Si chiama chamaepsila rosae o anche psilla, ma è meglio conosciuta come mosca della carota, nome che ci fa subito capire qual’è l’ortaggio che viene attaccato prevalentemente da questo insetto.

Questo dittero ha la spiacevole abitudine di andare a mettere le uova nella radice della carota, le larve rovinano poi completamente l’ortaggio. La sua diffusione e il tipo di attacco rendono questa psilla uno dei peggiori tra gli insetti nemici della carota.

chamaepsila rosae, la mosca della carota

In un orto biologico abbiamo diverse possibili metodiche per allontanare e contrastare questo parassita.

Come agisce questo insetto

La mosca della carota depone le uova nel terreno, vicine alla base della pianta. I principali responsabili dei danni all’orto sono le sue larve, che attaccano la pianta a partire dalla radice fittonante, quindi nel caso della carota colpiscono direttamente la verdura. Mangiano le carote quando ancora stanno nel terreno creando dei piccoli tunnel interni che favoriscono poi l’ingresso dell’umidità e ne provocano inevitabilmente il marciume.

Oltre alle carote la chamaepsila può aggredire altre piante ombrellifere, come la pastinaca e il finocchio.

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Riconoscere la mosca della carota

Questo moschino è della famiglia dei ditteri, arriva al massimo a mezzo centimetro di lunghezza ed è di colore nero, la larva è poco più lunga e gialla, le uova invece sono minuscole e si trovano a grappoli. Non è semplice rendersi conto dell’attacco perché le larve agiscono direttamente sulle radici, dall’esterno si osserva la pianta crescere a stento e nei casi peggiori deperire.

Come quasi tutti gli insetti questa mosca si riproduce rapidamente: le  uova di chamaepsila si schiudono in meno di dieci giorni, l’insetto in genere ha due generazioni all’anno, in alcuni casi tre. La prima generazione depone le uova a inizio primavera, la seconda in estate. Le larve nate nel mese di luglio e agosto sono le più nocive per le coltivazioni.

gallerie scavate nella carota dalle larve

I danni provocati dalla chamaepsila rosae.

Difendersi dalla mosca della carota con metodi naturali

Uccidere la mosca della carota è molto difficile, si potrebbe usare il piretro sul dittero adulto ma è quasi impossibile sterminarli tutti visto che l’insetticida agisce per contatto. Anche colpire le larve è problematico perché non escono mai allo scoperto: le uova si schiudono nel terreno e loro iniziano direttamente a scavare nella radice. Nell’agricoltura biologica professionale si possono usare dei nematodi che colpiscono questo insetto, si tratta di un metodo di lotta biologica che non conviene applicare in piccola scala su un orto domestico.

Il sistema migliore per evitare i danni di questa mosca è prevenire dissuadendo con repellenti. Il sistema più diffuso ed efficace è la consociazione tra la carota e la cipolla. Piantando carote e cipolle a file alternate si evita l’arrivo della psilla perché la pianta di cipolla è sgradita all’insetto, il bello è che contemporaneamente si scaccia anche la mosca della cipolla, visto che questa non ama invece la carota: una sinergia naturale da provare assolutamente. Perché la consociazione sia efficace al massimo per le carote bisogna seminare o trapiantare le cipolle con una settimana di anticipo. Si possono usare in modo analogo anche il porro e lo scalogno.

Altri metodi naturali per evitare la mosca della carota sono trattamenti con macerato di tanaceto e aglio, essenze sgradite a questo dittero.

Se si riscontrano danni alla coltivazione di carote bisogna evitare di coltivare carote nello stesso appezzamento per almeno tre anni, senza questa rotazione colturale si rischia di ritrovarsi con lo stesso problema.

Articolo di Matteo Cereda

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