L’actinidia è la pianta del kiwi, si tratta di una coltura piuttosto particolare rispetto ad altri fruttiferi, perché ha un portamento lianiforme e come tutti i rampicanti necessita di sostegni su cui arrampicarsi.
Nel coltivare kiwi è molto importante fare regolarmente una corretta potatura, anche perché l’acitinidia è piuttosto esuberante dal punto di vista vegetativo, per cui bisogna contenerla e riequilibrarla con i giusti tagli.
La potatura dell’actinidia deve tenere conto che si tratta di un rampicante, cosa che comporta una serie di differenze rispetto al lavoro da fare nei classici alberi da frutto, ad esempio nella potatura del melo.
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Quando potare il kiwi
La pianta di actinidia si pota due volte all’anno:
- In inverno si pota il secco, con la potatura di produzione vera e propria. Si approfitta del riposo vegetativo e l’ideale è intervenire a fine inverno, in modo da non esporre troppo i tagli alle gelate. Per questo il momento migliore per la potatura è febbraio, a seconda della zona climatica si può anticipare il lavoro verso il mese di gennaio o posticipare a inizio marzo.
- In estate si attua la potatura verde, che ha come operazione importante il diradamento dei bottoni floreali, per cui si effettua al presentarsi di questi, durante la stagione estiva.
Entrambi i momenti rivestono particolare importanza, per cui è bene ricordarsi e non trascurare la potatura verde per la pianta di kiwi.
Bisogna ricordare che la pianta di kiwi è una specie dioica, di cui esistono individui maschili che producono polline e individui femminili che porteranno i frutti. Al momento dell’impianto metteremo quindi almeno un maschio ogni 6-7 femmine, per assicurare la fruttificazione, e poteremo in modo diverso gli individui appartenenti ai due generi.
La potatura di allevamento a doppia pergola
La forma di allevamento da dare alle piante di kiwi deve essere pensata fin dal momento dell’impianto. La scelta più comune per questa specie è la doppia pergola, in cui c’è un fusto principale alto circa 2 metri che prosegue poi in due diramazioni orizzontali (cordoni permanenti) da cui partono tutte le branche fruttifere.
Per allestire questa struttura servono pali metallici o di legno purché robusti, distanti circa 5-6 metri l’uno dall’altro sulla singola fila di piante. Su ogni palo, all’altezza di circa 2 metri da terra viene fissata una traversa sulla quale vengono collocati 5 fili metallici. Il filo centrale, più spesso (un tondino in acciaio di almeno 0,5 cm di spessore), sostiene i due cordoni permanenti, mentre i 4 fili laterali, due a destra e due a sinistra fissati in modo equidistante sulla traversa, sostengono i tralci produttivi del rampicante, che si sviluppano dai cordoni permanenti da entrambe le parti.
L’aspetto dello scheletro della pianta così organizzata visto dall’alto ricorda un doppio pettine, ma i tralci produttivi ricadono verso il basso curvando.
Per arrivare ad avere questa forma la pianta deve essere condotta di anno in anno fin dall’impianto con opportuni interventi di potatura di allevamento, nell’actinidia si considerano 4 anni di potatura d’allevamento.
- All’impianto si taglia l’astone a circa 50-60 cm da terra, e gli si affianca un tutore.
- L’anno successivo si sceglierà il più vigoroso tra i rami che nel frattempo si saranno sviluppati e lo si taglierà a 50 cm da terra, dopo aver eliminato gli altri.
- Da questo germoglio poi si sceglieranno due germogli tra quelli sviluppatisi in prossimità della cimatura, questi saranno destinati a formare i cordoni permanenti.
- Legheremo quindi questi germogli al filo centrale della struttura in direzioni opposte. Man mano che cresceranno questi dovranno essere legati ancora al filo, finché non verranno cimati una volta raggiunta la lunghezza stabilita. La lunghezza dei cordoni permanenti della nostra doppia pergola deve essere basata sulla distanza tra ogni singola pianta di kiwi sulla fila.
- Nel tempo sui cordoni permanenti si svilupperanno i germogli, che diverranno poi i tralci produttivi su cui raccoglieremo i frutti. I germogli che invece si sviluppano sul fusto principale vanno tagliati tutti alla base, perché crescerebbero rapidamente togliendo energia ai cordoni permanenti.
Una variante di questa struttura a doppia pergola è quella a singolo cordone permanente, per cui ogni pianta ne ha uno solo in un’unica direzione, lungo fino a 3 metri circa.
La potatura di produzione dell’actinidia
Abbiamo già anticipato che la potatura nell’actinidia si divide in due momenti ben distinti: potatura secca e potatura verde
Potatura secca
Con la potatura invernale si diradano i tralci produttivi in modo che restino distanti circa 30-40 cm gli uni dagli altri. Quelli rimasti devono essere legati ai fili in modo che rimangano paralleli tra di loro.
Potatura verde
Sul verde un intervento importante è il diradamento dei bottoni fiorali, che consiste nel togliere quelli in eccesso e quelli appiattiti, perché originerebbero kiwi deformi. Quando si nota un gruppo di 3 bottoni fiorali bisogna eliminare i due laterali per migliorare la pezzatura del kiwi centrale, che si originerà dal fiore rimasto. Il diradamento nell’agricoltura biologica è praticamente solo manuale.
Come potare l’actinidia
L’actinidia è un rampicante, ma la sua potatura è differente dalla potatura della vite, ad esempio nella pianta di actinidia in genere non si deve speronare.
Ecco alcune importanti linee guida per potare correttamente la pianta di kiwi:
- Attenzione ai cordoni. Nell’actinidia allevata a doppia pergoletta i cordoni permanenti, quali prolungamenti in orizzontale del fusto, devono essere sempre mantenuti, e i tralci produttivi devono partire da questi.
- Rinnovare i tralci. Con la potatura secca bisogna rinnovare il più possibile i tralci produttivi, scegliendo quelli da lasciare e cimandoli a 15-20 gemme.
- Sfoltire. I tralci che forniscono le migliori produzioni sono quelli meglio esposti al sole, quindi bisogna evitare che si creino zone di affastellamento di rami.
- Tagli puliti. I tagli devono essere netti, non sfibrati, anche perché l’actinidia non ha una grande attitudine a cicatrizzare. I tagli devono essere sopra le gemme e inclinati nella direzione delle gemme stesse.
- Potatura equilibrata. Ricordiamo infine di non esagerare coi tagli, anche se si tratta di una specie da potare molto, per evitare grandi reazioni di ricaccio vegetativo.
Un’accortezza che vale per tutte le specie, e quindi anche per l’actinidia, è quella di curare la pulizia degli attrezzi da taglio, che devono essere anche disinfettati nel caso in cui alcuni esemplari abbiano mostrato sintomi di cancro batterico o di altre patologie. Nella potatura di una pianta a pergola come l’actinidia può essere utile un troncarami elettrico con manici abbastanza lunghi da poter lavorare senza alzare le braccia sopra le spalle.
Potatura delle piante maschili di actinidia
Le piante maschili devono essere potate in modo più leggero rispetto a quelle femminili, indicativamente del 30-40% in meno.
Video di potatura actinidia
Pietro Isolan ci mostra come potare l’actinidia in un singolo video, dove ci mostra la potatura di actinidia femmina e actinidia maschio. Il video ci mostra le gemme e i tipi di ramo della pianta di kiwi e come intervenire.
Impareremo a distinguere gli spur, i rami determinati, i rami indeterminati.
Articolo di Sara Petrucci
Questa estate per la secca mi si sono seccate le 3 piante di Kiwi messe l’anno prima, pensi che possano ricacciare dalle radici o dovrò oramai estirparle?
Ciao Thomas, visto che le piante mi pare di capire fossero giovani potrebbero essere completamente morte, anche se l’actinidia è una pianta vigorosa e in natura non si può mai dire.
Speriamo bene, anche se dopo tutta la pioggia di questo periodo non ho visto accenni di ricacci…
Ho un kiwi di 4anni ha rametti corti con molti ochhi li devo togliere o accorciarli ,lasciando 2-3occhi
Ciao Enzo, senza vedere la pianta sarebbe superficiale dire qualcosa. Ti consiglio di iscriverti al gruppo Facebook di Orto Da Coltivare (se non lo hai già fatto) e di postare lì tre o quattro foto della tua pianta di kiwi, chiedendo consiglio. Riceverai sicuramente molti pareri.