I cavoli sono una coltivazione soggetta agli attacchi di vari parassiti, come cavolaia e altica. Accanto a questi insetti troviamo anche la cimice rossa e nera, chiamata in questo modo per il suo colore e ben riconoscibile pertanto dalle altre cimici.

La sua presenza è facilmente individuabile a partire dalle coltivazioni primaverili di cavoli, dove si possono trovare tanti individui su ogni singola pianta, responsabili di quelle tacche giallastre sulle foglie e in casi gravi di disseccamenti. L’attività di queste cimici prosegue fino all’autunno, quando le troviamo a settembre sulle giovani piantine di cavolo, dove possono fare danni notevoli.

cimice dei cavoli

Sarebbe un vero peccato veder rovinare la coltivazione di cavoli a causa di questo insetto, pertanto bisogna pensare per tempo a qualche buon rimedio ecosostenibile. Scopriamo come difendere l’orto dalla cimice rosso nera.

Come difendere l’orto

In un orto biologico abbiamo diverse pratiche e interventi per difendere i cavoli dalle cimici, in sintesi:

libro agenda orto
  • Rotazione colturale (per prevenire)
  • Non lasciare in campo i residui delle colture esaurite (per prevenire)
  • Eliminazione manuale (su piccola scala molto utile)
  • Decotto di aglio (repellente)
  • Azadiractina o piretro (insetticidi biologici, da usare con cautela).

Qui di seguito andiamo ad approfondire le caratteristiche dell’insetto, i danni che provoca e a spiegare meglio le varie strategie di lotta alle cimici dei cavoli.

L’insetto: descrizione e ciclo biologico

cimice rossa nera

La cimice rossa e nera (Eurydema ventrale), è un insetto che fa parte dell’Ordine dei Rincoti, famiglia dei Pentatomidi. Compie due generazioni all’anno.

Differisce sensibilmente nell’aspetto rispetto alle altre cimici che attaccano l’orto (cimice verde e cimice asiatica), condivide i colori della coccinella, anche se non assomiglia per niente all’insetto amico capita che qualche inesperto si confonda.

L’adulto ha un corpo di forma ovaleggiante ed appiattito come quello di altri tipi di cimice, è rosso con macchie nere dalla forma regolare, misura quasi 1 centimetro e ha due antenne sulla testa.

Danni delle cimici dei cavoli

La cimice rossa e nera colpisce praticamente tutti i tipi di cavolo, con rare eccezioni

Gli attacchi di questo insetto iniziano a partire dalla primavera: gli adulti che escono dai rifugi invernali, poi si riproducono deponendo le loro uova sulle piante ospiti e dando vita a nuovi individui che diventano adulti nel mese di giugno, i quali sono responsabili delle infestazioni che arrivano fino all’inizio dell’autunno, quando attaccano le piante di cavolo dell’orto invernale.

Gli adulti e le forme giovanili della cimice rossa e nera pungono le foglie dei cavoli e di altre crucifere, come rapa e colza, per succhiarne la linfa, causando la comparsa di macchie necrotiche di colore giallo-biancastro, che possono essere anche molto numerose e portare a diffusi disseccamenti.

L’insetto colpisce anche le silique, ovvero i frutticini che si formano dalle piante lasciate fiorire, e questo tipo di danno è riscontrato soprattutto nel caso in cui si intende riprodurre in proprio la semente dei cavoli. Sulle piante già sviluppate il danno può considerarsi tutto sommato limitato, soprattutto su quelle la cui parte edule è il fiore (broccolo, cavolfiore) ma quelle coltivate per le foglie possono subire danni notevoli.

Il danno maggiore comunque è a carico delle piantine appena trapiantate, che non riescono a reggere forti attacchi dell’insetto, soprattutto se va a colpire il germoglio centrale, ovvero il cuore vegetativo. Per questo il periodo in cui prestare maggior attenzione è in genere fine estate, tra agosto e settembre.

Prevenire la cimice rossa e nera

Per prevenire e ridurre il più possibile i danni di questo insetto, bisogna innanzitutto organizzare un buon piano di rotazioni nell’orto, con cui alternare i vari cavoli con specie appartenenti ad altre famiglie botaniche, che non ne vengono colpite.

Inoltre, l’eliminazione dei residui colturali può aiutare molto nel ridurre la popolazione svernante, che resta nel suolo o anche tra le foglie e steli secchi rimasti a terra. Sebbene tutto questo materiale sia un’ottima fonte di sostanza organica per il suolo, è molto meglio portarla nel cumulo del compost, una volta raccolte tutte le parti eduli dei cavoli.

Il decotto di aglio ad effetto repellente

Per quanto si adottino delle misure preventive per limitare i danni di questo insetto fastidioso, bisogna comunque mettere in conto che è difficile evitare del tutto la sua presenza. Potrebbe risultare necessario intervenire con qualche trattamento, a meno che gli attacchi non riguardino solo qualche pianta isolata, per cui può anche essere sufficiente l’eliminazione manuale delle cimici presenti, se realizzata con costanza.

Per ottenere un discreto effetto repellente possiamo intanto provare con varie irrorazioni di decotto di aglio, che avendo un odore forte allontana molti parassiti come questo.

Per prepararlo servono circa 300 grammi di teste di aglio triturate, da bollire in 10 litri di acqua, lasciar freddare, filtrare accuratamente e infin spruzzare sulle piante di cavolo nelle ore fresche della giornata. Il preparato risulta anche abbastanza efficace nel prevenire le malattie fungine, e può essere potenziato con l’aggiunta di 100-200 grammi di cipolla.

Bioinsetticidi

Tra i prodotti ammessi in agricoltura biologica ci sono quelli contenenti l’Azadiractina, il principio attivo estratto dall’olio di semi di neem, e il piretro.

In realtà per chi deve rispettare la normativa del biologico questi formulati non sono registrati contro le cimici, ma il neem è consentito contro altri parassiti dei cavoli, ovvero gli afidi e le nottue.  Possiamo quindi fare un trattamento generico con l’azadiractina contro questi ultimi due tipi di parassiti dei cavoli, e aspettarci un effetto anche verso la cimice.

Lo stesso dicasi per i prodotti contenenti piretro naturale, per alcuni dei quali si legge la registrazione contro la cavolaia. Nel caso di necessità di trattamenti contro questo lepidottero, si può parallelamente ottenere un effetto contro la cimice rossa e nera.

Si tratta di prodotti biodegradabili e non inquinanti, ma da utilizzare rispettando sempre dosi e modalità descritte in etichetta. Il piretro in particolare potrebbe avere effetti nocivi sulle api, e deve quindi essere usato con attenzione.

L’efficacia dei trattamenti si ottiene agendo con tempestività, coprendo bene tutta la parte aerea della pianta e puntando a debellare le forme giovanili dell’insetto, perché gli adulti delle cimici, avendo un tegumento più robusto, restano facilmente indenni. Di conseguenza bisogna mettere in conto di intervenire più volte durante il ciclo delle piante.

Articolo di Sara Petrucci, illustrazioni di Marina Fusari.

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