Con la potatura andiamo a tagliare dei rami e questa è un’operazione delicata. La pianta è viva e ogni taglio rappresenta una ferita.
Potando correttamente aiutiamo la pianta, ma se i tagli vengono eseguiti malamente portano danni gravi, arrivando a far seccare rami oppure portando patologie come la gommosi.
Scopriamo come effettuare un taglio di potatura fatto bene: il punto in cui tagliare, la scelta dell’attrezzo e qualche accorgimento semplice per salvaguardare la salute delle nostre piante da frutto.
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Come deve essere il taglio
Tagliare nel modo sbagliato è uno dei principali errori da non fare durante una potatura. Un buon taglio deve essere:
- Netto. Il taglio di potatura deve essere netto: è molto importante tagliare in modo preciso, senza sfibrare la corteccia inutilmente o provare spaccature. Per questo motivo è fondamentale avere attrezzi da potatura performanti.
- Leggermente inclinato. Quando tagliamo è bene avere l’accortezza di non lasciare una superficie piatta dove può soffermarsi l’acqua a ristagnare, il taglio deve avere un’inclinazione che lasci sgrondare le gocce. L’inclinazione idealmente è meglio sia rivolta verso l’esterno (che non scoli sul dorso della branca).
- Al colletto di corteccia. Tagliare nel punto giusto è fondamentale. Andiamo ad approfondire qui di seguito.
Il colletto di corteccia
Il colletto di corteccia (detto anche corona) è il punto in cui il ramo secondario parte dal ramo principale, lo riconosciamo perché possiamo facilmente notare delle rughe.
In questo brevissimo video possiamo vedere bene il punto di taglio migliore.
La pianta è in grado di rimarginare rapidamente le ferite che avvengono appena sopra al colletto di corteccia, per questo i tagli vanno fatti in quel punto.
Identifichiamo il corrugamento e tagliamo appena sopra, rispettando il colletto di corteccia. Ricordiamoci che la “corona” con le rughe deve essere lasciata.
Evitiamo di tagliare troppo basso, rasente al ramo principale, dove si lascia una ferita più ampia che fatica a rimarginare.
Da evitare anche di lasciare moncone di ramo (sperone): è un taglio sbagliato può portare a seccare il pezzettino di ramo rimasto, oppure può stimolare la produzione di legno non desiderato (si taglia per eliminare, e invece si finisce per stimolare l’attivazione di gemme a legno).
Anche tagliando polloni e succhioni è importante rispettare il colletto di corteccia.
Nella potatura dell’olivo si lascia qualche millimetro in più dal colletto, si tratta di “legno di rispetto”, perché la pianta tende a creare un cono di disseccamento. Questo è ancora più evidente nella potatura della vite.
Scelta dell’attrezzo
Per fare un buon taglio bisogna impiegare l’attrezzo giusto.
In linea generale servono buone lame. Non conviene risparmiare sugli attrezzi da potatura, perché possono farne le spese le piante. Meglio usare attrezzi professionali e mantenerli affilati (si veda la guida su come affilare le forbici da pota).
- Le forbici da potatura sono lo strumento più indicato per rami di piccolo diametro, fino a 20 mm circa. Una buona scelta sono forbici a doppio taglio (ad esempio queste).
- Su spessori maggiori possiamo impiegare un troncarami, a seconda del modello può tagliare fino a 35-40 mm.
- Per tagli superiori si impiega il segaccio o la motosega da potatura.
Come fare tagli di grosse dimensioni
Quando ci troviamo a fare un taglio di un ramo un po’ grandicello (diciamo con diametro dai 5 cm in poi, che si esegue con un seghetto) occorre una maggior attenzione, perché il peso del ramo può portarlo a rompersi prima di aver finito il taglio, con una “scosciatura“. La scosciatura è una rottura scomposta, in cui si spacca la corteccia lasciando una ferita ampia e difficile da rimarginare.
Per evitare di scosciare facciamo prima un taglio di alleggerimento: tagliamo il ramo più in alto del punto di taglio definitivo. Così togliamo peso e sarà facile poi fare il taglio vero e proprio.
Per tagliare un ramo di buon diametro inoltre si procede in due fasi: prima si taglia sotto, senza arrivare a metà del diametro del ramo, poi si taglia da sopra completando il lavoro e arrivando al taglio definitivo. Se necessario possiamo rifinire per sistemare e lasciare la corretta inclinazione al taglio.
Come fare il taglio di ritorno
Il taglio di ritorno è un taglio molto importante e frequente nella potatura. Significa ritornare su un ramo per accorciare la branca che vogliamo contenere. Nel taglio di ritorno si cerca di seguire il profilo della branca, in modo che cicatrizzi perfettamente.
Idealmente il ramo su cui puntiamo dovrebbe essere di spessore compreso tra 1/3 e 2/3 del ramo principale su cui interveniamo. Non è corretto scegliere rami troppo piccoli e neppure di spessore uguale.
Possiamo approfondire nell’articolo specifico sul taglio di ritorno.
Preservare la salute della pianta
Il taglio è una ferita, in quanto tale può essere via d’accesso per agenti patogeni che potrebbero poi compromettere la salute della pianta.
Ci sono alcune precauzioni importanti da seguire:
- Potare nel periodo giusto. Quando la pianta è in grado di cicatrizzare meglio e il clima è adatto. Spesso un buon periodo è la fine dell’inverno (febbraio) ma consiglio di approfondire leggendo l’articolo sul periodo di potatura.
- Attenzione al meteo. Meglio evitare le potature in corrispondenza di piogge o momenti troppo umidi.
- Disinfettare gli attrezzi da potatura. Le forbici possono essere un vettore di patogeni, disinfettare le lame è semplice (possiamo usare uno spruzzino riempito con 70% alcool e 30% acqua).
- Disinfettare i tagli grossi. Possiamo prenderci cura dei tagli con mastice o propoli. Su questo tema consiglio di leggere l’articolo dedicato alla disinfezione dei tagli.
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Articolo di Matteo Cereda
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