malattie?? Grazie
Bisogna trattare prima della ripresa vegetativa. L’ideale per la classica prevenzione al bruno è fare tre trattamenti: alla caduta delle foglie (novembre), subito dopo la potatura, appena prima della ripresa vegetativa.