Ortaggi di coltivazione apparentemente semplice, gli spinaci si seminano direttamente nell’orto durante i periodi freschi di inizio primavera oppure di fine estate-inizio autunno. Se seminati con parsimonia, o opportunamente diradati dopo la semina, offrono produzioni generose perché le piante riescono ad espandere le foglie in tutto il loro potenziale, mentre se sono troppo fitti tendono a filare un po’ e a restare piccoli.
Gli spinaci hanno esigenze idriche elevate e non tollerano la siccità, soprattutto se unita al caldo, che li fa andare in anticipo in fioritura. Con qualche piccola accortezza è possibile realizzare produzioni abbondanti: per esempio, grazie a tunnel o teli di tessuto non tessuto, la stagione di raccolta può essere prolungata in autunno e anticipata in primavera.
Però come gli altri ortaggi anche gli spinaci possono essere colpiti da malattie e da parassiti animali, che conviene imparare a riconoscere. Nella coltivazione biologica si lavora soprattutto di prevenzione mediante l’applicazione di buoni criteri di rotazioni colturali, irrigazioni corrette e concimazioni moderate, per poi intervenire al bisogno con qualche prodotto a basso impatto ambientale.
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Uso dei corroboranti
Prima di chiedersi quali insetti minacciano gli spinaci e quali insetticidi si possono utilizzare, è utile imparare a conoscere i corroboranti, perché si tratta di prodotti molto ecosostenibili, tutti derivanti da sostanze naturali, e che hanno la funzione di potenziare le difese naturali delle piante, rendendole più resistenti a molti tipi di avversità, tra cui gli insetti dannosi. Bisogna anche sottolineare che, se nell’orto privato possiamo utilizzare molti bioinsetticidi per hobbisti presenti in commercio, per le coltivazioni professionali invece si possono utilizzare solo i prodotti registrati per ciascuna coltura e per determinate avversità, e non sempre nella difesa biologica abbiamo qualcosa a disposizione.
I corroboranti allora rivestono un grande ruolo di prevenzione e possono ridurre moltissimo la necessità di trattamenti veri e propri.
Tra i corroboranti più noti citiamo le farine di roccia, la lecitina, la propoli, il gel di silice, il distillato di legno, ma ve ne sono molti altri ancora. Vanno diluiti in acqua e usati regolarmente per trattamenti sulle colture, e non essendo prodotti fitosanitari non è richiesto il possesso del patentino per l’acquisto e l’uso.
Vediamo adesso quali sono i principali insetti e parassiti che minacciano la coltura degli spinaci e come potervi far fronte in modo ecologico.
Mosca dello spinacio
Si tratta di un insetto dell’ordine dei ditteri, che allo stadio di larva scava delle sottilissime gallerie (mine) nel parenchima fogliare dello spinacio. L’insetto compie 3 generazioni all’anno e sverna nel terreno come pupa a qualche centimetro di profondità. Per evitare danni significativi da parte della mosca dello spinacio è importante quindi praticare le rotazioni colturali, in modo che si interrompa il ciclo biologico dell’insetto, rendendogli la vita più difficile. Non dobbiamo fargli trovare gli spinaci nello stesso posto nella primavera successiva ma dobbiamo spostarli regolarmente. Per essere facilitati in questo compito, è molto utile disegnare di anno in anno lo schema dell’orto, nel quale segnare ad ogni stagione che cosa viene coltivato in ciascuna parcella e seguire una propria progettazione. Per le coltivazioni private, in caso di presenza dell’insetto, si trovano molti bioinsetticidi a base di azadiractina, la sostanza attiva presente nell’olio di neem.
Mosca minatrice sud americana
Anche in questo caso l’insetto è un dittero, che compie molte punture sulle foglie per cibarsi di tessuto fogliare, lasciando segni puntiformi necrotici. Le larve di mosca minatrice sud americana, come quelle della mosca dello spinacio, scavano gallerie sottili nelle foglie e gli attacchi sono frequenti in particolare nelle coltivazioni di fine estate-autunno. Anche in questo caso possiamo debellare l’insetto con l’azadiractina.
Nematodi
Alcune specie di nematodi possono danneggiare gli spinaci, ad esempio il nematode della bietola (Heterodera schactii), piuttosto polifago. Il problema è che questo parassita è in grado di sopravvivere per anni nel suolo, e in assenza di piante ospiti questo è possibile grazie alla loro trasformazione in cisti. I nematodi si attaccano all’apparato radicale (si possono vedere le cisti bianche sulle radici) portando le piante a deperimento vegetativo. Per prevenire la presenza e i danni massicci da nematodi bisogna praticare ampie rotazioni e coltivare piante di rafano come esche per tenerne monitorata la presenza. Inoltre, piantare tageti nell’orto può aiutare. Altre specie di nematodi polifagi, che possono colpire anche gli spinaci, si riconoscono nei loro attacchi per l’aspetto molto accartocciato e deformato delle foglie e per un generale deperimento delle piante.
Nottue terricole
Nottue come Agrotis segetum e Agrotis ipsilon compiono 2 o 3 generazioni all’anno e provocano danni molto simili, portando a morte le piante. Le larve di queste falene si cibano delle radici e stanno nel suolo. Per sincerarsi della loro presenza bisogna zappettare attorno alle piante di spinaci e vedere se queste emergono dal terreno. Già in questo modo se ne possono eliminare molte manualmente, ma per trattamenti risolutivi si possono provare prodotti a base di Spinosad.
Arvicole
Anche gli spinaci, così come altri ortaggi, possono essere compromessi dalle arvicole, che con le loro erosioni radicali portano le piante ad appassimento. Contro i topi poco si può, ma alcuni accorgimenti aiutano a tenerli lontani. Per esempio, si possono mettere nel terreno delle bottiglie di vetro interrate a metà e oblique, in modo che il sibilo del vento li infastidisca, così come li possono allontanare le vibrazioni sotterranee prodotte dalla periodica battitura di pali metallici piantati nel terreno. Esistono anche dei particolari attrezzi che emettono delle vibrazioni disturbanti per i topi, ma in ogni caso, la presenza di gatti è la soluzione più naturale ed efficace.
Limacce e chiocciole
Limacce e chiocciole si cibano molto volentieri degli ortaggi da foglia e quindi anche degli spinaci. Contro i loro danni bisogna attuare alcune astuzie, ovvero installare diffusamente delle trappole con la birra, che devono essere interrate nel suolo, cospargere cenere di legna attorno alla coltivazione e non in ultimo raccogliere manualmente le lumache, anche con l’aiuto di esche come tavole o sotto vasi rovesciati sotto i quali le limacce possono cercare rifugio durante il giorno. Esistono anche lumachicidi ecologici a base di ortofosfato di ferro, da cospargere a spaglio sulle aiuole.
Afidi
L’afide delle fave o l’afide verde del pesco possono colpire anche gli spinaci, e come sulle altre colture si noteranno le fitte colonie di questi piccoli parassiti con tanto di melata appiccicosa.
Gli afidi si prevengono irrorando estratti freschi di ortica, di peperoncino piccante e di aglio, e si debellano spruzzando sulla coltura una soluzione acquosa di sapone naturale di Marsiglia, nelle ore serali, oppure un prodotto a base di piretro naturale. Per fortuna in natura gli afidi sono predati da coccinelle e da altri insetti utili meno noti, come sirfidi, crisope e forbicine, per cui evitare gli insetticidi abbattenti e non selettivi è importante per preservare la biodiversità nell’ambiente.
Un’altra forma preventiva contro gli afidi è la concimazione equilibrata: se la pianta trova tanto azoto nel terreno può assorbirne in eccesso e ciò la porta ad avere tessuti più spugnosi e più suscettibili alle punture di afidi. Anche con lo stallatico pellettato, che è concentrato, bisogna stare attenti a non eccedere nelle dosi.
Articolo di Sara Petrucci
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