cocciniglia mezzo grano di pepe su olivoLa cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae) è un insetto fitofago dell’olivo e degli agrumi, presente in tutte le zone olivicole italiane. Seppur temuta dagli olivicoltori, raramente riesce a causare ingenti danni alle produzioni.

Le infestazioni più gravi, come dimostrato dalle ultime annate, si hanno solo nelle regioni olivicole che presentano le condizioni climatiche ed ambientali favorevoli allo sviluppo del parassita, questa cocciniglia ama il caldo e colpisce soprattutto al sud o in coltura protetta. Oltre all’olivo la possiamo trovare su altre piante del frutteto, in particolare sugli agrumi, quali limone e arancio.

Può essere utile conoscere bene le caratteristiche di questo piccolo insetto per evitare problemi dovuti alla sua presenza. Ci sono diversi rimedi naturali e consentiti in agricoltura biologica, con cui si possono limitare i danni di questa cocciniglia.

Riconoscere la cocciniglia

Si tratta di un coccide, con femmina matura che assume una colorazione da giallo a nera, con corpo ovale. Il nome di “mezzo grano di pepe” è ovviamente dovuto all’aspetto (per cui forma e colore), che lo contraddistingue anche dalle altre specie di cocciniglia. Il suo nome scientifico è Saissetia oleae, e ci ricorda che è un parassita dell’uliveto.

La femmina presenta sul dorso una carena a doppia croce di Lorena. Le neanidi hanno una colorazione giallastra. La femmina è fissa, mentre le neanidi ai tre diversi stadi di sviluppo sono mobili. La presenza del maschio è molto rara.

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Si tratta di una specie polifaga, che attacca numerose specie spontanee e coltivate oltre l’olivo e che è in grado di compiere 1 o 2 generazioni l’anno, in regioni dove le condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli al suo sviluppo. La riproduzione avviene per partenogenesi, con la deposizione di un numero variabile di uova, ma comunque molto elevato. Lai schiusura avviene tra giugno e settembre. Poiché l’ovodeposizione si compie in un periodo di tre mesi, in genere sulle piante di ulivo troviamo contemporaneamente presenti le neanidi nei tre diversi stadi di sviluppo e la femmina. Questa informazione non è una pura nozione teorica: assume un valore estremamente importante nella lotta all’insetto.

A volte le formiche entrano in relazione con le cocciniglie, come fanno con gli afidi, stimolandole a produrre e spostandole per ricavare la dolce melata che esse secernono.

Danni portati dall’insetto

La cocciniglia si insedia su foglie e rami principalmente, ma si può rilevarne la presenza anche sul tronco degli ulivi e degli agrumi. I danni sono provocati dalla sottrazione della linfa, con cui indebolisce la pianta (danno diretto), ma anche dall’inoculazione della saliva nei vasi delle piante di olivo e agrumeto, che può trasmettere malattie, e dalla produzione di melata.

Molto frequentemente si verificano filloptosi, diminuzione della fruttificazione, formazione di germogli atrofici e riduzione del numero di fiori.

Quando la densità di popolazione della cocciniglia è elevata, la produzione eccessiva di melata zuccherina costituisce un substrato per la proliferazione di fumaggine, un complesso di funghi che si presenta come un rivestimento nerastro. La fumaggine nei casi più gravi può ricoprire l’olivo interamente, ostacolando pesantemente la traspirazione e la fotosintesi. Con la sottrazione di superficie fotosintetizzante, a poco a poco, la pianta perde vigore e la sua capacità produttiva. Ciò provoca sensibili cali di produzione.

Difesa biologica

Le alte temperature estive e le basse temperature invernali contribuiscono a diminuire naturalmente la densità di popolazione della cocciniglia mezzo grano di pepe, possiamo tenere conto di questo per evitare lo sforzo di difesa in periodi in cui l’infestazione diminuirebbe da sola.

Vediamo invece come possiamo intervenire quando è il caso di farlo, sia in termini di prevenzione che di difesa vera e propria, volta a eliminare il parassita.

Prevenire la cocciniglia

In agricoltura biologica contro gli insetti del frutteto in generale è bene ricordare che la difesa preventiva è molto efficace, questo vale in particolare nel caso della cocciniglia.

A questo proposito è utile effettuare delle potature tali da consentire un corretto arieggiamento della chioma. Laddove si noti la presenza di popolazioni di cocciniglie, è opportuno asportare meccanicamente i rami.

Come precedentemente accennato, le uova e le larve della cocciniglia sono sensibili alle alte temperature ed al clima secco. Effettuando delle potature equilibrate con regolarità si crea sulle piante di olivo o agrume un microclima sfavorevole allo sviluppo dell’insetto.

Nel caso di oliveto o agrumeto irriguo, è opportuno effettuare un uso limitato, corretto e razionale dell’acqua di irrigazione. Questo accorgimento renderà le piante di olivo meno soggette all’attacco della Saissetia oleae.

Trattamenti insetticidi

Contro le femmine di cocciniglia mezzo grano di pepe gli insetticidi spesso non sono efficaci, per la presenza dello scudetto, che le protegge. I vari prodotti naturali che agiscono per contatto, dall’olio di neem al piretro hanno quindi effetto molto limitato.

In piccola scala possiamo invece aiutarci con il sapone di Marsiglia o sapone molle di potassio, utile a contrastare l’insetto ma meno adatto a grandi estensioni, perché richiede costanza e più passaggi.

Altro rimedio molto utile è l’olio bianco, che come per il sapone molle agisce soffocando l’insetto e non tramite tossine, oppure l’olio di soia, che ha funzione analoga ma viene ricavato da materia vegetale (semi di soia).

rimedio naturale contro la cocciniglia

L’imenottero Metaphycus bartletti

In agricoltura biologica un metodo molto efficace consiste nell’utilizzo di parassitoidi e predatori naturali, sono sistemi non alla portata del coltivatore amatoriale ma utilissimi in un’ottica di frutteto professionale. Per questo tipo di difesa, è consuetudine utilizzare l’imenottero calcidoideo Metaphycus bartletti, che è un nemico naturale della cocciniglia. Questo insetto depone le uova all’interno del corpo della Saissetia oleae, da cui si sviluppano le larve che portano l’insetto ospite alla morte. Al termine dello sviluppo, le larve praticano un foro di uscita sullo scudetto della cocciniglia e fuoriescono.

Questo insetto utile è in grado di deporre le uova solo nel corpo delle larve di terzo stadio e talvolta in quello delle giovani femmine. L’immissione del parrassitoide nell’oliveto viene fatta in primavera. Prima dell’introduzione dell’imenottero è bene aspettare che la potatura dell’uliveto sia terminata, in quanto con la potatura si verifica l’eliminazione delle cocciniglie parassitizzate e quindi si tolgono dall’ambiente potenziali insetti amici.

Inoltre è bene considerare anche il numero totale di piante presente nell’uliveto e il numero di piante infestate dal parassita, per valutare la convenienza economica tra costo del trattamento e danno economico dovuto a perdita di produzione. Solo così si può attuare una lotta biologica realmente vantaggiosa.

Bibliografia e riferimenti utili sulla cocciniglia

Per approfondire l’argomento della cocciniglia potete leggere sul sito dell’Arsia Toscana, dove trovate anche un minuto di video che vi mostra bene il parassita.

Su Orto Da Coltivare invece potreste essere interessati a scoprire di più sugli insetti che attaccano l’olivo, tra i peggiori troviamo la mosca olearia e la tignola dell’olivo, ma anche sui problemi legati alle malattie. Tutte le guide di OdC sono relative alla coltivazione biologica, quindi i possibili rimedi si basano sempre su insetticidi naturali e altri metodi ecologici.

In generale sul frutteto biologico vi consiglio il manuale di Francesco Beldì edito da Terra Nuova, che è un punto di riferimento molto utile e completo. Altra risorsa cartacea importante da citare in bibliografia è il Manuale di agricoltura di Stefano Amicabile.

Articolo di Grazia Ceglia

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