Con ottobre si entra nel vivo dell’autunno: gli alberi iniziano ad ingiallire e gradualmente a perdere le foglie e la natura si prepara al lungo riposo invernale.

Nel frutteto ci sono ancora delle attività da fare, sebbene inizino a calare rispetto a quelle dei mesi estivi precedenti. Ad esempio è un mese adatto per piantare nuovi alberi e per occuparsi della semina del sovescio autunnale.

actinidia ottobre

Ci sono poi varie raccolte, dal kiwi alle olive. Vediamo quali sono i lavori principali del mese di ottobre nella cura delle piante da frutto e come eseguirli.

Semina del sovescio tra i filari

Ottobre è un buon periodo per realizzare la semina di un sovescio negli spazi tra i filari del frutteto. Col sovescio, rispetto all’inerbimento naturale permanente, che è un’altra valida opzione a fini ecologici, abbiamo la possibilità di scegliere quali essenze far crescere sul terreno, in base alle loro caratteristiche utili.

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Altra differenza tra le due pratiche risiede nel fatto che il sovescio poi a primavera verrà interrato, in modo che la biomassa funga da concime verde. Con il sovescio, oltre a mantenere il terreno coperto per tutto l’inverno come nel caso dell’inerbimento, si immagazzina molta acqua nel suolo durante la stagione autunno invernale. Questo vantaggio risulterà molto utile nei periodi siccitosi che potrebbero seguire.

Il sovescio non esclude necessariamente l’inerbimento, poiché è possibile seminare il primo durante questo mese, interrare le biomasse a primavera e in seguito lasciare che il suolo si ripopoli di erba spontanea.

La maggior parte delle essenze da sovescio da semina autunnale appartiene a tre famiglie botaniche:

  • Leguminose, come i trifogli, le vecce, la fava e i lupini: fissano l’azoto atmosferico grazie alla simbiosi radicale con i batteri specifici, e questo va a vantaggio della loro stessa crescita ma anche delle piante da frutto lì presenti.
  • Graminacee: loietto, avena, segale e altre sono piante che richiedono azoto per la loro crescita e in questo modo lo sottraggono alla lisciviazione, ovvero quel fenomeno per cui l’azoto, che è molto mobile nel terreno, scende facilmente negli strati profondi di terreno e si rende indisponibile per le piante. Le graminacee lo catturano e lo incorporano nei loro tessuti, per poi renderlo al suolo una volta interrate.
  • Brassicacee o crucifere, come il colza e la senape: tendono a colonizzare bene lo spazio e presentano un certo effetto biocida verso nematodi o altri parassiti.

Il sovescio ideale è un bel miscuglio che contenga essenze di tante specie e offra così un misto delle caratteristiche positive descritte sopra.

Per seminare un miscuglio di sovescio il terreno deve essere prima lavorato e affinato con un erpice o un motocoltivatore, nel caso in cui non sia tanto grande. Per la semina, si procede a spaglio, a mano o con uno spandiconcime.

Indicativamente per 1000 mq di frutteto servono circa 4-8 kg di sementi a seconda della composizione del miscuglio, ma è sempre bene seguire le indicazioni fornite dalla ditta sementiera da cui si fa l’acquisto.

Piantare nuove piante

Ad ottobre si possono iniziare a trapiantare nuove piantine, per espandere il frutteto o per sostituire le piante eventualmente seccate. Nel farlo, bisogna tenere conto delle distanze dalle altre piante e scegliere bene i punti nei quali scavare la buca.

Al momento della messa a dimora è bene avere a disposizione del buon ammendante organico da miscelare alla terra di scavo, come compost o letame, ma anche vermicompost e, in aggiunta, dei prodotti che contengono micorrize, speciali funghi che entrano in simbiosi con le radici, alle quali richiedono zuccheri dando in cambio uno stimolo alla crescita e una certa protezione dai patogeni presenti nel terreno.

Concimazioni

Se non lo avessimo fatto a settembre, a ottobre è necessario provvedere a concimare tutte le piante da frutto con i prodotti come quelli indicati sopra. La corretta nutrizione delle piante è una premessa indispensabile per una produzione generosa e di qualità e passa prima di tutto da nutrire il suolo con sostanza organica.

La raccolta delle olive

raccolto olive

Anche se l’olivo di solito trova spazio in un uliveto vero e proprio e più raramente fa parte di un frutteto misto, è sicuramente doveroso un cenno a questa pianta così rappresentativa della nostra agricoltura.

Ottobre per chi ha gli olivi è un mese sicuramente decisivo, perché avviene la raccolta e si portano le olive a frangere. Quale che sia il metodo di raccolta adottato, dal manuale totale, a quello agevolato o del tutto meccanizzato, è fondamentale non attendere oltre la maturazione a raccogliere e frangere, per non aumentare l’acidità dell’olio ed evitare che le olive si sciupino. A volte con la raccolta mediante gli attrezzi scuoti- branca possono crearsi delle ferite, che potrebbero favorire poi l’ingresso di patogeni come la rogna. Conviene fare quindi un trattamento preventivo con un prodotto a base di propoli.

Altre raccolte di ottobre

A ottobre il frutteto regala vari frutti, dalle ultime mele, pere e uva, fino a kiwi e melograni. Tra gli agrumi, si raccolgono limoni e i primissimi mandarini.

Raccolta delle ultime mele e pere

Alcune varietà di mele maturano nel mese di ottobre, come la Goldrush, che è simile alla Golden ma presenta delle lentiggini, e la Bella di Boskoop, una varietà più comune nel nord Europa e color verde rosato.

Entrambe sono resistenti alle malattie, adatte quindi alla coltivazione biologica e sono caratterizzate anche da sapori gradevoli e conservabilità.

Quanto alle pere, ad ottobre assistiamo alla maturazione di varietà come la Passacrassana e la Decana d’Inverno, entrambe dalla forma un po’ tozza.

Raccolta dei kiwi

I primi kiwi si raccolgono ad ottobre, e come sempre conviene realizzare prima qualche assaggio e valutare il momento adatto per lo stacco dalla pianta dell’actinidia.

Agrumi

Ad ottobre si raccolgono i limoni della prima fioritura dell’anno, considerando che il limone è rifiorente e fiorisce 3 volte all’anno; si raccolgono inoltre i primi mandarini, per esempio i satsuma miagawa, molto comuni in Giappone e noti da noi solo da una decina di anni. A differenza dei mandarini comuni e delle clementine, questi frutti sono maturi all’interno quando la loro buccia è ancora verde.

Durante questo periodo le piante di agrumi potrebbero avere ancora segni di minatrice serpentina, afidi vari, cocciniglie e aleurodidi, quindi il momento dello stacco dei frutti è un’ottima occasione per controllare le piante e vedere se fare un altro trattamento con il sapone, che pulisce da melata di questi insetti e li elimina in parte.

Raccolta dei melograni

Ottobre è anche mese di raccolta dei melograni, altro tipico frutto autunnale. Non è sempre scontato capire la giusta maturazione, ma quando si impara a conoscere la propria pianta diventa semplice farlo.

Raccolta dei lamponi rifiorenti

Durante questo mese si raccolgono anche i lamponi rifiorenti, che danno una produzione estiva e una proprio in questo periodo, sulla parte terminale dei tralci.

Dopo la raccolta si noterà che questa porzione di tralci disseccherà e bisognerà quindi eliminarla tramite potatura, mentre tutta la parte sottostante produrrà nel prossimo giugno. La raccolta può anche essere l’occasione per la distribuzione di concime organico alla base dei filari di lamponi e per valutare se introdurre o rabboccare la pacciamatura.

Articolo di Sara Petrucci

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